Parla Gazidis: "Io, Boban e Maldini uniti per il Milan"

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Per credere a Fancazzidis dopo che la scorsa estate disse che avremmo giocato l’EL ci vuole una dose di ingenuità non indifferente.

Il milanista medio, ormai, crede anche agli asini che volano. Il milanista medio ha creduto perfino a quel lavapiatti cinesi che prometteva:"Riporterò il Milan nell'Olimpo del calcio"...
 

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Intervistato dalla Gazzetta l'AD del Milan finalmente fa sentire la sua voce: "Non ci sono scontri con Maldini e Boban, solo confronti. Insieme per riportare il Milan in alto. Il progetto di Elliott è un Milan sano con talenti e giocatori esperti, ma serve uno stadio nuovo. Non confondiamo il confronto con lo scontro. Se in un club bastasse il pensiero unico di una sola persona, non ci sarebbe bisogno delle altre. Un team di livello è fondamentale per ottenere risultati e noi lo abbiamo. Con Zvone e Paolo ci parliamo tutti i giorni. Torniamo insieme, felici o tristi, dopo ogni partita. Tutto quello che facciamo è insieme. Tutti noi vogliamo la stessa cosa. Ritengo che le decisioni che vengono prese attraverso il dibattito, la discussione e diversi punti di vista, siano le migliori. Non confondiamo il confronto con lo scontro. Il dibattito su chi comanda non conta per me. Chi comanda? Chi è il re? Nessuno. Il re è quello per cui lavoriamo tutti. Il re è il Milan".

Rangnick: “Non parlo di tesserati altrui, ma dico che Pioli sta facendo un lavoro eccellente, è in pole position per il prossimo anno e non stiamo pensando ad altri allenatori adesso. Pioli resta in pole anche per la prossima stagione. La stagione in corso è ancora aperta”.

Lo stadio:"Rispetto la storia mitica di San Siro, ma serve un nuovo impianto di proprietà”.

Vogliamo talenti da far diventare top player con noi. Un mix di giovani e giocatori esperti. Come Ibra, che ha avuto un impatto straordinario anche dal punto di vista della leadership”.

Il progetto Elliott: “Il Milan non è un investimento finanziario, sappiamo tutti che ha un valore sociale. Il Milan è dei milanisti” .

La storia del Milan: “La conosco bene. Vogliamo riportare il club là dove deve stare, ma senza rischiare altre crisi finanziarie ed esclusioni dalle coppe. Step by step, compatibilmente con il FFP. Squadra, struttura, ricavi e investimenti devono crescere insieme”.

L’importanza dei tifosi: “Sono straordinari e non sono stupidi. Sanno cosa stiamo facendo e dove vogliamo arrivare. Servono lavoro, capacità e un po’ di pazienza".


"Una squadra a cui vorrei che il Milan somigliasse? Il Milan avrà la sua storia senza imitare nessuno. Però il Liverpool ha passato nove anni simili a quelli del Milan, schiacciato dai costi. Alla fine è riuscito ad uscirne. Quando Klopp è arrivato disse che avrebbe fatto diventare credenti gli scettici. Nessuno gli ha creduto, poi a piccoli passi..Oggi vedete cos'è il Liverpool. Presto vedrete cosa sarà il Milan".

"I tifosi hanno paura che il Milan sia solo un business per Elliott? Noi sappiamo che il calcio è un'impresa finanziaria ma anche un'istituzione sociale, culturale e pubblica. Il Milan è dei milanisti. Il miglior business che possiamo fare è creare un club da vertice. Non compriamo giocatori per rivedrli. Casomai, se cederemo qualcuno sarà per comprarne altri. Elliott ha un progetto a medio lungo termine chiaro. Faremo tutto ciò che è necessario per riportare il Milan tra i primi club al mondo. Il giorno che si affaccerà una nuova proprietà dovrà essere solidissima. Perchè comprerà un top club in tutti i suoi settori".

