Cardinale: "Al Milan grazie a Billy Beane. Elliott coinvolti perché fenomenali."

7AlePato7

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Già, casca proprio a puntino.
In pratica ha detto quello che dicevamo qualche giorno fa sul forum, e come al solito di fronte ai media non zoomati lo fa in modo palese, quasi ingenuo per come la spiattella li chiara e tonda.

Moneyballe (che in questa intervista descrive in modo preciso, a scanso di equivoci proprio " si compra a basso prezzo e si vende a prezzo alto", piu chiaro di cosi!) e soprattutto cash flow positivo, l'unico chiarissimo obiettivo dichiaratissimo di questa banda di maledetti farabutti e cialtroni, da raggiungere ad ogni costo.

Ma d'altronde, se questo dopo non aver fatto nulla per un anno, lo dice lui, la prima cosa che fa è stata? LA CESSIONE DI TONALI, una colonna della squadra, idolo dei tifosi, con contratto lungo ancora e un amore sfegatato per il Milan. Per me quello è stato il messaggio piu chiaro di tutti, che ha dimostrato da subito quali fossero le intenzioni di questa nuova gestione e del perche della buffonata del team integrato.

Cosa aspettarsi dal futuro direi che è anche fin troppo evidente ormai, anche perchè non mi pare che, lontani dai media zoomati, facciano nulla per nascondere le proprie intenzioni...
Dinanzi ai suoi amici americani dice chiaramente come stanno le cose, mentre in Italia millanta ambizione per bocca dei zoomati.
I pilastri sono Moneyballe, flusso di cassa positivo, esternazioni accompagnate dalla solita spocchia secondo cui in Italia non sappiamo monetizzare con gli eventi dal vivo. Vediamo dove va a finire questa filosofia quando avranno venduto fino all'ultimo top player che abbiamo (al momento hanno fatto fuori Tonali, restano Maignan, Theo e Leao). Perché al momento non hanno preso nè top player nè giocatori che potenzialmente possono diventarlo. Il Milan della mediocrità, così ricorderò questo periodo. Ci si accontenta di navigare tra terzo e quarto posto, poi fa niente se prendi 5 scoppole dall'Inter nel derby e finisci a -20 in campionato dalla vetta. L'obiettivo è in generale vendere a tanto un prodotto che vale sempre meno. Questo il succo di questa intervista.
 

Lineker10

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Dinanzi ai suoi amici americani dice chiaramente come stanno le cose, mentre in Italia millanta ambizione per bocca dei zoomati.
I pilastri sono Moneyballe, flusso di cassa positivo, esternazioni accompagnate dalla solita spocchia secondo cui in Italia non sappiamo monetizzare con gli eventi dal vivo. Vediamo dove va a finire questa filosofia quando avranno venduto fino all'ultimo top player che abbiamo (al momento hanno fatto fuori Tonali, restano Maignan, Theo e Leao). Perché al momento non hanno preso nè top player nè giocatori che potenzialmente possono diventarlo. Il Milan della mediocrità, così ricorderò questo periodo. Ci si accontenta di navigare tra terzo e quarto posto, poi fa niente se prendi 5 scoppole dall'Inter nel derby e finisci a -20 in campionato dalla vetta. L'obiettivo è in generale vendere a tanto un prodotto che vale sempre meno. Questo il succo di questa intervista.
Amen.

Penso questa intervista sia davvero palese. Poi scommetto che tra qualche giorno lui o Furlani rilasceranno l'ennesima intervista in Italia chiarendo che vogliono riportare il Milan in alto e vincere... questi ci prendono per il clo.
 

Lorenzo 89

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Però ragazzi, sembra che le vie di mezzo qua non siano contemplate. Tra il fondo arabo che inietta miliardi nel club e questi soggetti che vedono nel Milan esclusivamente una carcassa da spennare il più possibile esistono svariate vie di mezzo. Per lo meno vorrei una proprietà che riportasse l'attenzione sul campo e non avesse paura ad alzare il risibile monte ingaggi che non è assolutamente consono alle ambizioni che un Milan vero dovrebbe avere.
Infatti l'ho scritto, la cosa che ho da ridire è che ogni tanto per certi acquisti bisogna fare uno strappo alla regola, indirettamente significa pure alzare il monte ingaggi per i giocatori più forti.
Per il resto condivido l'idea di questa dirigenza, l'Italia è in una situazione primitiva rispetto alla Premier e alla Liga, si deve iniziare a camminare con le proprie gambe aumentando ricavi e costruendo stadi nuovi, inutile sperare nell'arabo di turno.
 

