UE pensa di sanzionare Cina. Pechino: "Attenti..."

Clarenzio

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Tutto vero quello che scrivete, però nessuno tiene conto delle nuove generazioni.
Io coi giovani ci lavoro ed i figli dei nuovi arricchiti cinesi non hanno assolutamente lo spirito dei loro padri, sono totalmente rimbambiti , svogliati ed ignoranti, vivacchiano per lo più in Occidente come mezzi Otaku, facendo finta di seguire corsi universitari o specializzazioni.
Tra tutti gli studenti stranieri sono certamente i peggiori.
 
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Togli il rdc e tutti gli aiuti vari (e fai un bel controllo di tutto il sommerso) poi vedi come li trovi gli italiani.
guarda che non stiamo parlando di arare i campi... ma posti in fabbrica che aprirebbero anche ruoli importanti in tutti i settori ci sarebbe la fila per un posto di lavoro.
State sognando ragazzi.... c'è ancora qualche possibilità, come ben dici, se ci fosse l' incontro domanda/offerta territoriale nei prossimi 10 anni.

Ma oltre, escludilo proprio.

Servono milioni di operai di bassissima ( quasi sotto-terra) manovalanza, finito il range degli attuali 50/60 enni disoccupati e senza titoli, non troverai MAI milioni di italiani giovani che vanno a fare le puntine della graffettatrice.
Oppure donne che vanno a cucire le magliette.

Probabilmente, manco ci saranno numericamente abbastanza disoccupati/disponibili per colmare il gap.

Senza contare, che serviranno pure paghe basse, altrimenti ( penso viviate nel mio stesso mondo) le cose prodotte qui costerebbero troppo per potersi permettere di tutto come oggi, e ci sarebbe una contrazione della domanda.
 

galianivatene

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Tutto vero quello che scrivete, però nessuno tiene conto delle nuove generazioni.
Io coi giovani ci lavoro ed i figli dei nuovi arricchiti cinesi non hanno assolutamente lo spirito dei loro padri, sono totalmente rimbambiti , svogliati ed ignoranti, vivacchiano per lo più in Occidente come mezzi Otaku, facendo finta di seguire corsi universitari o specializzazioni.
Tra tutti gli studenti stranieri sono certamente i peggiori.
quella però è una parte della nuova generazione, non tutti gli studenti internazionali cinesi sono figli di ricchi, né tutti i giovani di talento in Cina necessariamente vanno a studiare all’estero.

Tra la Cina delle montagne e delle aree remote ed i ricchi fuori dal mondo, c’è una classe media in crescita che è trainata proprio dai giovani.
Una classe media che cresce, produce, intraprende (con varia fortuna) e consuma in oltre 100 città da oltre un milione di abitanti, ed il cui peso macroeconomico è sempre più importante, rispetto al modello “fabbrica del mondo” e produzione per export a basso costo.

Ed è la Cina che, da uno sguardo esterno, passa più inosservata, forse perché gli estremi fanno più notizia della normalità.

È categoria sociale che non va sottovalutata, pur con tutti i suoi limiti.
 
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quella però è una parte della nuova generazione, non tutti gli studenti internazionali cinesi sono figli di ricchi, né tutti i giovani di talento in Cina necessariamente vanno a studiare all’estero.

Tra la Cina delle montagne e delle aree remote ed i ricchi fuori dal mondo, c’è una classe media in crescita che è trainata proprio dai giovani.
Una classe media che cresce, produce, intraprende (con varia fortuna) e consuma in oltre 100 città da oltre un milione di abitanti, ed il cui peso macroeconomico è sempre più importante, rispetto al modello “fabbrica del mondo” e produzione per export a basso costo.

Ed è la Cina che, da uno sguardo esterno, passa più inosservata, forse perché gli estremi fanno più notizia della normalità.

È categoria sociale che non va sottovalutata, pur con tutti i suoi limiti.

