Edicola: Milan, Leao e fatica. Attacco limitato.

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Come riportato dalla GDS in edicola, il Milan batte il Verona con un gol di Leao ma con fatica. La batosta subita nel derby non è ancora stata superata. Contro i veneti non è mancata la sofferenza. Il portoghese è l'unico a cui affidarsi quando serve la differenza. Emerge anche il buco lasciato dal mercato. Lì davanti servirebbe una punta giovane e fresca. Da anni ci ci aggrappa alla straordinaria resistenza dei vecchi. Prima Ibra e poi Giroud. Pioli ha poche risorse. Giroud si mette al servizio ma manca qualcosa. Il KO di Krunic può essere assorbito abbastanza bene: il centrocampo è il reparto più ricco.

Sempre la GDS: Leao e poi il vuoto. Pioli aggrappato ai gol di Rafa. I bomber di scorta restano a secco. Il portoghese decide. Giroud è stanco (resterà fuori a Cagliari). Jovic e Okafor ancora a secco. Non è ancora stata colmata la differenza tra i titolari e le riserve. Leao e Giroud hanno segnato 7 dei 10 gol fin qui segnati.

Corsera: Leao ritorna in sè. Gol in avvio per cancellare le polemiche. Il Milan si accontenta e agguanta l'Inter. Ma non è stato un Milan brillante, specialmente nel secondo tempo. Bene Sportiello. Dietro Maignan c'è finalmente un vice affidabile.


Tuttosport: si rivede Leao, si rivede il Milan: il Milan, a distanza di una settimana dalla batosta nel derby, ritrova i tre punti e il sorriso sconfiggendo 1-0 il Verona grazie a un lampo di Leao dopo 8 minuti. Un lontano ricordo, invece, il bel gioco delle prime tre giornate, ma è evidente che ieri, dopo un temporale improvviso che ha costretto le due formazioni a ritardare l’ingresso in campo di 25 minuti, fosse fondamentale per i rossoneri riprendere la via che poteva smarrirsi in maniera peggiore dopo il 5-1 contro l’Inter e la mancata vittoria martedì nella prima giornata del girone di Champions contro il Newcastle. La gara di ieri contro l’undici di Baroni era una sorta di crocevia per la squadra di Pioli: senza i tre punti, il rischio di entrare in un vortice di negatività era forte, non il massimo a tre giorni da una delicata trasferta in Sardegna con il Cagliari e prima di un nuovo scontro diretto, questa volta con la Lazio, antipasto, per altro, di un’altra gara lontano da San Siro da dentro-fuori, quella in casa del Borussia Dortmund il 4 ottobre che potrebbe indirizzare il percorso in Europa.

