Milan: closing il 3 marzo 2017. Ufficiale. Il comunicato.

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fra29

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Finalmente l'ombra di qualche fatto. Proroga del termine a contrarre, dunque, con il versamento di un ulteriore acconto di 100 milioni, che le parti, si legge nel comunicato, hanno ritenuto di imputare a caparra, la seconda dopo quella di 100 milioni, composta in due versamenti eseguiti nei mesi appena trascorsi. Con questo versamento, se confermato quanto alla sua esecuzione nei prossimi giorni, il consorzio cinese versa a caparra, quindi con l'ipotetico rischio di ritenzione in favore del promittente alienante in caso di inadempimento del preliminare, una somma vicina al 39% per cento del prezzo complessivo, percentuale abnorme, ben oltre i limiti della normale alea contrattuale, che non ha riscontri in m&a di questo tipo e soprattutto dimensioni. Una operazione che, ove avesse concreti margini di fallimento, presenterebbe caratteristiche di temerarietà che ne stravolgerebbero la natura ed effetti sinora ipotizzati, dando ingresso ad ogni diversa ricostruzione, anche deteriore, la migliore delle quali (ed è tutto dire) rimanderebbe ad una raccolta da SES di capitale a debito con garanzia sulle quote della futura controllante il club, Rossoneri Sports, ora soggetto privo di patrimonio, domani, dopo una operazione di fusione con il club, con prospettive potenzialmente interessanti a seguito del futuro collocamento sul mercato finanziario. Siamo davvero a questo? Il passaggio da Galatioto a Da Rotschild, il cambio di cordata, l'aumento di quota di capitale richiesta, dall'originario 75% al 100% della quota di Fininvest (99,93%), l'unica obiettivamente compatibile contro i rischi di una leva finanziaria non efficiente, ha solo il significato di una gigantesca operazione a debito a totale carico del Milan, la stessa che fu concepita da Taechaubol al suo arrivo in Italia un anno e mezzo fa, prima che Berlusconi (e Marina, e Pellegrino, e Franzosi) stoppassero tutto, forse allarmati dalla identità dei suoi partners finanziari, proponendogli la cessione di una sola quota di minoranza, e ponendolo di fatto fuori gioco? Le domande ad oggi non hanno risposta, perché ques’ultima presupporrebbe lo svelamento del vero enigma di questo romanzo: cosa è stato, o deve essere autorizzato sul piano valutario dalle amministrazioni della Repubblica Popolare per l'investimento sul nostro club. Ovvero, gli importi, la tipologia di investimenti, la natura dei soggetti autorizzati. Qui le fonti a disposizione azzardano, ipotizzano, propongono, ma dicono poco o nulla di vero o verosimile. Eppure è la chiave di interpretazione del problema: livelli di investimento a budget pluriennale (come perfettamente ipotizzabile dalla lettura del comunicato stampa del 5 agosto scorso di Fininvest, ove si allude ad un piano di investimenti dei futuri proprietari sul club sui prossimi tre anni) porterebbero, con ogni probabilità per un club del fabbisogno del Milan, a richieste ben superiori al miliardo di euro, e piuttosto vicine a quel limite di 1,8 miliardi di euro, che giustificherebbe, ad esempio, l’apertura di procedure autorizzative addirittura presso il Consiglio di Stato. Parimenti, non è irrilevante la presenza nel soggetto istante di compagnie a totale o prevalente controllo pubblico statale, che invoca livelli di controllo successivi alquanto penetranti, né la stessa struttura giuridica del richiedente, poiché un consorzio di soggetti aventi autonomia giuridica e patrimoniale sposterebbe il controllo da un ente unico ed unitario ad una pluralità di consorziati, con inevitabile sfasamento dei tempi e meriti del controllo a seconda della rispettiva struttura dei conferimenti e della loro incidenza nella quota complessiva oggetto della richiesta autorizzazione. Di questo non sappiamo ad oggi che poco o nulla, non potendo aiutarci la non identificazione dei futuri soci, le loro quote di partecipazione, l’inerenza al core business del Milan. Rispetto a questo, preoccupa obiettivamente poco o nulla l’accumulo dei tempi, che è nella media di passate operazioni di questo tipo by China, né la natura offshore delle piazze di allocazione dei capitali di questi soggetti: la stragrande maggioranza delle società finanziarie di origine pubblica statale cinese sono partecipate da veicoli o fondi in ultima istanza ‘Cayman Isl. Registered’, per consapevole, e non necessariamente criminogena, decisione del Governo di Pechino di sottrarre la ricchezza cinese al circuito bancario internazionale, notoriamente nelle mani del FMI e del gigante avversario, gli Stati Uniti. Auspicheremmo piuttosto , nel nome sacro dei tifosi, della loro pancia e del loro cuore ormai duramente provati, la manifestazione dei soci: l’effetto sostanziale di fidelizzazione sarebbe sorprendente e non certamente sfavorevole per i nuovi proprietari; ma su questo sappiamo di dover chiedere a costoro una contraddizione ai loro principi di riservatezza in materia di affari, che è stata spesso la loro fortuna. Si chiude, allora? Si, perché non ci sono alternative: per Berlusconi/Fininvest, e a questo punto diremmo per i cinesi. Fuori di vane parole, niente può dissuaderci dall’idea che, anziché girare 200 milioni a Fininvest in cambio di una mera aspettativa di business, lor signori avrebbero potuto impiegare le suddette somme per prendere agevolmente il controllo, ad esempio, di Napoli, Roma, Inter, club che paiono oggi avere un futuro industriale migliore del povero Milan. Questione di preferenze, di scommesse sul futuro che potrebbe realizzarsi. In bocca al lupo a loro, ma soprattutto in bocca al lupo a noi. :)

