Terremoto Maldini: rinnovo non scontato. Redbird non gradisce.

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Cosa ci sarebbe di romanzato? Ha scoperchiato le carte su una situazione che è tutto fuorchè fatta di rose e fiori.

Situazioni che oltretutto conoscevamo già. Perché Eliott ha fatto un ottimo lavoro a livello di sistemazioni di conti etc. Ma è sotto l'occhio di tutti che siano dei pidocchi e che Maldini è Massara abbiano proprio fatto un miracolo con il budget avuto.

Ora si fa finta d'essere sorpresi? Ma dai.
 
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Devi capire anche cosa rappresenta maldini per il milan.
Non puoi fare un parallelismo datore di lavoro-dipendente, anche se di fatto di questo si tratta.

Maldini a più riprese ha detto che il dirigente lo fa solo al milan e per il milan , che non può permettersi che il suo nome venga usato e che ha un dovere verso il club e i tifosi.
Un unicum.

Non farà mai il parafulmine e nemmeno la bandiera pro-forma, non si presterà ad essere usato, non può sporcare la sua storia e quella della sua famiglia.

È uguale, i panni sporchi si lavano in casa.
E Maldini non ne è esente per diritto divino.
Prima vedi come va a finire, POI rilasci un intervista per nobilitare il tuo nome.

Non PRIMA.

Questa intevista fa parte del suo narcisismo.
Totalmente inutile dal punto di vista Milan, non cambierà nulla di una virgola.
 
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È uguale, i panni sporchi si lavano in casa.
E Maldini non ne è esente per diritto divino.
Prima vedi come va a finire, POI rilasci un intervista per nobilitare il tuo nome.

Non PRIMA.

Questa intevista fa parte del suo narcisismo.
Totalmente inutile dal punto di vista Milan, non cambierà nulla di una virgola.


Ti sbagli, non si puo' sempre razionalizzare tutto e comportarsi come i top manager che sembra non abbiano un cuore.

Paolo Maldini è Milanista forse più di tutti noi messi assieme, lo ha detto CHIARAMENTE che deve delle spiegazioni ai tifosi e che lui rende conto anche a loro.

Per una dannata volta c'è qualcuno che dice le come stanno, che ha le palle, un uomo vero, uno che non si tira indietro e viene pure criticato?

Fossero tutti come Maldini il calcio sarebbe ancora uno sport vero e non un simil wrestling.
 

Lorenzo 89

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Aspettare....gran calma. Vediamo...
Per me ad oggi un Milan senza Paolo è impensabile. A meno che voglia lui....ma dall'intervista non mi pare....

Imho
Non abbiamo tutto questo tempo, abbiamo un attacco da rifondare e Kessie da rimpiazzare, gli obiettivi di mercato non aspettano i nostri comodi.
 
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Ti sbagli, non si puo' sempre razionalizzare tutto e comportarsi come i top manager che sembra non abbiano un cuore.

Paolo Maldini è Milanista forse più di tutti noi messi assieme, lo ha detto CHIARAMENTE che deve delle spiegazioni ai tifosi e che lui rende conto anche a loro.

Per una dannata volta c'è qualcuno che dice le come stanno, che ha le palle, un uomo vero, uno che non si tira indietro e viene pure criticato?

Fossero tutti come Maldini il calcio sarebbe ancora uno sport vero e non un simil wrestling.

Criticare chi ti paga non è avere le palle.
Vincere e licenziarti, è avere le palle.
 
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Devi capire anche cosa rappresenta maldini per il milan.
Non puoi fare un parallelismo datore di lavoro-dipendente, anche se di fatto di questo si tratta.

Maldini a più riprese ha detto che il dirigente lo fa solo al milan e per il milan , che non può permettersi che il suo nome venga usato e che ha un dovere verso il club e i tifosi.
Un unicum.

Non farà mai il parafulmine e nemmeno la bandiera pro-forma, non si presterà ad essere usato, non può sporcare la sua storia e quella della sua famiglia.
si, pero capisco pure il tifoso che ironizzava sulla skinea dritta11!!! che chiedeva un maldini battagliero a mezzo stampa per difendere il milan dagli errori arbitrali, e si sentiva rispondere maldini ha uno stile diverso, ha lo stile milan, le cose le risolve a fari spenti, e poi quando si tratta del rinnovo del suo contratto fa un attacco duro e diretto a mezzo stampa a manco 4 giorni dalla vittoria scudetto.