Pero' c'è chi dice che la Cina potebbe essere già molto vicina al suo apice.
Cioè, nemmeno loro è detto crescano all' infinito.
 

galianivatene

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Pero' c'è chi dice che la Cina potebbe essere già molto vicina al suo apice.
Cioè, nemmeno loro è detto crescano all' infinito.
certo, anche io io sono convinto che abbia dei colli di bottiglia evidenti e per continuare a crescere deve cambiare molte cose, nel suo modello di sviluppo. E questi cambiamenti sono tutt’altro che scontati, specie nella situazione globale attuale.

Sulla Cina però sono tanti anni (decenni) che non ci prende praticamente nessuno, per cui, si vedrà.
 
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Pero' c'è chi dice che la Cina potebbe essere già molto vicina al suo apice.
Cioè, nemmeno loro è detto crescano all' infinito.
nessuno cresce all'infinito in un pianeta finito di risorse non trovi? secondo te quale quell'altra ragione che le materie prime iniziano a costare a peso d'oro? solo speculazione? Magari fosse così! pure l'acqua sarà un bene prioritario che non sarà disponibile per tutti ?
tra un po'...
 

Clarenzio

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quella però è una parte della nuova generazione, non tutti gli studenti internazionali cinesi sono figli di ricchi, né tutti i giovani di talento in Cina necessariamente vanno a studiare all’estero.

Tra la Cina delle montagne e delle aree remote ed i ricchi fuori dal mondo, c’è una classe media in crescita che è trainata proprio dai giovani.
Una classe media che cresce, produce, intraprende (con varia fortuna) e consuma in oltre 100 città da oltre un milione di abitanti, ed il cui peso macroeconomico è sempre più importante, rispetto al modello “fabbrica del mondo” e produzione per export a basso costo.

Ed è la Cina che, da uno sguardo esterno, passa più inosservata, forse perché gli estremi fanno più notizia della normalità.

È categoria sociale che non va sottovalutata, pur con tutti i suoi limiti.

Assolutamente vero, descrivo solo parte dei giovani, non conosco in realtà cosa stia succedendo in Cina.
Sono però convinto che il "virus" del benessere stia colpendo anche loro e ciò sarà sempre più evidente perchè non ha mai risparmiato nessuno; anche il Giappone con un sistema sociale storicamente ben più rigido non è riuscito a contrapporsi ad esso con politiche coercitive.
Ricordo che prima del Covid l'allora ministro dell'istruzione tuonava ripetutamente contro i giovani, tra le folli norme che si volevano imporre c'era quella di limitare l'uso di internet ad 1 sola ora al giorno per i giovani.
Follia e risultati fallimentari.
Neppure la Cina sarà in grado di arginare il virus del benessere, se per ora resiste ancora con una giovane classe imprenditoriale di 30-40enni, in futuro non potrà più farlo
 
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Sam

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State sognando ragazzi.... c'è ancora qualche possibilità, come ben dici, se ci fosse l' incontro domanda/offerta territoriale nei prossimi 10 anni.

Ma oltre, escludilo proprio.

Servono milioni di operai di bassissima ( quasi sotto-terra) manovalanza, finito il range degli attuali 50/60 enni disoccupati e senza titoli, non troverai MAI milioni di italiani giovani che vanno a fare le puntine della graffettatrice.
Oppure donne che vanno a cucire le magliette.


Probabilmente, manco ci saranno numericamente abbastanza disoccupati/disponibili per colmare il gap.

Senza contare, che serviranno pure paghe basse, altrimenti ( penso viviate nel mio stesso mondo) le cose prodotte qui costerebbero troppo per potersi permettere di tutto come oggi, e ci sarebbe una contrazione della domanda.
Io la vedo così, pazzo:

Basterebbe togliere ogni forma di sussidio statale. Non solo in termini di RdC, ma anche di assicurazione sanitaria, casa popolare ecc.
Chiunque in piena età e facoltà lavorativa si rifiuti di lavorare, qualunque occupazione essa sia, perde diritto ad ogni sostegno di interesse pubblico.
Poi una volta ottenuto quello bisognerebbe andare a beccare gli (im)prenditori (molto prenditori e poco "im") che li assumono in nero.

