Sai cosa Darren? Il controsenso è pensare a vaccinare prima gli ultra85-novantenni che escono pochissimo di casa già di loro e mettere da parte per un secondo o terzo momento la fascia 50-70 che fra età, patologie e il fatto che è ancora molto attiva nell'uscire di casa (anche per testardaggine) è quella più a rischio. Naturalmente nella fascia ultra85 non includo quelli nelle RSA che andavano vaccinati prima a prescindere per il rischio focolai. In certi casi è stata vaccinata gente che ha già avuto il virus (detto da Galli), pazzesco.
Anche all'estero cose assurde, vaccinati i reali che sono vicinissimi ai 100 anni e comunque vivono nella bambagia...e l'altro giorno vedevo in tv alla rai quelli in studio che sottolineavano la cosa con gioia e sorrisi, tutti contenti.
Da gennaio a livello non solo italiano ma mondiale, quasi nulla è stato gestito come si deve in questa faccenda, nulla.
Dagli ultimi dati sembrerebbe che l'età media delle TI sia 70 anni, mentre l'età media dei decessi è 81 anni.
Quindi, per rigor di logica, è vero che l'età media nelle TI è inferiore, ma è anche vero che a morire siano principalmente i più anziani. Se riuscissimo a vaccinare tutta la popolazione over 75 anni avremmo risolto l'80% del problema a mio modestissimo avviso.
Continueranno ad esserci migliaia di contagi giornalieri ma gli ospedali e le TI subirebbero un enorme svuotamento. A quel punto il virus potrà continuare a circolare ma il sistema sanitario non subirà nessun sovraccarico.