Alt Casnop,
Ho letto e riletto il tuo pezzo per cercare di comprenderlo a fondo.
Sbaglio o inizi ad avere dubbi sulla bontà dell'operazione?
Praticamente nessun private equity come si pensava ma pure operazione stile Bee e Glazer-MUTD?
Se non ricordo male era descritta inizialmente come un'ipotesi tutt'altro che positiva... O sbaglio?
 

Casnop

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Alt Casnop,
Ho letto e riletto il tuo pezzo per cercare di comprenderlo a fondo.
Sbaglio o inizi ad avere dubbi sulla bontà dell'operazione?
Praticamente nessun private equity come si pensava ma pure operazione stile Bee e Glazer-MUTD?
Se non ricordo male era descritta inizialmente come un'ipotesi tutt'altro che positiva... O sbaglio?
è un ragionamento per induzione nell'ipotesi che apparisse inconcepibile l'idea di una operazione per equity frenata da mancanza di autorizzazioni valutarie da parte delle autorità cinesi. Dovrebbe allora immaginarsi che il consorzio faccia da veicolo ad una operazione di leverage con base finanziaria sul mercato cinese. Ma, ripeto, ciò dipende dalla mancanza di informazioni sulla entità delle richieste formulate da SES, che difettano obiettivamente al quadro d'insieme. Quella operazione di leverage non stimola certo fausti pensieri sul futuro del club, sicché la assumeremo come non vera. D'altronde. Fininvest la rifiutò radicalmente a Mr. Bee, ed ora le condizioni non dovrebbero essere mutate. :nono:
 

corvorossonero

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Alt Casnop,
Ho letto e riletto il tuo pezzo per cercare di comprenderlo a fondo.
Sbaglio o inizi ad avere dubbi sulla bontà dell'operazione?
Praticamente nessun private equity come si pensava ma pure operazione stile Bee e Glazer-MUTD?
Se non ricordo male era descritta inizialmente come un'ipotesi tutt'altro che positiva... O sbaglio?

ma infatti è così, quasi sicuro....altrimenti non si spiegherebbero molte cose........
 
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Complimenti, come sempre, a Casnop per la lucidità dell'esposizione.
A questo punto il primo step importante sembra essere quello del 13 Dic., data entro la quale dovrebbe arrivare la 2a caparra.
Una volta arrivata quella (incrociando le dita) credo che il closing non possa essere che una formalità.
Purtroppo i tempi si sono allungati per quest'ultimo, ma anche molto ristretti in funzione del mercato di Gennaio, che è ciò che maggiormente preme ai tifosi. Ciò non sembra preoccupare i cinesi, il che è strano perché va da sé che con un mercato intelligente fin da Gennaio si faciliterebbe il rilancio della Società e il conseguente ritorno dell'investimento.
Ribadisco: non sembra preoccuparli. Ma non ne sono tanto sicuro.
Non escluderei un intervento durante lo stesso mercato su specifica richiesta motivata di Fassone.
Diciamo che soprattutto ci spero.
 