Leggete e quotate
 

Lineker10

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Intervistato dalla Gazzetta l'AD del Milan finalmente fa sentire la sua voce: "Non ci sono scontri con Maldini e Boban, solo confronti. Insieme per riportare il Milan in alto. Il progetto di Elliott è un Milan sano con talenti e giocatori esperti, ma serve uno stadio nuovo. Non confondiamo il confronto con lo scontro. Se in un club bastasse il pensiero unico di una sola persona, non ci sarebbe bisogno delle altre. Un team di livello è fondamentale per ottenere risultati e noi lo abbiamo. Con Zvone e Paolo ci parliamo tutti i giorni. Torniamo insieme, felici o tristi, dopo ogni partita. Tutto quello che facciamo è insieme. Tutti noi vogliamo la stessa cosa. Ritengo che le decisioni che vengono prese attraverso il dibattito, la discussione e diversi punti di vista, siano le migliori. Non confondiamo il confronto con lo scontro. Il dibattito su chi comanda non conta per me. Chi comanda? Chi è il re? Nessuno. Il re è quello per cui lavoriamo tutti. Il re è il Milan".

Rangnick: “Non parlo di tesserati altrui, ma dico che Pioli sta facendo un lavoro eccellente, è in pole position per il prossimo anno e non stiamo pensando ad altri allenatori adesso. Pioli resta in pole anche per la prossima stagione. La stagione in corso è ancora aperta”.

Lo stadio:"Rispetto la storia mitica di San Siro, ma serve un nuovo impianto di proprietà”.

Vogliamo talenti da far diventare top player con noi. Un mix di giovani e giocatori esperti. Come Ibra, che ha avuto un impatto straordinario anche dal punto di vista della leadership”.

Il progetto Elliott: “Il Milan non è un investimento finanziario, sappiamo tutti che ha un valore sociale. Il Milan è dei milanisti” .

La storia del Milan: “La conosco bene. Vogliamo riportare il club là dove deve stare, ma senza rischiare altre crisi finanziarie ed esclusioni dalle coppe. Step by step, compatibilmente con il FFP. Squadra, struttura, ricavi e investimenti devono crescere insieme”.

L’importanza dei tifosi: “Sono straordinari e non sono stupidi. Sanno cosa stiamo facendo e dove vogliamo arrivare. Servono lavoro, capacità e un po’ di pazienza".


"Una squadra a cui vorrei che il Milan somigliasse? Il Milan avrà la sua storia senza imitare nessuno. Però il Liverpool ha passato nove anni simili a quelli del Milan, schiacciato dai costi. Alla fine è riuscito ad uscirne. Quando Klopp è arrivato disse che avrebbe fatto diventare credenti gli scettici. Nessuno gli ha creduto, poi a piccoli passi..Oggi vedete cos'è il Liverpool. Presto vedrete cosa sarà il Milan".

"I tifosi hanno paura che il Milan sia solo un business per Elliott? Noi sappiamo che il calcio è un'impresa finanziaria ma anche un'istituzione sociale, culturale e pubblica. Il Milan è dei milanisti. Il miglior business che possiamo fare è creare un club da vertice. Non compriamo giocatori per rivedrli. Casomai, se cederemo qualcuno sarà per comprarne altri. Elliott ha un progetto a medio lungo termine chiaro. Faremo tutto ciò che è necessario per riportare il Milan tra i primi club al mondo. Il giorno che si affaccerà una nuova proprietà dovrà essere solidissima. Perchè comprerà un top club in tutti i suoi settori".

Alcuni di questi concetti erano già chiari a chi segue Milan con attenzione.

Parole giuste. Non è la prima volta che Gazidis fa proclami del genere. Quello che dice è piuttosto realistico e chiaro. Ma sono parole.

Revisione generale del club sotto tutti gli aspetti, squadra mix di giovani e esperti, cessioni importanti per re investire, stadio nuovo, rispetto del FPF, piano a medio lungo termine, infine cessione di un top club in tutti i settori...

Tutto molto bello... come si dice... Vedremo i fatti, che finora è quello che manca.
 