POCHE EMOZIONI
Ieri, complici le assenze dell’ultim’ora sia di Calabria sia di Theo Hernandez, fermatisi nella rifinitura di venerdì, Pioli ha presentato un Milan inedito. Un 3-4-3 di partenza che in alcune fasi di gioco poteva ricorda il 4-2-3-1 degli anni scorsi, complici gli spostamenti degli uomini in campo, ma anche in fase offensiva il sistema “WM”, di moda un secolo fa principalmente in Inghilterra: di fatto, con l’accentramento di Florenzi, l’avanzata di Reijnders sulla trequarti e lo slittamento dalla destra verso il centro di Pulisic a lasciare la corsia offensiva a Musah, il Milan ha manovrato con una sorta di 3-2-2-3 (“WM” appunto), dunque in maniera leggermente diversa, per esempio, rispetto a quanto fatto vedere nelle prime tre partite contro Bologna-Torino-Roma quando invece in attacco il Diavolo seguiva più i dettami tattici del metodo “WW”, trasformando il 4-3-3 di base in un 2-3-2-3. Al di là delle quisquilie tattiche, però, a fare la differenza ieri è stato un doppio errore in impostazione del Verona (Folorunsho prima, Hien soprattutto dopo), punito dalla ferocia nel pressing del tridente avanzato rossonero: palla rubata di Pulisic, verticalizzazione di prima di Giroud, volata vincente di Leao. Tutto all’ottavo minuto ma, nonostante l’immediato vantaggio, il Milan non è riuscito poi a dare continuità offensiva al proprio gioco e a chiudere la partita. Anzi. Sportiello ha evitato l’1-1 - un miracolo su colpo di testa in tuffo ravvicinato di Folorunsho - e nel primo tempo non si sono segnalati altri pericoli dalle parti di Montipò. Nella ripresa il Verona, che aveva iniziato senza punte di ruolo, con Bonazzoli in campo ha premuto i rossoneri nella propria trequarti per venti minuti, salvo poi esporsi al contropiede. Il Milan, infatti, ha cercato - e non trovato - il 2-0 con tre ripartenze targate Leao (murato da un Magnani sempre sul pezzo), Pulisic e Musah (attento Montipò). Tre lampi in mezzo a un secondo tempo passato in gestione, mentre il Verona, nonostante una maggiore presenza in campo, non è riuscita a impensierire di nuovo Sportiello. Come si evince, non una grande partita per gli spettatori; quanto basta al Milan, però, per ritrovare la zona Champions

Sempre TS su Leao tornato protagonista: la risposta di Leao, dopo le critiche seguite alla partita contro il Newcastle in Champions League e, da un certo punto di vista, pure quelle per il derby. È sceso in campo con la fascia da capitano al braccio, prima volta che succede dal minuto uno di una gara (con Calabria e Theo out, stavolta è stata tutta sua). Una responsabilità in più, in un pomeriggio in cui i tifosi lo stavano aspettando. A lui è toccato da subito il sopralluogo per decidere se rinviare di mezzora la gara. Poi, pronti via, è partito subito con il turbo. Alla prima occasione grossa, questa volta Leao non ha perdonato il Verona. Un gol dopo otto minuti, alla prima chance sfruttabile, che è poi risultato essere quello decisivo per mettere i tre punti nella saccoccia del Milan. Meglio di così, forse, non si poteva fare per cercare di rimediare a una settimana da incubo. Al derby lo aspettavano tutti come protagonista e sì, ha segnato un gol, ma non ha inciso più di tanto sul match, mezza delusione. Nella partita che doveva essere quella del riscatto, martedì con il Newcastle, è andato in onda forse il Leao meno bello di inizio stagione. Almeno per quanto riguarda il peso della prestazione: errori grossolani sotto porta, un atteggiamento a testa bassa e spalle cadenti, senza fiducia, quasi, che non è piaciuto allo stadio. Il Leao di ieri che ha subito colpito ha fatto di nuovo scattare la pace con chi ama la maglia del Milan


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Maravich49

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Ieri eravamo nulli nell'impostazione di gioco.
Nulli. Inesistenti.
Con il PERNO Rade che si nascondeva alla perfezione e non dava mai una linea di passaggio se non era sicuro, dopo aver ricevuto palla, che poteva fare il suo passaggio di 3 metri o ridarla esattamente a che gliel'ha passata.
Soffriamo troppo la mancanza di un Bennacer e un errore enorme è stato non prenderne uno alla sua altezza; vendere Tonali per dare le chiavi del centrocampo a Krunic.
Se sei nullo in sta fase, davanti di occasioni non ne crei, se non su episodi o strappi personali.
 