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è un ragionamento per induzione nell'ipotesi che apparisse inconcepibile l'idea di una operazione per equity frenata da mancanza di autorizzazioni valutarie da parte delle autorità cinesi. Dovrebbe allora immaginarsi che il consorzio faccia da veicolo ad una operazione di leverage con base finanziaria sul mercato cinese. Ma, ripeto, ciò dipende dalla mancanza di informazioni sulla entità delle richieste formulate da SES, che difettano obiettivamente al quadro d'insieme. Quella operazione di leverage non stimola certo fausti pensieri sul futuro del club, sicché la assumeremo come non vera. D'altronde. Fininvest la rifiutò radicalmente a Mr. Bee, ed ora le condizioni non dovrebbero essere mutate. :nono:

secondo te perchè fu "fatto fuori" galatioto? o si tirò fuori da solo? perchè tutti eravamo contentissimi del preliminare e la cosa è passata in secondo piano ma non vorrei che prima o poi lo scopriremo....e non ci piacerà molto..
 
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secondo te perchè fu "fatto fuori" galatioto? o si tirò fuori da solo? perchè tutti eravamo contentissimi del preliminare e la cosa è passata in secondo piano ma non vorrei che prima o poi lo scopriremo....e non ci piacerà molto..

Devo ammettere che ci ho pensato anch'io, e già dal momento del preliminare... Inizialmente per curiosità, ma comunque ci pensai, anche perché non mi sono mai piaciute le cose non spiegate e lasciate in sospeso
 

Cantastorie

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Scenario fantasioso:
Torniamo indietro nel tempo: 5 agosto 2016, dopo peripezie varie la cordata riesce finalmente a firmare il preliminare. Per il mercato è tardi, ma non è un problema: chi compra non ha la fretta del tifoso e in più così si può programmare con calma la stagione 2017 partendo eventualmente con qualche innesto (anche in prestito, es. Fabregas) in gennaio, in modo che possa essere valutato per la stagione futura. Tra Chi compra magari non c' è nessun esperto di calcio (e non è che gliene deve obbligatoriamente importare) ma non è che per questo devono per forza essere scemi, chiedono qua e là a gente fidata (procuratori, Lippi, Cannavaro, Fassone, ecc.) Dove può arrivare il Milan con la rosa attuale. La risposta è scontata: "qualificazione Uefa o poco più giù". Bene, avallano l' acquisto di qualche riserva (giusto per rimpolpare la rosa) lasciano fare figuracce a Galliani e cominciano ad organizzarsi per il futuro (e magari a trovare gli ultimi soci). Per la parte sportiva demandano a Fassone (che logicamente per questo sceglierà un ds). Mirabelli comincia a lavorare più o meno nell' ombra e organizza per gennaio un mercato con un mix di giovani e un po' meno giovani (ma di grido) stranieri (inter docet). Il campionato inizia, passano le giornate, il closing si avvicina e toh, cosa succede? Il Milan senza fare praticamente mercato (o peggio, facendo un mercato assurdo) e tra sculate varie, bravura dell' allenatore, coincidenze astrali ecc. si ritrova secondo a quattro punti dalla prima con una squadra piena di italiani. Il che sarebbe anche bello se non fosse che molti hanno il sentore che prima o poi la squadra crollerà. Qui sorge il problema: se "io cordata" faccio il mercato e la squadra italiana e giovane va giù in classifica è colpa mia. Non ho gran cartucce a disposizione, a gennaio pensavo di prendere gente da valutare/inserire e anche se potessi far diversamente non è detto che gli eventuali acquisti si ambientino/rendano subito ecc. In più mi potrebbero accusare di aver creato "problemi da esterofilia" stile inter. chi me lo fa fare di rischiare? Fretta non ce l' ho, il tempo (nel senso di futuro sportivo) è dalla mia parte e il venditore sta godendo come un riccio nello spacciare i suoi colpi di fortuna come strategia mirata. Sai cosa? Forse ppCier questa stagione Ci conviene lasciare la patata a lui, tanto è di un umore che l' accordo lo troviam di sicuro (e se mi dicono di no sono in tempo comunque a versare) chiediamo al governo che è nostro "complice" di coprirci (storia dei permessi) e anticipiam un po' di soldi (tanto li dovevam pagar comunque).a fine stagione ci troviamo un milan a metà classifica? Era preventivato, facciam un mercato di grido e i tifosi ci perdonano il ritardo. Troviamo il Milan in alto? Bene, abbiamo una base giovane su cui innestare e dobbiamo spendere meno in riforzi (o possiamo concentrare gli stessi soldi su meno ruoli).
Naturalmente è tutto inventato e assolutamente improbabile
 

