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Da settimane si assiste ad una carica virulenta palesemente inferiore del coronavirus,tuttavia i virologi italiani non sembrano concordi sulla motivazioni.
Ci sono due dati molto chiari:
-terapie intensive scese da oltre 4000 a meno di 500
-percentuale di ricoveri crollata dal 61% al 15%
Ecco alcuni pareri (meno male che la scienza non sia democratica secondo Burioni):
FRONTE DEL SI'
-Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia:
"Sì, il nuovo coronavirus sta perdendo forza
nel laboratorio di Microbiologia dell’Asst Spedali Civili a Brescia, da me diretto è stata isolata una variante "estremamente meno potente, più ‘buona’.
Mentre i ceppi virali che siamo stati abituati a vedere in questi mesi, che abbiamo isolato e sequenziato, sono bombe biologiche capaci di sterminare le cellule bersaglio in 2-3 giorni, questo per iniziare ad attaccarle ha bisogno minimo di 6 giorni, il doppio del tempo”
-Matteo Bassetti, direttore del dipartimento Malattie Infettive del San Martino di Genova:
“Il nuovo coronavirus è diventato più buono e questo è un dato di fatto
Qui a Genova, ospedale San Martino, da un mese nessuno è stato più ricoverato in rianimazione per Covid-19. Vediamo persone di 80, 90 anni che sopravvivono con il virus.
Casi identici 2 mesi fa morivano nel giro di 4 o 5 giorni".
-Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta
"Siccome a me piacciono i numeri e i dati,sono andato un pochino a sfruculiare nei dati pubblici della Protezione civile. Così ho 'plottato' per il periodo dal 29 febbraio al 17 maggio il rapporto in percentuale tra pazienti in terapia intensiva per Covid-19 e totale casi positivi
Questo valore, che uso come indice crudo della gravità clinica 'media' dei casi di infezione con Sars-CoV-2", sia stato "intorno all'8-10% per i primi 20 giorni dell'epidemia", iniziando poi a "calare regolarmente: al momento è 1,1% (oggi, come detto, è sceso ancora, allo 0,9%, ndr).
Questi sono numeri e su questi non si discute".
-Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani:
"È corretto dire che i nuovi pazienti hanno sintomi più lievi.
Da un punto di vista dell'osservazione è giusto dire così, ma dobbiamo capire, dobbiamo studiare questo dato. Probabilmente, come in tutte le fasi epidemiche, nella coda dell'epidemia assistiamo a una riduzione della virulenza. Però queste sono tutte osservazioni che facciamo oggi ad alta voce, ma che dovranno avere poi una base scientifica. Oggi possiamo dire che sulla base delle osservazioni i nuovi pazienti hanno sintomi più lievi, ma si tratta di un dato empirico e non scientifico”.
-Massimo Clementi, direttore del laboratorio di microbiologia e virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano:
"il virus potrebbe diventare un raffreddore, la malattia si sta modificando, sta perdendo la sua potenza”.
-Massimo Ciccozzi del Campus Biomedico di Roma:
"Stiamo osservando che il virus di Covid-19 sta perdendo potenza.
Sta continuando a mutare. Ma sta facendo mutazioni che a lui non sono più utili
Evolve ma perde contagiosità e, probabilmente, letalità”.
FRONTE DEL FORSE
-Giovanni Maga, direttore del laboratorio di Virologia Molecolare presso l'Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Pavia:
“Quello che si vede in generale dal confronto delle sequenze genetiche non sembra suggerire grossi cambiamenti, ma è anche vero che quello che può succedere, e magari sta anche succedendo, è che una notevole circolazione del virus in un numero elevato di soggetti possa portare alla selezione di varianti meglio adattate.
Quindi ci potrebbe anche stare che nel corso di un’epidemia ci possano essere delle varianti meno aggressive.
Io non ho ancora trovato nessun dato oggettivo e riprodotto della circolazione di virus meno aggressivi
l’impressione generale è che la sintomatologia generale sia meno aggressiva”.
Pierluigi Lopalco, epidemiologo presso l’Università di Pisa e capo task force sanitaria di Emiliano:
“Non abbiamo ancora evidenze scientifiche che supportino l’ipotesi dell’indebolimento del virus il dato di fatto però è che l’epidemia sia in calo.
