Diaz:"Non ho paura della 10. Obiettivo scudetto".

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
205,286
Reaction score
28,190
Brahim Diaz alla GDS:"La 10? C’è stata l’occasione e l’ho presa. E’ un numero che porta leadership, ma non ho paura delle pressioni, portano energia. Sono moltocontento di essere tornato a Milano, in questo grande club con una grande tifoseria che mi ha accolto con affetto. È un piacere e un onore essere di nuovo qui"

Quali ricordi ha della stagione passata, la prima in Italia?
«È stata una buona stagione per noi, l’andata molto buona. Que- st’anno dobbiamo ripeterci, lot- tare per lo scudetto e in tutte le altre competizioni».

A Bergamo, nell’ultima giornata del campionato, avete ottenuto il pass per la Champions e lei sembrava uno dei più felici. «E’ vero, sono molto passionale. Tutto quello che faccio è dettato dal cuore. Amo il calcio e i nostri tifosi meritavano di tornare in Champions. È stata una partita molto emozionante per tutti noi. E io ero davvero felice».

Che stagione si aspetta ora? «Mi aspetto il massimo impegno da parte della squadra, lottare in tutte le competizioni per essere protagonisti. Non sarà facile perché ci sono grandi avversari ma noi siamo una squadra forte. L’esperienza dell’anno scorso al vertice sarà molto utile. Dobbiamo dare il massimo per essere competitivi e rimanere in alto».

Si parla tanto della maglia numero 10, dopo l’addio di Calhanoglu. Se l’è presa lei: peserà? «Nella storia del Milan grandissimi giocatori hanno indossato il 10 ma a me piace la pressione. Ho personalità. Mi assumo la responsabilità e spero di essere all’altezza di questa maglia e di esprimermi al meglio».

È arrivato in un Milan giovane: questa caratteristica l’ha aiutata nell’inserimento? «Siamo una squadra giovane, forse la più giovane della Serie A ma abbiamo anche giocatori di esperienza. Un mix che ci permette di rimanere sempre concentrati e di vivere ogni momento nel migliore dei modi».

Quali compiti le dà Pioli? «Mi ha insegnato tanto. È vero che La Liga e la Serie A sono di- versi ma il pallone non ha una lingua ed è il campo che parla. In A ci sono giocatori di grande talento. Pioli ci ha insegnato moltissimo. È stato l’elemento fondamentale che ci ha fatto migliorare e maturare in ogni aspetto»

Per caratteristiche fisiche, lei non è un giocatore muscolare, come si suol dire, e il calcio italiano è diverso da quello spagnolo. Questo le crea problemi? «Non credo esista un problema fisico. Devo dare il massimo, mostrare il mio talento e aiutare i compagni. Non sono alto, ma ho forza. Se mi paragonate a Ibra che è un portento faccio fatica... ma come ho detto sta tutto nella testa e nel pallone».

A proposito di Ibrahimovic, com’è lavorare con lui?
«È un grande. Dà consigli utili, ha esperienza e ogni volta che gioca fa la differenza. Lo ha sempre fatto e lo continua a fare».

Con lei più urli o più carezze? «Diciamo che è un motivatore e mi piace molto la sua maniera di dare consigli. Il suo carattere ti fa dare il massimo. Gli piace molto lavorare e vuole che i suoi compagni lo facciano al massimo. Lo considero un aspetto positivo».

Giroud, campione del mondo e altro innesto di esperienza. Che effetto le ha fatto? «Ottimo giocatore, di grande qualità e in area fa gol. Ed è anche una bella persona, siamo felici di averlo con noi e segnerà molto».

A proposito di persone, immaginiamo che il suo amico in squadra sia Theo Hernandez, se non altro per motivi di lingua... «Ho tanti amici però con Theo e Castillejo stiamo molto insieme. Sono simpatici e parliamo la stessa lingua. In questo gruppo siamo tutti uniti. Provo ogni giorno a migliorare il mio italiano, i compagni mi aiutano».

Ancora a Milano. Che cosa le manca della Spagna? Milano è molto simile a Madrid e offre di tutto. Purtroppo con il Covid non sono riuscito a viverla come avrei voluto però da ciò che ho visto è bellissima, con persone davvero molto gentili».

