Edicola: il Milan risale. Leao no. Fischi e Calabria lo punge.

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I quotidiani in edicola sulla vittoria del Milan contro il Sassuolo

GDS: il Milan c'è e risale. Basta Pulisic gol. Pioli batte il Sassuolo. Fantasmi allontanati. Ma San Siro fischia Leao. I rossoneri restano da soli al quinto posto ed hanno 5 punti sul Bologna quinto. Rafa è trasparente. Per la svolta definitiva serve anche lui. Il Milan ha fatto vedere spirito di squadra e solidità ritrovata. Pioli ha presentato un Milan ancora più offensivo ed ha avuto ragione lui. Il gol è il suo: è il gol che aveva in testa quando ha disegnato questo Milan. Decisiva un'imbucata di Bennacer per Pulisic.

Sempre la GDS: Leao stecca ancora. L'allenatore è con lui ma San Siro si è stufato. Il tifosi lo pungono, Calabria lo riprende per un tacco inutile. Rafa fa troppo poco.

Il CorSera: il Milan si tira su. Il Diavolo respira. E respira soprattutto Stefano Pioli, dopo giorni terribili. Non c’erano ultimatum, ma dopo il mezzo disastro di Salerno anche il tecnico era giustamente finito sotto esame per i risultati al di sotto delle aspettative. Ci voleva una vittoria e, pur senza incantare, specie nel primo tempo, è arrivata: i tre punti serviranno a ritrovare la serenità perduta e ad affacciarsi all’anno nuovo con la speranza sia migliore di quello vecchio, con quei cinque derby persi nel 2023 che hanno lasciato un segno indelebile. Pioli ieri l’ha vinta con le sue idee: ha scelto di giocarsela da subito con cinque elementi offensivi, avanzando Bennacer sulla linea dei trequartisti prendendosi anche qualche rischio. Il guizzo di Pulisic consente al Milan di battere il Sassuolo e di consolidare il terzo posto. Pulisic conferma di essere il miglior acquisto dell'estate. Ora la missione resta il piazzamento alla prossima CL. Vietato fallire. Nota negativa, la prestazione di Leao. L'ultimo gol risale al 23 settembre. Fischiato da San Siro. Uno che guadagna 7 mln, non può fare figure del genere. La nota positiva riguarda il debutto del giovane Zeroli.

Tuttosport in edicola: ai tempi di Marco Van Basten - accolto doverosamente con cori e applausi quando è stato inquadrato dai maxischermi dopo essersi accomodato in tribuna - San Siro rossonero era abituato a un calcio celestiale da parte del Milan. Da allora è passata un’era geologica e quindi non è il caso di sottilizzare sulla stiracchiata vittoria ottenuta sul Sassuolo. Derby tra due squadre in crisi risolto dal golletto di Pulisic (il 6° in Serie A, settimo stagionale compreso quello segnato in Champions a Newcastle) su imbeccata di Bennacer che lascerà tanti rimpianti nel mese che verrà, essendo stato precettato dall’Algeria per la Coppa d’Africa. Una notte, l’ultima del 2023 per il calcio alle nostre latitudini, che verrà ricordata soprattutto per i fischi che hanno accompagnato l’uscita dal campo di Rafa Leao. Questo dopo che Florenzi e Kjaer l’avevano rimproverato per un pallone perso in modo maldestro. Stavolta qualcosa sembra essersi davvero rotto con parte dei loggionisti stufi di vedere un talento tanto cristallino quanto evanescente, nonostante il rinnovo milionario firmato alla fine dell’ultima stagione nonché la decisione di prendere la 10. I numeri sono impietosi: in campionato il portoghese non segna dal gol al Verona (23 settembre) e l’astinenza - considerata la rete al Psg in data 7 novembre - ieri è arrivata a 53 giorni. Ancor più grave, al di là del gol che manca (non certo una cosa da poco per un attaccante) è il fatto che ieri Leao sembra non abbia capito lo spirito della partita: un Milan pieno di cerotti, con Theo Hernandez improvvisato centrale e l’esordio di Kevin Zeroli da Busto Arsizio, 18enne capitano della Primavera, doveva chiudere la partita nella fase discendente della ripresa quando il Sassuolo, nel tentativo di combinare qualcosa, si è allargato e allungato, lasciando praterie per le ripartenze. Invece il portoghese si è regolarmente incartato, non riuscendo mai a saltare l’avversario di turno (un’impresa contro la seconda peggior difesa della Serie A). «È stata una prestazione sicuramente migliore di quella di Salerno. Ma, anche Rafa lo sa, è giusto aspettarsi di più - la difesa d’ufficio da parte di Stefano Pioli - Però credo che quando torni da un infortunio, soprattutto per un giocatore con tanta esplosività come lui, non mai è facile. Ma Rafa sta tornando in condizione, oggi ha fatto un buon lavoro per la squadra anche se ha vinto meno uno contro uno rispetto al solito. I fischi di alcuni tifosi sono fischi di stima, fischi di affetto perché ci si aspetta tanto e sappiamo che Rafa può dare tanto alla squadra». Difesa d’ufficio pure quella di Alessandro Florenzi: «Rafa è forte, ha le spalle dure e dietro di lui ha una squadra pronta a spingerlo oltre e trasformare questi piccoli fischi in grandi applausi perché è il giocatore più forte che abbiamo». Gli applausi, alla fine, sono arrivati alla squadra: i tifosi hanno voluto così premiare lo spirito di resilienza di un Milan che, grazie al successo sul Sassuolo, ha puntellato la posizione in zona Champions. Sassuolo che invece nelle ultime 5 giornate ha raccolto un solo punto e si trova - nonostante la qualità dell’organico - pericolosamente sul cornicione.
Piccolo retroscena infine sul cambio di Adli: il prescelto per entrare era Krunic che però ha informato lo staff di avere un problemino alla schiena. Quasi superfluo sottolineare come il bosniaco - corteggiato da mesi dal Fenerbahçe - abbia ormai la testa altrove.


