Ho notato tanta frustrazione nell'esultanza degli interisti, tanta rabbia repressa, quasi nessuno felice per essere "Campioni d'Italia" ma tutti orgogliosi di dire "Milano siamo noi". Nel momento del trionfo pensano o quasi solo a noi, il che è molto tenero e affettuoso da parte loro.
C'è una generazione di interisti, piuttosto vasta a dir la verità, che ha sviluppato nell'infanzia e dell'adolescenza ferite profondissime che hanno messo in discussione persino la loro identità come persone. Ora ci dicono che sono i padroni di Milano, che ci stanno restituendo gli anni 90 e primi 2000. Come fai a odiarli con questo inguaribile ottimismo? Ti viene voglia di abbracciarli e dargli una pacca sulle spalle, di essere felice per loro, senza ricordargli che il dominio incontrastato degli ultimi anni ha prodotto un misero scudetto in più mentre quando chiedevano ai genitori di saltare i lunedì di maggio noi gli si alzava in faccia scudetti a pioggia e la coppa dalle grandi orecchie. "Più di venti anni faaaaaaaa, è storiaaaaaaaaaahhhhhhh, solo perchè c'era Berlusconnnnneeeeeeehhh" urlano disperati pensando di cancellare il passato, come se poi il loro presente fosse glorioso. Uno scudetto che un anno fa vinceva il Napoli oggi decimo e due anni fa il Milan di Messias e Kalulu mentre in Europa, quando si gioca la Champions sul serio, e non contro i cadaveri portoghesi o Pioli, è fatta di uscite agli ottavi contro Atletico e Liverpool o secondi posti dietro la Real Sociedad. Concludo solo dicendo che "quando c'era Berluscone" l'Inter comunque spendeva sempre più di noi (60 miliardi per Ronaldo, 90 per Vieri etc....) e allestiva ogni anno una squadra per vincere. Quando li battevamo, sconfiggevamo un Inter che aveva l'ambizione e la possibilità di vincere. Infierire contro il Milan di RedBird, con Pioli in panchina e Adli regista non credo assegni il certificato di grande squadra europea ma cosa vuoi farci? Loro sono e saranno sempre i nostri primi estimatori.