Stiamo assistendo a una diminuzione dei contagi, le campagne di screening hanno permesso l’identificazione di casi lievi o asintomatici di malattia che potrebbero non essere contagiosi o al più presentare una carica virale molto bassa. I pazienti documentati sono inoltre molto meno gravi rispetto a qualche tempo fa, e tutto ciò è evidente dal numero di ricoveri, che è pressoché nullo.
Questo è il dato di fatto, che però non siamo ancora in grado di spiegare con accuratezza scientifica, possiamo solo fare ipotesi”.
FRONTE DEL NO
-Ilaria Capua,veterinaria dalla Florida:
"Che io sappia i virus che stanno circolando adesso non hanno mutazioni che possano dirci se sono più o meno aggressivi.
Ed è per questo che chiediamo le sequenze. Il virus non andrà via, ha trovato una nuova popolazione: siamo noi, circola all'interno della nostra popolazione provocando danni molto gravi in alcune parti del nostro paese e in alcune grandi città europee e non europee, dove la situazione è più complicata rispetto a quanto accade in altre, anche per il fattore inquinamento"
-Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e Virologia all'Università di Padova:
"Non c'è nessuna evidenza sperimentale. Un virus non è debole, forte, buono o cattivo, un virus è più o meno virulento e ha una capacità di trasmissione che si può misurare. Il resto sono stupidaggini”.
Sulla base di evidenze sperimentali fatte su grandi modelli si dimostra che quando un virus entra in una nicchia ecologica, che siamo noi, la virulenza in genere aumenta invece di diminuire.
Il fatto che oggi si vedano casi meno gravi è esclusivamente dovuto ad una diminuzione della carica virale in gran parte legato all'uso delle mascherine.
Perché se io uso la mascherina, il mio interlocutore usa la mascherina, la quantità di virus che ci trasmettiamo è molto più bassa”.
-Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive
"Non ci sono evidenze scientifiche.
singoli casi sono interessanti ma non fanno la regola, il virus resta estremamente pericoloso"
Agi
Ci sono due dati molto chiari:
-terapie intensive scese da oltre 4000 a meno di 500
-percentuale di ricoveri crollata dal 61% al 15%
Ecco alcuni pareri (meno male che la scienza non sia democratica secondo Burioni):
FRONTE DEL SI'
-Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia:
"Sì, il nuovo coronavirus sta perdendo forza
nel laboratorio di Microbiologia dell’Asst Spedali Civili a Brescia, da me diretto è stata isolata una variante "estremamente meno potente, più ‘buona’.
Mentre i ceppi virali che siamo stati abituati a vedere in questi mesi, che abbiamo isolato e sequenziato, sono bombe biologiche capaci di sterminare le cellule bersaglio in 2-3 giorni, questo per iniziare ad attaccarle ha bisogno minimo di 6 giorni, il doppio del tempo”
-Matteo Bassetti, direttore del dipartimento Malattie Infettive del San Martino di Genova:
“Il nuovo coronavirus è diventato più buono e questo è un dato di fatto
Qui a Genova, ospedale San Martino, da un mese nessuno è stato più ricoverato in rianimazione per Covid-19. Vediamo persone di 80, 90 anni che sopravvivono con il virus.
Casi identici 2 mesi fa morivano nel giro di 4 o 5 giorni".
-Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta
"Siccome a me piacciono i numeri e i dati,sono andato un pochino a sfruculiare nei dati pubblici della Protezione civile. Così ho 'plottato' per il periodo dal 29 febbraio al 17 maggio il rapporto in percentuale tra pazienti in terapia intensiva per Covid-19 e totale casi positivi
Questo valore, che uso come indice crudo della gravità clinica 'media' dei casi di infezione con Sars-CoV-2", sia stato "intorno all'8-10% per i primi 20 giorni dell'epidemia", iniziando poi a "calare regolarmente: al momento è 1,1% (oggi, come detto, è sceso ancora, allo 0,9%, ndr).
Questi sono numeri e su questi non si discute".
-Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani:
"È corretto dire che i nuovi pazienti hanno sintomi più lievi.
Da un punto di vista dell'osservazione è giusto dire così, ma dobbiamo capire, dobbiamo studiare questo dato. Probabilmente, come in tutte le fasi epidemiche, nella coda dell'epidemia assistiamo a una riduzione della virulenza. Però queste sono tutte osservazioni che facciamo oggi ad alta voce, ma che dovranno avere poi una base scientifica. Oggi possiamo dire che sulla base delle osservazioni i nuovi pazienti hanno sintomi più lievi, ma si tratta di un dato empirico e non scientifico”.
-Massimo Clementi, direttore del laboratorio di microbiologia e virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano:
"il virus potrebbe diventare un raffreddore, la malattia si sta modificando, sta perdendo la sua potenza”.
-Massimo Ciccozzi del Campus Biomedico di Roma:
"Stiamo osservando che il virus di Covid-19 sta perdendo potenza.
Sta continuando a mutare. Ma sta facendo mutazioni che a lui non sono più utili
Evolve ma perde contagiosità e, probabilmente, letalità”.
FRONTE DEL FORSE
-Giovanni Maga, direttore del laboratorio di Virologia Molecolare presso l'Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Pavia:
“Quello che si vede in generale dal confronto delle sequenze genetiche non sembra suggerire grossi cambiamenti, ma è anche vero che quello che può succedere, e magari sta anche succedendo, è che una notevole circolazione del virus in un numero elevato di soggetti possa portare alla selezione di varianti meglio adattate.
Quindi ci potrebbe anche stare che nel corso di un’epidemia ci possano essere delle varianti meno aggressive.
Io non ho ancora trovato nessun dato oggettivo e riprodotto della circolazione di virus meno aggressivi
l’impressione generale è che la sintomatologia generale sia meno aggressiva”.
Pierluigi Lopalco, epidemiologo presso l’Università di Pisa e capo task force sanitaria di Emiliano:
“Non abbiamo ancora evidenze scientifiche che supportino l’ipotesi dell’indebolimento del virus il dato di fatto però è che l’epidemia sia in calo.
Stiamo assistendo a una diminuzione dei contagi, le campagne di screening hanno permesso l’identificazione di casi lievi o asintomatici di malattia che potrebbero non essere contagiosi o al più presentare una carica virale molto bassa. I pazienti documentati sono inoltre molto meno gravi rispetto a qualche tempo fa, e tutto ciò è evidente dal numero di ricoveri, che è pressoché nullo.
Questo è il dato di fatto, che però non siamo ancora in grado di spiegare con accuratezza scientifica, possiamo solo fare ipotesi”.
FRONTE DEL NO
-Ilaria Capua,veterinaria dalla Florida:
"Che io sappia i virus che stanno circolando adesso non hanno mutazioni che possano dirci se sono più o meno aggressivi.
Ed è per questo che chiediamo le sequenze. Il virus non andrà via, ha trovato una nuova popolazione: siamo noi, circola all'interno della nostra popolazione provocando danni molto gravi in alcune parti del nostro paese e in alcune grandi città europee e non europee, dove la situazione è più complicata rispetto a quanto accade in altre, anche per il fattore inquinamento"
-Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e Virologia all'Università di Padova:
"Non c'è nessuna evidenza sperimentale. Un virus non è debole, forte, buono o cattivo, un virus è più o meno virulento e ha una capacità di trasmissione che si può misurare. Il resto sono stupidaggini”.
Sulla base di evidenze sperimentali fatte su grandi modelli si dimostra che quando un virus entra in una nicchia ecologica, che siamo noi, la virulenza in genere aumenta invece di diminuire.
Il fatto che oggi si vedano casi meno gravi è esclusivamente dovuto ad una diminuzione della carica virale in gran parte legato all'uso delle mascherine.
Perché se io uso la mascherina, il mio interlocutore usa la mascherina, la quantità di virus che ci trasmettiamo è molto più bassa”.
-Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive
"Non ci sono evidenze scientifiche.
singoli casi sono interessanti ma non fanno la regola, il virus resta estremamente pericoloso"
Agi