Corriere dello Sport: aggrappati a Pulisic. Poco Sassuolo, però il Milan fatica e dopo il vantaggio si smarrisce. Laurientè spreca la palla dell'1-1. Con Ibra a Miami e col mito Van Basten a San Siro come amuleto, a risolvere i guai di Pioli ci pensa l'americano al sesto gol in campionato. Al fischio finale i rossoneri hanno celebrato la vittoria col Sassuolo come se fosse uno scontro diretto o una gara di Champions. Di questi tempi meglio accontentarsi. Leao fischiato da San Siro.

Il Giornale: il Milan di Pioli si salva. Basta un gol di Pulisic contro il tabù Sassuolo. I rossoneri ritrovano la vittoria ma non il gioco. Leao fischiato ma il tecnico può respirare dopo la settimana più difficile da quando è al Milan.
 

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GDS: il Milan c'è e risale. Basta Pulisic gol. Pioli batte il Sassuolo. Fantasmi allontanati. Ma San Siro fischia Leao. I rossoneri restano da soli al quinto posto ed hanno 5 punti sul Bologna quinto. Rafa è trasparente. Per la svolta definitiva serve anche lui. Il Milan ha fatto vedere spirito di squadra e solidità ritrovata. Pioli ha presentato un Milan ancora più offensivo ed ha avuto ragione lui. Il gol è il suo: è il gol che aveva in testa quando ha disegnato questo Milan. Decisiva un'imbucata di Bennacer per Pulisic.

In aggiornamento con gli altri quotidiani

Sempre la GDS: Leao stecca ancora. L'allenatore è con lui ma San Siro si è stufato. Il tifosi lo pungono, Calabria lo riprende per un tacco inutile. Rafa fa troppo poco.
 

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Sempre la GDS: Leao stecca ancora. L'allenatore è con lui ma San Siro si è stufato. Il tifosi lo pungono, Calabria lo riprende per un tacco inutile. Rafa fa troppo poco.

