Code all'apertura di Starbucks a Milano: l'opinione di Diego Fusaro.

Registrato
19 Luglio 2018
Messaggi
12,142
Reaction score
4,224
Niente di sbagliato, son gusti. Anche io sono un addictied del caffè e lo provo in tutte le tipologie, inclusa la turca che adoro tra l'altro, e ce ne sono alcune che sono anche migliori della italiana per esempio il caffè etiope, ma quella americana francamente no. Ma son gusti.
Starbucks (nella sua forma tradizionale che ho provato io, se a Milano è una specie di boutique è un altro discorso) ha un bel ambiente, la wifi, dolci anche discreti, ma il caffè è uno sciacquone dal sapore pessimo, a maggior ragione per chi ama il caffè. Per questo non capisco perchè dovrebbe essere preferito ad un caffè italiano.
Il fatto che non lo capisca non significa che non lo tolleri però eh, ci mancherebbe. Magari c'è chi invece ama il caffè americano e non l'espresso e Starbucks potrebbe avere successo proprio per questo.

Il problema è che tu parli di preferire, io parlo di alternativa, di poter scegliere tra 2 cose diverse fatte dello stesso materiale ( caffè).
Per dire che me se io mangio una bistecca di solito, ma dse una volta voglio lo spezzatino?
È solo una questione di scelta e gusti.
Il mio dolce preferito è il cannolo con la ricotta ma non mangio sempre solo questo, mi piacciono molto anche tanti altri dolci.
 

gabri65

BFMI-class member
Registrato
26 Giugno 2018
Messaggi
21,177
Reaction score
15,979
Gabri qui sono pienamente d’accordo con te. Infatti sta cosa la trovo una porcata.
Ti dico che non c’è nessun beverone Americano. È solo un grande bar di lusso con il nome starbucks

Ok. Da qui i miei dubbi. E niente, andrebbe visto per giudicare a questo punto.
 

Lineker10

Senior Member
Registrato
20 Giugno 2017
Messaggi
27,385
Reaction score
11,576
Il problema è che tu parli di preferire, io parlo di alternativa, di poter scegliere tra 2 cose diverse fatte dello stesso materiale ( caffè).
Per dire che me se io mangio una bistecca di solito, ma dse una volta voglio lo spezzatino?
È solo una questione di scelta e gusti.
Il mio dolce preferito è il cannolo con la ricotta ma non mangio sempre solo questo, mi piacciono molto anche tanti altri dolci.

E' un discorso abbastanza ampio codesto. In fin dei conti viviamo nell'epoca della globalizzazione e dobbiamo convivere con gli enormi e in gran parte irreparabili disastri che sta causando, purtroppo anche culturali.

Dagli Stati Uniti abbiamo importato gran parte delle peggiori abitudini alimentari di un popolo che combatte disperatamente con l'obesità e le disfunzioni alimentari, dove il sapore e la qualità sono da anni diventati accessori del consumo, ci manca solo Starbucks per rovinarci le ancora eccellenti abitudini che abbiamo col caffè... per cui anche per coerenza è giustissimo avere anche noi italiani il nostro Starbucks.

Scusami ho ampliato troppo il discorso e forse con un tono polemico che non mi piace, ma io questa importazione culturale massiva sinceramente non la tollero.
Ma forse prima di tutto è bene che ci vada e che poi giudichi di persona, forse ho dei preconcetti che non è giusto avere.
 
Registrato
2 Marzo 2014
Messaggi
5,140
Reaction score
97
Ma nel 2018 cosa? Ma non ti rendi conto neppure di quanto sei/siete indirizzati nelle scelte? Lasciamo perdere, non c'è dialogo se non metti in dubbio neppure la capacità critica dell'uomo contemporaneo bombardato da mattina a sera da messaggi subliminali.
Secondo me si sottovaluta il potere della pubblicità di oggi (se mai c'era una cara vecchia pubblicità di ieri).
La pubblicità può essere vista come un aumento dell offerta, un proporre la varietà...oppure come un forzarti a fare quello che vuole la pubblicità. È caratteristica della mente umana quella di farci convincere a fare qualcosa.

Io ancora non mi spiego perché mai, all apertura di una caffetteria americana, dovrei mettermi in fila.
Non mi spiego perché una quantità imbarazzante di persone si trovino quotidianamente a guadare Jovanotti su Instagram che si allaccia le scarpe.
Perché il 99% delle persone usa lo smartphone per chiamare, medssaggiare e cercare qualcosa su Google, ma "con Android mi trovo male, ho bisogno dell iPhone e ho pure bisogno di comprarlo ogni 1-2 anni" (salti di prezzo da 300 a 1000 euro).

