Il problema di Caressa è che non sono provocazioni intelligenti, ma stereotipate e schematiche.
C'è un disegno preciso che usa per dire queste cose, creando una rottura forzata a prescindere rispetto all'attualità o alle gerarchie più diffuse per fomentare in entrambi i sensi (chi era dietro si gasa, chi era davanti si incazza) i tifosi e le loro emozioni, ed aumentare l'interesse becero.
Si potevano prevederle comodamente, per esempio se gli si chiede delle retrocesse state certi che non dirà Spal, Benevento, Crotone e Verona come tutti, ma tirerà dentro Bologna, Genoa, Cagliari ed occhio alla Fiorentina, occhio alla Fiorentina, occhio alla Fiorentina.
E' marketing, non è giornalismo.