gabri65;2325407 ha scritto:
Non credo che tu abbia ben inteso il mio post.
Detto questo, vorrei capire per quale maledetta ragione dobbiamo sempre essere noi i paladini per provvedere alle necessità degli altri stati, e come mai si prendono sempre esempi dagli altri in maniera chirurgica per giustificare questi episodi.
Scommetto che se facciamo un ponte aereo con l'India per curare e assistere il miliardo di persone che ci sono là, qualcuno lancia i fuochi artificiali.
Smettetela con questa falsa moralità, prendete famiglie e figli e andate sulle rive del Gange a portare assistenza, e non ci rompete le scatole.
Giusto oggi ne ho sentita un'altra, proprio dai tuoi amici lobotomizzati, che approvano quanto succede con la scusa che "dobbiamo permettere l'ingresso altrimenti non c'è più nessuno che raccoglie le pesche nei campi e poi noi italiani stiamo senza pesche".
Io, guarda, un giorno o l'altro dò di fuori con la testa.
Come al solito. ..
Attacchi personali permessi, in alcune direzioni......
Non ho detto di accogliere tutti gli indiani..l.L
Ma immagino che l’Italia sia piena di cittadini di origine indiana (sono il 20% degli umani sulla terra....). Immagino che molti abbiano cittadinanza o residenza in Italia o in Europa. Oltre a questo ci sono aziende che necessitano il movimento di persone.....
Se queste persone le registri in ingresso, le obblighi a quarantena e tamponi, le puoi controllare.
Se invece chiudi i canali diretti, non é che questi non si muovono piú.
Semplicemente fanno un giro piú lungo ed entrano da altre vie, per poi accedere all’Italia attraverso canali non controllati.
Non é che sono “migranti”.
Sono figli, agenti commerciali, ingegneri, finanzieri, banchieri, programmatori, poveri cristi.
Devi controllare la porta di casa, ed é piú facile farlo se il punto di ingresso é un aeroporto.