Fassone sul Voluntary negato al Milan.

Casnop

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ma scusa, ma davvero fai? lo hai anche postato :muhahah:
"ci sono ancora delle incertezze per quanto riguarda il rifinanziamento del debito che deve essere rimborsato a ottobre 2018 e le garanzie finanziarie fornite dai maggiori azionisti."

tu hai capito questa frase in neretto o no? perché altrimenti stiamo a discutere del nulla. In pratica il Milan si è rifiutato di fornire le prove sulla provenienza dei soldi, io non so più come spiegarlo sinceramente. Chiedi a [MENTION=1914]Casnop[/MENTION] magari lui sarà più convincete e chiaro nel spiegare il secondo punto per cui ci hanno rifiutato l'accordo.

Ora se un attimo cerchiamo di essere obiettivi, la domanda successiva che un tifoso senza paraocchi, si dovrebbe fare è: ma dove sono le coperture finanziarie di Huarong, Haixia e via dicendo? questo era il momento per presentarle se fossero soci di Li.
La motivazione della UEFA è sottile, ma la sostanza non è difficile da cogliere. Le fideiussioni bancarie da non meno di 160 milioni di euro, a stretto giro, che la UEFA pretendeva per accettare in parte qua la proposta di voluntary agreement, sono strumenti finanziari codificati da un protocollo UEFA, e possono essere rilasciate solo da soggetti bancari riconosciuti da UEFA, ed appartenenti ad un elenco. Il fideiussore, per garantire di proprio l'adempimento dell'obbligo di ripiano dello sbilancio di gestione, deve poter accedere a dati patrimoniali, societari, contabili e fiscali del potenziale garantito, entro tutto il perimetro legale di appartenenza, dal Milan alla capofila della catena di controllo della società, che è una società con sede legale alle Vergini Britanniche, che è assoggettata ad un impenetrabile segreto bancario e societario, blindato dall'ordinamento di quello Stato sovrano. Ad oggi, di quella società è sconosciuto tutto: libro soci, capitale, patrimonio, giacenze liquide. Ne intuiamo le enormi capacità finanziarie, perché da essa sono venuti gli aumenti di capitale per svariate decine di milioni di euro che hanno consentito alla diretta controllata, Rossoneri Sport Hong Kong, di pagare l'ultima tranche del prezzo a Fininvest, e di offrire garanzie finanziarie a pronta cassa alla Rossoneri Champion Luxembourg, da girare a Elliott per staccare quel finanziamento da 303 milioni di euro a cascata sulle sussidiarie Rossoneri Sport Luxembourg, e Milan. Chi c'è dentro? Non solo Yonghong Li, questo è chiaro, perché in tal caso non avrebbe avuto obiettivi motivi di diniego alla disclosure richiesta dalla UEFA. La resistenza a questa disclosure, invero, non è di tipo fiscale, tema che riguarderebbe lo Stato titolato all'esercizio della potestà impositiva alla fonte di quei capitali (Vergini Britanniche, Hong Kong, Cina, Paesi dove Li, o chi per lui, ha interessi), né di repressione di condotte di riciclaggio, che devono essere provate come fatto certo e non meramente presunto, ma di riservatezza contingente della identità dei soci di quella società. E, se dovessimo dedurre conclusioni dalla presenza nel cda del club di una figura come il Direttore Generale di Haixia Capital, Lu Bo, impresa pubblica cinese, tuttora interdetta tout court, quale esercente servizi finanziari, dalla esportazione di fondi detenuti in madrepatria verso l'estero in ragione dei noti blocchi della SAFE del novembre 2016, diremmo che, alla base della m&a del Milan di aprile 2017, è stata posta una operazione finanziaria offshore da parte di ignoti soggetti, tra cui forse Haixia, per garantire il closing introdotto dagli accordi preliminari di Li/SES con Fininvest il 5 agosto dello scorso anno. Una operazione aperta in clima di disclosure da SES e da Haixia allora, e chiusa dalla sussidiaria di SES nell'aprile successivo con capitali di terzi dietro lo schermo della capofila di Tortola. Il tutto, blindato da accordi atti a garantire la privatezza degli ignoti investitori/finanziatori fino a novità normative provenienti da Pechino. Il tutto ha una logica ed un merito dalla parte cinese, ma deve apparire inaccettabile ed opaca per la UEFA, che l'ha rifiutata, segando alla base la proposta contrattuale del Milan. :)
 