Sulla tempistica e sui modi si puo discutere, alla fine avrebbe potuto pure vuotare il sacco dopo, qualora non fosse stato piu lui il dirigente, il tempo per le interviste del tipo "maldini ora parlo io", "Mlaldini tutta la verità" c'è sempre tempo
 
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Criticare chi ti paga non è avere le palle.
Vincere e licenziarti, è avere le palle.

Criticare dopo che hai fatto un impresa alla "Davide contro Golia" come hanno fatto Paolo e Massa è proprio avere le palle. Perdere e andare in conferenza stampa dicendo che "non si puo' mangiare con 10€ al ristorante da 100€" è non avere le palle.

Se il Milan è campione d'Italia lo deve al 95% a Paolo e Massara e solo al 5% agli strozzini.
Maldini è sempre stato chiaro, fin dall'inizio che voleva un progetto vincente. Ora ha bacchettato giustamente i suoi capi, perché non vogliono fare quello che dovrebbero fare.

Questo significa metterci la faccia e avere me palle quadrate, oltre che riporre un filo di fiducia nei propri capi sperando che di sveglino.
 
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Insomma, se prima si parlava di Circo Inter, quantomeno ora si può parlare di Parapiglia Milan.
 
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Ancora aggiornamenti dal CorSera sul caso Maldini. Il terremoto scatenato dall'intervista alla GDS rischia di causare pesanti conseguenze. Ad oggi il rinnovo non è così scontato. Maldini accusa il club del mancato rinnovo e della poca chiarezza sul futuro. Le difficoltà si ripercuotono sul mercato: trattare con un agente quando si è in scadenza di contratto può non aiutare. Maldini si fa garante per i tifosi e ha l’urgenza di sapere che tipo di progetto ha il nuovo proprietario. Maldini attribuisce le responsabilità del mancato rinnovo sia all'attuale proprietà e a Gazidis, sia a Redbird, che non ha gradito lo sfogo dell'ex capitano. Maldini, che nel frattempo è partito per
Tel Aviv, ieri si trovava proprio a due passi dalla casa di Roman Abramovich non vuolre ompere o dare ultimatum. Né sul mercato né sul proprio rinnovo. Ma è possibile che le sue parole siano interpretate come tali, in primis dai nuovi acquirenti, che si dice abbiano gradito pochissimo. Elliott non commenta e invita a non rovinare il clima, che però è già rovinato. L’uscita non concordata, che qualcuno pensa volesse anticipare un addio, sarebbe considerata inaccettabile in qualsiasi azienda (e Elliott si fa motivo di orgoglio di aver portato nel calcio logiche manageriali con cui Maldini evidentemente è poco in sintonia), a maggior ragione viene considerata intempestiva,fuori luogo, grave per il momento di festa e di trattativa in corso. La situazione è delicata. E riguardo il discorso competitività del Milan, Redbird è intenzionato a proseguire sulla linea della sostenibilità. Se si alzeranno i ricavi, aumenteranno anche gli investimenti

Tuttosport: la frattura tra Maldini e Gazidis è ormai insanabile ma se Elliott vende ora Paolo potrebbe anche rimanere. Paolo si è dichiarato offeso per il mancato rinnovo, in realtà vorrebbe una proprietà che investa maggiormente sul mercato. E quello che appare certo, è che Redbird non abbia tutta questa idea di spendere. Si presenteranno magari con un bel regalo ma il Milan non è stato comprato né da Florentino Perez, nè da Nasser Ghanim Tubir Al-Khelaïfi e men che meno da Mansour Al Nahyan.

