Trump sabota il clima: satelliti spenti, dati cancellati, leggi smantellate

fabri47

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Per non parlare dei deliri in Olanda fatti da Rutte (oggi alla NATO), che ha dato la colpa alla ca.cca delle mucche. O Bill Gates che ha fatto il vaccino per non impedir loro di farla :facepalm: .

E c'è chi gli dà ragione.
impedir loro*.
 

Davidoff

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Per me la vera emergenza globale (e paradossalmente quella a cui sono destinati meno sforzi economici e scientifici per risolverla) sono i rifiuti, plastica in primis, vedere fiumi e oceani ridotti a discariche è sconcertante.
 

sottoli

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Per non parlare dei deliri in Olanda fatti da Rutte (oggi alla NATO), che ha dato la colpa alla ca.cca delle mucche. O Bill Gates che ha fatto il vaccino per non impedir loro di farla :facepalm: .

E c'è chi gli dà ragione.
il problema delle vacche non è tanto a livello di emissioni, anche se una parte importante c'è, ma di utilizzo di terra.
Circa il 60% della superficie agricola mondiale è destinata all’allevamento bovino, di cui il 26% è pascolo e il 33% terre per foraggi. Complessivamente, l’allevamento bovino occupa circa il 30% della superficie terrestre non coperta da ghiacci e deserti, cioè 1/3 del nostro pianeta è dedicato a vacche.
Occupa UN TERZO DEL PIANETA e fornisce il 7% delle proteine totali consumate a livello globale dalla popolazione umana, è iper inefficiente

È responsabile del 70% della deforestazione in Amazzonia e riduce significativamente la terra disponibile per la coltivazione diretta di cibo umano.
 
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La nuova amministrazione Trump sta portando avanti una strategia sistematica per disarmare scientificamente e legalmente gli Stati Uniti nella lotta contro la crisi climatica.

Dopo aver silenziato NOAA, NASA ed EPA, diversi satelliti di monitoraggio sono stati disattivati o declassati, mentre nuovi lanci sono stati cancellati per ordine politico.nParallelamente, le lobby fossili hanno ottenuto l'eliminazione di dati ambientali pubblici, rendendo più difficile misurare emissioni, inquinamento e impatti sanitari. I database EPA sono stati oscurati, alcuni archivi sono già stati rimossi o resi inaccessibili.
Nel frattempo il Clean Power Plan è stato abbandonato e sostituito da una versione svuotata di efficacia. È stata promossa l’apertura di aree protette all’estrazione fossile, compresi territori artici e marini precedentemente interdetti.
Ma il colpo più grave è la proposta di abrogare l’“Endangerment Finding” dell’EPA (2009): il documento che riconosce i gas serra come pericolosi per la salute pubblica. Senza di esso, nessuna regolazione climatica sarà più legalmente obbligatoria.
Dal lato legislativo, sono in atto revoche di oltre 100 normative ambientali, inclusi i limiti alle emissioni delle centrali a carbone, le tutele sulle acque protette e i vincoli sulle trivellazioni. Si prepara anche un ritiro definitivo dagli Accordi di Parigi e UNESCO, mentre si spingono leggi per impedire agli Stati americani di adottare standard ambientali autonomi.

Con queste scelte, il superamento dei +2/3 °C è ormai considerato inevitabile da gran parte della comunità scientifica. Grandi aree del pianeta diventeranno inabitabili, con collassi agricoli e scarsità idrica. Le conseguenti migrazioni di massa verranno strumentalizzate da governi autoritari, mentre le risorse in calo si concentreranno sempre più nelle mani di oligarchie politico-industriali. Il cambiamento climatico diventa così motore di un nuovo ordine distopico fondato su controllo, esclusione e disuguaglianza.

Dall’altra parte del pianeta, intanto, la Cina si muove in modo diametralmente opposto: investe massicciamente in energie rinnovabili, tecnologia verde e infrastrutture sostenibili, consolidando così la propria leadership globale nella transizione climatica.
Tanto i più colpiti da cataclismi sono proprio loro.. che Dio benedica l'america! Bhe lo sta facendo alla sua maniera :applauso:
 
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il problema delle vacche non è tanto a livello di emissioni, anche se una parte importante c'è, ma di utilizzo di terra.
Circa il 60% della superficie agricola mondiale è destinata all’allevamento bovino, di cui il 26% è pascolo e il 33% terre per foraggi. Complessivamente, l’allevamento bovino occupa circa il 30% della superficie terrestre non coperta da ghiacci e deserti, cioè 1/3 del nostro pianeta è dedicato a vacche.
Occupa UN TERZO DEL PIANETA e fornisce il 7% delle proteine totali consumate a livello globale dalla popolazione umana, è iper inefficiente

È responsabile del 70% della deforestazione in Amazzonia e riduce significativamente la terra disponibile per la coltivazione diretta di cibo umano.

