Dal punto di vista della progressione di fatturato, il Milan è un anno indietro rispetto all'Inter, i 280 milioni del club nerazzurro in questo esercizio verranno doppiati dal Milan (ora a 256) nel prossimo, con buona probabilità. I rossoneri hanno scontato in questo l'alto impatto finanziario della gravosa campagna acquisti dell'anno precedente, con un saldo di gestione fortemente negativo, ma il pagamento integrale anticipato di alcuni cartellini darà respiro ai conti nei prossimi due esercizi. La differenza vera a favore del Milan è nell'indebitamento finanziario, poco meno di quaranta milioni di debito da factoring, sostenibilissimo, contro gli ottocentoquindici milioni dell'Inter, in crescita di oltre il triplo dell'incremento di fatturato vs. esercizio precedente, debito da finanziamento obbligazionario verso il socio e verso intermediari, a rimborso unico a tassi non inferiori al 7-8 per cento annuo, un ordigno in pancia al Biscione che prima o poi dovrà essere disinnescato, e che già ora pesa in oneri finanziari infraesercizio. Quanto alla forza tecnica, vi è distanza, non enorme, tra le due rose, recuperabile attraverso il mercato, e soprattutto attraverso il via libera assicurato da un possibile Voluntary Agreement con la Uefa. È il nostro collo di bottiglia verso lo sviluppo.