Maldini e Elliott separati in casa. Investcorp gli aveva promesso...

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Repubblica: Milanello è ancora chiuso. Ma quando riaprirà per l’inizio ufficiale della stagione, il prossimo 4 luglio, assomiglierà più a un
set cinematografico che a un centro sportivo dove ci si attrezza per difendere lo scudetto, conquistato solo un mese fa. Perché la situazione al vertice del Milan assomiglia sempre più a un possibile remake della “Guerra dei Roses”, dove i ruoli dei due coniugi separati in casa e sempre più ai ferri corti, vengono interpretati da una parte dai responsabili del fondo Elliott, che fino a settembre può dire la sua su ogni decisione venga presa nel club rossonero, e dall’altro dai due responsabili dell’area tecnica, Paolo Maldini e Ricky Massara. Il tutto in attesa che venga traguardata l’estate e il pacchetto di maggioranza passi nella mani di RedBird, il fondo americano che fa capo all’ex banchiere di Goldman Sachs Gerry Cardinale, quando finalmente la situazione societaria sarà più chiara. Peccato che, nel frattempo, ci sia un mercato da impostare, una squadra da rafforzare per la Champions e da respingere l’assalto dell’Inter. Inzaghi e compagni non hanno ancora digerito la sconfitta in volata e meditano rivincite: il dominus nerazzurro Beppe Marotta ha “arruolato” allo scopo il figliol prodigo Lukaku (tra i mugugni degli ultras), per riprendersi subitoquella seconda stella smarrita tra
la rimonta del derby e la sconfitta di Bologna. Così, mentre l’Inter è già data come favorita dai bookmakers per la prossima stagione, assieme alla Juventus, la situazione al Milan è più altro un rebus per risolutori più che abili. Fra una settimana scade il contratto di Maldini e Massara: non c’è addetto ai lavori che non si dica certo che verranno rinnovati ma intanto la firma slitta giorno dopo giorno. Anche perché nel lungo colloquio che Cardinale ha avuto a Milano con l’ex capitano della Nazionale, dopo la firma del contratto preliminare, ha dichiarato che il Milan non può fare a meno di Maldini.

Di fatto, lo avrebbe investito di un ruolo di primo piano. Ma non sembra essere d’accordo Elliott e sicuramente non è il ruolo che gli aveva promesso il fondo arabo Investcorp nel caso in cui avesse preso il Milan. Maldini ha accarezzato l’idea di assumere un incarico proprio alla Marotta: invece, deve sempre dipendere dagli uomini della famiglia Singer per avere il via libera a operazioni di mercato. Ecco perché Sven Botman, il centrale difensivo scelto dall’area tecnica per potenziare la retroguardia e reggere l’urto con i più forti club europei, si allontana verso il Newcastle. Troppo alta la cifra chiesta dal Lille per il Milan. Allo stesso tempo, i tifosi si domandano perché ci sono ancora incertezze su Renato Sanches, talento portoghese da mesi ormai dato in arrivo. La parola magica è “budget”, anche troppo abusata. Perché Elliott, nonostante lo scudetto vinto o proprio per questo, ritiene che il progetto di puntare sui giovani a
basso costo, scommettendo sul fatto che diventino campioni, sia quello giusto. Ecco perché non si parla più del possibile arrivo di Nicolò Zaniolo, talento che piace a Maldini ma il cui nome è stato depennato da Elliott dopo le richieste della Roma. Diverso per Paulo Dybala a parametro zero: in questo caso l’ostacolo potrebbe essere lo stipendio. In ogni caso, anche se il rinnovo si farà, sarà da separati in casa. In attesa che Cardinale a settembre arrivi con i 300-400 milioni per chiudere l’affare. Altrimenti glieli presterà Elliott, che rimarrà ancora per qualche anno azionista. Sperando che al Milan, dopo la volata scudetto, siano in grado di ribaltare anche il finale della Guerra dei Roses. Ma in questo caso non basterà una magia di Giroud in giravolta

Arriva Origi... alla Giroud QUI -) https://www.milanworld.net/threads/milan-arriva-origi-alla-giroud-come-potra-giocare.117670/
 

