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Secondo me ti sbagli, per quanto mi ricordo. Seedorf era un pupillo di Ancelotti che lo richiese espressamente. Era il primo nome della sua lista e fu lui in pratica a imporlo a Galliani e Berlusconi, con convinzione. Ma Seedorf faceva parte di un'idea tecnica voluta da Berlusconi, quella di schierare un Milan di palleggiatori che comandasse sempre il gioco.
Quelle polemiche del "dove mettiamo tutti questi numeri dieci" le ricordo e sono emblematiche. Anche in quel caso non si capì che era una ben precisa idea tecnica, decisione presa a tavolino, sostenuta da dirigenza e allenatore. L'opinione pubblica puntualmente non capì fino a quando tutti vedemmo coi nostri occhi i risultati sul campo. Succede quasi sempre così.
Nell'epopea berlusconiana post 94 le cose non andarono sempre in questo modo, ma in quel caso ci fu un allineamento totale tra dirigenza e allenatore e un disegno tecnico chiaro e deciso, che portò alla nascita di una delle squadre più belle della storia del calcio.
Non ho memoria che fosse andata così..magari ricordo male..a me sembra che quel Milan nacque dal genio di carletto che fece di necessità una virtù incredibile..
Pirlo arrivò per essere pronti in caso non si chiudesse Rui Costa..poi arrivò il portoghese e ci trovammo con loro due..l'anno dopo si portò in casa Seedorf ma ricordo che fu dura fargli digerire quel ruolo di mezz'ala..
Rivaldo infine fu preso ma non si sapeva nemmeno dove metterlo..avevamo davanti Sheva e Pippo..e infatti rivaldo finì per essere un semi-panchinaro..
Non so ma io credo che Ancelotti cucì un grande vestito ma la stoffa non la chiese lui..