Vedo ovunque che gli stanno già scrivendo il necrologio in anticipo, c'è proprio fame di morti importanti, addirittura la telecronaca dal capezzale o robe simili, è proprio vero che la tragedia di Alfredino nell'81 ha dato il via anche alla tv del dolore che poi si è spostata più facilmente, più direttamente e più perversamente sui social, un giorno sei virologo e il giorno dopo ci spieghi che a Vialli è andata pure bene perché ha resistito 5 anni invece dei classici 2, gli fai gli auguri ma in realtà attendi la tempesta finale, insomma un classico del giorno d'oggi, forse ci serve per apprezzare di più le piccole cose che a noi sembrano scontate ma diventano importantissime per chi, come Vialli, darebbe tutto ciò che ha guadagnato in vita pur di guarire da qualcosa di inguaribile.
Non sapremo mai se la carriera sportiva ultrapompata su un ragazzo al tempo invincibile, nella testa, nel corpo e sul campo avrebbe portato ad un destino differente se avesse scelto un altro club o un altro sport, ma è logico che quegli anni li stia pagando oggi, alla fine il giochino è semplice, ti do tutto quello che ti serve ma potresti pagarla più avanti, non a caso chi fa una vita più lunga è chi non alza un peso in tutta la sua vita anche se in teoria servirebbe il giusto equilibrio, certo, noi abbiamo sviluppato cure preventive e stili di vita allunganti, ove possibile, ma perderemo sempre, diciamo che siamo stati perversamente sadici nella pretesa di poter controllare qualsiasi cosa fino allo stremo, per tenere a bada la vita, con la pretesa di poterla comprare sempre e comunque, ma alla fine dei soldi che te ne fai quando sei malato terminale? anzi, peggio, il dispiacere che puoi provare nel perdere tutto mentre ti sei sentito invincibile, sia economicamente che sul campo (perché pieno di bombe) è ancora più forte, ma è il giochino delle parti, finché gira bene sei spettatore, poi devi lasciar perdere, nonostante qualcuno, in vita, ti dirà di lottare, perché siamo persone, anche al tempo gli avranno detto, tranquillo, è tutto sicuro, poi voli, sei imbattibile, è il successo dell'uomo che come riempitivo cerca di non pensare al destino finale e allora vince sempre, nella vita, fino alla fine, succede.