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Repubblica: Milanello è ancora chiuso. Ma quando riaprirà per l’inizio ufficiale della stagione, il prossimo 4 luglio, assomiglierà più a un
set cinematografico che a un centro sportivo dove ci si attrezza per difendere lo scudetto, conquistato solo un mese fa. Perché la situazione al vertice del Milan assomiglia sempre più a un possibile remake della “Guerra dei Roses”, dove i ruoli dei due coniugi separati in casa e sempre più ai ferri corti, vengono interpretati da una parte dai responsabili del fondo Elliott, che fino a settembre può dire la sua su ogni decisione venga presa nel club rossonero, e dall’altro dai due responsabili dell’area tecnica, Paolo Maldini e Ricky Massara. Il tutto in attesa che venga traguardata l’estate e il pacchetto di maggioranza passi nella mani di RedBird, il fondo americano che fa capo all’ex banchiere di Goldman Sachs Gerry Cardinale, quando finalmente la situazione societaria sarà più chiara. Peccato che, nel frattempo, ci sia un mercato da impostare, una squadra da rafforzare per la Champions e da respingere l’assalto dell’Inter. Inzaghi e compagni non hanno ancora digerito la sconfitta in volata e meditano rivincite: il dominus nerazzurro Beppe Marotta ha “arruolato” allo scopo il figliol prodigo Lukaku (tra i mugugni degli ultras), per riprendersi subitoquella seconda stella smarrita tra
la rimonta del derby e la sconfitta di Bologna. Così, mentre l’Inter è già data come favorita dai bookmakers per la prossima stagione, assieme alla Juventus, la situazione al Milan è più altro un rebus per risolutori più che abili. Fra una settimana scade il contratto di Maldini e Massara: non c’è addetto ai lavori che non si dica certo che verranno rinnovati ma intanto la firma slitta giorno dopo giorno. Anche perché nel lungo colloquio che Cardinale ha avuto a Milano con l’ex capitano della Nazionale, dopo la firma del contratto preliminare, ha dichiarato che il Milan non può fare a meno di Maldini.

Di fatto, lo avrebbe investito di un ruolo di primo piano. Ma non sembra essere d’accordo Elliott e sicuramente non è il ruolo che gli aveva promesso il fondo arabo Investcorp nel caso in cui avesse preso il Milan. Maldini ha accarezzato l’idea di assumere un incarico proprio alla Marotta: invece, deve sempre dipendere dagli uomini della famiglia Singer per avere il via libera a operazioni di mercato. Ecco perché Sven Botman, il centrale difensivo scelto dall’area tecnica per potenziare la retroguardia e reggere l’urto con i più forti club europei, si allontana verso il Newcastle. Troppo alta la cifra chiesta dal Lille per il Milan. Allo stesso tempo, i tifosi si domandano perché ci sono ancora incertezze su Renato Sanches, talento portoghese da mesi ormai dato in arrivo. La parola magica è “budget”, anche troppo abusata. Perché Elliott, nonostante lo scudetto vinto o proprio per questo, ritiene che il progetto di puntare sui giovani a
basso costo, scommettendo sul fatto che diventino campioni, sia quello giusto. Ecco perché non si parla più del possibile arrivo di Nicolò Zaniolo, talento che piace a Maldini ma il cui nome è stato depennato da Elliott dopo le richieste della Roma. Diverso per Paulo Dybala a parametro zero: in questo caso l’ostacolo potrebbe essere lo stipendio. In ogni caso, anche se il rinnovo si farà, sarà da separati in casa. In attesa che Cardinale a settembre arrivi con i 300-400 milioni per chiudere l’affare. Altrimenti glieli presterà Elliott, che rimarrà ancora per qualche anno azionista. Sperando che al Milan, dopo la volata scudetto, siano in grado di ribaltare anche il finale della Guerra dei Roses. Ma in questo caso non basterà una magia di Giroud in giravolta

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Bella situazione...

Ma mai avuto dubbi a riguardo. Con la nuova epifania dei due demoni è ricominicato il circo.
 