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Intervistato dalla Gazzetta l'AD del Milan finalmente fa sentire la sua voce: "Non ci sono scontri con Maldini e Boban, solo confronti. Insieme per riportare il Milan in alto. Il progetto di Elliott è un Milan sano con talenti e giocatori esperti, ma serve uno stadio nuovo. Non confondiamo il confronto con lo scontro. Se in un club bastasse il pensiero unico di una sola persona, non ci sarebbe bisogno delle altre. Un team di livello è fondamentale per ottenere risultati e noi lo abbiamo. Con Zvone e Paolo ci parliamo tutti i giorni. Torniamo insieme, felici o tristi, dopo ogni partita. Tutto quello che facciamo è insieme. Tutti noi vogliamo la stessa cosa. Ritengo che le decisioni che vengono prese attraverso il dibattito, la discussione e diversi punti di vista, siano le migliori. Non confondiamo il confronto con lo scontro. Il dibattito su chi comanda non conta per me. Chi comanda? Chi è il re? Nessuno. Il re è quello per cui lavoriamo tutti. Il re è il Milan".

Rangnick: “Non parlo di tesserati altrui, ma dico che Pioli sta facendo un lavoro eccellente, è in pole position per il prossimo anno e non stiamo pensando ad altri allenatori adesso. Pioli resta in pole anche per la prossima stagione. La stagione in corso è ancora aperta”.

Lo stadio:"Rispetto la storia mitica di San Siro, ma serve un nuovo impianto di proprietà”.

Vogliamo talenti da far diventare top player con noi. Un mix di giovani e giocatori esperti. Come Ibra, che ha avuto un impatto straordinario anche dal punto di vista della leadership”.

Il progetto Elliott: “Il Milan non è un investimento finanziario, sappiamo tutti che ha un valore sociale. Il Milan è dei milanisti” .

La storia del Milan: “La conosco bene. Vogliamo riportare il club là dove deve stare, ma senza rischiare altre crisi finanziarie ed esclusioni dalle coppe. Step by step, compatibilmente con il FFP. Squadra, struttura, ricavi e investimenti devono crescere insieme”.

L’importanza dei tifosi: “Sono straordinari e non sono stupidi. Sanno cosa stiamo facendo e dove vogliamo arrivare. Servono lavoro, capacità e un po’ di pazienza".


"Una squadra a cui vorrei che il Milan somigliasse? Il Milan avrà la sua storia senza imitare nessuno. Però il Liverpool ha passato nove anni simili a quelli del Milan, schiacciato dai costi. Alla fine è riuscito ad uscirne. Quando Klopp è arrivato disse che avrebbe fatto diventare credenti gli scettici. Nessuno gli ha creduto, poi a piccoli passi..Oggi vedete cos'è il Liverpool. Presto vedrete cosa sarà il Milan".

"I tifosi hanno paura che il Milan sia solo un business per Elliott? Noi sappiamo che il calcio è un'impresa finanziaria ma anche un'istituzione sociale, culturale e pubblica. Il Milan è dei milanisti. Il miglior business che possiamo fare è creare un club da vertice. Non compriamo giocatori per rivedrli. Casomai, se cederemo qualcuno sarà per comprarne altri. Elliott ha un progetto a medio lungo termine chiaro. Faremo tutto ciò che è necessario per riportare il Milan tra i primi club al mondo. Il giorno che si affaccerà una nuova proprietà dovrà essere solidissima. Perchè comprerà un top club in tutti i suoi settori".

Tanti bla bla bla per poi dire in pratica che l'obiettivo è vendere una società sana per incassare il massimo possibile. Quindi prepariamoci ad almeno altri 12 mesi di mediocrità sperando che, quando verrà il fatidico momento, il compratore sia quello giusto. Arriverà gente decente solo se ci sarà mercato in uscita, se incasseranno 100 spenderanno 80.
 