Bisognerebbe inoltre anche rimettere il vincolo delle università ai Licei, come una volta. E l'accesso al liceo vincolato al rendimento scolastico precedente.
Così i non idonei li mandi agli Istituti Professionali, che devono essere ripensati per insegnare loro un mestiere: sarto, meccanico, carrozziere, agrario, alberghiero ecc.
Ogni estate, gli studenti degli Istituti Professionali vanno mandati in stage presso realtà lavorative, per far curriculum e ottenere l'esperienza necessaria in futuro per aprire la loro attività.

Fino a che si permette a tutti di arrivare alla laurea, non cambierà mai niente.
Otterrai tanta gente fintamente istruita (in realtà sono ignoranti uguale) che non vuole scomodarsi a fare certi lavori e che preferisce stare sul divano con il Reddito di Cittadinanza a non fare niente, mentre la collettività si svena per mantenerli.
E inoltre ottieni una svalutazione del titolo di studio, che diventa carta straccia, se detenuto da tutti.

Una volta, quando questo Paese funzionava, la famiglia ti dava due calci nel sedere e ti mandava in campagna a zappare la terra, se eri un ignorante. Perché bisognava portare i soldi a casa.
Oggi ci siamo imborghesiti tutti quanti. Bisogna ritornare ad essere un po' più proletari.
 
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Io la vedo così, pazzo:

Basterebbe togliere ogni forma di sussidio statale. Non solo in termini di RdC, ma anche di assicurazione sanitaria, casa popolare ecc.
Chiunque in piena età e facoltà lavorativa si rifiuti di lavorare, qualunque occupazione essa sia, perde diritto ad ogni sostegno di interesse pubblico.
Poi una volta ottenuto quello bisognerebbe andare a beccare gli (im)prenditori (molto prenditori e poco "im") che li assumono in nero.

Bisognerebbe inoltre anche rimettere il vincolo delle università ai Licei, come una volta. E l'accesso al liceo vincolato al rendimento scolastico precedente.
Così i non idonei li mandi agli Istituti Professionali, che devono essere ripensati per insegnare loro un mestiere: sarto, meccanico, carrozziere, agrario, alberghiero ecc.
Ogni estate, gli studenti degli Istituti Professionali vanno mandati in stage presso realtà lavorative, per far curriculum e ottenere l'esperienza necessaria in futuro per aprire la loro attività.

Fino a che si permette a tutti di arrivare alla laurea, non cambierà mai niente.
Otterrai tanta gente fintamente istruita (in realtà sono ignoranti uguale) che non vuole scomodarsi a fare certi lavori e che preferisce stare sul divano con il Reddito di Cittadinanza a non fare niente, mentre la collettività si svena per mantenerli.

Una volta, quando questo Paese funzionava, la famiglia ti dava due calci nel sedere e ti mandava in campagna a zappare la terra, se eri un ignorante. Perché bisognava portare i soldi a casa.
Oggi ci siamo imborghesiti tutti quanti. Bisogna ritornare ad essere un po' più proletari.
Sono anche io per l' iper controllo ( è l' unica soluzione per molte cose)

Ma poi nella pratica non è fattibile, penso.
Primo per la logistica in sè stessa che richiederebbe.

Senza contare le implicazioni morali/sociali di tali scelte.

Anche io sono come te per i metodi, diciamo, drastici.
Ma non so se poi sia un' idea giusta la mia a lungo termine.

Anche perchè, diciamolo una volta per tutte: non è questione di CREARE lavoro.

Il lavoro ce l' hanno pure in Marocco, pure in Macedonia, e pure in Romania.
Il problema è la ricchezza, le paghe.
Non è per nulla semplice, anzi, io credo una soluzione univoca netta non esista nemmeno.
 
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