Lambro
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Diego è stato poesia maledetta, nel bene e nel male.
Non è giudicabile, non è criticabile, è un qualcosa che sta sopra.
Per noi che abbiamo amato il calcio fin da piccoli è l'emblema della meraviglia, ancora mi ricordo la prima volta che vidi le sue gesta al Boca in un rarissimo filmatino mandato dalla Rai negli anni 80, vidi dei gol da rimanere senza parole, pallonetti strepitosi da fuori area dopo serpentine , dribbling infiniti nell'area piccola di rigore, incuneate clamorose nelle difese avversarie e quell'intervista fatta da ragazzino che diceva di voler vincere la coppa del mondo, ma di cosa stiamo parlando a fare se n'è andato Il Più Grande.
Come detto da Diavolo, non saranno mai scudetti su scudetti, coppe su coppe, gol su gol, a determinare la bellezza di una singola opera d'arte.
Nel nostro sport si lotta per vincere, sembra tutto,ma poi alla fin fine rimane BEN altro.
Almeno, rimaneva, visto che ora o vinci o fallisci.
Quel calcio , per questi motivi, non esisterà mai più, con Diego se ne va il calcio romantico, pieno di difetti ma proprio per questo nostro, vero, personale.
Io mi sento più vicino ad Ibra, con la sua spacconeria imperfetta, ed alla sua umanità quando traspare dalla sua tracotanza che ad un Messi o ad un Cr7, macchine da soldi e da gol fatte di PLASTICA.
Non è giudicabile, non è criticabile, è un qualcosa che sta sopra.
Per noi che abbiamo amato il calcio fin da piccoli è l'emblema della meraviglia, ancora mi ricordo la prima volta che vidi le sue gesta al Boca in un rarissimo filmatino mandato dalla Rai negli anni 80, vidi dei gol da rimanere senza parole, pallonetti strepitosi da fuori area dopo serpentine , dribbling infiniti nell'area piccola di rigore, incuneate clamorose nelle difese avversarie e quell'intervista fatta da ragazzino che diceva di voler vincere la coppa del mondo, ma di cosa stiamo parlando a fare se n'è andato Il Più Grande.
Come detto da Diavolo, non saranno mai scudetti su scudetti, coppe su coppe, gol su gol, a determinare la bellezza di una singola opera d'arte.
Nel nostro sport si lotta per vincere, sembra tutto,ma poi alla fin fine rimane BEN altro.
Almeno, rimaneva, visto che ora o vinci o fallisci.
Quel calcio , per questi motivi, non esisterà mai più, con Diego se ne va il calcio romantico, pieno di difetti ma proprio per questo nostro, vero, personale.
Io mi sento più vicino ad Ibra, con la sua spacconeria imperfetta, ed alla sua umanità quando traspare dalla sua tracotanza che ad un Messi o ad un Cr7, macchine da soldi e da gol fatte di PLASTICA.