corvorossonero

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La motivazione della UEFA è sottile, ma la sostanza non è difficile da cogliere. Le fideiussioni bancarie da non meno di 160 milioni di euro, a stretto giro, che la UEFA pretendeva per accettare in parte qua la proposta di voluntary agreement, sono strumenti finanziari codificati da un protocollo UEFA, e possono essere rilasciate solo da soggetti bancari riconosciuti da UEFA, ed appartenenti ad un elenco. Il fideiussore, per garantire di proprio l'adempimento dell'obbligo di ripiano dello sbilancio di gestione, deve poter accedere a dati patrimoniali, societari, contabili e fiscali del potenziale garantito, entro tutto il perimetro legale di appartenenza, dal Milan alla capofila della catena di controllo della società, che è una società con sede legale alle Vergini Britanniche, che è assoggettata ad un impenetrabile segreto bancario e societario, blindato dall'ordinamento di quello Stato sovrano. Ad oggi, di quella società è sconosciuto tutto: libro soci, capitale, patrimonio, giacenze liquide. Ne intuiamo le enormi capacità finanziarie, perché da essa sono venuti gli aumenti di capitale per svariate decine di milioni di euro che hanno consentito alla diretta controllata, Rossoneri Sport Hong Kong, di pagare l'ultima tranche del prezzo a Fininvest, e di offrire garanzie finanziarie a pronta cassa alla Rossoneri Champion Luxembourg, da girare a Elliott per staccare quel finanziamento da 303 milioni di euro a cascata sulle sussidiarie Rossoneri Sport Luxembourg, e Milan. Chi c'è dentro? Non solo Yonghong Li, questo è chiaro, perché in tal caso non avrebbe avuto obiettivi motivi di diniego alla disclosure richiesta dalla UEFA. La resistenza a questa disclosure, invero, non è di tipo fiscale, tema che riguarderebbe lo Stato titolato all'esercizio della potestà impositiva alla fonte di quei capitali (Vergini Britanniche, Hong Kong, Cina, Paesi dove Li, o chi per lui, ha interessi), né di repressione di condotte di riciclaggio, che devono essere provate come fatto certo e non meramente presunto, ma di riservatezza contingente della identità dei soci di quella società. E, se dovessimo dedurre conclusioni dalla presenza nel cda del club di una figura come il Direttore Generale di Haixia Capital, Lu Bo, impresa pubblica cinese, tuttora interdetta tout court, quale esercente servizi finanziari, dalla esportazione di fondi detenuti in madrepatria verso l'estero in ragione dei noti blocchi della SAFE del novembre 2016, diremmo che, alla base della m&a del Milan di aprile 2017, è stata posta una operazione finanziaria offshore da parte di ignoti soggetti, tra cui forse Haixia, per garantire il closing introdotto dagli accordi preliminari di Li/SES con Fininvest il 5 agosto dello scorso anno. Una operazione aperta in clima di disclosure da SES e da Haixia allora, e chiusa dalla sussidiaria di SES nell'aprile successivo con capitali di terzi dietro lo schermo della capofila di Tortola. Il tutto, blindato da accordi atti a garantire la privatezza degli ignoti investitori/finanziatori fino a novità normative provenienti da Pechino. Il tutto ha una logica ed un merito dalla parte cinese, ma deve apparire inaccettabile ed opaca per la UEFA, che l'ha rifiutata, segando alla base la proposta contrattuale del Milan. :)

Fermo restando che come sai, sulla parte finale noi non siamo concordi :) per il resto concordo totalmente con quanto tu hai scritto, spiegazione esauriente e precisa. Grazie.
[MENTION=2236]Clarenzio[/MENTION]. Spero adesso sia più chiaro.
 
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la tua domanda è interessante.
Fassone oggi afferma che conoscendo le richieste Uefa sapeva già che era difficile trovare questo accordo (ma come non era fiducioso prima? ), allora la domanda sorge spontanea. Se tu sai già che ti bocciano la richiesta, perché la fai? ora la maggioranza dirà sicuramente, tentar non nuoce, ma non stiamo mica tentando di vincere il superenalotto!!