Come passa il tempo libero? «Guardo calcio. Poi gioco alla Play, spesso con Theo. Amo stare con la mia famiglia, ho sorelle piccole e cerco di passare tempo con loro. Ogni tanto guardo la tv ma preferisco altro».

Alla play vince sempre Theo? «È fortissimo, non so se abbia apportato qualche modifica alla Play o al joystick. Però di certo è più forte di me».

Il calcio è la sua passione ed è arrivato quasi subito. Aveva idoli da piccolo? Mi hanno ispirato tanti giocatori ma sinceramente non saprei dare un nome. Ogni giocatore ha le proprie qualità, è dotato di ta- lento e secondo me è importante avere la mente aperta per ap- prendere da ognuno. Io ora sono qui per dare il massimo nel Milan. Siamo concentrati e pensiamo solo a questa nuova stagione, cercherò di fornire assist, fare gol e aiutare i compagni. Lavorare, sudare per la maglia e dare il massimo per il Milan.

Favoriti per la prossima stagione?
«Ci sono tante squadre forti che possono metterci in difficoltà ma io penso solo a noi. Siamo il Miian e dobbiamo lottare per essere protagonisti in ogni competizione. Non saprei dire chi è favorito. Siamo una squadra che ha talento, che lavora molto e cercheremo di lottare in Serie A e nelle altre competizioni"

Tutti voi dite: lottiamo migliorare. Siete arrivati secon- di in A, quindi puntate allo scudetto?
«È l’obiettivo ed è quello che vogliamo. Abbiamo visto che l’anno scorso ci siamo andati vicino e vogliamo fare meglio e provare ad arrivare primi».

I suoi obiettivi per il futuro? «Sono un giocatore con le idee chiare, con personalità, e mi piace avere responsabilità. Mi piace la pressione. Vorrei essere la mia miglior versione, divertir- mi a giocare e sapere che la gente si diverte quando mi vede giocare».
 
Ultima modifica:

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
205,286
Reaction score
28,190
Brahim Diaz alla GDS:"La 10? C’è stata l’occasione e l’ho presa. E’ un numero che porta leadership, ma non ho paura delle pressioni, portano energia. Sono moltocontento di essere tornato a Milano, in questo grande club con una grande tifoseria che mi ha accolto con affetto. È un piacere e un onore essere di nuovo qui"

Quali ricordi ha della stagione passata, la prima in Italia?
«È stata una buona stagione per noi, l’andata molto buona. Que- st’anno dobbiamo ripeterci, lot- tare per lo scudetto e in tutte le altre competizioni».

A Bergamo, nell’ultima giornata del campionato, avete ottenuto il pass per la Champions e lei sembrava uno dei più felici. «E’ vero, sono molto passionale. Tutto quello che faccio è dettato dal cuore. Amo il calcio e i nostri tifosi meritavano di tornare in Champions. È stata una partita molto emozionante per tutti noi. E io ero davvero felice».

Che stagione si aspetta ora? «Mi aspetto il massimo impegno da parte della squadra, lottare in tutte le competizioni per essere protagonisti. Non sarà facile perché ci sono grandi avversari ma noi siamo una squadra forte. L’esperienza dell’anno scorso al vertice sarà molto utile. Dobbiamo dare il massimo per essere competitivi e rimanere in alto».

Si parla tanto della maglia numero 10, dopo l’addio di Calhanoglu. Se l’è presa lei: peserà? «Nella storia del Milan grandissimi giocatori hanno indossato il 10 ma a me piace la pressione. Ho personalità. Mi assumo la responsabilità e spero di essere all’altezza di questa maglia e di esprimermi al meglio».

È arrivato in un Milan giovane: questa caratteristica l’ha aiutata nell’inserimento? «Siamo una squadra giovane, forse la più giovane della Serie A ma abbiamo anche giocatori di esperienza. Un mix che ci permette di rimanere sempre concentrati e di vivere ogni momento nel migliore dei modi».