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Tuttosport: si rivede Leao, si rivede il Milan: il Milan, a distanza di una settimana dalla batosta nel derby, ritrova i tre punti e il sorriso sconfiggendo 1-0 il Verona grazie a un lampo di Leao dopo 8 minuti. Un lontano ricordo, invece, il bel gioco delle prime tre giornate, ma è evidente che ieri, dopo un temporale improvviso che ha costretto le due formazioni a ritardare l’ingresso in campo di 25 minuti, fosse fondamentale per i rossoneri riprendere la via che poteva smarrirsi in maniera peggiore dopo il 5-1 contro l’Inter e la mancata vittoria martedì nella prima giornata del girone di Champions contro il Newcastle. La gara di ieri contro l’undici di Baroni era una sorta di crocevia per la squadra di Pioli: senza i tre punti, il rischio di entrare in un vortice di negatività era forte, non il massimo a tre giorni da una delicata trasferta in Sardegna con il Cagliari e prima di un nuovo scontro diretto, questa volta con la Lazio, antipasto, per altro, di un’altra gara lontano da San Siro da dentro-fuori, quella in casa del Borussia Dortmund il 4 ottobre che potrebbe indirizzare il percorso in Europa.

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Sempre la GDS: Leao e poi il vuoto. Pioli aggrappato ai gol di Rafa. I bomber di scorta restano a secco. Il portoghese decide. Giroud è stanco (resterà fuori a Cagliari). Jovic e Okafor ancora a secco. Non è ancora stata colmata la differenza tra i titolari e le riserve. Leao e Giroud hanno segnato 7 dei 10 gol fin qui segnati.

Corsera: Leao ritorna in sè. Gol in avvio per cancellare le polemiche. Il Milan si accontenta e agguanta l'Inter. Ma non è stato un Milan brillante, specialmente nel secondo tempo. Bene Sportiello. Dietro Maignan c'è finalmente un vice affidabile.


Tuttosport: si rivede Leao, si rivede il Milan: il Milan, a distanza di una settimana dalla batosta nel derby, ritrova i tre punti e il sorriso sconfiggendo 1-0 il Verona grazie a un lampo di Leao dopo 8 minuti. Un lontano ricordo, invece, il bel gioco delle prime tre giornate, ma è evidente che ieri, dopo un temporale improvviso che ha costretto le due formazioni a ritardare l’ingresso in campo di 25 minuti, fosse fondamentale per i rossoneri riprendere la via che poteva smarrirsi in maniera peggiore dopo il 5-1 contro l’Inter e la mancata vittoria martedì nella prima giornata del girone di Champions contro il Newcastle. La gara di ieri contro l’undici di Baroni era una sorta di crocevia per la squadra di Pioli: senza i tre punti, il rischio di entrare in un vortice di negatività era forte, non il massimo a tre giorni da una delicata trasferta in Sardegna con il Cagliari e prima di un nuovo scontro diretto, questa volta con la Lazio, antipasto, per altro, di un’altra gara lontano da San Siro da dentro-fuori, quella in casa del Borussia Dortmund il 4 ottobre che potrebbe indirizzare il percorso in Europa.