Meglio togliere le vacche e piazzarci pale eoliche e pannelli solari come stanno facendo nel sud italia :rolleyes:
Altro che toglie posto alla coltivazione diretta del cibo. Le vacche, al momento, impediscono solo la speculazione
 

fabri47

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il problema delle vacche non è tanto a livello di emissioni, anche se una parte importante c'è, ma di utilizzo di terra.
Circa il 60% della superficie agricola mondiale è destinata all’allevamento bovino, di cui il 26% è pascolo e il 33% terre per foraggi. Complessivamente, l’allevamento bovino occupa circa il 30% della superficie terrestre non coperta da ghiacci e deserti, cioè 1/3 del nostro pianeta è dedicato a vacche.
Occupa UN TERZO DEL PIANETA e fornisce il 7% delle proteine totali consumate a livello globale dalla popolazione umana, è iper inefficiente

È responsabile del 70% della deforestazione in Amazzonia e riduce significativamente la terra disponibile per la coltivazione diretta di cibo umano.
Al di là che sia vero o meno, non è che lo risolvi con i vaccini per non farle defe.care o facendo chiudere le fattorie.

Poi io mi preoccuperei più di come la Cina o l'India inquinano...
 
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Siamo ancora a questo punto? L'uomo ha accelerato il processo e sommando il cambio naturale insieme alle colpe dell'uomo abbiamo come risultato la purga che stiamo vivendo... altro che nuove generazioni :pat:i drammi li stiamo già subendo e aggiungo che ora siamo al punto che la violenza diventa veramente paurosa... e purtroppo saranno sempre più frequenti.
 

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il problema delle vacche non è tanto a livello di emissioni, anche se una parte importante c'è, ma di utilizzo di terra.
Circa il 60% della superficie agricola mondiale è destinata all’allevamento bovino, di cui il 26% è pascolo e il 33% terre per foraggi. Complessivamente, l’allevamento bovino occupa circa il 30% della superficie terrestre non coperta da ghiacci e deserti, cioè 1/3 del nostro pianeta è dedicato a vacche.
Occupa UN TERZO DEL PIANETA e fornisce il 7% delle proteine totali consumate a livello globale dalla popolazione umana, è iper inefficiente

È responsabile del 70% della deforestazione in Amazzonia e riduce significativamente la terra disponibile per la coltivazione diretta di cibo umano.
Quindi le mucche hanno vaste praterie dove andare?
A me risulta che in tutto il mondo ci sono un miliardo e trecento milioni di bovini.
Gli umani sono quasi sette miliardi e abitano in schifosi (dal punto di vista ambientale) posti dove non cresce un filo d'erba.

Negli USA c'erano oltre 100 milioni di mucche nel 1980 e adesso sono 87.
Gli spazi per le mucche sono ridotti basta vedere i loculi schifosi dove sono messe e gli spazi per coltivare foraggio per mucche sono anche ridotti perché ci sono meno mucche ma soprattutto usano ogm che rendono di più per metro quadrato.
 

raox

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Ragazzi scusate ma nelle risposte c'è un sacco di pseudoscienza e propaganda prolobbystica, i dati sono accessibili a tutti:

Durante l’estinzione di massa peggiore del pianeta nel Permiano, avvenuta circa 252 milioni di anni fa, le temperature globali aumentarono di circa 10 °C nell’arco di 60.000 anni a causa dell’innalzamento dei livelli (ppm) di CO₂ provocato da massicce eruzioni vulcaniche. Questo evento portò all’estinzione di circa il 90% delle specie marine e terrestri. L’aumento medio della CO₂ in quell’episodio fu di appena 0,00015 ppm all’anno e spalmato su molti millenni. Oggi, dall’inizio dell’era industriale, cioè da quando abbiamo cominciato a estrarre carbonio fossile e rilasciarlo nell’atmosfera, stiamo registrando un incremento superiore a 2,5 ppm all’anno, un ritmo oltre 15.000 volte più rapido. La concentrazione atmosferica di CO₂ è passata da circa 280 ppm in epoca preindustriale — un valore stabile per millenni — a oltre 420 ppm oggi.
Ogni aumento di 100 ppm di CO₂ corrisponde a un incremento di circa 1 grado Celsius della temperatura globale. Questo riscaldamento innesca effetti che si autoalimentano, come il rilascio di gas serra da permafrost e oceani, aggravando ulteriormente la crisi climatica. Per ogni grado in più, assistiamo al collasso di ecosistemi chiave, meno acqua dolce disponibile perchè a temperature più alte si concentra nell'atmosfera, e a una diminuzione stimata del 10-15% della produzione agricola globale, con impatti diretti sulla sicurezza alimentare mondiale. Per-ogni-grado. Basta guardare i ghiacciai sulle Alpi o farsi un giro in un bosco, se avete più di 30 anni

Il problema non è il cambiamento climatico in sé, che è sempre esistito, ma la sua velocità vertiginosa, senza precedenti nella storia del pianeta, che impedisce agli ecosistemi e alle società umane di adattarsi in tempo, ed è legato per il 70% a utilizzo di energia fossile. Questo è il grande filtro (paradosso di Fermi) per arrivare a specie di tipo 1, e non lo passeremo principalmente per il nostro sistema economico e i decision makers tenuti per le palle dalle lobby

Caro utente, purtroppo questi ragionamenti sono troppo complicati per la persona comune.
È molto piu facile credere a complotti e ai nemici del popolo, perché è nella natura umana aver paura dei cambiamenti e dunque respingerli: covid, immigrazione, cambiamento climatico sono alcuni esempi.
Il futuro assomiglia sempre più al film "Don't look up".
 
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Ah se iniziano a trivellare la Groenlandia e tutto il resto dei ghiacciai 🇬🇱 per le sue materie prime, possiamo già mettere in conto i virus preistorici, visto che gli scienziati ci avevano avvisati.. altro che covid..
 
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