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Tuttosport in edicola: ai tempi di Marco Van Basten - accolto doverosamente con cori e applausi quando è stato inquadrato dai maxischermi dopo essersi accomodato in tribuna - San Siro rossonero era abituato a un calcio celestiale da parte del Milan. Da allora è passata un’era geologica e quindi non è il caso di sottilizzare sulla stiracchiata vittoria ottenuta sul Sassuolo. Derby tra due squadre in crisi risolto dal golletto di Pulisic (il 6° in Serie A, settimo stagionale compreso quello segnato in Champions a Newcastle) su imbeccata di Bennacer che lascerà tanti rimpianti nel mese che verrà, essendo stato precettato dall’Algeria per la Coppa d’Africa. Una notte, l’ultima del 2023 per il calcio alle nostre latitudini, che verrà ricordata soprattutto per i fischi che hanno accompagnato l’uscita dal campo di Rafa Leao. Questo dopo che Florenzi e Kjaer l’avevano rimproverato per un pallone perso in modo maldestro. Stavolta qualcosa sembra essersi davvero rotto con parte dei loggionisti stufi di vedere un talento tanto cristallino quanto evanescente, nonostante il rinnovo milionario firmato alla fine dell’ultima stagione nonché la decisione di prendere la 10. I numeri sono impietosi: in campionato il portoghese non segna dal gol al Verona (23 settembre) e l’astinenza - considerata la rete al Psg in data 7 novembre - ieri è arrivata a 53 giorni. Ancor più grave, al di là del gol che manca (non certo una cosa da poco per un attaccante) è il fatto che ieri Leao sembra non abbia capito lo spirito della partita: un Milan pieno di cerotti, con Theo Hernandez improvvisato centrale e l’esordio di Kevin Zeroli da Busto Arsizio, 18enne capitano della Primavera, doveva chiudere la partita nella fase discendente della ripresa quando il Sassuolo, nel tentativo di combinare qualcosa, si è allargato e allungato, lasciando praterie per le ripartenze. Invece il portoghese si è regolarmente incartato, non riuscendo mai a saltare l’avversario di turno (un’impresa contro la seconda peggior difesa della Serie A). «È stata una prestazione sicuramente migliore di quella di Salerno. Ma, anche Rafa lo sa, è giusto aspettarsi di più - la difesa d’ufficio da parte di Stefano Pioli - Però credo che quando torni da un infortunio, soprattutto per un giocatore con tanta esplosività come lui, non mai è facile. Ma Rafa sta tornando in condizione, oggi ha fatto un buon lavoro per la squadra anche se ha vinto meno uno contro uno rispetto al solito. I fischi di alcuni tifosi sono fischi di stima, fischi di affetto perché ci si aspetta tanto e sappiamo che Rafa può dare tanto alla squadra». Difesa d’ufficio pure quella di Alessandro Florenzi: «Rafa è forte, ha le spalle dure e dietro di lui ha una squadra pronta a spingerlo oltre e trasformare questi piccoli fischi in grandi applausi perché è il giocatore più forte che abbiamo». Gli applausi, alla fine, sono arrivati alla squadra: i tifosi hanno voluto così premiare lo spirito di resilienza di un Milan che, grazie al successo sul Sassuolo, ha puntellato la posizione in zona Champions. Sassuolo che invece nelle ultime 5 giornate ha raccolto un solo punto e si trova - nonostante la qualità dell’organico - pericolosamente sul cornicione.
Piccolo retroscena infine sul cambio di Adli: il prescelto per entrare era Krunic che però ha informato lo staff di avere un problemino alla schiena. Quasi superfluo sottolineare come il bosniaco - corteggiato da mesi dal Fenerbahçe - abbia ormai la testa altrove.
 

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Corriere dello Sport: aggrappati a Pulisic. Poco Sassuolo, però il Milan fatica e dopo il vantaggio si smarrisce. Laurientè spreca la palla dell'1-1. Con Ibra a Miami e col mito Van Basten a San Siro come amuleto, a risolvere i guai di Pioli ci pensa l'americano al sesto gol in campionato. Al fischio finale i rossoneri hanno celebrato la vittoria col Sassuolo come se fosse uno scontro diretto o una gara di Champions.
 