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Ieri, complici le assenze dell’ultim’ora sia di Calabria sia di Theo Hernandez, fermatisi nella rifinitura di venerdì, Pioli ha presentato un Milan inedito. Un 3-4-3 di partenza che in alcune fasi di gioco poteva ricorda il 4-2-3-1 degli anni scorsi, complici gli spostamenti degli uomini in campo, ma anche in fase offensiva il sistema “WM”, di moda un secolo fa principalmente in Inghilterra: di fatto, con l’accentramento di Florenzi, l’avanzata di Reijnders sulla trequarti e lo slittamento dalla destra verso il centro di Pulisic a lasciare la corsia offensiva a Musah, il Milan ha manovrato con una sorta di 3-2-2-3 (“WM” appunto), dunque in maniera leggermente diversa, per esempio, rispetto a quanto fatto vedere nelle prime tre partite contro Bologna-Torino-Roma quando invece in attacco il Diavolo seguiva più i dettami tattici del metodo “WW”, trasformando il 4-3-3 di base in un 2-3-2-3. Al di là delle quisquilie tattiche, però, a fare la differenza ieri è stato un doppio errore in impostazione del Verona (Folorunsho prima, Hien soprattutto dopo), punito dalla ferocia nel pressing del tridente avanzato rossonero: palla rubata di Pulisic, verticalizzazione di prima di Giroud, volata vincente di Leao. Tutto all’ottavo minuto ma, nonostante l’immediato vantaggio, il Milan non è riuscito poi a dare continuità offensiva al proprio gioco e a chiudere la partita. Anzi. Sportiello ha evitato l’1-1 - un miracolo su colpo di testa in tuffo ravvicinato di Folorunsho - e nel primo tempo non si sono segnalati altri pericoli dalle parti di Montipò. Nella ripresa il Verona, che aveva iniziato senza punte di ruolo, con Bonazzoli in campo ha premuto i rossoneri nella propria trequarti per venti minuti, salvo poi esporsi al contropiede. Il Milan, infatti, ha cercato - e non trovato - il 2-0 con tre ripartenze targate Leao (murato da un Magnani sempre sul pezzo), Pulisic e Musah (attento Montipò). Tre lampi in mezzo a un secondo tempo passato in gestione, mentre il Verona, nonostante una maggiore presenza in campo, non è riuscita a impensierire di nuovo Sportiello. Come si evince, non una grande partita per gli spettatori; quanto basta al Milan, però, per ritrovare la zona Champions

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Sempre la GDS: Leao e poi il vuoto. Pioli aggrappato ai gol di Rafa. I bomber di scorta restano a secco. Il portoghese decide. Giroud è stanco (resterà fuori a Cagliari). Jovic e Okafor ancora a secco. Non è ancora stata colmata la differenza tra i titolari e le riserve. Leao e Giroud hanno segnato 7 dei 10 gol fin qui segnati.

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Come riportato dalla GDS in edicola, il Milan batte il Verona con un gol di Leao ma con fatica. La batosta subita nel derby non è ancora stata superata. Contro i veneti non è mancata la sofferenza. Il portoghese è l'unico a cui affidarsi quando serve la differenza. Emerge anche il buco lasciato dal mercato. Lì davanti servirebbe una punta giovane e fresca. Da anni ci ci aggrappa alla straordinaria resistenza dei vecchi. Prima Ibra e poi Giroud. Pioli ha poche risorse. Giroud si mette al servizio ma manca qualcosa. Il KO di Krunic può essere assorbito abbastanza bene: il centrocampo è il reparto più ricco.

Sempre la GDS: Leao e poi il vuoto. Pioli aggrappato ai gol di Rafa. I bomber di scorta restano a secco. Il portoghese decide. Giroud è stanco (resterà fuori a Cagliari). Jovic e Okafor ancora a secco. Non è ancora stata colmata la differenza tra i titolari e le riserve. Leao e Giroud hanno segnato 7 dei 10 gol fin qui segnati.

Corsera: Leao ritorna in sè. Gol in avvio per cancellare le polemiche. Il Milan si accontenta e agguanta l'Inter. Ma non è stato un Milan brillante, specialmente nel secondo tempo. Bene Sportiello. Dietro Maignan c'è finalmente un vice affidabile.


Tuttosport: si rivede Leao, si rivede il Milan: il Milan, a distanza di una settimana dalla batosta nel derby, ritrova i tre punti e il sorriso sconfiggendo 1-0 il Verona grazie a un lampo di Leao dopo 8 minuti. Un lontano ricordo, invece, il bel gioco delle prime tre giornate, ma è evidente che ieri, dopo un temporale improvviso che ha costretto le due formazioni a ritardare l’ingresso in campo di 25 minuti, fosse fondamentale per i rossoneri riprendere la via che poteva smarrirsi in maniera peggiore dopo il 5-1 contro l’Inter e la mancata vittoria martedì nella prima giornata del girone di Champions contro il Newcastle. La gara di ieri contro l’undici di Baroni era una sorta di crocevia per la squadra di Pioli: senza i tre punti, il rischio di entrare in un vortice di negatività era forte, non il massimo a tre giorni da una delicata trasferta in Sardegna con il Cagliari e prima di un nuovo scontro diretto, questa volta con la Lazio, antipasto, per altro, di un’altra gara lontano da San Siro da dentro-fuori, quella in casa del Borussia Dortmund il 4 ottobre che potrebbe indirizzare il percorso in Europa.

