Pare abbia lasciato scritto: "ho fatto la mia parte, ora voi fate la vostra".
E in effetti, al di là che sui social un po' tutti scrivono di essere cresciuti con loro, in buona parte è effettivamente così. Credo assolutamente che tanti adulti di oggi si sono iscritti all'università ispirati dal suo programma tv, e qualcuno abbia pure fatto carriera.
Sul fronte della divulgazione scientifica di massa, il miracolo di una nazione acculturata non penso sia riuscito. La presa di internet e dei social è stata troppo forte. Non parlo tanto del sapere i contenuti in sé di qualcosa, ma di aver acquisito una cultura scientifica, dello spiegarsi un tema ricercando materiale scientifico.
Partiamo dal fatto che nessuno ha o apre libri di testo.
Dopodiché, se già andare su google non è garanzia di qualità (articoli scritti male/poco seri/senza fonti, ma quantomeno si può dire in genere che l'autore dell'articolo possa portare un minimo di qualità), il peggio arriva dai social: lì si diffonde quasi tutto il complottismo e vengono diffuse notizie letteralmente da un singolo individuo che crea un post di una sola frase, e poi il post gira e gira in migliaia di account. Con tanti saluti a Pubmed, agli studiosi di economia, di storia e a chi di mestiere lavora su un dato tema.
Anche gli youtubers tuttologi che commentano su temi di ogni genere (sempre senza alcuna fonte) fanno la loro parte...in negativo.
Anche riguardo la nuovissima generazione, che per esempio Piero Angela non lo conosce nemmeno, le cose non penso vadano tanto meglio. Io lavoro a scuola, nelle classi, e sento i discorsi, che sono praticamente tutti le solite robe social; poca curiosità in generale. Vivono e vivranno dentro e attraverso i social; sarà quella la loro fonte unica di notizie. Quindi la strada sarà quella del sentito dire. Tutto l'opposto di ciò che veniva divulgato dal re dei divulgatori.