Vulpis:"Grandi differenze tra cinesi del Milan e dell'Inter".

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Vulpis:"Grandi differenze tra cinesi del Milan e dell'Inter".

Marcel Vulpis, direttore di Sporteconomy, sulle differenze tra le proprietà cinesi di Milan ed Inter:"Ci sono grandi differenze. Zhang è uno degli uomini più ricchi della Cina, certificato da Forbes, mentre Yonghong Li non è nemmeno in classifica. Gli auguriamo di entrarci ma non credo che accadrà a breve. Ed il caso Thohir è indicativo. Non ha preso l'Inter per farla crescere ma per guadagnarci".
 

WyllyWonka91

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Marcel Vulpis, direttore di Sporteconomy, sulle differenze tra le proprietà cinesi di Milan ed Inter:"Ci sono grandi differenze. Zhang è uno degli uomini più ricchi della Cina, certificato da Forbes, mentre Yonghong Li non è nemmeno in classifica. Gli auguriamo di entrarci ma non credo che accadrà a breve. Ed il caso Thohir è indicativo. Non ha preso l'Inter per farla crescere ma per guadagnarci".

Invece Zhang l'ha presa per perderci..... ma che parla a fare sta gente?
 
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e mo' basta dai....della serie serie "ce l'ho piu lungo io" ...ma non vogliono proprio mettersi nella zucca che Lì è un uomo di facciata per conto di qualcun altro??cioè,anche un bambino di 4 anni lo capirebbe.
 

Casnop

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Marcel Vulpis, direttore di Sporteconomy, sulle differenze tra le proprietà cinesi di Milan ed Inter:"Ci sono grandi differenze. Zhang è uno degli uomini più ricchi della Cina, certificato da Forbes, mentre Yonghong Li non è nemmeno in classifica. Gli auguriamo di entrarci ma non credo che accadrà a breve. Ed il caso Thohir è indicativo. Non ha preso l'Inter per farla crescere ma per guadagnarci".
Dice, Vulpis? Anche noi vediamo differenze tra le due proprietà cinesi dei clubs milanesi, ma non nel senso che vede lei. Lo abbiamo detto in passato, Suning è un marchio cinese che vuole espandersi sui mercati occidentali, e sfrutta il marchio Inter, che identifica con il proprio fino a sovrapporvisi, per esportare propri prodotti o networks commerciali. Prende dunque valore e capitale cinese, e lo trasferisce all'estero. Una fuga di capitali e di valore che è proprio ciò che l'Amministrazione centrale di Pechino ha inteso reprimere con il blocco alle esportazioni di valuta interna del novembre 2016, tuttora vigente. Ed è ciò che finirà irrimediabilmente per condizionare negativamente l'esperienza di Suning nell'Inter: l'assenza di una prospettiva strategica. La ignota proprietà del Milan (che è risibile identificare con la persona di Mr. Li: ci perdoni, caro Vulpis, queste sono banalità da scoop della Gabanelli) compie invece un movimento esattamente contrario, che definiremmo centripeto: importa, vorrebbe importare, il brand Milan, e farne veicolo di prodotto da commercializzare sul mercato interno cinese, aprendo il club alle economie di scala di quell'enorme subcontinente, sì da porre per esse il Milan, a regime, in potenziale autofinanziamento. Prende dunque capitale di rischio e finanziario non cinese (tale è quello prestato dal sistema finanziario occidentale, o quello acquartierato nelle banche delle Cayman o Vergini Britanniche, che è letteralmente equity liberato da Pechino, non più controllato dallo Stato cinese), e valore sportivo e commerciale italiano, per importarlo sul mercato interno, per utilità che rimarranno in quel sistema, e di cui il club percepirà semplicemente i dividendi. Cosa cambia tra le due scelte strategiche? Lo diranno i risultati, ma certo il disegno sportivo del Milan non può dispiacere allo stakeholder cinese, dalla platea degli investitori al retail che vede, legge, mangia e compra Milan, e questo riflesso lo si potrà percepire all'atto dello sbarco in Borsa cinese, quanto invece non lo appassiona il giro commerciale di Suning, un forte investimento privato cinese fuori dai patrii lidi. Per ora lo blocca, si vedrà definitivamente o meno. :sisi:
 

MaschioAlfa

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Ad oggi ringrazio il cielo che ci ha comprato yonghong li con le sue camicette da spiaggia e un mercato da 230 milioni che la superpotenza di suning con un mercato di mega bidonazzi...
 

Il Re dell'Est

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Dice, Vulpis? Anche noi vediamo differenze tra le due proprietà cinesi dei clubs milanesi, ma non nel senso che vede lei. Lo abbiamo detto in passato, Suning è un marchio cinese che vuole espandersi sui mercati occidentali, e sfrutta il marchio Inter, che identifica con il proprio fino a sovrapporvisi, per esportare propri prodotti o networks commerciali. Prende dunque valore e capitale cinese, e lo trasferisce all'estero. Una fuga di capitali e di valore che è proprio ciò che l'Amministrazione centrale di Pechino ha inteso reprimere con il blocco alle esportazioni di valuta interna del novembre 2016, tuttora vigente. Ed è ciò che finirà irrimediabilmente per condizionare negativamente l'esperienza di Suning nell'Inter: l'assenza di una prospettiva strategica. La ignota proprietà del Milan (che è risibile identificare con la persona di Mr. Li: ci perdoni, caro Vulpis, queste sono banalità da scoop della Gabanelli) compie invece un movimento esattamente contrario, che definiremmo centripeto: importa, vorrebbe importare, il brand Milan, e farne veicolo di prodotto da commercializzare sul mercato interno cinese, aprendo il club alle economie di scala di quell'enorme subcontinente, sì da porre per esse il Milan, a regime, in potenziale autofinanziamento. Prende dunque capitale di rischio e finanziario non cinese (tale è quello prestato dal sistema finanziario occidentale, o quello acquartierato nelle banche delle Cayman o Vergini Britanniche, che è letteralmente equity liberato da Pechino, non più controllato dallo Stato cinese), e valore sportivo e commerciale italiano, per importarlo sul mercato interno, per utilità che rimarranno in quel sistema, e di cui il club percepirà semplicemente i dividendi. Cosa cambia tra le due scelte strategiche? Lo diranno i risultati, ma certo il disegno sportivo del Milan non può dispiacere allo stakeholder cinese, dalla platea degli investitori al retail che vede, legge, mangia e compra Milan, e questo riflesso lo si potrà percepire all'atto dello sbarco in Borsa cinese, quanto invece non lo appassiona il giro commerciale di Suning, un forte investimento privato cinese fuori dai patrii lidi. Per ora lo blocca, si vedrà definitivamente o meno. :sisi:

Per alcuni questo è un ragionamento troppo complesso :) ovviamente è molto più semplice leggere i nomi dei proprietari e poi fare 2+2 come al baretto sotto casa. Ma per fortuna noto che aumentano esponenzialmente quelli che hanno voglia di capire e approfondire, senza fermarsi alla superficie.
 

fdl68

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infatti Suning Sta Aspettando.. Messi, Naingolan, Di Maria.. furbo come una Vulpis sto qui :facepalm:
 
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