Quali compiti le dà Pioli? «Mi ha insegnato tanto. È vero che La Liga e la Serie A sono di- versi ma il pallone non ha una lingua ed è il campo che parla. In A ci sono giocatori di grande talento. Pioli ci ha insegnato moltissimo. È stato l’elemento fondamentale che ci ha fatto migliorare e maturare in ogni aspetto»

Per caratteristiche fisiche, lei non è un giocatore muscolare, come si suol dire, e il calcio italiano è diverso da quello spagnolo. Questo le crea problemi? «Non credo esista un problema fisico. Devo dare il massimo, mostrare il mio talento e aiutare i compagni. Non sono alto, ma ho forza. Se mi paragonate a Ibra che è un portento faccio fatica... ma come ho detto sta tutto nella testa e nel pallone».

A proposito di Ibrahimovic, com’è lavorare con lui?
«È un grande. Dà consigli utili, ha esperienza e ogni volta che gioca fa la differenza. Lo ha sempre fatto e lo continua a fare».

Con lei più urli o più carezze? «Diciamo che è un motivatore e mi piace molto la sua maniera di dare consigli. Il suo carattere ti fa dare il massimo. Gli piace molto lavorare e vuole che i suoi compagni lo facciano al massimo. Lo considero un aspetto positivo».

Giroud, campione del mondo e altro innesto di esperienza. Che effetto le ha fatto? «Ottimo giocatore, di grande qualità e in area fa gol. Ed è anche una bella persona, siamo felici di averlo con noi e segnerà molto».

A proposito di persone, immaginiamo che il suo amico in squadra sia Theo Hernandez, se non altro per motivi di lingua... «Ho tanti amici però con Theo e Castillejo stiamo molto insieme. Sono simpatici e parliamo la stessa lingua. In questo gruppo siamo tutti uniti. Provo ogni giorno a migliorare il mio italiano, i compagni mi aiutano».

Ancora a Milano. Che cosa le manca della Spagna? Milano è molto simile a Madrid e offre di tutto. Purtroppo con il Covid non sono riuscito a viverla come avrei voluto però da ciò che ho visto è bellissima, con persone davvero molto gentili».

Come passa il tempo libero? «Guardo calcio. Poi gioco alla Play, spesso con Theo. Amo stare con la mia famiglia, ho sorelle piccole e cerco di passare tempo con loro. Ogni tanto guardo la tv ma preferisco altro».

Alla play vince sempre Theo? «È fortissimo, non so se abbia apportato qualche modifica alla Play o al joystick. Però di certo è più forte di me».

Il calcio è la sua passione ed è arrivato quasi subito. Aveva idoli da piccolo? Mi hanno ispirato tanti giocatori ma sinceramente non saprei dare un nome. Ogni giocatore ha le proprie qualità, è dotato di ta- lento e secondo me è importante avere la mente aperta per ap- prendere da ognuno. Io ora sono qui per dare il massimo nel Milan. Siamo concentrati e pensiamo solo a questa nuova stagione, cercherò di fornire assist, fare gol e aiutare i compagni. Lavorare, sudare per la maglia e dare il massimo per il Milan.

Favoriti per la prossima stagione?
«Ci sono tante squadre forti che possono metterci in difficoltà ma io penso solo a noi. Siamo il Miian e dobbiamo lottare per essere protagonisti in ogni competizione. Non saprei dire chi è favorito. Siamo una squadra che ha talento, che lavora molto e cercheremo di lottare in Serie A e nelle altre competizioni"

Tutti voi dite: lottiamo migliorare. Siete arrivati secon- di in A, quindi puntate allo scudetto?
«È l’obiettivo ed è quello che vogliamo. Abbiamo visto che l’anno scorso ci siamo andati vicino e vogliamo fare meglio e provare ad arrivare primi».

I suoi obiettivi per il futuro? «Sono un giocatore con le idee chiare, con personalità, e mi piace avere responsabilità. Mi piace la pressione. Vorrei essere la mia miglior versione, divertir- mi a giocare e sapere che la gente si diverte quando mi vede giocare».
.
 

