La dissidente bielorussa Tikhanovskaya: "La mia terra è l'hangar militare di Mosca. Se passa il referendum illegale di Lukashenko da domani avremo le armi nucleari sul nostro territorio. Mi vergogno di dirlo, ma il ruolo di Minsk è stato attivo. Il regime, che usa il nostro Paese come un suo terreno, ha dato alla Russia spazio, infrastrutture e aiuto militare. La responsabilità è di Lukashenko: la nostra gente non vuole questi eventi. Ma lui è in debito con Putin per il sostegno nella repressione dei nostri movimenti, e così gli dà la nostra terra praticamente in affitto. Il regime non vede l’ora che ci siano armi nucleari in Bielorussia, anche solo perché così rappresenterebbe un pericolo per tutta Europa. Ora la nostra attenzione è focalizzata sull’Ucraina, ma una cosa simile non può passare sotto silenzio. Sui media ufficiali non c’è una parola. Nessuno saprebbe della passerella dei tank russi, dei caccia in volo, se non fosse per i media alternativi in esilio. Quando c’è stata la rivolta di Maidan, nel 2013, molti di noi sono andati ad aiutare. Ma ora le frontiere sono chiuse. Temo che nel mondo noi bielorussi siamo sempre più ritenuti conniventi con il regime."
Intervista completa sul Corriere della Sera.