Chrissonero

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Scenario fantasioso:
Torniamo indietro nel tempo: 5 agosto 2016, dopo peripezie varie la cordata riesce finalmente a firmare il preliminare. Per il mercato è tardi, ma non è un problema: chi compra non ha la fretta del tifoso e in più così si può programmare con calma la stagione 2017 partendo eventualmente con qualche innesto (anche in prestito, es. Fabregas) in gennaio, in modo che possa essere valutato per la stagione futura. Tra Chi compra magari non c' è nessun esperto di calcio (e non è che gliene deve obbligatoriamente importare) ma non è che per questo devono per forza essere scemi, chiedono qua e là a gente fidata (procuratori, Lippi, Cannavaro, Fassone, ecc.) Dove può arrivare il Milan con la rosa attuale. La risposta è scontata: "qualificazione Uefa o poco più giù". Bene, avallano l' acquisto di qualche riserva (giusto per rimpolpare la rosa) lasciano fare figuracce a Galliani e cominciano ad organizzarsi per il futuro (e magari a trovare gli ultimi soci). Per la parte sportiva demandano a Fassone (che logicamente per questo sceglierà un ds). Mirabelli comincia a lavorare più o meno nell' ombra e organizza per gennaio un mercato con un mix di giovani e un po' meno giovani (ma di grido) stranieri (inter docet). Il campionato inizia, passano le giornate, il closing si avvicina e toh, cosa succede? Il Milan senza fare praticamente mercato (o peggio, facendo un mercato assurdo) e tra sculate varie, bravura dell' allenatore, coincidenze astrali ecc. si ritrova secondo a quattro punti dalla prima con una squadra piena di italiani. Il che sarebbe anche bello se non fosse che molti hanno il sentore che prima o poi la squadra crollerà. Qui sorge il problema: se "io cordata" faccio il mercato e la squadra italiana e giovane va giù in classifica è colpa mia. Non ho gran cartucce a disposizione, a gennaio pensavo di prendere gente da valutare/inserire e anche se potessi far diversamente non è detto che gli eventuali acquisti si ambientino/rendano subito ecc. In più mi potrebbero accusare di aver creato "problemi da esterofilia" stile inter. chi me lo fa fare di rischiare? Fretta non ce l' ho, il tempo (nel senso di futuro sportivo) è dalla mia parte e il venditore sta godendo come un riccio nello spacciare i suoi colpi di fortuna come strategia mirata. Sai cosa? Forse ppCier questa stagione Ci conviene lasciare la patata a lui, tanto è di un umore che l' accordo lo troviam di sicuro (e se mi dicono di no sono in tempo comunque a versare) chiediamo al governo che è nostro "complice" di coprirci (storia dei permessi) e anticipiam un po' di soldi (tanto li dovevam pagar comunque).a fine stagione ci troviamo un milan a metà classifica? Era preventivato, facciam un mercato di grido e i tifosi ci perdonano il ritardo. Troviamo il Milan in alto? Bene, abbiamo una base giovane su cui innestare e dobbiamo spendere meno in riforzi (o possiamo concentrare gli stessi soldi su meno ruoli).
Naturalmente è tutto inventato e assolutamente improbabile

Trovare e programmare un Milan in Champions league per la stagione 17/18 non è la stessa cosa che trovare un Milan senza nulla, ora che lasciano il mercato a un certo Galliani questi cinesi hanno molto da perdere...
 
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