Milanforever26

Senior Member
Registrato
6 Giugno 2014
Messaggi
39,697
Reaction score
3,292
Brahim Diaz alla GDS:"La 10? C’è stata l’occasione e l’ho presa. E’ un numero che porta leadership, ma non ho paura delle pressioni, portano energia. Sono moltocontento di essere tornato a Milano, in questo grande club con una grande tifoseria che mi ha accolto con affetto. È un piacere e un onore essere di nuovo qui"

Quali ricordi ha della stagione passata, la prima in Italia?
«È stata una buona stagione per noi, l’andata molto buona. Que- st’anno dobbiamo ripeterci, lot- tare per lo scudetto e in tutte le altre competizioni».

A Bergamo, nell’ultima giornata del campionato, avete ottenuto il pass per la Champions e lei sembrava uno dei più felici. «E’ vero, sono molto passionale. Tutto quello che faccio è dettato dal cuore. Amo il calcio e i nostri tifosi meritavano di tornare in Champions. È stata una partita molto emozionante per tutti noi. E io ero davvero felice».

Che stagione si aspetta ora? «Mi aspetto il massimo impegno da parte della squadra, lottare in tutte le competizioni per essere protagonisti. Non sarà facile perché ci sono grandi avversari ma noi siamo una squadra forte. L’esperienza dell’anno scorso al vertice sarà molto utile. Dobbiamo dare il massimo per essere competitivi e rimanere in alto».

Si parla tanto della maglia numero 10, dopo l’addio di Calhanoglu. Se l’è presa lei: peserà? «Nella storia del Milan grandissimi giocatori hanno indossato il 10 ma a me piace la pressione. Ho personalità. Mi assumo la responsabilità e spero di essere all’altezza di questa maglia e di esprimermi al meglio».

È arrivato in un Milan giovane: questa caratteristica l’ha aiutata nell’inserimento? «Siamo una squadra giovane, forse la più giovane della Serie A ma abbiamo anche giocatori di esperienza. Un mix che ci permette di rimanere sempre concentrati e di vivere ogni momento nel migliore dei modi».

Quali compiti le dà Pioli? «Mi ha insegnato tanto. È vero che La Liga e la Serie A sono di- versi ma il pallone non ha una lingua ed è il campo che parla. In A ci sono giocatori di grande talento. Pioli ci ha insegnato moltissimo. È stato l’elemento fondamentale che ci ha fatto migliorare e maturare in ogni aspetto»

Per caratteristiche fisiche, lei non è un giocatore muscolare, come si suol dire, e il calcio italiano è diverso da quello spagnolo. Questo le crea problemi? «Non credo esista un problema fisico. Devo dare il massimo, mostrare il mio talento e aiutare i compagni. Non sono alto, ma ho forza. Se mi paragonate a Ibra che è un portento faccio fatica... ma come ho detto sta tutto nella testa e nel pallone».

A proposito di Ibrahimovic, com’è lavorare con lui?
«È un grande. Dà consigli utili, ha esperienza e ogni volta che gioca fa la differenza. Lo ha sempre fatto e lo continua a fare».

Con lei più urli o più carezze? «Diciamo che è un motivatore e mi piace molto la sua maniera di dare consigli. Il suo carattere ti fa dare il massimo. Gli piace molto lavorare e vuole che i suoi compagni lo facciano al massimo. Lo considero un aspetto positivo».

Giroud, campione del mondo e altro innesto di esperienza. Che effetto le ha fatto? «Ottimo giocatore, di grande qualità e in area fa gol. Ed è anche una bella persona, siamo felici di averlo con noi e segnerà molto».

A proposito di persone, immaginiamo che il suo amico in squadra sia Theo Hernandez, se non altro per motivi di lingua... «Ho tanti amici però con Theo e Castillejo stiamo molto insieme. Sono simpatici e parliamo la stessa lingua. In questo gruppo siamo tutti uniti. Provo ogni giorno a migliorare il mio italiano, i compagni mi aiutano».

Ancora a Milano. Che cosa le manca della Spagna? Milano è molto simile a Madrid e offre di tutto. Purtroppo con il Covid non sono riuscito a viverla come avrei voluto però da ciò che ho visto è bellissima, con persone davvero molto gentili».

Come passa il tempo libero? «Guardo calcio. Poi gioco alla Play, spesso con Theo. Amo stare con la mia famiglia, ho sorelle piccole e cerco di passare tempo con loro. Ogni tanto guardo la tv ma preferisco altro».

