Come volevasi dimostrare. Il Milan aveva bisogno di un mercato di gennaio importante per sperare di restare in corsa per il treno Champions (per sperare di restare in corsa, non per prendere il treno Champions!); tuttavia, nel momento in cui anche questo mercato è passato nell'immobilismo più totale, è venuto meno il castello di carte creato nei mesi precedenti.
Questa rosa ha limiti tecnici troppo evidenti per poter ambire a qualcosa più dell'Europa League: in attacco saremmo potuti restare anche così, ma a centrocampo e in difesa sarebbero serviti almeno un paio di elementi, perché Kucka è impresentabile, perché Locatelli è troppo giovane, perché Antonelli e Abate sono scarsi e perché Paletta può essere un buon rincalzo ma non un titolare.
In Europa League ci arriveremo, perché la vincente della Coppa Italia sarà una squadra piazzata tra le prime cinque del campionato e, pertanto, si sbloccherà il sesto posto, cosicché non resti scontenta nemmeno la Lazio; ciò nonostante, non se ne può più di questa situazione e piuttosto che augurare una giustissima morte a Galliani e a Berlusconi, spero si chiuda questo benedettissimo closing entro marzo, perché non voglio nemmeno immaginare uno scenario apocalittico con Fininvest ancora proprietaria del Milan nella sessione estiva di mercato.