Poi non so se hai notato, ma la Uefa ha anche espresso dubbi sulla proprietà, affermando che non siamo stati in grado di fornire le coperture finanziarie per garantire la continuità aziendale. Questa è una cosa molto grave.

Per come sono andate le cose sul VA non sono molto tranquillo, specie considerando la fiducia iniziale che c'era, però bisogna dire che hanno dovuto ricorrere al SA anche club come Inter (di Thohir), PSG e City, che non mi sembra abbiano problemi a fornire coperture finanziare.
Penso piuttosto che, stando anche a quanto dice il testo del VA, il club che fa richiesta è soggetto a richieste ben precise E a QUALSIASI altra richiesta voglia fare la commissione esaminatrice.
Che è un po' come dire che, se vogliono, qualcosa che non quadra te la troveranno sempre. D'altra parte ci sarà un motivo se il VA non è mai stato concesso.
E quì mi fermo, e non vado oltre.
 

corvorossonero

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Per come sono andate le cose sul VA non sono molto tranquillo, specie considerando la fiducia iniziale che c'era, però bisogna dire che hanno dovuto ricorrere al SA anche club come Inter (di Thohir), PSG e City, che non mi sembra abbiano problemi a fornire coperture finanziare.
Penso piuttosto che, stando anche a quanto dice il testo del VA, il club che fa richiesta è soggetto a richieste ben precise E a QUALSIASI altra richiesta voglia fare la commissione esaminatrice.
Che è un po' come dire che, se vogliono, qualcosa che non quadra te la troveranno sempre. D'altra parte ci sarà un motivo se il VA non è mai stato concesso.
E quì mi fermo, e non vado oltre.

No, perchè quando è stata introdotta questa possibilità il City e il PSG avevano già cambiato proprietà. Il punto di partenza deve essere quello, ovvero il cambio di proprietà, per favorire il nuovo acquirente ad investire nel calcio, e poter rendere la società competitiva senza troppe limitazioni nel breve periodo.

L'unica società che poteva farlo era l'Inter dei grandi club, non l'hanno fatto perché sapevano che con la situazione debitoria che avevano non avrebbero mai accettato il VA, oltretutto il presidente dei nati dopo è ancora Tohir :yaoming:
 

goleador 70

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La motivazione della UEFA è sottile, ma la sostanza non è difficile da cogliere. Le fideiussioni bancarie da non meno di 160 milioni di euro, a stretto giro, che la UEFA pretendeva per accettare in parte qua la proposta di voluntary agreement, sono strumenti finanziari codificati da un protocollo UEFA, e possono essere rilasciate solo da soggetti bancari riconosciuti da UEFA, ed appartenenti ad un elenco. Il fideiussore, per garantire di proprio l'adempimento dell'obbligo di ripiano dello sbilancio di gestione, deve poter accedere a dati patrimoniali, societari, contabili e fiscali del potenziale garantito, entro tutto il perimetro legale di appartenenza, dal Milan alla capofila della catena di controllo della società, che è una società con sede legale alle Vergini Britanniche, che è assoggettata ad un impenetrabile segreto bancario e societario, blindato dall'ordinamento di quello Stato sovrano. Ad oggi, di quella società è sconosciuto tutto: libro soci, capitale, patrimonio, giacenze liquide. Ne intuiamo le enormi capacità finanziarie, perché da essa sono venuti gli aumenti di capitale per svariate decine di milioni di euro che hanno consentito alla diretta controllata, Rossoneri Sport Hong Kong, di pagare l'ultima tranche del prezzo a Fininvest, e di offrire garanzie finanziarie a pronta cassa alla Rossoneri Champion Luxembourg, da girare a Elliott per staccare quel finanziamento da 303 milioni di euro a cascata sulle sussidiarie Rossoneri Sport Luxembourg, e Milan. Chi c'è dentro? Non solo Yonghong Li, questo è chiaro, perché in tal caso non avrebbe avuto obiettivi motivi di diniego alla disclosure richiesta dalla UEFA. La resistenza a questa disclosure, invero, non è di tipo fiscale, tema che riguarderebbe lo Stato titolato all'esercizio della potestà impositiva alla fonte di quei capitali (Vergini Britanniche, Hong Kong, Cina, Paesi dove Li, o chi per lui, ha interessi), né di repressione di condotte di riciclaggio, che devono essere provate come fatto certo e non meramente presunto, ma di riservatezza contingente della identità dei soci di quella società. E, se dovessimo dedurre conclusioni dalla presenza nel cda del club di una figura come il Direttore Generale di Haixia Capital, Lu Bo, impresa pubblica cinese, tuttora interdetta tout court, quale esercente servizi finanziari, dalla esportazione di fondi detenuti in madrepatria verso l'estero in ragione dei noti blocchi della SAFE del novembre 2016, diremmo che, alla base della m&a del Milan di aprile 2017, è stata posta una operazione finanziaria offshore da parte di ignoti soggetti, tra cui forse Haixia, per garantire il closing introdotto dagli accordi preliminari di Li/SES con Fininvest il 5 agosto dello scorso anno. Una operazione aperta in clima di disclosure da SES e da Haixia allora, e chiusa dalla sussidiaria di SES nell'aprile successivo con capitali di terzi dietro lo schermo della capofila di Tortola. Il tutto, blindato da accordi atti a garantire la privatezza degli ignoti investitori/finanziatori fino a novità normative provenienti da Pechino. Il tutto ha una logica ed un merito dalla parte cinese, ma deve apparire inaccettabile ed opaca per la UEFA, che l'ha rifiutata, segando alla base la proposta contrattuale del Milan. :)