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Repubblica: Milanello è ancora chiuso. Ma quando riaprirà per l’inizio ufficiale della stagione, il prossimo 4 luglio, assomiglierà più a un
set cinematografico che a un centro sportivo dove ci si attrezza per difendere lo scudetto, conquistato solo un mese fa. Perché la situazione al vertice del Milan assomiglia sempre più a un possibile remake della “Guerra dei Roses”, dove i ruoli dei due coniugi separati in casa e sempre più ai ferri corti, vengono interpretati da una parte dai responsabili del fondo Elliott, che fino a settembre può dire la sua su ogni decisione venga presa nel club rossonero, e dall’altro dai due responsabili dell’area tecnica, Paolo Maldini e Ricky Massara. Il tutto in attesa che venga traguardata l’estate e il pacchetto di maggioranza passi nella mani di RedBird, il fondo americano che fa capo all’ex banchiere di Goldman Sachs Gerry Cardinale, quando finalmente la situazione societaria sarà più chiara. Peccato che, nel frattempo, ci sia un mercato da impostare, una squadra da rafforzare per la Champions e da respingere l’assalto dell’Inter. Inzaghi e compagni non hanno ancora digerito la sconfitta in volata e meditano rivincite: il dominus nerazzurro Beppe Marotta ha “arruolato” allo scopo il figliol prodigo Lukaku (tra i mugugni degli ultras), per riprendersi subitoquella seconda stella smarrita tra
la rimonta del derby e la sconfitta di Bologna. Così, mentre l’Inter è già data come favorita dai bookmakers per la prossima stagione, assieme alla Juventus, la situazione al Milan è più altro un rebus per risolutori più che abili. Fra una settimana scade il contratto di Maldini e Massara: non c’è addetto ai lavori che non si dica certo che verranno rinnovati ma intanto la firma slitta giorno dopo giorno. Anche perché nel lungo colloquio che Cardinale ha avuto a Milano con l’ex capitano della Nazionale, dopo la firma del contratto preliminare, ha dichiarato che il Milan non può fare a meno di Maldini.

Di fatto, lo avrebbe investito di un ruolo di primo piano. Ma non sembra essere d’accordo Elliott e sicuramente non è il ruolo che gli aveva promesso il fondo arabo Investcorp nel caso in cui avesse preso il Milan. Maldini ha accarezzato l’idea di assumere un incarico proprio alla Marotta: invece, deve sempre dipendere dagli uomini della famiglia Singer per avere il via libera a operazioni di mercato. Ecco perché Sven Botman, il centrale difensivo scelto dall’area tecnica per potenziare la retroguardia e reggere l’urto con i più forti club europei, si allontana verso il Newcastle. Troppo alta la cifra chiesta dal Lille per il Milan. Allo stesso tempo, i tifosi si domandano perché ci sono ancora incertezze su Renato Sanches, talento portoghese da mesi ormai dato in arrivo. La parola magica è “budget”, anche troppo abusata. Perché Elliott, nonostante lo scudetto vinto o proprio per questo, ritiene che il progetto di puntare sui giovani a
basso costo, scommettendo sul fatto che diventino campioni, sia quello giusto. Ecco perché non si parla più del possibile arrivo di Nicolò Zaniolo, talento che piace a Maldini ma il cui nome è stato depennato da Elliott dopo le richieste della Roma. Diverso per Paulo Dybala a parametro zero: in questo caso l’ostacolo potrebbe essere lo stipendio. In ogni caso, anche se il rinnovo si farà, sarà da separati in casa. In attesa che Cardinale a settembre arrivi con i 300-400 milioni per chiudere l’affare. Altrimenti glieli presterà Elliott, che rimarrà ancora per qualche anno azionista. Sperando che al Milan, dopo la volata scudetto, siano in grado di ribaltare anche il finale della Guerra dei Roses. Ma in questo caso non basterà una magia di Giroud in giravolta

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Quindi secondo quest teoria .. RedBird avrebbe dato il via libera a spendere, ma Elliot che resterá proprietario (in teoria) qualche mese ha bloccato tutto proprio nei 3 mesi del mercato?

Che sfortuna!
 
