Partiti con il poltronificio targato UE e il primo ministro ungherese denuncia quanto avviene a Bruxelles, in barba al voto popolare:
"Oggi a Bruxelles la volontà dei popoli europei è stata ignorata.
Il risultato delle elezioni europee è chiaro: i partiti di destra si sono rafforzati, la sinistra e i liberali hanno perso terreno.
Il PPE, invece, invece di ascoltare gli elettori, alla fine si è alleato con i socialisti e i liberali: oggi hanno stretto un accordo e si sono spartiti i vertici dell’UE.
A loro non interessa la realtà, non si preoccupano dei risultati delle elezioni europee e non si preoccupano della volontà del popolo europeo. Non dovremmo essere ingenui: continueranno a sostenere l’immigrazione e a inviare ancora più denaro e armi alla guerra Russia-Ucraina.
Non cederemo a questo!
Uniremo le forze della destra europea e lotteremo contro i burocrati favorevoli all’immigrazione e alla guerra."
Meloni, con qualche alleato, mette freno al piano di Scholz e Macron (esattamente chi ha perso le elezioni, come dice Orban) di chiudere subito il pacchetto preconfezionato di nomi.
Vuole prima vederci chiaro sulla nuova Commissione e precisa che l'Italia dovrà avere un commissario molto importante.
C'è chi parla che Fratelli d'Italia potrebbe appoggiare Von der Leyen dall'esterno per tamponare i franchi tiratori, stavolta infatti il consenso potenziale è ancora minore di quello del 2019.