Ho ancora negli occhi l'esultanza di Mr Lu Bo al fianco di Mr Li al gol di Zapata del derby dello scorso aprile

Uno che è' solamente un creditore e non un socio non si fa coinvolgere in quel modo;
Ci metto la mano sul fuoco.
 

Ruuddil23

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No, perchè quando è stata introdotta questa possibilità il City e il PSG avevano già cambiato proprietà. Il punto di partenza deve essere quello, ovvero il cambio di proprietà, per favorire il nuovo acquirente ad investire nel calcio, e poter rendere la società competitiva senza troppe limitazioni nel breve periodo.

L'unica società che poteva farlo era l'Inter dei grandi club, non l'hanno fatto perché sapevano che con la situazione debitoria che avevano non avrebbero mai accettato il VA, oltretutto il presidente dei nati dopo è ancora Tohir :yaoming:

Da quel che ricordo io l'Inter non ha potuto nemmeno richiederlo il VA perché erano ancora in vigore gli accordi stipulati da Thohir. Poi che non glielo avrebbero concesso comunque è probabile.
 

Aron

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Da quel che ricordo io l'Inter non ha potuto nemmeno richiederlo il VA perché erano ancora in vigore gli accordi stipulati da Thohir. Poi che non glielo avrebbero concesso comunque è probabile.

Sì, un settlement agreement già concordato non può essere annullato.
Il voluntary agreement è diventato accessibile dal 2015 solo per chi non ha precedenti accordi e in caso di cambio di proprietà.
 
