Edicola: Milan, gol, bel gioco terzo posto blindato.

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GDS: E' un Milan d'alta quota. Gol e bel gioco. Il nuovo Diavolo blinda il terzo posto. Il Monza non c'è. Super Reijnders, il baby Simic e Okafor rilanciano le ambizioni rossonere con tre gol ai brianzoli: Juve più vicina, +4 sul Bologna. Ora servirebbe un sorteggio di EL meno stressante per rilanciarsi completamente. Il Milan ha dato l'impressione di essere ripartito mentalmente sebbene l'emergenza infortuni diventa preoccupante. Si è rivista la squadra che corre con leggerezza e si diverte. Sa gestire le due fasi e vince facilmente. Pioli deve far quadrare i conti con tante individualità che non sempre fanno squadra. Però non si accontenta mai della soluzione più facile. Contro il Monza l'equilibrio è stato trovato con la difesa a tre con Pobega e poi con Simic, autore debuttante del 2-0 rossonero. Ora Salernitana, Sassuolo ed Empoli. Il Milan può restare lassù, senza perdere posizioni. Ma dipende da quale Milan sarà.

Tuttosport: Milan avanti col tre per due: il Milan ha tre punti in più (32) degli infortuni stagionali (con quelli di Pobega e Okafor siamo a 29). Liofilizzato, il bello e il brutto del derby col Monza sotto il segno del ricordo di Silvio Berlusconi, sta tutto in quei numeri, 32 e 29. Doveroso comunque partire sulla vittoria, non scontata, sulla squadra di Palladino per giunta maturata senza subire gol nonostante per comporre la linea difensiva Stefano Pioli abbia dovuto raschiare il fondo della rosa (Tomori in novanta minuti ha ricoperto tutti i ruoli nella linea a tre, Pobega - prima di rompersi - è stato inventato centrale, Simic era all’esordio e il Milan ha chiuso con lui e Bartesaghi in campo). A rendere tutto un po’ più agevole il diverso approccio alla gara: Monza largo, lungo e molle; rossoneri subito pimpanti e già in gol dopo tre minuti grazie a Reijnders che ha saltato Carboni, Gagliardini, Pessina e anticipato Caldirola prima di impallinare - tra le gambe - Di Gregorio. Il primo tempo è stato praticamente un monologo, con il punto esclamativo dato dal raddoppio di Simic, uno che racconterà ai nipotini quanto accaduto a San Siro: dall’esordio alla rete, consumata col piglio del centravanti anticipando Colombo sul passaggio-cioccolatino di Leao. Nella ripresa la partita ha avuto poco altro da dire perché l’elettroshock di Palladino non si è visto (unico brivido per il Milan il “rigore in movimento” di Colpani, neutralizzato da un gran tuffo di Maignan) e il 3-0 è stata logica conseguenza di un ulteriore sfilacciamento negli equilibri in campo: altra genialata di Reijnders che ha dato il via all’azione smarcando Giroud che ha confezionato l’assist per Okafor. Il quale ha visto trasformarsi la gioia per il terzo gol in rossonero in rabbia per l’infortunio che ha spezzato dopo pochi minuti la sua partita, come sottolineato, il numero 29 della stagione per il Milan.

Repubblica: l’ineccepibile 3-0 del Mi- lan sul Monza (tre vittorie su tre in Serie A), si è prestato a fugace amarcord per Galliani e Paolo Berlusconi, che a San Siro hanno vissuto tante partite da milanisti nell’era del patriarca Silvio. Ogni suggestione l’ha spenta Pioli, che ha stravinto la sfida tattica con Palladino. Nel 3-4-3 di base ha fruttato superiorità numerica in attacco il vortice dei riusciti scambi di posizione, favorito dagli eclettici Florenzi, Loftus-Cheek, Hernandez e Pulisic. I gol di Reijnders, Simic e Okafor sono stati logici come il consolidamento del terzo posto, a 5 punti dalla Juventus, e l’apparente superamento del trauma dell’uscita dalla Champions.
Ora spunta il futuro, prossimo e non. Al 19° e al 20° infortunio muscolare della stagione (Pobega all’anca, Okafor all’adduttore) si unisce il dubbio su Musah per venerdì a Salerno. Pioli si è sfogato, simil Sarri, dicendo che si gioca troppo.

Corriere della Sera: lampi di vero Milan. I rossoneri battono il Monza con una prova convincente. Piano piano il Milan rialza la testa con una prestazione convincente. Era questo il modo per mettersi alle spalle la dolorosa eliminazione dalla Champions. Ora però serve continuità. Che è poi il vero problema di questa tribolata stagione. Serve il filotto contro Salernitana, Sassuolo ed Empoli per chiudere al meglio un girone di andata in chiaroscuro. Superare quota 40 e avvicinarsi alle due in vetta. Anche se la parola scudetto per ora è meglio lasciarla da parte. Ne è convinto anche Pioli, il quale ha sentenziato che il Milan deve fare la corsa su se stesso. Su Pobega e Okafor filtra cauto ottimismo. Oggi se ne saprà di più (se ne parla nella news dedicata NDR).


CorSport: è di Simic la favola rossonera. Debutto in rossonero e subito in gol. Reijnders aveva aperto le danze dopo tre minuti. Il tris è di Okafor poi costretto ad uscire così come Pobega. Successo dal retrogusto amaro a causa dei soliti infortuni. Preoccupa soprattutto il fatto che non si riesca a trovare un rimedio ai 29 infortuni totali da inizio stagione. Monza molle e passivo sorpreso dalla difesa a tre di Pioli.
 