POCHE EMOZIONI
Ieri, complici le assenze dell’ultim’ora sia di Calabria sia di Theo Hernandez, fermatisi nella rifinitura di venerdì, Pioli ha presentato un Milan inedito. Un 3-4-3 di partenza che in alcune fasi di gioco poteva ricorda il 4-2-3-1 degli anni scorsi, complici gli spostamenti degli uomini in campo, ma anche in fase offensiva il sistema “WM”, di moda un secolo fa principalmente in Inghilterra: di fatto, con l’accentramento di Florenzi, l’avanzata di Reijnders sulla trequarti e lo slittamento dalla destra verso il centro di Pulisic a lasciare la corsia offensiva a Musah, il Milan ha manovrato con una sorta di 3-2-2-3 (“WM” appunto), dunque in maniera leggermente diversa, per esempio, rispetto a quanto fatto vedere nelle prime tre partite contro Bologna-Torino-Roma quando invece in attacco il Diavolo seguiva più i dettami tattici del metodo “WW”, trasformando il 4-3-3 di base in un 2-3-2-3. Al di là delle quisquilie tattiche, però, a fare la differenza ieri è stato un doppio errore in impostazione del Verona (Folorunsho prima, Hien soprattutto dopo), punito dalla ferocia nel pressing del tridente avanzato rossonero: palla rubata di Pulisic, verticalizzazione di prima di Giroud, volata vincente di Leao. Tutto all’ottavo minuto ma, nonostante l’immediato vantaggio, il Milan non è riuscito poi a dare continuità offensiva al proprio gioco e a chiudere la partita. Anzi. Sportiello ha evitato l’1-1 - un miracolo su colpo di testa in tuffo ravvicinato di Folorunsho - e nel primo tempo non si sono segnalati altri pericoli dalle parti di Montipò. Nella ripresa il Verona, che aveva iniziato senza punte di ruolo, con Bonazzoli in campo ha premuto i rossoneri nella propria trequarti per venti minuti, salvo poi esporsi al contropiede. Il Milan, infatti, ha cercato - e non trovato - il 2-0 con tre ripartenze targate Leao (murato da un Magnani sempre sul pezzo), Pulisic e Musah (attento Montipò). Tre lampi in mezzo a un secondo tempo passato in gestione, mentre il Verona, nonostante una maggiore presenza in campo, non è riuscita a impensierire di nuovo Sportiello. Come si evince, non una grande partita per gli spettatori; quanto basta al Milan, però, per ritrovare la zona Champions

Sempre TS su Leao tornato protagonista: la risposta di Leao, dopo le critiche seguite alla partita contro il Newcastle in Champions League e, da un certo punto di vista, pure quelle per il derby. È sceso in campo con la fascia da capitano al braccio, prima volta che succede dal minuto uno di una gara (con Calabria e Theo out, stavolta è stata tutta sua). Una responsabilità in più, in un pomeriggio in cui i tifosi lo stavano aspettando. A lui è toccato da subito il sopralluogo per decidere se rinviare di mezzora la gara. Poi, pronti via, è partito subito con il turbo. Alla prima occasione grossa, questa volta Leao non ha perdonato il Verona. Un gol dopo otto minuti, alla prima chance sfruttabile, che è poi risultato essere quello decisivo per mettere i tre punti nella saccoccia del Milan. Meglio di così, forse, non si poteva fare per cercare di rimediare a una settimana da incubo. Al derby lo aspettavano tutti come protagonista e sì, ha segnato un gol, ma non ha inciso più di tanto sul match, mezza delusione. Nella partita che doveva essere quella del riscatto, martedì con il Newcastle, è andato in onda forse il Leao meno bello di inizio stagione. Almeno per quanto riguarda il peso della prestazione: errori grossolani sotto porta, un atteggiamento a testa bassa e spalle cadenti, senza fiducia, quasi, che non è piaciuto allo stadio. Il Leao di ieri che ha subito colpito ha fatto di nuovo scattare la pace con chi ama la maglia del Milan