Poi credo che alcuni "singoli" trovino tutto ciò assurdo, ma solo perché hanno poca abitudine ad entrare nei panni degli altri. In mio amico è totalmente libero da social network (anche Facebook), bisogno di "indossare mutande con il nome di un tizio sopra" e per questo crede non ci sia alcun problema odierno. Ma è solo perché è uno che vive totalmente nel suo mondo! Il problema di cosa succede attorno a lui non se l'è mai posto
 

Lambro

Bannato
Registrato
12 Marzo 2014
Messaggi
6,336
Reaction score
207
Secondo me si sottovaluta il potere della pubblicità di oggi (se mai c'era una cara vecchia pubblicità di ieri).
La pubblicità può essere vista come un aumento dell offerta, un proporre la varietà...oppure come un forzarti a fare quello che vuole la pubblicità. È caratteristica della mente umana quella di farci convincere a fare qualcosa.

Io ancora non mi spiego perché mai, all apertura di una caffetteria americana, dovrei mettermi in fila.
Non mi spiego perché una quantità imbarazzante di persone si trovino quotidianamente a guadare Jovanotti su Instagram che si allaccia le scarpe.
Perché il 99% delle persone usa lo smartphone per chiamare, medssaggiare e cercare qualcosa su Google, ma "con Android mi trovo male, ho bisogno dell iPhone e ho pure bisogno di comprarlo ogni 1-2 anni" (salti di prezzo da 300 a 1000 euro).

Poi credo che alcuni "singoli" trovino tutto ciò assurdo, ma solo perché hanno poca abitudine ad entrare nei panni degli altri. In mio amico è totalmente libero da social network (anche Facebook), bisogno di "indossare mutande con il nome di un tizio sopra" e per questo crede non ci sia alcun problema odierno. Ma è solo perché è uno che vive totalmente nel suo mondo! Il problema di cosa succede attorno a lui non se l'è mai posto

Credo che chiunque dica con troppo autoreferenzialismo "Se non voglio andarci non ci vado, dov'è il problema" sbagli a vedere le cose in modo troppo limitato.
La pubblicità è pagata fior di quattrini da sempre, da sempre i pubblicitari sono delle star (Don Draper :) ), da sempre qualsiasi azienda di un certo rilievo punta milioni di euro ogni anno sulla pubblicità.
Eppure c'è sempre qualcuno che si ostina a dire che alla fin fine esiste il libero arbitrio :)

Perchè ci sono le code all'apertura di uno Starbucks, perchè la gente si accampa fuori dalla Apple per comprare un cellulare da mille euro quando solo 3 anni prima ne avevano spesi 950 per il modello precedente, perchè Mcdonalds è pieno nonostante le schifezze che vende?
pubblicità votata a rendere il marchio irrinunciabile, uno status symbol per il caffè, uno per i bambini (a modo loro ovviamente, ma l'amichetto ha fatto il comply al mcdonalds anch'io papà!!!) e uno per chi si sente importante ad avere in mano l'ultimo iphone.
Io personalmente me ne frego, c'ho pochi soldi, ma una volta stavo decisamente meglio e ho vissuto l'epoca dei paninari (poi rinnegati dalla mia rokkettaraggine inside) a suon di 100mila lire per ogni capo fino alle 600 per lo schott (ancora custodito gelosamente, che giubbotto quello..).
Alla fin fine è quella la differenza, c'hai il grano e ti puoi permettere di viaggiare con la mente e col portafogli, non ce l'hai e ti accontenti di quel che passa in convento.
Io ho la fidanzata a Milano, a Poasco, ma mi terrò ampiamente lontano da Starbucks, non fosse mai che il Frappuccino+arietta sul pancino mi manda sicuro in brodaglia in cesso :)
 
Registrato
19 Luglio 2018
Messaggi
12,142
Reaction score
4,224
E' un discorso abbastanza ampio codesto. In fin dei conti viviamo nell'epoca della globalizzazione e dobbiamo convivere con gli enormi e in gran parte irreparabili disastri che sta causando, purtroppo anche culturali.