Brotherhedo

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Dinanzi ai suoi amici americani dice chiaramente come stanno le cose, mentre in Italia millanta ambizione per bocca dei zoomati.
I pilastri sono Moneyballe, flusso di cassa positivo, esternazioni accompagnate dalla solita spocchia secondo cui in Italia non sappiamo monetizzare con gli eventi dal vivo. Vediamo dove va a finire questa filosofia quando avranno venduto fino all'ultimo top player che abbiamo (al momento hanno fatto fuori Tonali, restano Maignan, Theo e Leao). Perché al momento non hanno preso nè top player nè giocatori che potenzialmente possono diventarlo. Il Milan della mediocrità, così ricorderò questo periodo. Ci si accontenta di navigare tra terzo e quarto posto, poi fa niente se prendi 5 scoppole dall'Inter nel derby e finisci a -20 in campionato dalla vetta. L'obiettivo è in generale vendere a tanto un prodotto che vale sempre meno. Questo il succo di questa intervista.

Bravo, altro punto fondamentale: per vendere i talenti bisogna prima scovarli, acquistarli e formarli (la gestione tecnica di Pioli non credo possa in alcun modo contribuire alla crescita di un calciatore)

Ma poi anche in futuro, credete che gli sponsor rinnoveranno i contratti alle stesse cifre odierne (accordi arrivati sull'onda lunga della semifinale di Champions e dello scudetto)?

Il clown e i suoi sodali credono di aver reinventato la ruota, sono di un'arroganza unica.
 

-Lionard-

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Si certo, abbaiano abbaiano e poi hanno media spettatori di 44.000 tifosi presenti sugli spalti durante le partite casalinghe.
Se vuoi protestare contro Lotirchio, almeno fallo bene, non basta mica uno striscione di contestazione e qualche minaccia.

Poi è ovvio che il singolo tifoso non possa fare nulla a riguardo, ma immagina S.siro con metà paganti per 1-2-3-4-10-15 partite.
Ma non soffermarti solo al danno economico dovuto alla vendita diretta dei biglietti, pensa anche alle entrate indirette (merchandising, attività commerciali, ecc.), agli sponsor e alla pubblicità (quest'ultima sempre molto attenta a pagare il giusto in base agli spettatori presenti allo stadio), e non scordiamoci anche la stampa che martellerebbe ogni giorno su questo argomento, parlando di una tifoseria spaccata scontenta della proprietà che mira solamente ad ingrassare le proprie tasche.
E visto e considerato come siamo spesso sbertucciati dai giornali sportivi (e non), ora come ora ci farebbero un bucio di cùlo grande quanto il colosseo.

Poi voglio vedere se il pezzente non cede parte delle quote o se non fa qualche virata per limitare i danni.
Hai detto tutto tu. La vera sconfitta è San Siro pieno perché almeno negli ultimi anni di declino berlusconiano il messaggio dei tifosi era chiaro e indiscutibile e persino Galliani doveva riconoscere che i tifosi non erano più dalla loro parte. Qui invece con San Siro costantemente sold out le recriminazioni di una parte della tifoseria vengono derubricate a voci fuori dal coro, piagnistei di gente incontentabile.

Poi sul capitolo stadio pieno pagherei di tasca mia per conoscere i dettagli demografici di chi ci va. Lo scrivo perchè vivo a Milano e ovviamente conosco tanti milanisti ma la maggior parte, oltre ad avere un atteggiamento sostanzialmente negativo verso questa situazione, non corre ogni weekend allo stadio per ammirare Musah e Reinders dal vivo e leggevo nei giorni scorsi altri utenti esprimere dubbi simili. La sensazione è che davvero questi abbiano operato una sorta di sostituzione "etnica" dei milanisti con turisti, famiglie, influencer e ragazzini ignari di quello che siamo e soprattutto quello che siamo stati. Quando vedo ragazzini di 10 anni con la terza maglia fucsia e il nome di Adli sulle spalle (storia vera) ti viene tristezza a pensare che questi si godranno una Fiorentina che ce l'ha fatta mentre noi abbiamo tifato la più forte squadra del mondo.
 
