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Come riporta oggi Politico, che rilancia le accuse all'opaca gestione di Von der Leyen con Pfizer, l'Europa ha sprecato miliardi di euro nei vaccini e bruciato centinaia di milioni di dosi.
Una stima parziale sicuramente, precisa il noto network americano, parla di almeno 4 miliardi di euro sperperati.
Questo dato parziale innanzitutto perchè solo 15 paesi hanno comunicato ufficialmente i dati, altri 4 (Svezia, Portogallo, Irlanda, Spagna) indirettamente tramite la stampa nazionale.
Tra i restanti 8 (Repubblica Ceca, Cipro, Francia, Grecia, Lettonia, Malta, Polonia, Ungheria) omertà totale, in primis Francia.
In secondo luogo i dati meno aggiornati sono datati dicembre 2022, i più aggiornati pochi giorni fa.
Quindi va da sé che con le versioni aggiornate alle nuovi varianti siano divenuti inutilizzati i lotti precedenti, per esempio la Germania non aggiorna i dati da giugno 2023 e allora aveva 120 milioni di dosi inutilizzate che in questi mesi potrebbero essere finiti in buona parte nello scarto.
Mentre buona parte del mondo non ha mai avuto vaccini a sufficienza durante la pandemia, l'Europa ha pensato di assicurarsene a dismisura anche per gli anni a venire e l'azienda americana Pfizer continua a ricevere soldi.
Tutto ciò con un contratto tuttora mai pubblicato dalla Commissione europea.
L'Italia in questa classifica parziale risulta al secondo posto per spreco di dosi vaccinali con 49 milioni, al primo l'inarrivabile Germania con 83 milioni.
In sostanza il 31% dei vaccini acquistati è risultata inutilizzata.
Se guardiamo il rapporto tra acquisti e inoculazioni siamo quinti: oltre all'immancabile Germania, ci precedono anche Romania, Lituania e Slovacchia.
Oltre 950 milioni di euro di tasse degli italiani in sostanza sono letteralmente finiti al macero, si presume considerando come prezzo quello che circola ufficiosamente sui 20 euro a dose
A maggio di quest'anno dieci paesi membri, guidati dalla Polonia, hanno minacciato di fermare gli acquisti se l'amministratore delegato di Pfizer non avesse ricontrattato le quantità stipulate in pandemia.
A fine novembre comunque Pfizer ha denunciato la Polonia per il mancato acquisto di 60 milioni di dosi, si dice possa aver chiesto 1.2 miliardi di danni, infatti Varsavia si era fermata nei pagamenti già dal maggio 2022 adducendo come motivazioni l'emergenza migratoria e le risorse pro Kiev che avevano messo a dura prova il bilancio statale polacco.
Una stima parziale sicuramente, precisa il noto network americano, parla di almeno 4 miliardi di euro sperperati.
Questo dato parziale innanzitutto perchè solo 15 paesi hanno comunicato ufficialmente i dati, altri 4 (Svezia, Portogallo, Irlanda, Spagna) indirettamente tramite la stampa nazionale.
Tra i restanti 8 (Repubblica Ceca, Cipro, Francia, Grecia, Lettonia, Malta, Polonia, Ungheria) omertà totale, in primis Francia.
In secondo luogo i dati meno aggiornati sono datati dicembre 2022, i più aggiornati pochi giorni fa.
Quindi va da sé che con le versioni aggiornate alle nuovi varianti siano divenuti inutilizzati i lotti precedenti, per esempio la Germania non aggiorna i dati da giugno 2023 e allora aveva 120 milioni di dosi inutilizzate che in questi mesi potrebbero essere finiti in buona parte nello scarto.
Mentre buona parte del mondo non ha mai avuto vaccini a sufficienza durante la pandemia, l'Europa ha pensato di assicurarsene a dismisura anche per gli anni a venire e l'azienda americana Pfizer continua a ricevere soldi.
Tutto ciò con un contratto tuttora mai pubblicato dalla Commissione europea.
L'Italia in questa classifica parziale risulta al secondo posto per spreco di dosi vaccinali con 49 milioni, al primo l'inarrivabile Germania con 83 milioni.
In sostanza il 31% dei vaccini acquistati è risultata inutilizzata.
Se guardiamo il rapporto tra acquisti e inoculazioni siamo quinti: oltre all'immancabile Germania, ci precedono anche Romania, Lituania e Slovacchia.
Oltre 950 milioni di euro di tasse degli italiani in sostanza sono letteralmente finiti al macero, si presume considerando come prezzo quello che circola ufficiosamente sui 20 euro a dose
A maggio di quest'anno dieci paesi membri, guidati dalla Polonia, hanno minacciato di fermare gli acquisti se l'amministratore delegato di Pfizer non avesse ricontrattato le quantità stipulate in pandemia.
A fine novembre comunque Pfizer ha denunciato la Polonia per il mancato acquisto di 60 milioni di dosi, si dice possa aver chiesto 1.2 miliardi di danni, infatti Varsavia si era fermata nei pagamenti già dal maggio 2022 adducendo come motivazioni l'emergenza migratoria e le risorse pro Kiev che avevano messo a dura prova il bilancio statale polacco.
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