Oggi è prevista la prima giornata del Consiglio europeo.
I temi all'ordine del giorno:
- definire agenda strategica per i prossimi cinque anni
- concordare le riforme interne all'UE
- nomine istituzionali
- resoconto su Ucraina, Moldova, Montenegro, Georgia
- messaggio inaugurale dell'ologramma Zelensky
- solito tentativo sul debito comune per la sicurezza UE, bloccato sempre dai paesi nordici
- Unione dei mercati di capitali
- discussione sull'immigrazione verso l'UE
- guerre in Ucraina e Palestina
Proprio su quest'ultimo punto ci sono stati i problemi maggiori.
Al momento Italia, Ungheria e Slovacchia sono i tre governi che sono contrari alle nomine UE
Il pacchetto concordato in videoconferenza prevede la conferma di Von der Leyen alla Commissione e di Metsola al parlamento, Costa al Consiglio europeo al posto di Michel, Kallas come rappresentante politica estera al posto di Borrell.
In primis perchè non fanno parte di quelle famiglie politiche per cui non si rispecchiano nella loro rappresentanza, anche se fino al 2021 Fidesz faceva parte del PPE mentre Smer-SD è sempre stato tra i socialisti fino al 2023, poi perchè gli accordi sono fatti tra chi ha perso le elezioni in primis i governi di Francia, Germania e Spagna.
Non serve però l'unanimità ma basta la maggioranza qualificata.
E' chiaro però che darebbe vita a seri problemi, soprattutto per avere il governo italiano contrario che è il terzo contribuente UE.
Per questo Von der Leyen vuole contrattare di persona con Meloni.
Si parlava di una vice presidenza in cambio al governo Meloni con forti voci sul ministro Fitto, ma gli attacchi pubblici di ieri e stamane fatti da Meloni non fanno ben sperare nella riuscita del compromesso.
I socialisti hanno precisato due cose: non è un assegno in bianco, pur ammettendo la vittoria del Ppe come primo partito, ma valuteranno di volta in volta e poi c'è il veto alla destra insieme ai liberali e ai Verdi di sinistra
l'alleanza centrista liberale ha perso anche i cinque membri di Volt
i Verdi comunque al momento non sono coinvolti nella maggioranza cosiddetta Ursula