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Repubblica: Milanello è ancora chiuso. Ma quando riaprirà per l’inizio ufficiale della stagione, il prossimo 4 luglio, assomiglierà più a un
set cinematografico che a un centro sportivo dove ci si attrezza per difendere lo scudetto, conquistato solo un mese fa. Perché la situazione al vertice del Milan assomiglia sempre più a un possibile remake della “Guerra dei Roses”, dove i ruoli dei due coniugi separati in casa e sempre più ai ferri corti, vengono interpretati da una parte dai responsabili del fondo Elliott, che fino a settembre può dire la sua su ogni decisione venga presa nel club rossonero, e dall’altro dai due responsabili dell’area tecnica, Paolo Maldini e Ricky Massara. Il tutto in attesa che venga traguardata l’estate e il pacchetto di maggioranza passi nella mani di RedBird, il fondo americano che fa capo all’ex banchiere di Goldman Sachs Gerry Cardinale, quando finalmente la situazione societaria sarà più chiara. Peccato che, nel frattempo, ci sia un mercato da impostare, una squadra da rafforzare per la Champions e da respingere l’assalto dell’Inter. Inzaghi e compagni non hanno ancora digerito la sconfitta in volata e meditano rivincite: il dominus nerazzurro Beppe Marotta ha “arruolato” allo scopo il figliol prodigo Lukaku (tra i mugugni degli ultras), per riprendersi subitoquella seconda stella smarrita tra
la rimonta del derby e la sconfitta di Bologna. Così, mentre l’Inter è già data come favorita dai bookmakers per la prossima stagione, assieme alla Juventus, la situazione al Milan è più altro un rebus per risolutori più che abili. Fra una settimana scade il contratto di Maldini e Massara: non c’è addetto ai lavori che non si dica certo che verranno rinnovati ma intanto la firma slitta giorno dopo giorno. Anche perché nel lungo colloquio che Cardinale ha avuto a Milano con l’ex capitano della Nazionale, dopo la firma del contratto preliminare, ha dichiarato che il Milan non può fare a meno di Maldini.

Di fatto, lo avrebbe investito di un ruolo di primo piano. Ma non sembra essere d’accordo Elliott e sicuramente non è il ruolo che gli aveva promesso il fondo arabo Investcorp nel caso in cui avesse preso il Milan. Maldini ha accarezzato l’idea di assumere un incarico proprio alla Marotta: invece, deve sempre dipendere dagli uomini della famiglia Singer per avere il via libera a operazioni di mercato. Ecco perché Sven Botman, il centrale difensivo scelto dall’area tecnica per potenziare la retroguardia e reggere l’urto con i più forti club europei, si allontana verso il Newcastle. Troppo alta la cifra chiesta dal Lille per il Milan. Allo stesso tempo, i tifosi si domandano perché ci sono ancora incertezze su Renato Sanches, talento portoghese da mesi ormai dato in arrivo. La parola magica è “budget”, anche troppo abusata. Perché Elliott, nonostante lo scudetto vinto o proprio per questo, ritiene che il progetto di puntare sui giovani a
basso costo, scommettendo sul fatto che diventino campioni, sia quello giusto. Ecco perché non si parla più del possibile arrivo di Nicolò Zaniolo, talento che piace a Maldini ma il cui nome è stato depennato da Elliott dopo le richieste della Roma. Diverso per Paulo Dybala a parametro zero: in questo caso l’ostacolo potrebbe essere lo stipendio. In ogni caso, anche se il rinnovo si farà, sarà da separati in casa. In attesa che Cardinale a settembre arrivi con i 300-400 milioni per chiudere l’affare. Altrimenti glieli presterà Elliott, che rimarrà ancora per qualche anno azionista. Sperando che al Milan, dopo la volata scudetto, siano in grado di ribaltare anche il finale della Guerra dei Roses. Ma in questo caso non basterà una magia di Giroud in giravolta

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E via così, altro giorno in pasto ai giornalai che ormai dopo un mese abbondante di accanimento, banchettano sulla carcassa di una squadra e di una tifoseria lasciate alla loro mercé.

Ma #ètuttonormale.
 
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Preferisco aspettare gli eventi prima di dare giudizi definitivi.
Certo che se le notizie che trapelano dalla stampa venissero confermate dai fatti futuri sarebbe un clamoroso epic fail mai visto nella storia.
Una squadra gloriosa che dopo anni di anonimato torna a vincere con una rosa giovane, dove sarebbero da apportare poche modifiche per fare un ulteriore step di crescita, una dirigenza che con pochi soldi ha fatto miracoli e si rischia di buttare via tutto. Ci manca solo che esonerino Pioli per richiamare Giampaolo.

