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Ho ricevuto oggi la notizia di un mio ex professore suicida, morto nella solitudine a un passo dalla pensione. Di fronte a stati depressivi le persone reagiscono in modo diverso: combattere certe malattie e capirle dovrebbe essere una priorità per una società civilizzata.L’ aggressore al pm: Ho visto tutte quelle persone felici e ho provato invidia.
Comprendere questi folli aiuterebbe anche a trovare delle cure adeguate per loro, per renderli non pericolosi e farli vivere serenamente.
Il vero problema è che in Italia siamo mostruosamente ignoranti sulla questione e molti credono che una persona disturbata debba morire per i suoi crimini. Andrebbe fatta una mostruosa opera di informazione sull'argomento, così come su tanti altri.
I serial killer per esempio sono spesso psicopatici, gente che biologicamente ha qualcosa che non va nel cervello, incapaci di provare empatia. Non si tratta solo di salvaguardia della vittima, che piaccia o meno. Si tratta di salvaguardia della nostra civiltà, che rimarrà anche alle generazioni future, a differenza dei nostri corpi mangiati dai vermi o ridotti in cenere.
Sia chiaro però che questo pensiero non va a togliere nulla al dolore per i cari delle vittime o per i sopravvissuti che avranno dei traumi enormi. Io penso che eventi di questo tipo ci mettano di fronte alla precarietà della vita, che può sfuggire in ogni momento, per quanto nella nostra cultura la morte sia argomento tabù.
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