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Nuova, ennesima, intervista americana di Cardinale.
Il su intervento in un podcast di Bloomberg:


Acquistare il Milan è stata la cosa più dura che abbia mai affrontato, ma anche la migliore. Ma l’ironia è che è stato tutto imposto da me stesso. Avevo un bisogno imprenditoriale che dovevo soddisfare, ed era proprio il tipo di cose che facciamo sempre più spesso in RedBird. Il modo in cui la finanza istituzionalizzata a Wall Street si è evoluta, non viene compensata per quella quantità di attività, di rimboccarsi le maniche, di lavorare sodo e tutto il resto. E dico compensato non solo in termini di denaro, ma anche in termini di sforzo complessivo.
Mi piace fare la parte dell’imprenditore ombra e mi piace risolvere i problemi con il capitale. E si dà il caso che nella carriera delle persone ci sia un po’ di fortuna. Mi è capitato di trovare un punto di svolta nello sport che non avrei mai potuto prevedere nel 2000/2001. Se guardiamo indietro agli ultimi 20 anni, ci rendiamo conto che è stata davvero una grande fortuna. Ho davvero trovato un vuoto d’aria in cui sono decollato. Ora la sfida è navigare in questa situazione, perché ora tutti hanno scoperto lo sport.

Billy Beane mi ha incoraggiato a iniziare a considerare il calcio europeo. Mi sono detto: perché dovrei considerare il calcio europeo? Un ecosistema in cui ci sono governi sovrani e oligarchi russi non può essere un ecosistema da prendere in considerazione. Mi ha detto: “Non hai capito il punto”. Sosteneva che il mercato dei trasferimenti nelle retrocessioni, ovvero il pilastro fondamentale dell’economia del calcio europeo, fosse fatto su misura per Moneyball. Si costruisce, si compra a basso prezzo e si vende ad alto prezzo. Così abbiamo fatto una ricerca sul calcio europeo, abbiamo incontrato 150/200 squadre in tutti i paesi del continente e in Inghilterra.
Billy, a suo merito, ha frequentato il Milan per diversi anni, e in un certo senso lo abbiamo osservato. Ma ancora una volta, pensi di sapere molto di sport, ma poi ti rendi conto che in realtà non è così, per via di tutti i feedback che ricevi. Ogni volta che sollevavo il tema di AC Milan internamente o qui negli Stati Uniti, tutti dicevano: “Sei pazzo”. “Non pensare mai di investire in Italia”. Ma la risposta alla sua domanda è che, alla fine, ci siamo trovati a fare il giro del cerchio. Elliott era il proprietario del Milan. Il Milan era indebitato, in origine c’era un proprietario cinese, che ha fatto un buco nell’acqua ed Elliott è entrato, ha escusso il pegno ed è diventato proprietario.

Quindi, all’inizio non è una persona che assoceresti al possesso di un club nel mondo dello sport. Credo che Paul ve lo direbbe. Ma devo dire che la cosa che mi ha fatto cambiare idea è stato l’incontro con Paul e Gordon Singer, suo figlio, che ha guidato gli investimenti e il team di Elliott. E non posso dire che bene di loro. Sono molto informato su come abbiano fatto un lavoro fenomenale nei quattro anni in cui hanno posseduto il Milan, dal 2018 a quando lo abbiamo acquistato nel 2022, per risanarlo.
Qquesto è uno dei motivi che mi ha portato a tenere coinvolto Elliott, e quindi possediamo il 100% del capitale con un vendor loan. E abbiamo comprato il Milan in modo molto interessante. Penso che abbiamo pagato un prezzo equo, specie in rapporto ad altri prezzi che vedete. L’abbiamo acquistato a un multiplo di quattro volte il fatturato e quando l’abbiamo comprato era appena sotto del flusso di cassa positivo o in pareggio. Ora il flusso di cassa è significativamente positivo.
Quando sono subentrato, è stata una sfida perché avevano appena vinto lo scudetto. Quindi, in realtà, ho adottato un approccio diverso da quello che faccio di solito: per il primo anno non ho fatto nulla. Davvero, mi sono limitato a guardare. Ma ti dirò che la cosa migliore che puoi fare è non entrare in campo con le armi spianate.

Stadio nuovo? Sarà uno stadio sullo stile americano, con 70.000 posti a sedere. Porteremo la musica a Milano e costruiremo qualcosa. Un grande evento dal vivo, un campus di intrattenimento per Milano, davvero legato alla squadra, ma qualcosa di simile al Milan. È interessante, perché dovremo trovare un modo per cristallizzare il valore. Ma è qualcosa che probabilmente dovreste possedere per sempre, che è il massimo dell’iconicità e delle opportunità, come piattaforma. E costruiremo questo nuovo stadio. Quando avremo finito di costruire lo stadio, vi prometto che noi avremo una società che costruirà stadi."


