Su questo non hai torto.
Ma il succo del mio discorso è se parto da zero qui in italia rimango uno zero(per carità non succede sempre per fortuna)...se parto da zero da altre parti ho la possibilita di migliorare.
Se permetti fare il cameriere(puo essere qualsiasi lavoro eh)in germania o uk ti permette di conoscere meglio la lingua del posto cosa che in italia non puoi fare...magari qualche corso di lingue puo essere utile ma non cosi determinante.
Questo non significa che andare all estero sia la soluzione per tutto.
Io onestamente non credo che se parti da zero in Italia rimani a zero in Italia.
Io di mio penso che le possibilità che hai qui le hai anche altrove, mediamente. Poi, ovvio, ci sono campi specifici in cui in Italia hai meno chances che altrove, e viceversa.
Poi c'è sempre la questione della lingua. Male non fa, ma se si fanno i conti a parità di condizioni, uno baratta la lingua per vivere in un altro posto. Se poi a lui sta bene, meglio per lui.
Io di mio ho una parente che lavora in Francia, a Parigi. Laureata in una bella università, in economia, due stage in Italia.
Non mette via un euro che uno. Chiude in pari ogni mese, euro più, euro meno.
Poi si parla sempre di prospettive: ma se uno gira da un posto di lavoro all'altro, e fino ai trenta, trentadue non comincia a guadagnare, quando comincia a vedere dei soldi veri, a quaranta? Quando deve comperare una casa dove vivere?
Ripeto, nella mia pochezza. Io credo sia una questione di scelte. Se uno preferisce Londra a Milano, ovvio che non andrà a Milano.
Ma la differenza mica la fa il Paese. Se uno non riesce a fare carriera in Italia, a meno di particolarità, non riesce neanche all'estero. Non è che altrove i soldi li regalano.
In Svizzera e' uguale: stipendi favolosi, si, ma solo se fai il frontaliere. Se prendi una locazione a Lugano a confronto a Milano e' regalata.