Alla play vince sempre Theo? «È fortissimo, non so se abbia apportato qualche modifica alla Play o al joystick. Però di certo è più forte di me».

Il calcio è la sua passione ed è arrivato quasi subito. Aveva idoli da piccolo? Mi hanno ispirato tanti giocatori ma sinceramente non saprei dare un nome. Ogni giocatore ha le proprie qualità, è dotato di ta- lento e secondo me è importante avere la mente aperta per ap- prendere da ognuno. Io ora sono qui per dare il massimo nel Milan. Siamo concentrati e pensiamo solo a questa nuova stagione, cercherò di fornire assist, fare gol e aiutare i compagni. Lavorare, sudare per la maglia e dare il massimo per il Milan.

Favoriti per la prossima stagione?
«Ci sono tante squadre forti che possono metterci in difficoltà ma io penso solo a noi. Siamo il Miian e dobbiamo lottare per essere protagonisti in ogni competizione. Non saprei dire chi è favorito. Siamo una squadra che ha talento, che lavora molto e cercheremo di lottare in Serie A e nelle altre competizioni"

Tutti voi dite: lottiamo migliorare. Siete arrivati secon- di in A, quindi puntate allo scudetto?
«È l’obiettivo ed è quello che vogliamo. Abbiamo visto che l’anno scorso ci siamo andati vicino e vogliamo fare meglio e provare ad arrivare primi».

I suoi obiettivi per il futuro? «Sono un giocatore con le idee chiare, con personalità, e mi piace avere responsabilità. Mi piace la pressione. Vorrei essere la mia miglior versione, divertir- mi a giocare e sapere che la gente si diverte quando mi vede giocare».
Diciamo che la 10 dopo essere transitata dalle spalle di Boateng, Honda e C4cc4noglu si è parecchio "sgrassata" e direi che pesa decisamente meno...
 
Registrato
12 Dicembre 2014
Messaggi
9,152
Reaction score
3,887
Brahim Diaz alla GDS:"La 10? C’è stata l’occasione e l’ho presa. E’ un numero che porta leadership, ma non ho paura delle pressioni, portano energia. Sono moltocontento di essere tornato a Milano, in questo grande club con una grande tifoseria che mi ha accolto con affetto. È un piacere e un onore essere di nuovo qui"

Quali ricordi ha della stagione passata, la prima in Italia?
«È stata una buona stagione per noi, l’andata molto buona. Que- st’anno dobbiamo ripeterci, lot- tare per lo scudetto e in tutte le altre competizioni».

A Bergamo, nell’ultima giornata del campionato, avete ottenuto il pass per la Champions e lei sembrava uno dei più felici. «E’ vero, sono molto passionale. Tutto quello che faccio è dettato dal cuore. Amo il calcio e i nostri tifosi meritavano di tornare in Champions. È stata una partita molto emozionante per tutti noi. E io ero davvero felice».

Che stagione si aspetta ora? «Mi aspetto il massimo impegno da parte della squadra, lottare in tutte le competizioni per essere protagonisti. Non sarà facile perché ci sono grandi avversari ma noi siamo una squadra forte. L’esperienza dell’anno scorso al vertice sarà molto utile. Dobbiamo dare il massimo per essere competitivi e rimanere in alto».

Si parla tanto della maglia numero 10, dopo l’addio di Calhanoglu. Se l’è presa lei: peserà? «Nella storia del Milan grandissimi giocatori hanno indossato il 10 ma a me piace la pressione. Ho personalità. Mi assumo la responsabilità e spero di essere all’altezza di questa maglia e di esprimermi al meglio».

È arrivato in un Milan giovane: questa caratteristica l’ha aiutata nell’inserimento? «Siamo una squadra giovane, forse la più giovane della Serie A ma abbiamo anche giocatori di esperienza. Un mix che ci permette di rimanere sempre concentrati e di vivere ogni momento nel migliore dei modi».