In aggiornamento con le news dagli altri quotidiani.
Posso concordare con l'articolo, ma immaginatevi una vittoria come la nostra ieri,ma fatta dalla Inter. Si parlerebbe di grande Inter cinica.
 

7AlePato7

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Come riportato dalla GDS in edicola, il Milan batte il Verona con un gol di Leao ma con fatica. La batosta subita nel derby non è ancora stata superata. Contro i veneti non è mancata la sofferenza. Il portoghese è l'unico a cui affidarsi quando serve la differenza. Emerge anche il buco lasciato dal mercato. Lì davanti servirebbe una punta giovane e fresca. Da anni ci ci aggrappa alla straordinaria resistenza dei vecchi. Prima Ibra e poi Giroud. Pioli ha poche risorse. Giroud si mette al servizio ma manca qualcosa. Il KO di Krunic può essere assorbito abbastanza bene: il centrocampo è il reparto più ricco.

Sempre la GDS: Leao e poi il vuoto. Pioli aggrappato ai gol di Rafa. I bomber di scorta restano a secco. Il portoghese decide. Giroud è stanco (resterà fuori a Cagliari). Jovic e Okafor ancora a secco. Non è ancora stata colmata la differenza tra i titolari e le riserve. Leao e Giroud hanno segnato 7 dei 10 gol fin qui segnati.

Corsera: Leao ritorna in sè. Gol in avvio per cancellare le polemiche. Il Milan si accontenta e agguanta l'Inter. Ma non è stato un Milan brillante, specialmente nel secondo tempo. Bene Sportiello. Dietro Maignan c'è finalmente un vice affidabile.


Tuttosport: si rivede Leao, si rivede il Milan: il Milan, a distanza di una settimana dalla batosta nel derby, ritrova i tre punti e il sorriso sconfiggendo 1-0 il Verona grazie a un lampo di Leao dopo 8 minuti. Un lontano ricordo, invece, il bel gioco delle prime tre giornate, ma è evidente che ieri, dopo un temporale improvviso che ha costretto le due formazioni a ritardare l’ingresso in campo di 25 minuti, fosse fondamentale per i rossoneri riprendere la via che poteva smarrirsi in maniera peggiore dopo il 5-1 contro l’Inter e la mancata vittoria martedì nella prima giornata del girone di Champions contro il Newcastle. La gara di ieri contro l’undici di Baroni era una sorta di crocevia per la squadra di Pioli: senza i tre punti, il rischio di entrare in un vortice di negatività era forte, non il massimo a tre giorni da una delicata trasferta in Sardegna con il Cagliari e prima di un nuovo scontro diretto, questa volta con la Lazio, antipasto, per altro, di un’altra gara lontano da San Siro da dentro-fuori, quella in casa del Borussia Dortmund il 4 ottobre che potrebbe indirizzare il percorso in Europa.

