parola d'ordine: differenziare !
siccome dire "abbiamo deciso di rinunciare al fornitore russo perchè secondo noi la Russia di 146 milioni di cittadini è impersonificata da Putin che ci fa schifo, anche se tutti i governi del mondo ci hanno fatto affari fino a due mesi fa e ancora oggi solo il 17% del pianeta ha applicato sanzioni" è troppo lungo, usano questo termine breve.
dunque bisogna cambiare un fornitore che ti ha permesso da tanti anni di risparmiare sul trasporto, ha consegnato volumi costanti, ha stabilità politica interna e un'azienda statale con banca annessa che permette di pagare in propria valuta per poi cambiarli in valuta domestica.
penso che se domani dicessero una cosa del genere a tutti gli imprenditori che da tanto tempo hanno un fornitore storico affidabile che ha permesso il benessere e la competitività della propria impresa resterebbero allibiti, ergo è alquanto curioso che se a dirlo sia un politico per l'intera nazione qualcuno metta le faccine di applauso su twitter.
ok andiamo a vedere concretamente cosa comporterà, visto che ormai ragionare a convenienza nazionale è vietato dall'influencer ucraino e dalla sua piattaforma di appoggio occidentale per cui la scelta è un imperativo morale.
questo è lo scenario ad oggi, in attesa della missione africana del duo di sicuro affidamento Di Maio - Cingolani
sostanzialmente il secondo fornitore italiano diventerà il primo, quindi dipenderemo dall'Algeria addirittura più che dalla Russia ora, poi aumenterà dall'Azerbaijan per il resto sono di contorno.
allora dovremo stare con il rosario in mano pregando affinchè l'Algeria non abbia primavere arabe o guerre regionali, altrimenti la nostra morale verrebbe di nuovo strattonata diventando algerofobici e trovandoci al punto di partenza con un nuovo fornitore massivo da trovare senza l'odiato gas algerino.