Quali compiti le dà Pioli? «Mi ha insegnato tanto. È vero che La Liga e la Serie A sono di- versi ma il pallone non ha una lingua ed è il campo che parla. In A ci sono giocatori di grande talento. Pioli ci ha insegnato moltissimo. È stato l’elemento fondamentale che ci ha fatto migliorare e maturare in ogni aspetto»

Per caratteristiche fisiche, lei non è un giocatore muscolare, come si suol dire, e il calcio italiano è diverso da quello spagnolo. Questo le crea problemi? «Non credo esista un problema fisico. Devo dare il massimo, mostrare il mio talento e aiutare i compagni. Non sono alto, ma ho forza. Se mi paragonate a Ibra che è un portento faccio fatica... ma come ho detto sta tutto nella testa e nel pallone».

A proposito di Ibrahimovic, com’è lavorare con lui?
«È un grande. Dà consigli utili, ha esperienza e ogni volta che gioca fa la differenza. Lo ha sempre fatto e lo continua a fare».

Con lei più urli o più carezze? «Diciamo che è un motivatore e mi piace molto la sua maniera di dare consigli. Il suo carattere ti fa dare il massimo. Gli piace molto lavorare e vuole che i suoi compagni lo facciano al massimo. Lo considero un aspetto positivo».

Giroud, campione del mondo e altro innesto di esperienza. Che effetto le ha fatto? «Ottimo giocatore, di grande qualità e in area fa gol. Ed è anche una bella persona, siamo felici di averlo con noi e segnerà molto».

A proposito di persone, immaginiamo che il suo amico in squadra sia Theo Hernandez, se non altro per motivi di lingua... «Ho tanti amici però con Theo e Castillejo stiamo molto insieme. Sono simpatici e parliamo la stessa lingua. In questo gruppo siamo tutti uniti. Provo ogni giorno a migliorare il mio italiano, i compagni mi aiutano».

Ancora a Milano. Che cosa le manca della Spagna? Milano è molto simile a Madrid e offre di tutto. Purtroppo con il Covid non sono riuscito a viverla come avrei voluto però da ciò che ho visto è bellissima, con persone davvero molto gentili».

Come passa il tempo libero? «Guardo calcio. Poi gioco alla Play, spesso con Theo. Amo stare con la mia famiglia, ho sorelle piccole e cerco di passare tempo con loro. Ogni tanto guardo la tv ma preferisco altro».

Alla play vince sempre Theo? «È fortissimo, non so se abbia apportato qualche modifica alla Play o al joystick. Però di certo è più forte di me».

Il calcio è la sua passione ed è arrivato quasi subito. Aveva idoli da piccolo? Mi hanno ispirato tanti giocatori ma sinceramente non saprei dare un nome. Ogni giocatore ha le proprie qualità, è dotato di ta- lento e secondo me è importante avere la mente aperta per ap- prendere da ognuno. Io ora sono qui per dare il massimo nel Milan. Siamo concentrati e pensiamo solo a questa nuova stagione, cercherò di fornire assist, fare gol e aiutare i compagni. Lavorare, sudare per la maglia e dare il massimo per il Milan.

Favoriti per la prossima stagione?
«Ci sono tante squadre forti che possono metterci in difficoltà ma io penso solo a noi. Siamo il Miian e dobbiamo lottare per essere protagonisti in ogni competizione. Non saprei dire chi è favorito. Siamo una squadra che ha talento, che lavora molto e cercheremo di lottare in Serie A e nelle altre competizioni"

Tutti voi dite: lottiamo migliorare. Siete arrivati secon- di in A, quindi puntate allo scudetto?
«È l’obiettivo ed è quello che vogliamo. Abbiamo visto che l’anno scorso ci siamo andati vicino e vogliamo fare meglio e provare ad arrivare primi».

I suoi obiettivi per il futuro? «Sono un giocatore con le idee chiare, con personalità, e mi piace avere responsabilità. Mi piace la pressione. Vorrei essere la mia miglior versione, divertir- mi a giocare e sapere che la gente si diverte quando mi vede giocare».
Dissento da Diaz. Quale obiettivo, lo scudetto non credo, posto Champions di sicuro. Per un'idea definitiva e su carta, meglio attendere la fine del mercato. Poi il campo dirà.
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
205,286
Reaction score
28,190
Brahim Diaz alla GDS:"La 10? C’è stata l’occasione e l’ho presa. E’ un numero che porta leadership, ma non ho paura delle pressioni, portano energia. Sono moltocontento di essere tornato a Milano, in questo grande club con una grande tifoseria che mi ha accolto con affetto. È un piacere e un onore essere di nuovo qui"

Quali ricordi ha della stagione passata, la prima in Italia?
«È stata una buona stagione per noi, l’andata molto buona. Que- st’anno dobbiamo ripeterci, lot- tare per lo scudetto e in tutte le altre competizioni».