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Il CorSera: il Milan si tira su. Il Diavolo respira. E respira soprattutto Stefano Pioli, dopo giorni terribili. Non c’erano ultimatum, ma dopo il mezzo disastro di Salerno anche il tecnico era giustamente finito sotto esame per i risultati al di sotto delle aspettative. Ci voleva una vittoria e, pur senza incantare, specie nel primo tempo, è arrivata: i tre punti serviranno a ritrovare la serenità perduta e ad affacciarsi all’anno nuovo con la speranza sia migliore di quello vecchio, con quei cinque derby persi nel 2023 che hanno lasciato un segno indelebile. Pioli ieri l’ha vinta con le sue idee: ha scelto di giocarsela da subito con cinque elementi offensivi, avanzando Bennacer sulla linea dei trequartisti prendendosi anche qualche rischio. Il guizzo di Pulisic consente al Milan di battere il Sassuolo e di consolidare il terzo posto. Pulisic conferma di essere il miglior acquisto dell'estate. Ora la missione resta il piazzamento alla prossima CL. Vietato fallire. Nota negativa, la prestazione di Leao. L'ultimo gol risale al 23 settembre. Fischiato da San Siro. Uno che guadagna 7 mln, non può fare figure del genere. La nota positiva riguarda il debutto del giovane Zeroli.
 

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Sempre la GDS: Leao stecca ancora. L'allenatore è con lui ma San Siro si è stufato. Il tifosi lo pungono, Calabria lo riprende per un tacco inutile. Rafa fa troppo poco.
Stava solo pensando alle parole per quello che sarà il suo ultimo successo rap.
Lasciamolo lavorare :troll:
 

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Il Giornale: il Milan di Pioli si salva. Basta un gol di Pulisic contro il tabù Sassuolo. I rossoneri ritrovano la vittoria ma non il gioco. Leao fischiato ma il tecnico può respirare dopo la settimana più difficile da quando è al Milan.
 

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GDS: il Milan c'è e risale. Basta Pulisic gol. Pioli batte il Sassuolo. Fantasmi allontanati. Ma San Siro fischia Leao. I rossoneri restano da soli al quinto posto ed hanno 5 punti sul Bologna quinto. Rafa è trasparente. Per la svolta definitiva serve anche lui. Il Milan ha fatto vedere spirito di squadra e solidità ritrovata. Pioli ha presentato un Milan ancora più offensivo ed ha avuto ragione lui. Il gol è il suo: è il gol che aveva in testa quando ha disegnato questo Milan. Decisiva un'imbucata di Bennacer per Pulisic.

Sempre la GDS: Leao stecca ancora. L'allenatore è con lui ma San Siro si è stufato. Il tifosi lo pungono, Calabria lo riprende per un tacco inutile. Rafa fa troppo poco.

Il CorSera: il Milan si tira su. Il Diavolo respira. E respira soprattutto Stefano Pioli, dopo giorni terribili. Non c’erano ultimatum, ma dopo il mezzo disastro di Salerno anche il tecnico era giustamente finito sotto esame per i risultati al di sotto delle aspettative. Ci voleva una vittoria e, pur senza incantare, specie nel primo tempo, è arrivata: i tre punti serviranno a ritrovare la serenità perduta e ad affacciarsi all’anno nuovo con la speranza sia migliore di quello vecchio, con quei cinque derby persi nel 2023 che hanno lasciato un segno indelebile. Pioli ieri l’ha vinta con le sue idee: ha scelto di giocarsela da subito con cinque elementi offensivi, avanzando Bennacer sulla linea dei trequartisti prendendosi anche qualche rischio. Il guizzo di Pulisic consente al Milan di battere il Sassuolo e di consolidare il terzo posto. Pulisic conferma di essere il miglior acquisto dell'estate. Ora la missione resta il piazzamento alla prossima CL. Vietato fallire. Nota negativa, la prestazione di Leao. L'ultimo gol risale al 23 settembre. Fischiato da San Siro. Uno che guadagna 7 mln, non può fare figure del genere. La nota positiva riguarda il debutto del giovane Zeroli.