POCHE EMOZIONI
Ieri, complici le assenze dell’ultim’ora sia di Calabria sia di Theo Hernandez, fermatisi nella rifinitura di venerdì, Pioli ha presentato un Milan inedito. Un 3-4-3 di partenza che in alcune fasi di gioco poteva ricorda il 4-2-3-1 degli anni scorsi, complici gli spostamenti degli uomini in campo, ma anche in fase offensiva il sistema “WM”, di moda un secolo fa principalmente in Inghilterra: di fatto, con l’accentramento di Florenzi, l’avanzata di Reijnders sulla trequarti e lo slittamento dalla destra verso il centro di Pulisic a lasciare la corsia offensiva a Musah, il Milan ha manovrato con una sorta di 3-2-2-3 (“WM” appunto), dunque in maniera leggermente diversa, per esempio, rispetto a quanto fatto vedere nelle prime tre partite contro Bologna-Torino-Roma quando invece in attacco il Diavolo seguiva più i dettami tattici del metodo “WW”, trasformando il 4-3-3 di base in un 2-3-2-3. Al di là delle quisquilie tattiche, però, a fare la differenza ieri è stato un doppio errore in impostazione del Verona (Folorunsho prima, Hien soprattutto dopo), punito dalla ferocia nel pressing del tridente avanzato rossonero: palla rubata di Pulisic, verticalizzazione di prima di Giroud, volata vincente di Leao. Tutto all’ottavo minuto ma, nonostante l’immediato vantaggio, il Milan non è riuscito poi a dare continuità offensiva al proprio gioco e a chiudere la partita. Anzi. Sportiello ha evitato l’1-1 - un miracolo su colpo di testa in tuffo ravvicinato di Folorunsho - e nel primo tempo non si sono segnalati altri pericoli dalle parti di Montipò. Nella ripresa il Verona, che aveva iniziato senza punte di ruolo, con Bonazzoli in campo ha premuto i rossoneri nella propria trequarti per venti minuti, salvo poi esporsi al contropiede. Il Milan, infatti, ha cercato - e non trovato - il 2-0 con tre ripartenze targate Leao (murato da un Magnani sempre sul pezzo), Pulisic e Musah (attento Montipò). Tre lampi in mezzo a un secondo tempo passato in gestione, mentre il Verona, nonostante una maggiore presenza in campo, non è riuscita a impensierire di nuovo Sportiello. Come si evince, non una grande partita per gli spettatori; quanto basta al Milan, però, per ritrovare la zona Champions

Sempre TS su Leao tornato protagonista: la risposta di Leao, dopo le critiche seguite alla partita contro il Newcastle in Champions League e, da un certo punto di vista, pure quelle per il derby. È sceso in campo con la fascia da capitano al braccio, prima volta che succede dal minuto uno di una gara (con Calabria e Theo out, stavolta è stata tutta sua). Una responsabilità in più, in un pomeriggio in cui i tifosi lo stavano aspettando. A lui è toccato da subito il sopralluogo per decidere se rinviare di mezzora la gara. Poi, pronti via, è partito subito con il turbo. Alla prima occasione grossa, questa volta Leao non ha perdonato il Verona. Un gol dopo otto minuti, alla prima chance sfruttabile, che è poi risultato essere quello decisivo per mettere i tre punti nella saccoccia del Milan. Meglio di così, forse, non si poteva fare per cercare di rimediare a una settimana da incubo. Al derby lo aspettavano tutti come protagonista e sì, ha segnato un gol, ma non ha inciso più di tanto sul match, mezza delusione. Nella partita che doveva essere quella del riscatto, martedì con il Newcastle, è andato in onda forse il Leao meno bello di inizio stagione. Almeno per quanto riguarda il peso della prestazione: errori grossolani sotto porta, un atteggiamento a testa bassa e spalle cadenti, senza fiducia, quasi, che non è piaciuto allo stadio. Il Leao di ieri che ha subito colpito ha fatto di nuovo scattare la pace con chi ama la maglia del Milan


In aggiornamento con le news dagli altri quotidiani.
Non è certamente il momento migliore del Milan, ma francamente dopo un calendario del genere con tutte queste partite scomode è già buono essere riusciti a vincere. Noi non siamo come l'Inter che ha dovuto affrontare il Milan e poi ha fatto festa nelle restanti partite visto che erano tutti avversari abbordabili.
 

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