A.C Milan 1899

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Intervistato dalla Gazzetta l'AD del Milan finalmente fa sentire la sua voce: "Non ci sono scontri con Maldini e Boban, solo confronti. Insieme per riportare il Milan in alto. Il progetto di Elliott è un Milan sano con talenti e giocatori esperti, ma serve uno stadio nuovo. Non confondiamo il confronto con lo scontro. Se in un club bastasse il pensiero unico di una sola persona, non ci sarebbe bisogno delle altre. Un team di livello è fondamentale per ottenere risultati e noi lo abbiamo. Con Zvone e Paolo ci parliamo tutti i giorni. Torniamo insieme, felici o tristi, dopo ogni partita. Tutto quello che facciamo è insieme. Tutti noi vogliamo la stessa cosa. Ritengo che le decisioni che vengono prese attraverso il dibattito, la discussione e diversi punti di vista, siano le migliori. Non confondiamo il confronto con lo scontro. Il dibattito su chi comanda non conta per me. Chi comanda? Chi è il re? Nessuno. Il re è quello per cui lavoriamo tutti. Il re è il Milan".

Rangnick: “Non parlo di tesserati altrui, ma dico che Pioli sta facendo un lavoro eccellente, è in pole position per il prossimo anno e non stiamo pensando ad altri allenatori adesso. Pioli resta in pole anche per la prossima stagione. La stagione in corso è ancora aperta”.

Lo stadio:"Rispetto la storia mitica di San Siro, ma serve un nuovo impianto di proprietà”.

Vogliamo talenti da far diventare top player con noi. Un mix di giovani e giocatori esperti. Come Ibra, che ha avuto un impatto straordinario anche dal punto di vista della leadership”.

Il progetto Elliott: “Il Milan non è un investimento finanziario, sappiamo tutti che ha un valore sociale. Il Milan è dei milanisti” .

La storia del Milan: “La conosco bene. Vogliamo riportare il club là dove deve stare, ma senza rischiare altre crisi finanziarie ed esclusioni dalle coppe. Step by step, compatibilmente con il FFP. Squadra, struttura, ricavi e investimenti devono crescere insieme”.

L’importanza dei tifosi: “Sono straordinari e non sono stupidi. Sanno cosa stiamo facendo e dove vogliamo arrivare. Servono lavoro, capacità e un po’ di pazienza".


"Una squadra a cui vorrei che il Milan somigliasse? Il Milan avrà la sua storia senza imitare nessuno. Però il Liverpool ha passato nove anni simili a quelli del Milan, schiacciato dai costi. Alla fine è riuscito ad uscirne. Quando Klopp è arrivato disse che avrebbe fatto diventare credenti gli scettici. Nessuno gli ha creduto, poi a piccoli passi..Oggi vedete cos'è il Liverpool. Presto vedrete cosa sarà il Milan".

"I tifosi hanno paura che il Milan sia solo un business per Elliott? Noi sappiamo che il calcio è un'impresa finanziaria ma anche un'istituzione sociale, culturale e pubblica. Il Milan è dei milanisti. Il miglior business che possiamo fare è creare un club da vertice. Non compriamo giocatori per rivedrli. Casomai, se cederemo qualcuno sarà per comprarne altri. Elliott ha un progetto a medio lungo termine chiaro. Faremo tutto ciò che è necessario per riportare il Milan tra i primi club al mondo. Il giorno che si affaccerà una nuova proprietà dovrà essere solidissima. Perchè comprerà un top club in tutti i suoi settori".



Il milanista medio, ormai, crede anche agli asini che volano. Il milanista medio ha creduto perfino a quel lavapiatti cinesi che prometteva:"Riporterò il Milan nell'Olimpo del calcio"...

Intanto stiamo ancora aspettando che Sweet Gaz o’ mine annunci i suoi porfirogeniti, catabatici, mitologici sponsors.

Tanti bla bla bla per poi dire in pratica che l'obiettivo è vendere una società sana per incassare il massimo possibile. Quindi prepariamoci ad almeno altri 12 mesi di mediocrità sperando che, quando verrà il fatidico momento, il compratore sia quello giusto. Arriverà gente decente solo se ci sarà mercato in uscita, se incasseranno 100 spenderanno 80.