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La motivazione della UEFA è sottile, ma la sostanza non è difficile da cogliere. Le fideiussioni bancarie da non meno di 160 milioni di euro, a stretto giro, che la UEFA pretendeva per accettare in parte qua la proposta di voluntary agreement, sono strumenti finanziari codificati da un protocollo UEFA, e possono essere rilasciate solo da soggetti bancari riconosciuti da UEFA, ed appartenenti ad un elenco. Il fideiussore, per garantire di proprio l'adempimento dell'obbligo di ripiano dello sbilancio di gestione, deve poter accedere a dati patrimoniali, societari, contabili e fiscali del potenziale garantito, entro tutto il perimetro legale di appartenenza, dal Milan alla capofila della catena di controllo della società, che è una società con sede legale alle Vergini Britanniche, che è assoggettata ad un impenetrabile segreto bancario e societario, blindato dall'ordinamento di quello Stato sovrano. Ad oggi, di quella società è sconosciuto tutto: libro soci, capitale, patrimonio, giacenze liquide. Ne intuiamo le enormi capacità finanziarie, perché da essa sono venuti gli aumenti di capitale per svariate decine di milioni di euro che hanno consentito alla diretta controllata, Rossoneri Sport Hong Kong, di pagare l'ultima tranche del prezzo a Fininvest, e di offrire garanzie finanziarie a pronta cassa alla Rossoneri Champion Luxembourg, da girare a Elliott per staccare quel finanziamento da 303 milioni di euro a cascata sulle sussidiarie Rossoneri Sport Luxembourg, e Milan. Chi c'è dentro? Non solo Yonghong Li, questo è chiaro, perché in tal caso non avrebbe avuto obiettivi motivi di diniego alla disclosure richiesta dalla UEFA. La resistenza a questa disclosure, invero, non è di tipo fiscale, tema che riguarderebbe lo Stato titolato all'esercizio della potestà impositiva alla fonte di quei capitali (Vergini Britanniche, Hong Kong, Cina, Paesi dove Li, o chi per lui, ha interessi), né di repressione di condotte di riciclaggio, che devono essere provate come fatto certo e non meramente presunto, ma di riservatezza contingente della identità dei soci di quella società. E, se dovessimo dedurre conclusioni dalla presenza nel cda del club di una figura come il Direttore Generale di Haixia Capital, Lu Bo, impresa pubblica cinese, tuttora interdetta tout court, quale esercente servizi finanziari, dalla esportazione di fondi detenuti in madrepatria verso l'estero in ragione dei noti blocchi della SAFE del novembre 2016, diremmo che, alla base della m&a del Milan di aprile 2017, è stata posta una operazione finanziaria offshore da parte di ignoti soggetti, tra cui forse Haixia, per garantire il closing introdotto dagli accordi preliminari di Li/SES con Fininvest il 5 agosto dello scorso anno. Una operazione aperta in clima di disclosure da SES e da Haixia allora, e chiusa dalla sussidiaria di SES nell'aprile successivo con capitali di terzi dietro lo schermo della capofila di Tortola. Il tutto, blindato da accordi atti a garantire la privatezza degli ignoti investitori/finanziatori fino a novità normative provenienti da Pechino. Il tutto ha una logica ed un merito dalla parte cinese, ma deve apparire inaccettabile ed opaca per la UEFA, che l'ha rifiutata, segando alla base la proposta contrattuale del Milan. :)

si ma se anche dietro a Li ci fosse Bill Gates in questa forma diciamo "nascosta" per noi sarebbe una fregatura comunque...perchè la UEFA ha dimostrato di non gradirlo e ci hanno appunto segato e ora ci creeranno difficoltà (di che genere vedremo in seguito)

voglio dire:dobbiamo aspettare che la Cina cambi le sue leggi su investimenti esteri per poter finalmente essere ricchi forti e in regola? campa cavallo.....

è come avere una ferrari in garage ma per avere le chiavi per usarla bisogna aspettare: forse qualche mese...forse qualche anno...forse per sempre
 

Casnop

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si ma se anche dietro a Li ci fosse Bill Gates in questa forma diciamo "nascosta" per noi sarebbe una fregatura comunque...perchè la UEFA ha dimostrato di non gradirlo e ci hanno appunto segato e ora ci creeranno difficoltà (di che genere vedremo in seguito)

voglio dire:dobbiamo aspettare che la Cina cambi le sue leggi su investimenti esteri per poter finalmente essere ricchi forti e in regola? campa cavallo.....

è come avere una ferrari in garage ma per avere le chiavi per usarla bisogna aspettare: forse qualche mese...forse qualche anno...forse per sempre
Il momento è più vicino di quanto possa pensarsi, in realtà. Quanto al tema della provenienza dei fondi, esso è stato certamente dirimente nella vicenda del voluntary agreement, ma non potrà incidere sulla libertà imprenditoriale e l'autonomia societaria dei clubs, molti dei quali hanno impianti societari radicati in questi misteriosi paradisi fiscali, come lo United dei Glazer, e la sua costruzione basata alle Cayman. :)
 

Ruuddil23

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Sì, un settlement agreement già concordato non può essere annullato.
Il voluntary agreement è diventato accessibile dal 2015 solo per chi non ha precedenti accordi e in caso di cambio di proprietà.

Ecco, quindi fra i problemi che l'Uefa poteva imputare all'Inter per un eventuale VA non poteva certo esserci la solidità del proprietario, come nel caso del Milan. Poi che la loro situazione debitoria non è da invidiare siamo d'accordo tutti.
 
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