La mia sensazione è che il mancato rinnovo di Maldini ad oggi dipenda più dal fatto che Paolo voglia rassicurazioni sul budget del mercato. Non credo che sia Redbird a non volerlo confermare.
 

jumpy65

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Come se i rapprentanti di Elliott vivessero a milanello...Questo ci si è messo proprio d'impegno, tra un pò esce con un romanzo.
 

Zenos

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set cinematografico che a un centro sportivo dove ci si attrezza per difendere lo scudetto, conquistato solo un mese fa. Perché la situazione al vertice del Milan assomiglia sempre più a un possibile remake della “Guerra dei Roses”, dove i ruoli dei due coniugi separati in casa e sempre più ai ferri corti, vengono interpretati da una parte dai responsabili del fondo Elliott, che fino a settembre può dire la sua su ogni decisione venga presa nel club rossonero, e dall’altro dai due responsabili dell’area tecnica, Paolo Maldini e Ricky Massara. Il tutto in attesa che venga traguardata l’estate e il pacchetto di maggioranza passi nella mani di RedBird, il fondo americano che fa capo all’ex banchiere di Goldman Sachs Gerry Cardinale, quando finalmente la situazione societaria sarà più chiara. Peccato che, nel frattempo, ci sia un mercato da impostare, una squadra da rafforzare per la Champions e da respingere l’assalto dell’Inter. Inzaghi e compagni non hanno ancora digerito la sconfitta in volata e meditano rivincite: il dominus nerazzurro Beppe Marotta ha “arruolato” allo scopo il figliol prodigo Lukaku (tra i mugugni degli ultras), per riprendersi subitoquella seconda stella smarrita tra
la rimonta del derby e la sconfitta di Bologna. Così, mentre l’Inter è già data come favorita dai bookmakers per la prossima stagione, assieme alla Juventus, la situazione al Milan è più altro un rebus per risolutori più che abili. Fra una settimana scade il contratto di Maldini e Massara: non c’è addetto ai lavori che non si dica certo che verranno rinnovati ma intanto la firma slitta giorno dopo giorno. Anche perché nel lungo colloquio che Cardinale ha avuto a Milano con l’ex capitano della Nazionale, dopo la firma del contratto preliminare, ha dichiarato che il Milan non può fare a meno di Maldini.

Di fatto, lo avrebbe investito di un ruolo di primo piano. Ma non sembra essere d’accordo Elliott e sicuramente non è il ruolo che gli aveva promesso il fondo arabo Investcorp nel caso in cui avesse preso il Milan. Maldini ha accarezzato l’idea di assumere un incarico proprio alla Marotta: invece, deve sempre dipendere dagli uomini della famiglia Singer per avere il via libera a operazioni di mercato. Ecco perché Sven Botman, il centrale difensivo scelto dall’area tecnica per potenziare la retroguardia e reggere l’urto con i più forti club europei, si allontana verso il Newcastle. Troppo alta la cifra chiesta dal Lille per il Milan. Allo stesso tempo, i tifosi si domandano perché ci sono ancora incertezze su Renato Sanches, talento portoghese da mesi ormai dato in arrivo. La parola magica è “budget”, anche troppo abusata. Perché Elliott, nonostante lo scudetto vinto o proprio per questo, ritiene che il progetto di puntare sui giovani a
basso costo, scommettendo sul fatto che diventino campioni, sia quello giusto. Ecco perché non si parla più del possibile arrivo di Nicolò Zaniolo, talento che piace a Maldini ma il cui nome è stato depennato da Elliott dopo le richieste della Roma. Diverso per Paulo Dybala a parametro zero: in questo caso l’ostacolo potrebbe essere lo stipendio. In ogni caso, anche se il rinnovo si farà, sarà da separati in casa. In attesa che Cardinale a settembre arrivi con i 300-400 milioni per chiudere l’affare. Altrimenti glieli presterà Elliott, che rimarrà ancora per qualche anno azionista. Sperando che al Milan, dopo la volata scudetto, siano in grado di ribaltare anche il finale della Guerra dei Roses. Ma in questo caso non basterà una magia di Giroud in giravolta

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Come piace a questi sguazzare nella nostra mrd. Grazie Elliott,grazie Cardinale, Grazie Paolo.
 