He’s got a smile it seems to me
Reminds me of nightmarish memories
Where everything
Was as rotten as a big cumdumpster
Now and then when I see his face
He takes me away to that Hardcore place
And if I'd stare too long
I'd probably see Galliani and cry
Oh, oh, oh
Sweet Gaz o' mine
Oh, oh, oh, oh
Sweet bald of mine
 

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Intervistato dalla Gazzetta l'AD del Milan finalmente fa sentire la sua voce: "Non ci sono scontri con Maldini e Boban, solo confronti. Insieme per riportare il Milan in alto. Il progetto di Elliott è un Milan sano con talenti e giocatori esperti, ma serve uno stadio nuovo. Non confondiamo il confronto con lo scontro. Se in un club bastasse il pensiero unico di una sola persona, non ci sarebbe bisogno delle altre. Un team di livello è fondamentale per ottenere risultati e noi lo abbiamo. Con Zvone e Paolo ci parliamo tutti i giorni. Torniamo insieme, felici o tristi, dopo ogni partita. Tutto quello che facciamo è insieme. Tutti noi vogliamo la stessa cosa. Ritengo che le decisioni che vengono prese attraverso il dibattito, la discussione e diversi punti di vista, siano le migliori. Non confondiamo il confronto con lo scontro. Il dibattito su chi comanda non conta per me. Chi comanda? Chi è il re? Nessuno. Il re è quello per cui lavoriamo tutti. Il re è il Milan".

Rangnick: “Non parlo di tesserati altrui, ma dico che Pioli sta facendo un lavoro eccellente, è in pole position per il prossimo anno e non stiamo pensando ad altri allenatori adesso. Pioli resta in pole anche per la prossima stagione. La stagione in corso è ancora aperta”.

Lo stadio:"Rispetto la storia mitica di San Siro, ma serve un nuovo impianto di proprietà”.

Vogliamo talenti da far diventare top player con noi. Un mix di giovani e giocatori esperti. Come Ibra, che ha avuto un impatto straordinario anche dal punto di vista della leadership”.

Il progetto Elliott: “Il Milan non è un investimento finanziario, sappiamo tutti che ha un valore sociale. Il Milan è dei milanisti” .

La storia del Milan: “La conosco bene. Vogliamo riportare il club là dove deve stare, ma senza rischiare altre crisi finanziarie ed esclusioni dalle coppe. Step by step, compatibilmente con il FFP. Squadra, struttura, ricavi e investimenti devono crescere insieme”.

L’importanza dei tifosi: “Sono straordinari e non sono stupidi. Sanno cosa stiamo facendo e dove vogliamo arrivare. Servono lavoro, capacità e un po’ di pazienza".


"Una squadra a cui vorrei che il Milan somigliasse? Il Milan avrà la sua storia senza imitare nessuno. Però il Liverpool ha passato nove anni simili a quelli del Milan, schiacciato dai costi. Alla fine è riuscito ad uscirne. Quando Klopp è arrivato disse che avrebbe fatto diventare credenti gli scettici. Nessuno gli ha creduto, poi a piccoli passi..Oggi vedete cos'è il Liverpool. Presto vedrete cosa sarà il Milan".

"I tifosi hanno paura che il Milan sia solo un business per Elliott? Noi sappiamo che il calcio è un'impresa finanziaria ma anche un'istituzione sociale, culturale e pubblica. Il Milan è dei milanisti. Il miglior business che possiamo fare è creare un club da vertice. Non compriamo giocatori per rivedrli. Casomai, se cederemo qualcuno sarà per comprarne altri. Elliott ha un progetto a medio lungo termine chiaro. Faremo tutto ciò che è necessario per riportare il Milan tra i primi club al mondo. Il giorno che si affaccerà una nuova proprietà dovrà essere solidissima. Perchè comprerà un top club in tutti i suoi settori".

