Italia, spenti 500 schermi cinema per restrizioni covid

Andris

Senior Member
Registrato
21 Febbraio 2019
Messaggi
34,894
Reaction score
10,678
Il presidente dell'associazione cinema lancia l'allarme:

"Mancano all'appello 500 schermi sui circa 3600 che abbiamo in Italia in 1300 cinema.
Andiamo verso un meno 20 per cento e, se non si prendono provvedimenti, il settore è a rischio


Fasi di chiusura e di ripartenza si sono susseguite in questi due anni, si è gettato il seme della diffidenza verso questi luoghi. Mentre il mondo torna alla normalità, dalla Francia al Regno Unito alla Spagna il 2021 è stato un anno di ripresa, da noi non è accaduto, troppe restrizioni

Meno 70 per cento nel 2021, tra incassi e presenze, rispetto alla media del periodo 2017-2019.

I soli dati del botteghino non restituiscono il quadro, soprattutto di tanti spettatori adulti scomparsi

Nel 2021 sono arrivati in sala 353 film di cui 153 nazionali e di questi solo 4 o 5 hanno fatto incassi


Chiediamo al governo una finestra dinamica tra la distribuzione di un film in sala e sulle piattaforme, 90 giorni potrebbe essere un primo fondamentale passo.
Allo stesso tempo l'esercizio cinematografico chiede uno sforzo collettivo alla produzione, agli autori e agli artisti italiani per non lasciare che prevalga il consumo domestico di film.
L'altro allarme infatti è nel fatto che, a fronte di oltre 900 produzioni approntate o in fase di completamento, al 99 per cento finanziate dallo Stato, non più del 35 per cento sembra destinato alle sale cinematografiche, sempre più spesso facendovi capolino prima di dirottare su piattaforme e tv"


Ansa
 

Andris

Senior Member
Registrato
21 Febbraio 2019
Messaggi
34,894
Reaction score
10,678
questo da un lato mi dispiace, essendo un grande frequentatore di cinema da tanti anni, tuttavia dall'altro è la dimostrazione di cosa significhi supportare tutte le porcate governative già dal Conte bis
sono stati tra i più collaborazionisti supportando tutte le piroette e i provvedimenti restrittivi basati sul nulla, chiaramente tra il classico presidente che non vuole mai dire una parola contro i politici per interesse personale e i piccoli proprietari c'è una bella differenza

quando calano così i cinema, così come tante librerie pure, non è mai un buon segno per la cultura di un popolo
e non significa che devi chiedere la mancetta governativa, come per le produzioni che lui stesso dice al 99% con soldi pubblici
 

Butcher

Senior Member
Registrato
28 Agosto 2012
Messaggi
7,954
Reaction score
367
Da amante del cinema questa cosa mi dispiace non molto, di più.
 
Registrato
13 Gennaio 2014
Messaggi
31,991
Reaction score
9,952
Il presidente dell'associazione cinema lancia l'allarme:

"Mancano all'appello 500 schermi sui circa 3600 che abbiamo in Italia in 1300 cinema.
Andiamo verso un meno 20 per cento e, se non si prendono provvedimenti, il settore è a rischio


Fasi di chiusura e di ripartenza si sono susseguite in questi due anni, si è gettato il seme della diffidenza verso questi luoghi. Mentre il mondo torna alla normalità, dalla Francia al Regno Unito alla Spagna il 2021 è stato un anno di ripresa, da noi non è accaduto, troppe restrizioni

Meno 70 per cento nel 2021, tra incassi e presenze, rispetto alla media del periodo 2017-2019.

I soli dati del botteghino non restituiscono il quadro, soprattutto di tanti spettatori adulti scomparsi

Nel 2021 sono arrivati in sala 353 film di cui 153 nazionali e di questi solo 4 o 5 hanno fatto incassi


Chiediamo al governo una finestra dinamica tra la distribuzione di un film in sala e sulle piattaforme, 90 giorni potrebbe essere un primo fondamentale passo.
Allo stesso tempo l'esercizio cinematografico chiede uno sforzo collettivo alla produzione, agli autori e agli artisti italiani per non lasciare che prevalga il consumo domestico di film.
L'altro allarme infatti è nel fatto che, a fronte di oltre 900 produzioni approntate o in fase di completamento, al 99 per cento finanziate dallo Stato, non più del 35 per cento sembra destinato alle sale cinematografiche, sempre più spesso facendovi capolino prima di dirottare su piattaforme e tv"


Ansa

Se il crollo non è strutturale, ma si tratta di farli sopravvivere qualche mese ancora per poi tornare in condizioni normali, si dia l' aiuto che serve.

