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Andris;2368970 ha scritto:non se ne parla perchè c'è, altrimenti se ne sarebbe sempre o già parlato visto che esiste dalla notte dei tempi.
se ne parla perchè qualche gruppo di pressione cerca di farlo diventare di tendenza, poi subentra conformismo dei pavidi attenti alla reputazione sociale non a caso multinazionali fanno la corsa a chi finanzia o supporta.
ti potrei citare infatti centinaia di problematiche di cui non si parla, eppure esistono
purtroppo il tuo sillogismo è errato
lui ha detto una cosa sacrosanta: nello sport tecnicamente non si bada a questo, quindi il migliore spot per l'inclusione sociale non è fare pagliacciate o indossare stupidate bensì giocare che è l'unico momento senza discriminazioni
vedere una partita, dove tutti concorrono alla pari, raggiunge prima l'obiettivo piuttosto che un'ora di propaganda scolastica di fregnacce
nel calcio di tutti i giorni, anche di strada, il povero e il ricco giocano insieme.
finita la partita, poi la vita è diversa.
questo è il concetto e non può essere il calcio a risolvere il problema della vita extrasportiva
ogni ambito deve migliorare al proprio interno, di conseguenza migliora la società, non ci può essere il calcio "esportatore di democrazia"
parlo del calcio, ma ovviamente vale anche per altre discipline
p.s.
uno famoso per pensare a giocare invece che discettare di questioni razziali era M.Jordan
visto che hai "the big sleep" come avatar
A Jordan (cosi come Ronaldo) hanno sempre privilegiato i soldi alla società. Come dimenticarsi dell'indimenticabile: "Anche i republicani comprano le scarpe." ? Sono frasi che vanno contestualizzate nell'epoca in cui viveva, non é il tipo da rinunciare a milioni dollari per una questione di principio, non é Mohamed Ali tanto per intenderci . Ora si mette a dare assegni da centinaia di milioni di dollari ad associazioni anti-razziste e a supportare in ogni modo i movimenti liberali (per quanto é scontatissimo che lui sia più dall'altra sponda). Scelte dettate dal momento. Bisogna fare poco affidamento agli sportivi, il senso del mio messaggio era proprio quello.
Il razzismo c'é? SI. Allora perché non parlarne? Che poi nei campi di calcio non esista dubito, vallo a chiedere a Evra, Sterling, Lukaku, Alves, Muntari e molti altri ancora (sia da avversari che da tifosi). Se un giocatore é pronto a prestare il suo volto ad una battaglia giusta non vedo perché no, se Messi da messaggi giusti e sani ai milioni di bambini che lo seguono forse tra 10 anni alcuni di questi bambini influenzati non si sognerebbero mai di insultare qualcuno per il colore della sua pelle o per la sua religione. Il razzismo esiste ovunque, di conseguenza va trattato ovunque.
Io non riesco a capire che fastidio possa dare un giocatore che si inginocchi. Sono convinto che da parte di molti ci sia molta più ipocrisia che convinzione, ma onestamente per diminuire il razzismo nel mondo me ne frego alla grande.
Seguendo lo stesso Ogbonna chi fa il pane pensi alla farina, chi fa il muratore pensi ai mattoni e chi fa il l'elettrecista pensi ai cavi. Già che ci siamo non parliamo più di povertà, debito pubblico o vaccinazione. Non parliamo di niente e tutto si risolverà, e se non si risolverà chissenefrega! Tanto siamo bianchi
Dai, non cerchiamo di far passare Ogbonna come uno statista per sostenere delle posizioni antistoriche, tenderei più a dar retta gente come Seedorf; oltre che per simpatia per la qualità e la profondità dei pensieri. Proprio leggerissimamente meglio dell'Ogbonna nazionale