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Ma al di là dei modelli economici, bisogna tenere in grande considerazione il fattore umano. Quando avevamo la libertà di battere moneta e svalutarla a piacimento, cosa abbiamo combinato? Disastri su disastri, perché si usava lo strumento della svalutazione monetaria non, ad esempio, per investimenti ma per munire di copertura finanziaria interventi che avevano come unico scopo quello di vincere le elezioni successive(assistenzialismo, età pensionabile bassa ecc). Se negli ultimi 5-6 anni avessimo avuto la libertà di battere moneta, al posto del "trucco" delle clausole di salvaguardia si sarebbe svalutata la moneta e non so in che condizioni saremmo.So bene che sono esempi particolari ma il concetto è che uno stato può benissimo sopravvivere anche senza l'Euro..in effetti l'Euro è "solo" una moneta di scambio, ma le singole economie degli stati sono indipendenti tra loro, noi non è che competiamo globalmente con le nostre aziende "europee" ma con le aziende dei singoli stati, con le loro singole leggi e tassazioni..
L'unica agevolazione che abbiamo tratto dall'Euro è un generale abbassamento dei tassi di interesse, oltre la semplificazione della circolazione della merce in ambito comunitario.
Io non sono contrario nel principio all'euro, benché da sempre l'ancoraggio di economie diverse ad un unico tasso ti cambio fisso sia stato fallimentare per quelle economie, ma alle sue politiche inflessibili che non permettono la libertà necessaria..e la politica economica scelta dall'UE assolutamente sbagliata
Poi oh, che l'Italia soffra di moltissimi problemi di competitività su scala globale (arretratezza generale, scarsa produttività etc..) è evidente, specie per il nostro tessuto di micro e piccole aziende che faticano a stare al passo con il mercato globale, ma non è che l'Euro ti risolve questi problemi..inoltre, da qui ad accettare che un paese che è nelle prime 10 economie del mondo non possa reggersi da solo ce ne passa..davvero credete che il nostro PIL sia merito dell'Euro?
Ricordate sempre che per l'export, moneta forte=meno export..e noi di base saremmo un paese che potrebbe avere una bilancia commerciale estremamente favorevole..non parliamo solo di svalutazione competitiva, parliamo di un equilibrio tra economia reale e paese che oggi manca
A mio parere, la situazione attuale è frutto del fatto che, mentre si decidevano le gerarchie in seno all'UE, noi eravamo impegnati a discutere dei processi di Berlusconi, dei "comunisti" e via dicendo senza che si sia mai discusso seriamente di politica.
La strada, a questo punto, deve essere quella di portare l'Italia ad avere il peso politico ed economico che dovrebbe competere a quella che è una delle prime dieci economie mondiali. Per farlo, dovremmo prima iniziare a mettere un po' di ordine al nostro interno, elaborare un programma di medio-lungo termine in svariati settori(economia, infrastrutture, turismo, innovazione, politica energetica ecc), risolvere o limitare tutti quei fenomeni di illegalità che danneggiano pesantemente l'economia e non solo e così via. A quel punto, e solo a quel punto, si potrà pensare di fare la gara "a chi ce l'ha più lungo" a livello internazionale. Ora come ora, frasi come "faremo la voce grossa a Bruxelles", "batteremo i pugni sui tavoli europei" e simili non son buone neanche per l'avanspettacolo in stile anni '70.