La Gazzetta dello Sport di oggi, 13 maggio 2015, ancora una volta, riporta informazioni che questo portale aveva anticipato mesi fa. Il gruppo Wanda e Mister Pink, infatti, sarebbero due degli imprenditori che farebbero parte della lista dei futuri soci così come stabilito dal presidente Xi. Questi due colossi farebbero parte di una lista segreta e Berlusconi avrebbe preso nota. Il presidente Xi ragiona in conference call con Berlusconi, ma non sarà il governo a comprare il Milan. Nella trattativa infatti si intrecciano anche Mediaset e quote di mercato orientali dove far entrare Fininvest. Con questi due nomi, il presidente Xi ha fatto intendere chi saranno coloro che tenteranno la scalata all'impero rossonero tramite una società veicolo creata ad hoc. I due colossi quindi sarebbero Wanda Group, società leader nel settore immobiliare, con 25 miliardi di patrimonio, e Mr Pink, guru di bevande al ginseng, con un portafoglio di 3 miliardi. Negli ultimi giorni invece si sarebbe raffreddato l'interesse di Zong. In ribasso anche le quotazioni di Bee.
Ma cosa convincerà Berlusconi? L'ex premier ha stabilito due paletti: vuole un Milan in grado di entrare stabilmente nel gotha del calcio europeo. Ed ha richiesto investimenti pari a 200M annui. Le cordate spingono per acquistare subito la maggioranza, ma è più probabile che la scalata sarà graduale.
Ad ogni modo, il rapporto Cina-Milan è molto forte, infatti va ricordato anche l'incontro di due mesi fa con APECF foundation a Villa Gernetto: in quell'occasione venne firmato un accordo a scopi commerciali oltre ad un memorandum d'intesa. E chissà che non riguardi anche il Milan.
E se SB utlizzasse Mr Bee, magari d'accordo con la Doyen, per sollecitare di tanto in tanto i cinesi a darsi una mossa?
Strano che quando ci sia un pò di calma salta fuori una dichiarazione, e subito dopo i cinesi riappaiono...
Tutto sommato anche per la Doyen un Milan danaroso farebbe gola come cliente, con tutti i giocatori che si ritrovano e che debbon far girare per incrementare il business.
Ipotesi un pò azzardata, ma a pensarci bene ci starebbe anche.
A suo tempo avevo scritto:
"Vorrei tornare su questo argomento specificando una cosa: La Doyen, piaccia o meno, oggi è una realtà. Discutibile finchè si vuole, più o meno fuori dalle leggi del calcio (UEFA), ma pur sempre esistente.
Ma questo non ci riguarda, nella misura in cui non sia pretendente all'acquisto del Milan: che il Milan debbe finire in buone mani, anche danarose, lo auspichiamo tutti, ma credo nessuno vorrebbe che i nostri proprietari siano sospetti dal punto di vista sportivo.
Deciderà l'UEFA se Doyen sia legale o meno, se sia giusto che abbia la proprietà dei cartellini dei giocatori, oppure agisca come un procuratore degli stessi con percentuali sui trasferimenti, degli stipendi, dei diritti di immagine che possono arrivare al 90%, cosa peraltro fattibile in assenza di concorrenza e con capacità finanziarie imponenti. Un pò come i cravattari, insomma.
La Doyen esiste, dalla Doyen o attraverso la Doyen si può comprare, questo non è certo immorale.
Anche perchè la loro politica li ha portati ad avere la comproprietà o la cogestione di una gran parte del mercato.
Un pò quello che ha fatto finora Pozzo con l'Udinese, ma all'ennesima potenza.
Avrebbe potuto farlo anche il Milan, se Galliani avesse avuto quel lampo di genio che la "sua fronte inutilmente spaziosa (cit.)" non gli ha permesso di avere. Oppure se avesse avuto la modestia di affidare ad altri l'incarico per conto del Milan. Una cosa semplice: comprare giocatori giovani con alto potenziale. La colpa non è solo sua, se non ci arriva. Doveva capirlo Berlusconi che gli ha mantenuto l'incarico senza rendersi conto che non si può fare scouting con i piedi sotto il tavolo di Giannino. Ma tant'è, inutile recriminare.
La situazione è questa: La Doyen ha giocatori, il Milan sembra avere qualcosa da spendere per il mercato, occorre fare buon viso e sfruttare per il meglio la situazione.
Quello che a mio parere appare importante è che, acquistando un giocatore, si tagli definitivamente il cordone ombelicale che lo lega alla Doyen.
Qualcuno ci ha provato, passando alle vie legali dopo che la Doyen si era pappata il 50% della transazione di 20 Mln più le comissioni sul trasferimento di Marcos Rojo dallo Sporting Lisbona al M.Utd, rivolgendosi al Trbunale Arbitrale dello Sport.
Solo così si può sperare di ritornare grandi e non di diventare un deposito di giocatori altrui.""
Secondo me sarebbe la soluzione ottimale: Milan in mano ai cinesi che immettono denaro anche per il mercato, la Doyen come fornitore per acquisire giocatori di qualità a titolo definitivo, per non subire "diktat" di alcun tipo.
Una situazione del genere potrebbe piacere a tutti, specialmente a Berlusconi: che l'abbia capito?