Tuttosport in edicola: ai tempi di Marco Van Basten - accolto doverosamente con cori e applausi quando è stato inquadrato dai maxischermi dopo essersi accomodato in tribuna - San Siro rossonero era abituato a un calcio celestiale da parte del Milan. Da allora è passata un’era geologica e quindi non è il caso di sottilizzare sulla stiracchiata vittoria ottenuta sul Sassuolo. Derby tra due squadre in crisi risolto dal golletto di Pulisic (il 6° in Serie A, settimo stagionale compreso quello segnato in Champions a Newcastle) su imbeccata di Bennacer che lascerà tanti rimpianti nel mese che verrà, essendo stato precettato dall’Algeria per la Coppa d’Africa. Una notte, l’ultima del 2023 per il calcio alle nostre latitudini, che verrà ricordata soprattutto per i fischi che hanno accompagnato l’uscita dal campo di Rafa Leao. Questo dopo che Florenzi e Kjaer l’avevano rimproverato per un pallone perso in modo maldestro. Stavolta qualcosa sembra essersi davvero rotto con parte dei loggionisti stufi di vedere un talento tanto cristallino quanto evanescente, nonostante il rinnovo milionario firmato alla fine dell’ultima stagione nonché la decisione di prendere la 10. I numeri sono impietosi: in campionato il portoghese non segna dal gol al Verona (23 settembre) e l’astinenza - considerata la rete al Psg in data 7 novembre - ieri è arrivata a 53 giorni. Ancor più grave, al di là del gol che manca (non certo una cosa da poco per un attaccante) è il fatto che ieri Leao sembra non abbia capito lo spirito della partita: un Milan pieno di cerotti, con Theo Hernandez improvvisato centrale e l’esordio di Kevin Zeroli da Busto Arsizio, 18enne capitano della Primavera, doveva chiudere la partita nella fase discendente della ripresa quando il Sassuolo, nel tentativo di combinare qualcosa, si è allargato e allungato, lasciando praterie per le ripartenze. Invece il portoghese si è regolarmente incartato, non riuscendo mai a saltare l’avversario di turno (un’impresa contro la seconda peggior difesa della Serie A). «È stata una prestazione sicuramente migliore di quella di Salerno. Ma, anche Rafa lo sa, è giusto aspettarsi di più - la difesa d’ufficio da parte di Stefano Pioli - Però credo che quando torni da un infortunio, soprattutto per un giocatore con tanta esplosività come lui, non mai è facile. Ma Rafa sta tornando in condizione, oggi ha fatto un buon lavoro per la squadra anche se ha vinto meno uno contro uno rispetto al solito. I fischi di alcuni tifosi sono fischi di stima, fischi di affetto perché ci si aspetta tanto e sappiamo che Rafa può dare tanto alla squadra». Difesa d’ufficio pure quella di Alessandro Florenzi: «Rafa è forte, ha le spalle dure e dietro di lui ha una squadra pronta a spingerlo oltre e trasformare questi piccoli fischi in grandi applausi perché è il giocatore più forte che abbiamo». Gli applausi, alla fine, sono arrivati alla squadra: i tifosi hanno voluto così premiare lo spirito di resilienza di un Milan che, grazie al successo sul Sassuolo, ha puntellato la posizione in zona Champions. Sassuolo che invece nelle ultime 5 giornate ha raccolto un solo punto e si trova - nonostante la qualità dell’organico - pericolosamente sul cornicione.
Piccolo retroscena infine sul cambio di Adli: il prescelto per entrare era Krunic che però ha informato lo staff di avere un problemino alla schiena. Quasi superfluo sottolineare come il bosniaco - corteggiato da mesi dal Fenerbahçe - abbia ormai la testa altrove.


Corriere dello Sport: aggrappati a Pulisic. Poco Sassuolo, però il Milan fatica e dopo il vantaggio si smarrisce. Laurientè spreca la palla dell'1-1. Con Ibra a Miami e col mito Van Basten a San Siro come amuleto, a risolvere i guai di Pioli ci pensa l'americano al sesto gol in campionato. Al fischio finale i rossoneri hanno celebrato la vittoria col Sassuolo come se fosse uno scontro diretto o una gara di Champions. Di questi tempi meglio accontentarsi. Leao fischiato da San Siro.

Il Giornale: il Milan di Pioli si salva. Basta un gol di Pulisic contro il tabù Sassuolo. I rossoneri ritrovano la vittoria ma non il gioco. Leao fischiato ma il tecnico può respirare dopo la settimana più difficile da quando è al Milan.

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Goro

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Il mio scudetto è la fine del decreto crescita.
La mia Champions Cardinale che va in Arabia a mendicare.
La mia Superlega Maldini che torna con gli arabi e dà un calcione a Pioli Calabria, interisti e finti capitani, invertebrati e scendiletto.

Del Sassuolo e dei servi che fanno finta di essere giornalisti frega proprio nulla al momento.
 

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