A Bergamo, nell’ultima giornata del campionato, avete ottenuto il pass per la Champions e lei sembrava uno dei più felici. «E’ vero, sono molto passionale. Tutto quello che faccio è dettato dal cuore. Amo il calcio e i nostri tifosi meritavano di tornare in Champions. È stata una partita molto emozionante per tutti noi. E io ero davvero felice».

Che stagione si aspetta ora? «Mi aspetto il massimo impegno da parte della squadra, lottare in tutte le competizioni per essere protagonisti. Non sarà facile perché ci sono grandi avversari ma noi siamo una squadra forte. L’esperienza dell’anno scorso al vertice sarà molto utile. Dobbiamo dare il massimo per essere competitivi e rimanere in alto».

Si parla tanto della maglia numero 10, dopo l’addio di Calhanoglu. Se l’è presa lei: peserà? «Nella storia del Milan grandissimi giocatori hanno indossato il 10 ma a me piace la pressione. Ho personalità. Mi assumo la responsabilità e spero di essere all’altezza di questa maglia e di esprimermi al meglio».

È arrivato in un Milan giovane: questa caratteristica l’ha aiutata nell’inserimento? «Siamo una squadra giovane, forse la più giovane della Serie A ma abbiamo anche giocatori di esperienza. Un mix che ci permette di rimanere sempre concentrati e di vivere ogni momento nel migliore dei modi».

Quali compiti le dà Pioli? «Mi ha insegnato tanto. È vero che La Liga e la Serie A sono di- versi ma il pallone non ha una lingua ed è il campo che parla. In A ci sono giocatori di grande talento. Pioli ci ha insegnato moltissimo. È stato l’elemento fondamentale che ci ha fatto migliorare e maturare in ogni aspetto»

Per caratteristiche fisiche, lei non è un giocatore muscolare, come si suol dire, e il calcio italiano è diverso da quello spagnolo. Questo le crea problemi? «Non credo esista un problema fisico. Devo dare il massimo, mostrare il mio talento e aiutare i compagni. Non sono alto, ma ho forza. Se mi paragonate a Ibra che è un portento faccio fatica... ma come ho detto sta tutto nella testa e nel pallone».

A proposito di Ibrahimovic, com’è lavorare con lui?
«È un grande. Dà consigli utili, ha esperienza e ogni volta che gioca fa la differenza. Lo ha sempre fatto e lo continua a fare».

Con lei più urli o più carezze? «Diciamo che è un motivatore e mi piace molto la sua maniera di dare consigli. Il suo carattere ti fa dare il massimo. Gli piace molto lavorare e vuole che i suoi compagni lo facciano al massimo. Lo considero un aspetto positivo».

Giroud, campione del mondo e altro innesto di esperienza. Che effetto le ha fatto? «Ottimo giocatore, di grande qualità e in area fa gol. Ed è anche una bella persona, siamo felici di averlo con noi e segnerà molto».

A proposito di persone, immaginiamo che il suo amico in squadra sia Theo Hernandez, se non altro per motivi di lingua... «Ho tanti amici però con Theo e Castillejo stiamo molto insieme. Sono simpatici e parliamo la stessa lingua. In questo gruppo siamo tutti uniti. Provo ogni giorno a migliorare il mio italiano, i compagni mi aiutano».

Ancora a Milano. Che cosa le manca della Spagna? Milano è molto simile a Madrid e offre di tutto. Purtroppo con il Covid non sono riuscito a viverla come avrei voluto però da ciò che ho visto è bellissima, con persone davvero molto gentili».

Come passa il tempo libero? «Guardo calcio. Poi gioco alla Play, spesso con Theo. Amo stare con la mia famiglia, ho sorelle piccole e cerco di passare tempo con loro. Ogni tanto guardo la tv ma preferisco altro».