Non sarà qualche decina di milioni di euro a questo punto a fare la differenza.
 

Kaw

Member
Registrato
19 Giugno 2015
Messaggi
3,662
Reaction score
601
Il presidente dell'associazione cinema lancia l'allarme:

"Mancano all'appello 500 schermi sui circa 3600 che abbiamo in Italia in 1300 cinema.
Andiamo verso un meno 20 per cento e, se non si prendono provvedimenti, il settore è a rischio


Fasi di chiusura e di ripartenza si sono susseguite in questi due anni, si è gettato il seme della diffidenza verso questi luoghi. Mentre il mondo torna alla normalità, dalla Francia al Regno Unito alla Spagna il 2021 è stato un anno di ripresa, da noi non è accaduto, troppe restrizioni

Meno 70 per cento nel 2021, tra incassi e presenze, rispetto alla media del periodo 2017-2019.

I soli dati del botteghino non restituiscono il quadro, soprattutto di tanti spettatori adulti scomparsi

Nel 2021 sono arrivati in sala 353 film di cui 153 nazionali e di questi solo 4 o 5 hanno fatto incassi


Chiediamo al governo una finestra dinamica tra la distribuzione di un film in sala e sulle piattaforme, 90 giorni potrebbe essere un primo fondamentale passo.
Allo stesso tempo l'esercizio cinematografico chiede uno sforzo collettivo alla produzione, agli autori e agli artisti italiani per non lasciare che prevalga il consumo domestico di film.
L'altro allarme infatti è nel fatto che, a fronte di oltre 900 produzioni approntate o in fase di completamento, al 99 per cento finanziate dallo Stato, non più del 35 per cento sembra destinato alle sale cinematografiche, sempre più spesso facendovi capolino prima di dirottare su piattaforme e tv"


Ansa
Non sono mai stato un assiduo frequentatore della sala, ma in genere non mancavo di andarci soprattutto per i film "importanti", quindi una decina di volte all'anno forse ci andavo. Ebbene dalla pandemia ad oggi sono andato una sola volta, una sola volta in due anni, a vedere Tenet a settembre 2020. Quel giorno eravamo forse in una dozzina di persone a vederlo. Mi capita di passare a volte, e mentre prima vedevo il parcheggio pieno, adesso è semivuoto. Ha inciso anche la nuova strategia di distribuzione in streaming, se lo stesso giorno dell'uscita il film è disponibile sulle piattaforme, o addirittura piratato in alta qualità, allora non ci si deve sorprendere se poi al cinema la gente non ci va. Nel 2022 la finestra passa a 90 giorni, e questo dovrebbe aiutare. Certo che chi non ce l'ha fatta in questi anni, non riaprirà più ovviamente.
 
Registrato
8 Febbraio 2019
Messaggi
16,448
Reaction score
8,659
Il presidente dell'associazione cinema lancia l'allarme:

"Mancano all'appello 500 schermi sui circa 3600 che abbiamo in Italia in 1300 cinema.
Andiamo verso un meno 20 per cento e, se non si prendono provvedimenti, il settore è a rischio


Fasi di chiusura e di ripartenza si sono susseguite in questi due anni, si è gettato il seme della diffidenza verso questi luoghi. Mentre il mondo torna alla normalità, dalla Francia al Regno Unito alla Spagna il 2021 è stato un anno di ripresa, da noi non è accaduto, troppe restrizioni

Meno 70 per cento nel 2021, tra incassi e presenze, rispetto alla media del periodo 2017-2019.

