Le parole di Scaroni di ieri fanno intendere appunto questo, il club sta attraversando territori inesplorati dalla giurisprudenza, il caso del Milan è davvero nuovo ed inedito, ed è difficile comprenderne i limiti. La Uefa non potrà tuttavia indulgere in strumenti sanzionatori che eccedano i criteri di adeguatezza e proporzionalità della sanzione, perché il Tas-Cas, che potrebbe essere nuovamente compulsato, con la precedente decisione ha fatto intendere di ritenere essi declinazione diretta del principio di legalità. Non è tempo di bracci di ferro, dunque, ma di dialogo e collaborazione reciproca tra club ed istituzioni, in nome del buon senso e della efficacia e rigore delle regole del Fair Play Finanziario. La presenza, a far tempo dal 1 agosto prossimo, di Umberto Gandini quale ambasciatore principe presso Nyon, sarà semplicemente fondamentale.