Alla play vince sempre Theo? «È fortissimo, non so se abbia apportato qualche modifica alla Play o al joystick. Però di certo è più forte di me».

Il calcio è la sua passione ed è arrivato quasi subito. Aveva idoli da piccolo? Mi hanno ispirato tanti giocatori ma sinceramente non saprei dare un nome. Ogni giocatore ha le proprie qualità, è dotato di ta- lento e secondo me è importante avere la mente aperta per ap- prendere da ognuno. Io ora sono qui per dare il massimo nel Milan. Siamo concentrati e pensiamo solo a questa nuova stagione, cercherò di fornire assist, fare gol e aiutare i compagni. Lavorare, sudare per la maglia e dare il massimo per il Milan.

Favoriti per la prossima stagione?
«Ci sono tante squadre forti che possono metterci in difficoltà ma io penso solo a noi. Siamo il Miian e dobbiamo lottare per essere protagonisti in ogni competizione. Non saprei dire chi è favorito. Siamo una squadra che ha talento, che lavora molto e cercheremo di lottare in Serie A e nelle altre competizioni"

Tutti voi dite: lottiamo migliorare. Siete arrivati secon- di in A, quindi puntate allo scudetto?
«È l’obiettivo ed è quello che vogliamo. Abbiamo visto che l’anno scorso ci siamo andati vicino e vogliamo fare meglio e provare ad arrivare primi».

I suoi obiettivi per il futuro? «Sono un giocatore con le idee chiare, con personalità, e mi piace avere responsabilità. Mi piace la pressione. Vorrei essere la mia miglior versione, divertir- mi a giocare e sapere che la gente si diverte quando mi vede giocare».
.
 
Registrato
27 Agosto 2012
Messaggi
12,180
Reaction score
3,981
Il titolare è lui.
Come previsto.
Il sostituto è Krunic ahhaahhaha
Ma che dici?

Non lo sai che per il nostro mercato c'è tempo? Come osi non essere grato ad una società che ha speso 487893743974 milioni? Non sai che i nostri vogliono spendere? Stanno solo aspettando gli ultimi giorni, quella di elemosinare prestiti per chiunque è solo una geniale strategia! Pensa che furbi, sono tutti stupidi tranne i nostri! (semi-cit.)
 

JoKeR

Member
Registrato
4 Settembre 2012
Messaggi
4,495
Reaction score
1,984
Ma che dici?

Non lo sai che per il nostro mercato c'è tempo? Come osi non essere grato ad una società che ha speso 487893743974 milioni? Non sai che i nostri vogliono spendere? Stanno solo aspettando gli ultimi giorni, quella di elemosinare prestiti per chiunque è solo una geniale strategia! Pensa che furbi, sono tutti stupidi tranne i nostri! (semi-cit.)
Dai ora arrivano Adil e Florenzi e siamo a posto così.
Siamo coperti ovunque..
Che roba!!!
E vendiamo pure Pobega per tenere Krunic..

se facciamo un miracolo ripetiamo il campionato scorso, ma ci vuole proprio un miracolo.
Anche i cechi hanno visto che il valore della rosa è quello del girone di ritorno: 36 punti e sesto/settimo posto.
Chi dice il contrario magari capisce di calcio ma non vede le partite.
 

Rivera10

Member
Registrato
24 Luglio 2018
Messaggi
4,986
Reaction score
1,652
Dai ora arrivano Adil e Florenzi e siamo a posto così.
Siamo coperti ovunque..
Che roba!!!
E vendiamo pure Pobega per tenere Krunic..

se facciamo un miracolo ripetiamo il campionato scorso, ma ci vuole proprio un miracolo.
Anche i cechi hanno visto che il valore della rosa è quello del girone di ritorno: 36 punti e sesto/settimo posto.
Chi dice il contrario magari capisce di calcio ma non vede le partite.
È meglio però, se succede il contrario di quanto pronosticato da "chi capisce di calcio e guarda le partite", che questo qualcuno venga a render conto di queste sparate alla fine dell' anno.
 
  • Like
Reactions: Gas

Similar threads

Alto
head>