Dagli Stati Uniti abbiamo importato gran parte delle peggiori abitudini alimentari di un popolo che combatte disperatamente con l'obesità e le disfunzioni alimentari, dove il sapore e la qualità sono da anni diventati accessori del consumo, ci manca solo Starbucks per rovinarci le ancora eccellenti abitudini che abbiamo col caffè... per cui anche per coerenza è giustissimo avere anche noi italiani il nostro Starbucks.

Scusami ho ampliato troppo il discorso e forse con un tono polemico che non mi piace, ma io questa importazione culturale massiva sinceramente non la tollero.
Ma forse prima di tutto è bene che ci vada e che poi giudichi di persona, forse ho dei preconcetti che non è giusto avere.

Ognuno ha le proprie idee ci mancherebbe.
Io non la vedo così tragica la globalizzazione. Tutto sta nella propria testa e nel proprio equilibrio. Una catena americana non inficia assolutamente le nostre abitudini e tradizioni. Fidati...
Sul fattore obesità e problemi alimentari, io sono stato obeso e ci sono diventato con un grande prodotto italiano: la nutella, tra le altre cose. Poi ho perso 45 kg in 8 mesi e ora ho messo su massa muscolare (anche se sporca). Ora so mangiare. Non è certo starbucks o mcdonalds che mi farà ingrassare una volta og i tanto
 

gabri65

BFMI-class member
Registrato
26 Giugno 2018
Messaggi
21,177
Reaction score
15,979
Secondo me si sottovaluta il potere della pubblicità di oggi (se mai c'era una cara vecchia pubblicità di ieri).
La pubblicità può essere vista come un aumento dell offerta, un proporre la varietà...oppure come un forzarti a fare quello che vuole la pubblicità. È caratteristica della mente umana quella di farci convincere a fare qualcosa.

Io ancora non mi spiego perché mai, all apertura di una caffetteria americana, dovrei mettermi in fila.
Non mi spiego perché una quantità imbarazzante di persone si trovino quotidianamente a guadare Jovanotti su Instagram che si allaccia le scarpe.
Perché il 99% delle persone usa lo smartphone per chiamare, medssaggiare e cercare qualcosa su Google, ma "con Android mi trovo male, ho bisogno dell iPhone e ho pure bisogno di comprarlo ogni 1-2 anni" (salti di prezzo da 300 a 1000 euro).

Poi credo che alcuni "singoli" trovino tutto ciò assurdo, ma solo perché hanno poca abitudine ad entrare nei panni degli altri. In mio amico è totalmente libero da social network (anche Facebook), bisogno di "indossare mutande con il nome di un tizio sopra" e per questo crede non ci sia alcun problema odierno. Ma è solo perché è uno che vive totalmente nel suo mondo! Il problema di cosa succede attorno a lui non se l'è mai posto

Credo che chiunque dica con troppo autoreferenzialismo "Se non voglio andarci non ci vado, dov'è il problema" sbagli a vedere le cose in modo troppo limitato.
La pubblicità è pagata fior di quattrini da sempre, da sempre i pubblicitari sono delle star (Don Draper :) ), da sempre qualsiasi azienda di un certo rilievo punta milioni di euro ogni anno sulla pubblicità.
Eppure c'è sempre qualcuno che si ostina a dire che alla fin fine esiste il libero arbitrio :)

Perchè ci sono le code all'apertura di uno Starbucks, perchè la gente si accampa fuori dalla Apple per comprare un cellulare da mille euro quando solo 3 anni prima ne avevano spesi 950 per il modello precedente, perchè Mcdonalds è pieno nonostante le schifezze che vende?
pubblicità votata a rendere il marchio irrinunciabile, uno status symbol per il caffè, uno per i bambini (a modo loro ovviamente, ma l'amichetto ha fatto il comply al mcdonalds anch'io papà!!!) e uno per chi si sente importante ad avere in mano l'ultimo iphone.
Io personalmente me ne frego, c'ho pochi soldi, ma una volta stavo decisamente meglio e ho vissuto l'epoca dei paninari (poi rinnegati dalla mia rokkettaraggine inside) a suon di 100mila lire per ogni capo fino alle 600 per lo schott (ancora custodito gelosamente, che giubbotto quello..).
Alla fin fine è quella la differenza, c'hai il grano e ti puoi permettere di viaggiare con la mente e col portafogli, non ce l'hai e ti accontenti di quel che passa in convento.
Io ho la fidanzata a Milano, a Poasco, ma mi terrò ampiamente lontano da Starbucks, non fosse mai che il Frappuccino+arietta sul pancino mi manda sicuro in brodaglia in cesso :)