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kipstar

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Insomma ribadisce i soliti concetti che cmq non fermeranno le voci....imho.
Detto questo c'è bisogno di meno parole e più fatti....
Credo cmq che anche lui sappia che non può andare in contrasto diretto con Paolo e Zorro .... Mediaticamente non avrebbe scampo ...imho....quindi aspetto giugno vediamo che fa la squadra e poi i fatti che verranno e non le parole.....
 

Zenos

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Intervistato dalla Gazzetta l'AD del Milan finalmente fa sentire la sua voce: "Non ci sono scontri con Maldini e Boban, solo confronti. Insieme per riportare il Milan in alto. Il progetto di Elliott è un Milan sano con talenti e giocatori esperti, ma serve uno stadio nuovo. Non confondiamo il confronto con lo scontro. Se in un club bastasse il pensiero unico di una sola persona, non ci sarebbe bisogno delle altre. Un team di livello è fondamentale per ottenere risultati e noi lo abbiamo. Con Zvone e Paolo ci parliamo tutti i giorni. Torniamo insieme, felici o tristi, dopo ogni partita. Tutto quello che facciamo è insieme. Tutti noi vogliamo la stessa cosa. Ritengo che le decisioni che vengono prese attraverso il dibattito, la discussione e diversi punti di vista, siano le migliori. Non confondiamo il confronto con lo scontro. Il dibattito su chi comanda non conta per me. Chi comanda? Chi è il re? Nessuno. Il re è quello per cui lavoriamo tutti. Il re è il Milan".

Rangnick: “Non parlo di tesserati altrui, ma dico che Pioli sta facendo un lavoro eccellente, è in pole position per il prossimo anno e non stiamo pensando ad altri allenatori adesso. Pioli resta in pole anche per la prossima stagione. La stagione in corso è ancora aperta”.

Lo stadio:"Rispetto la storia mitica di San Siro, ma serve un nuovo impianto di proprietà”.

Vogliamo talenti da far diventare top player con noi. Un mix di giovani e giocatori esperti. Come Ibra, che ha avuto un impatto straordinario anche dal punto di vista della leadership”.

Il progetto Elliott: “Il Milan non è un investimento finanziario, sappiamo tutti che ha un valore sociale. Il Milan è dei milanisti” .

La storia del Milan: “La conosco bene. Vogliamo riportare il club là dove deve stare, ma senza rischiare altre crisi finanziarie ed esclusioni dalle coppe. Step by step, compatibilmente con il FFP. Squadra, struttura, ricavi e investimenti devono crescere insieme”.

L’importanza dei tifosi: “Sono straordinari e non sono stupidi. Sanno cosa stiamo facendo e dove vogliamo arrivare. Servono lavoro, capacità e un po’ di pazienza".


"Una squadra a cui vorrei che il Milan somigliasse? Il Milan avrà la sua storia senza imitare nessuno. Però il Liverpool ha passato nove anni simili a quelli del Milan, schiacciato dai costi. Alla fine è riuscito ad uscirne. Quando Klopp è arrivato disse che avrebbe fatto diventare credenti gli scettici. Nessuno gli ha creduto, poi a piccoli passi..Oggi vedete cos'è il Liverpool. Presto vedrete cosa sarà il Milan".

"I tifosi hanno paura che il Milan sia solo un business per Elliott? Noi sappiamo che il calcio è un'impresa finanziaria ma anche un'istituzione sociale, culturale e pubblica. Il Milan è dei milanisti. Il miglior business che possiamo fare è creare un club da vertice. Non compriamo giocatori per rivedrli. Casomai, se cederemo qualcuno sarà per comprarne altri. Elliott ha un progetto a medio lungo termine chiaro. Faremo tutto ciò che è necessario per riportare il Milan tra i primi club al mondo. Il giorno che si affaccerà una nuova proprietà dovrà essere solidissima. Perchè comprerà un top club in tutti i suoi settori".

Vale quanto Conte che dice che la situazione è sotto controllo...
 
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