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Repubblica: Milanello è ancora chiuso. Ma quando riaprirà per l’inizio ufficiale della stagione, il prossimo 4 luglio, assomiglierà più a un
set cinematografico che a un centro sportivo dove ci si attrezza per difendere lo scudetto, conquistato solo un mese fa. Perché la situazione al vertice del Milan assomiglia sempre più a un possibile remake della “Guerra dei Roses”, dove i ruoli dei due coniugi separati in casa e sempre più ai ferri corti, vengono interpretati da una parte dai responsabili del fondo Elliott, che fino a settembre può dire la sua su ogni decisione venga presa nel club rossonero, e dall’altro dai due responsabili dell’area tecnica, Paolo Maldini e Ricky Massara. Il tutto in attesa che venga traguardata l’estate e il pacchetto di maggioranza passi nella mani di RedBird, il fondo americano che fa capo all’ex banchiere di Goldman Sachs Gerry Cardinale, quando finalmente la situazione societaria sarà più chiara. Peccato che, nel frattempo, ci sia un mercato da impostare, una squadra da rafforzare per la Champions e da respingere l’assalto dell’Inter. Inzaghi e compagni non hanno ancora digerito la sconfitta in volata e meditano rivincite: il dominus nerazzurro Beppe Marotta ha “arruolato” allo scopo il figliol prodigo Lukaku (tra i mugugni degli ultras), per riprendersi subitoquella seconda stella smarrita tra
la rimonta del derby e la sconfitta di Bologna. Così, mentre l’Inter è già data come favorita dai bookmakers per la prossima stagione, assieme alla Juventus, la situazione al Milan è più altro un rebus per risolutori più che abili. Fra una settimana scade il contratto di Maldini e Massara: non c’è addetto ai lavori che non si dica certo che verranno rinnovati ma intanto la firma slitta giorno dopo giorno. Anche perché nel lungo colloquio che Cardinale ha avuto a Milano con l’ex capitano della Nazionale, dopo la firma del contratto preliminare, ha dichiarato che il Milan non può fare a meno di Maldini.

Di fatto, lo avrebbe investito di un ruolo di primo piano. Ma non sembra essere d’accordo Elliott e sicuramente non è il ruolo che gli aveva promesso il fondo arabo Investcorp nel caso in cui avesse preso il Milan. Maldini ha accarezzato l’idea di assumere un incarico proprio alla Marotta: invece, deve sempre dipendere dagli uomini della famiglia Singer per avere il via libera a operazioni di mercato. Ecco perché Sven Botman, il centrale difensivo scelto dall’area tecnica per potenziare la retroguardia e reggere l’urto con i più forti club europei, si allontana verso il Newcastle. Troppo alta la cifra chiesta dal Lille per il Milan. Allo stesso tempo, i tifosi si domandano perché ci sono ancora incertezze su Renato Sanches, talento portoghese da mesi ormai dato in arrivo. La parola magica è “budget”, anche troppo abusata. Perché Elliott, nonostante lo scudetto vinto o proprio per questo, ritiene che il progetto di puntare sui giovani a
basso costo, scommettendo sul fatto che diventino campioni, sia quello giusto. Ecco perché non si parla più del possibile arrivo di Nicolò Zaniolo, talento che piace a Maldini ma il cui nome è stato depennato da Elliott dopo le richieste della Roma. Diverso per Paulo Dybala a parametro zero: in questo caso l’ostacolo potrebbe essere lo stipendio. In ogni caso, anche se il rinnovo si farà, sarà da separati in casa. In attesa che Cardinale a settembre arrivi con i 300-400 milioni per chiudere l’affare. Altrimenti glieli presterà Elliott, che rimarrà ancora per qualche anno azionista. Sperando che al Milan, dopo la volata scudetto, siano in grado di ribaltare anche il finale della Guerra dei Roses. Ma in questo caso non basterà una magia di Giroud in giravolta

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Mi sembra chiaro non faremo mercato.
Situazione di stallo.

E anche oggi un grazie a elliott che ha deciso di vendere ma non tutto e farlo a cavallo di 2 stagioni calcistiche.
Godiamoci lo scudetto ragazzi ma non ci illudiamo.

Siamo ostaggio, nè più nè meno.
 
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