Già. Bene o male, viviamo immersi in un mondo completamente saturo di stimoli esterni, e ne siamo condizionati, chi più, chi meno. L'amico che se ne frega delle mutande con il nome di X è abbastanza immune. Per scelta o per altro. Potrebbe andarsene in giro nudo, se non altro ha il condizionamento della decenza. Altri invece sono totalmente votati a seguire questi stimoli (e secondo me ci rientrano quelli che fanno le code allo starbuccse, o altri posti, io non demonizzo assolutamente starbuccse in sé). Infatti il thread era partito proprio con queste considerazioni. Gli amici che hanno postato e dicono che è piacevole degustare altri tipi di caffè fanno bene ad andare in questi posti, ci mancherebbe. Lo fanno coscientemente e con un minimo di criterio. Niente da dire. Quello che salta agli occhi però è una facilità fin troppo estrema con la quale segmenti di popolazione vengono sistematicamente dirottati dalla grande distribuzione con tecniche psicologico-pubblicitarie. Prima ovviamente non succedeva, è arrivato il progresso e il fenomeno risulta fin troppo evidente. Creano bisogni, ma sono veri? Che vi devo dire, forse è fin troppo naturale. Nel passato probabilmente il tenore di vita non ci permetteva di soddisfare certi istinti e si badava più al sodo, i ragazzi di 20 anni andavano a lavorare e mezza paga la devolvevano in casa o la mettevano da parte per il matrimonio. Adesso invece a 30 anni sei ancora studente fuori corso e comunque qualcosa ti arriva dai genitori, l'iphone te lo puoi comprare. Stiamo meglio quindi? Boh. Non credo che ci sia una risposta che mette d'accordo tutti. Che le nostre azioni poi siano, generalizzando all'estremo, interamente e veramente frutto delle necessità più nascoste della nostra anima e non della pubblicità accattivante o del trend social-figo, è una cosa che vedo difficile da dimostrare.
 
Registrato
19 Luglio 2018
Messaggi
12,142
Reaction score
4,224
Credo che chiunque dica con troppo autoreferenzialismo "Se non voglio andarci non ci vado, dov'è il problema" sbagli a vedere le cose in modo troppo limitato.
La pubblicità è pagata fior di quattrini da sempre, da sempre i pubblicitari sono delle star (Don Draper :) ), da sempre qualsiasi azienda di un certo rilievo punta milioni di euro ogni anno sulla pubblicità.
Eppure c'è sempre qualcuno che si ostina a dire che alla fin fine esiste il libero arbitrio :)

Perchè ci sono le code all'apertura di uno Starbucks, perchè la gente si accampa fuori dalla Apple per comprare un cellulare da mille euro quando solo 3 anni prima ne avevano spesi 950 per il modello precedente, perchè Mcdonalds è pieno nonostante le schifezze che vende?
pubblicità votata a rendere il marchio irrinunciabile, uno status symbol per il caffè, uno per i bambini (a modo loro ovviamente, ma l'amichetto ha fatto il comply al mcdonalds anch'io papà!!!) e uno per chi si sente importante ad avere in mano l'ultimo iphone.
Io personalmente me ne frego, c'ho pochi soldi, ma una volta stavo decisamente meglio e ho vissuto l'epoca dei paninari (poi rinnegati dalla mia rokkettaraggine inside) a suon di 100mila lire per ogni capo fino alle 600 per lo schott (ancora custodito gelosamente, che giubbotto quello..).
Alla fin fine è quella la differenza, c'hai il grano e ti puoi permettere di viaggiare con la mente e col portafogli, non ce l'hai e ti accontenti di quel che passa in convento.
Io ho la fidanzata a Milano, a Poasco, ma mi terrò ampiamente lontano da Starbucks, non fosse mai che il Frappuccino+arietta sul pancino mi manda sicuro in brodaglia in cesso :)

Ma i pecoroni per me nemmeno esistono. Per me la pubblicità non vale nulla, niente e nessuno mi obbligherà a fare o non fare una cosa.
 

gabri65

BFMI-class member
Registrato
26 Giugno 2018
Messaggi
21,177
Reaction score
15,979
Esattamente. Voglio solo vederlo per fare questa esperienza.
Oggi verso le 5 comunque altri 50 minuti di fila...sinceramente cosi mi passa la voglia

ahahah ... per il caffé, dopo, fatti dare la ricetta, no? così te lo puoi fare a casa e risolvi per sempre, starbuccse o meno :)
 
Alto
head>