Altre news di giornata:


—)
Gotti:"Col Milan difficile. Ci imporranno cambiamenti".


—) Milan: c'è Gallardo se Pioli va via.


—) Cardinale: "Al Milan grazie a Billy Beane. Elliott coinvolti perché fenomenali."


—) Buongiorno Milan: cifre, contropartite e concorrenza.


—) Bargiggia:"Pioli, possibilità alte di restare, ma...".


—) Milan: proposto Retegui. La situazione.


—) Zhang: accordo con Oaktree. Poi Lautaro e Barella.


—) Roma: riecco Dybala. Titolare nel derby.


—) Milan e Inter a San Siro. Sala non molla e rilancia.


—) Milan: sogno EL con un Leao così.


—) Dorgu: esame Moncada. il prezzo...


—) Milan anti Lecce: tridente titolare. Bennacer riposa.


—) Cardinale tra Zirkzee, Comolli, stadio U23 e cessioni.
Ma sto Billy Beane no, nse poteva fa lì ***.zi sua?
 

Toby rosso nero

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Ma sto Billy Beane no, nse poteva fa lì ***.zi sua?

Oh ma davvero, tra tutte le squadre del mondo proprio noi doveva prendere di mira questo tizio?

Comunque il peccato originale è sempre dei rabbini che ci hanno invischiato con questi ciarlatani (per poi continuare a fare i loro porci affari...), li hanno scelti con il lanternino... i più pezzenti ed incompetenti...
 

Giek

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È brutto da dire, ma il Real Madrid è sempre stato una squadra vincente con tifosi esigenti.
Un tempo anche il Milan lo era, ma quando siamo entrati dentro il buco nero (dal 2011 fino al 2021), non è stata solo la squadra a diventare mediocre, ma purtroppo anche il tifo.
Per anni ci siamo abituati alla mediocrità, per anni ci siamo fatti andare bene i Montolivo, i Matri, gli Essien, i Birsa, gli Agazzi, i Konstant, i Cerci, per anni ci siamo abituati ai 7°-8° posti in classifica.

Nel 2020-2021 siamo praticamente risorti, tornando a lottare per lo scudetto e concludendo la stagione al 2° posto.
L'anno successivo, nel 2021-2022, siamo addirittura riusciti a vincere lo scudetto dopo un lungo testa a testa con l'Inter.

Quindi era ovvio pensare ad una nostra rinascita, no?
Rinascita della squadra e rinascita anche del tifo che, dopo tanti anni bui, finalmente era tornato in massa a riempire gli stadi, a portare allegria, entusiasmo, ambizione e a supportare i giocatori nei momenti di difficoltà.
Oh, questa doveva essere la nostra nuova base di partenza, eppure ancora oggi sento dire, sempre dai tifosi, che 10 anni fa stavamo nella cacca e che quindi ora ci dobbiamo accontentare di quello che viene, che sia un 4° posto, una qualificazione in CL o un passaggio del turno in EL.
Di cosa ti lamenti? Abbiamo i conti in ordine, mica come all'epoca di Fassone e Mirabelli, ora è tutto grasso che cola, dicono.
Ecco, i tifosi del Real già da 1 anno e mezzo avrebbero 'distrutto tutto', qui invece da tifosi esigenti ci siamo prima trasformati in tifosi inermi e successivamente in tifosi commercialisti. Parlo al plurale eh, mi metto in mezzo anche io.
Quoto ogni tua singola parola.
Io ormai non parlo quasi più di Milan in giro perché non voglio farmi il sangue amaro sentendo babbuini che mi dicono che Pioli va benissimo, che abbiamo centrato la qualificazione alla CL, che ormai i tempi d’oro sono andati, bla, bla.
Sono andati per colpa vostra, perché vi siete rammolliti, perché alla fin fine, a voi del Milan non interessa un caxxo. E lo dimostra il fatto che vi fate andare bene questo schifo!
Per me il Milan è una religione, andrei in guerra per il Milan (lo dico seriamente, non è una frase roboante e basta).
Dobbiamo tornare a ragionare in grande. Ecco perché spero che questi rabbini e spiantati dai capelli unti si levino dai colioni il prima possibile
 
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