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Tuttosport: Milan avanti col tre per due: il Milan ha tre punti in più (32) degli infortuni stagionali (con quelli di Pobega e Okafor siamo a 29). Liofilizzato, il bello e il brutto del derby col Monza sotto il segno del ricordo di Silvio Berlusconi, sta tutto in quei numeri, 32 e 29. Doveroso comunque partire sulla vittoria, non scontata, sulla squadra di Palladino per giunta maturata senza subire gol nonostante per comporre la linea difensiva Stefano Pioli abbia dovuto raschiare il fondo della rosa (Tomori in novanta minuti ha ricoperto tutti i ruoli nella linea a tre, Pobega - prima di rompersi - è stato inventato centrale, Simic era all’esordio e il Milan ha chiuso con lui e Bartesaghi in campo). A rendere tutto un po’ più agevole il diverso approccio alla gara: Monza largo, lungo e molle; rossoneri subito pimpanti e già in gol dopo tre minuti grazie a Reijnders che ha saltato Carboni, Gagliardini, Pessina e anticipato Caldirola prima di impallinare - tra le gambe - Di Gregorio. Il primo tempo è stato praticamente un monologo, con il punto esclamativo dato dal raddoppio di Simic, uno che racconterà ai nipotini quanto accaduto a San Siro: dall’esordio alla rete, consumata col piglio del centravanti anticipando Colombo sul passaggio-cioccolatino di Leao. Nella ripresa la partita ha avuto poco altro da dire perché l’elettroshock di Palladino non si è visto (unico brivido per il Milan il “rigore in movimento” di Colpani, neutralizzato da un gran tuffo di Maignan) e il 3-0 è stata logica conseguenza di un ulteriore sfilacciamento negli equilibri in campo: altra genialata di Reijnders che ha dato il via all’azione smarcando Giroud che ha confezionato l’assist per Okafor. Il quale ha visto trasformarsi la gioia per il terzo gol in rossonero in rabbia per l’infortunio che ha spezzato dopo pochi minuti la sua partita, come sottolineato, il numero 29 della stagione per il Milan.
 

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Tuttosport: Milan avanti col tre per due: il Milan ha tre punti in più (32) degli infortuni stagionali (con quelli di Pobega e Okafor siamo a 29). Liofilizzato, il bello e il brutto del derby col Monza sotto il segno del ricordo di Silvio Berlusconi, sta tutto in quei numeri, 32 e 29. Doveroso comunque partire sulla vittoria, non scontata, sulla squadra di Palladino per giunta maturata senza subire gol nonostante per comporre la linea difensiva Stefano Pioli abbia dovuto raschiare il fondo della rosa (Tomori in novanta minuti ha ricoperto tutti i ruoli nella linea a tre, Pobega - prima di rompersi - è stato inventato centrale, Simic era all’esordio e il Milan ha chiuso con lui e Bartesaghi in campo). A rendere tutto un po’ più agevole il diverso approccio alla gara: Monza largo, lungo e molle; rossoneri subito pimpanti e già in gol dopo tre minuti grazie a Reijnders che ha saltato Carboni, Gagliardini, Pessina e anticipato Caldirola prima di impallinare - tra le gambe - Di Gregorio. Il primo tempo è stato praticamente un monologo, con il punto esclamativo dato dal raddoppio di Simic, uno che racconterà ai nipotini quanto accaduto a San Siro: dall’esordio alla rete, consumata col piglio del centravanti anticipando Colombo sul passaggio-cioccolatino di Leao. Nella ripresa la partita ha avuto poco altro da dire perché l’elettroshock di Palladino non si è visto (unico brivido per il Milan il “rigore in movimento” di Colpani, neutralizzato da un gran tuffo di Maignan) e il 3-0 è stata logica conseguenza di un ulteriore sfilacciamento negli equilibri in campo: altra genialata di Reijnders che ha dato il via all’azione smarcando Giroud che ha confezionato l’assist per Okafor. Il quale ha visto trasformarsi la gioia per il terzo gol in rossonero in rabbia per l’infortunio che ha spezzato dopo pochi minuti la sua partita, come sottolineato, il numero 29 della stagione per il Milan.

Repubblica: l’ineccepibile 3-0 del Mi- lan sul Monza (tre vittorie su tre in Serie A), si è prestato a fugace amarcord per Galliani e Paolo Berlusconi, che a San Siro hanno vissuto tante partite da milanisti nell’era del patriarca Silvio. Ogni suggestione l’ha spenta Pioli, che ha stravinto la sfida tattica con Palladino. Nel 3-4-3 di base ha fruttato superiorità numerica in attacco il vortice dei riusciti scambi di posizione, favorito dagli eclettici Florenzi, Loftus-Cheek, Hernandez e Pulisic. I gol di Reijnders, Simic e Okafor sono stati logici come il consolidamento del terzo posto, a 5 punti dalla Juventus, e l’apparente superamento del trauma dell’uscita dalla Champions.
Ora spunta il futuro, prossimo e non. Al 19° e al 20° infortunio muscolare della stagione (Pobega all’anca, Okafor all’adduttore) si unisce il dubbio su Musah per venerdì a Salerno. Pioli si è sfogato, simil Sarri, dicendo che si gioca troppo.

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