I soli dati del botteghino non restituiscono il quadro, soprattutto di tanti spettatori adulti scomparsi

Nel 2021 sono arrivati in sala 353 film di cui 153 nazionali e di questi solo 4 o 5 hanno fatto incassi


Chiediamo al governo una finestra dinamica tra la distribuzione di un film in sala e sulle piattaforme, 90 giorni potrebbe essere un primo fondamentale passo.
Allo stesso tempo l'esercizio cinematografico chiede uno sforzo collettivo alla produzione, agli autori e agli artisti italiani per non lasciare che prevalga il consumo domestico di film.
L'altro allarme infatti è nel fatto che, a fronte di oltre 900 produzioni approntate o in fase di completamento, al 99 per cento finanziate dallo Stato, non più del 35 per cento sembra destinato alle sale cinematografiche, sempre più spesso facendovi capolino prima di dirottare su piattaforme e tv"


Ansa

sono sempre stato un amante del cinema. le mitiche serate con gli amici il lunedì sera (costava 5 euro) me le ricordo come se fosse oggi. Queste chiusure sono sicuramente state accelerate dalle restrizioni però penso che è anche qualcosa di strutturale, il covid ha accelerato il processo. Oggi a casa la gente ha di tutto e di più, da TV 65 pollici, a molteplici servizi streaming ecc..
 
Registrato
12 Dicembre 2014
Messaggi
9,155
Reaction score
3,891
Il presidente dell'associazione cinema lancia l'allarme:

"Mancano all'appello 500 schermi sui circa 3600 che abbiamo in Italia in 1300 cinema.
Andiamo verso un meno 20 per cento e, se non si prendono provvedimenti, il settore è a rischio


Fasi di chiusura e di ripartenza si sono susseguite in questi due anni, si è gettato il seme della diffidenza verso questi luoghi. Mentre il mondo torna alla normalità, dalla Francia al Regno Unito alla Spagna il 2021 è stato un anno di ripresa, da noi non è accaduto, troppe restrizioni

Meno 70 per cento nel 2021, tra incassi e presenze, rispetto alla media del periodo 2017-2019.

I soli dati del botteghino non restituiscono il quadro, soprattutto di tanti spettatori adulti scomparsi

Nel 2021 sono arrivati in sala 353 film di cui 153 nazionali e di questi solo 4 o 5 hanno fatto incassi


Chiediamo al governo una finestra dinamica tra la distribuzione di un film in sala e sulle piattaforme, 90 giorni potrebbe essere un primo fondamentale passo.
Allo stesso tempo l'esercizio cinematografico chiede uno sforzo collettivo alla produzione, agli autori e agli artisti italiani per non lasciare che prevalga il consumo domestico di film.
L'altro allarme infatti è nel fatto che, a fronte di oltre 900 produzioni approntate o in fase di completamento, al 99 per cento finanziate dallo Stato, non più del 35 per cento sembra destinato alle sale cinematografiche, sempre più spesso facendovi capolino prima di dirottare su piattaforme e tv"


Ansa
"Nell'ambito della nuova normalità post-covid abbiamo deciso che se chiudete non ci interessa. Laggente hanno Netflix a casa, i film se li guardano così: le case di produzione ammeregane sono comunque a posto ed è quel che ci interessa; voi siete semplici intermediari, addio. Non siete un settore di interesse o rilievo per l'economia nazionale. E comunque dal 10 marzo chi viene da voi può mangiare all'interno ma solo con la mascherina FFP89-bis, anche durante l'atto dell'introduzione del cibo in bocca. Cordiali saluti, Roberto Speranza".
 
Registrato
8 Ottobre 2018
Messaggi
44,081
Reaction score
14,290
ok il covid ma i prezzi e la qualità oscena dei film dove li mettiamo?
detto da uno che fino a 4-5 anni fa andava al cinema 2-3 volte al mese.
 

dadensa

Junior Member
Registrato
31 Maggio 2018
Messaggi
316
Reaction score
333
Secondo me in questo caso il discorso è più complesso rispetto al covid. Ci sono elementi da valutare: prezzi di ingresso, qualità dei film, qualità della sala cinematografica, orari, flessibilità di prenotazione, durata della pubblicità prima del film, concorrenza dello streaming.
La crisi è probabilmente strutturale, che poi la pandemia abbia dato il colpo di grazia (per lockdown e conseguente mutamento delle abitudini delle persone) sembra assodato ma non ne farei una correlazione unica crisi cinema = covid. E non si può certamente obbligare le persone ad andare al cinema.

Detto questo, spiace ovviamente per tutti i lavoratori dell'indotto, in questo caso va valutato se l'aiuto debba essere destinato a sostenere e superare la crisi o se l'aiuto deve essere posto per ricollocare il personale in settori diversi.
 
Alto
head>