La mia prima preoccupazione sono i giocatori, specialmente quelli nuovi.
Sono venuti qui perchè sono rimasti ammaliati dal progetto del Milan, ed erano certamente convinti di fare tutt'altra stagione rispetto a quella che si sta profilando sul nostro percorso. Volevano dare vita a una squadra capace di giocarsela bene per le prime posizioni. Il problema è che si sono dovuti scontrare contro una realtà assai differente e tragica, fatta di risultati supernegativi, di figure pessime, di una difesa colabrodo e senza certezze (quando doveva essere una delle nostre armi principali), e di un modello di gioco sterile e privo di idee. Quasi da squadra di bassa classifica. Difficile credere che tutti questi ragazzi, alcuni dei quali ritenuti dei top europei nei loro rispettivi ruoli, siano tutti diventati improvvisamente dei brocchi. Difficile anche che, in cerca di un'amalgama, che richiede - legittimamente - del tempo per essere raggiunta, non si riescano ancora a vedere dei progressi, anche microscopici, nella disposizione tattica, nelle geometrie, nei movimenti senza palla. L'impressione è sempre quella di vedere una squadra confusa, che gioca nevroticamente, che spera nella giocata illuminante, che non sa costruirsi le sue occasioni. E tutto questo non può che essere responsabilità dell'allenatore, il quale, per giunta, non mostra alcun segno di autocritica, rammarico o coerenza con le proprie idee tattiche maturate nell'ultimo anno. Io, se fossi uno dei nuovi, sicuramente penserei: "ma chi me l'ha fatto fare di venire a giocare per questo qui? Chi me lo ha fatto fare di rovinarmi la carriera?". Perchè qui c'è gente che si sta davvero giocando la parte finale di una carriera a tratti molto importante (Bonucci in primis, ma anche Biglia), e poi ci sono i giovani che smania(va)no per dimostrare di essere degli ottimi giocatori. Se li bruciamo, e sta esattamente succedendo questo, può pure arrivare Gesù, ma ce li perdiamo per sempre, anche solo a livello psicologico, che è tutto. Calhanoglu è l'ombra di se stesso, Biglia pure, Bonucci anche, Kessiè pure lui, Rodriguez sta perdendo smalto partita dopo partita, Silva fa fatica a esprimersi, Suso viene fatto giocare dove non è Suso, Bonaventura predica nel deserto, Donnarumma ha la costante pressione di dover giocare la palla per i suoi difensori anche sotto pressing. Io non dico che silurare Montella sia la soluzione vincente, ma avremo perlomeno la riprova sul valore effettivo dei giocatori acquistati da Mirabelli, che non si brucerebbero del tutto dovendo scendere ogni domenica in campo con la consapevolezza che non ci sarà alcun tipo di miglioramento e che il mister sarà passivo o si farà le sue canoniche risate post-partita.