Tolisso è un grande esempio di poliedricità: esordiente come esterno destro, è stato impiegato come trequarti contro la Roma quest'anno in Champions League, centrale nel 4231, mezzala nel 433, interno nel 352, con incursioni nei ruoli inediti di esterno destro nel 352, e addirittura di attaccante, con gol, in una partita di Champions League di quest'anno. È un gran passatore: leader di passaggi per partita, oltre sessanta, nella Ligue 1, con percentuale di riusciti superiore al 80 per cento. Ciò per l'eccezionale senso della posizione che lo contraddistingue, frutto del notevole dinamismo, il che rende possibile servire al meglio il compagno sulla posizione o sulla corsa, ricevere passaggi, soprattutto quelli decisivi dalla trequarti in su, e concludere a rete. Non è un centrocampista bloccato, alla Biglia, non è un incursore dai e vai, alla Kessie, è un tuttocampista da enormi volumi di gioco, proprio come quel Bonaventura di cui dovrebbe essere l'alter ego tecnico. Non potrei, oggi, pensare ad un profilo migliore per inventiva, senso tattico e dinamismo per il ruolo di mezzala di regia del futuro centrocampo rossonero. Come Fabregas, sette anni ed un milione di chilometri in meno nel motore.