Il Giornale in edicola propone un doppio punto di vista sulla vicenda: quello di Ordine e di Elia Pagnoni. Per Ordine, Paolo ha fatto male a fare quell'uscita. Così parla da calciatore. Una polemiche che non ti aspetti Per Pagnoni, invece, è nel giusto. C'è già il precedente di Boban. Quando le cose andavano male, Paolo ci metteva la faccia. Ed infatti ha i tifosi con sè

News precedenti

Il Corriere della Sera fa il punto sulla crisi tra il Milan e Maldini. Secondo quanto riportato, Il contratto non è ancora stato rinnovato e le conseguenti difficoltà sul mercato rappresentato il nodo principale. Le preoccupazioni legittime e risolvere questa crisi non sarà affatto semplice. Il dirigente ritiene "poco rispettoso" che la propetà non si sia ancora seduta attorno a un tavolo per parlare. Non per rinnovare in automatico, perché — dice Maldini — lui potrebbe non aver soddisfatto fino in fondo la proprietà (ma informalmente più volte sono uscite indiscrezioni della volontà di proseguire con tutta l’area tecnica), sia perché Maldini fa intendere — e così facendo fa preoccupare i tifosi — che potrebbe non voler sposare un progetto non abbastanza ambizioso, che non fosse in grado di garantire al Milan «il salto di qualità» che si auspica. Il dt rossonero chiedeva più condivisione anche per conoscere i progetti di RedBird. Lamenta anche le difficoltà di muoversi sul mercato con un contratto in scadenza fra un mese. Nessun commento da parte di Elliott, anche per non guastare il clima e per provare a non aggravare la situazione. Che però è già complessa di suo: non sarà semplice risolverla. Preoccupazioni che possono anche essere legittime, ma che sarebbe stato meglio comunicare a Gazidis o alla proprietà stessa, invece che a mezzo stampa. Nelle aziende normali, quelle non calcistiche, si fa così. E Elliott è orgoglioso di aver portato nel calcio certe logiche manageriali che però sembrano ancora sposarsi poco con la mentalità di Maldini. Il quale chiama in causa direttamente Ivan Gazidis con il quale sembrava invece che i rapporti si fossero normalizzati: in ogni caso risulta al Corriere che Maldini sia stato informato del cambio di proprietà in corso e che abbia detto internamente di voler parlare del proprio contratto e del futuro con i nuovi proprietari.

E qui forse sta il punto. I nuovi ancora non si sono insediati: Gerry Cardinale, il futuro ad, sta finendo di trattare con i Singer gli ultimi dettagli, ma la firma, il cosiddetto signing, è previsto a brevissimo. Cardinale però in questo momento non può ancora firmare nuovi contratti, così come non può farlo Gazidis. Un impasse logico e comprensibile. Pare di capire che Maldini avrebbe gradito essere coinvolto maggiormente, ma questi affari da 1,3 miliardi si fanno nel chiuso di stanze in cui ci sono 3-4 persone e seguono tempistiche del tutto autonome. Quanto alla «disponibilità che ora non c’è» per fare «il salto di qualità», anche qui è prematuro parlarne, dal momento che non si conoscono gli investimenti di RedBird. Certo, la linea resterà sempre quella della sostenibilità tracciata da Elliott (che tra l’altro rimane): dovessero alzarsi i ricavi, si alzeranno anche gli investimenti. Ma anche per questo basta aspettare pochissimo.



Come riporta il Corriere della Sera, Elliott ha deciso di non rispondere alle parole di Maldini. Per non guastare il clima e per provare a non aggravare la situazione.Elliott pensava di avere portato certe logiche manageriali da azienda extra calcistica, che escludono un'intervista di questo tipo. Ma queste logiche sembrano ancora sposarsi poco con la mentalità di Maldini.Ha colto di sorpresa anche l'attacco a Gazidis, con il quale sembrava che i rapporti si fossero ricomposti. Maldini è stato informato del cambio di proprietà in corso e ha fatto sapere internamente di voler parlare del proprio contratto e del futuro con i nuovi proprietari. Ma voleva essere coinvolto maggiormente nella trattativa con Cardinale. Per quel che riguarda la linea societaria, la "disponibilità" e il "salto di qualità" chiesti da Maldini, con Redbird non cambierà nulla, sarà gestione sostenibile.
Anche perché Elliott rimane in società.

Che palle, neanche una settimana di festeggiamenti ci siamo goduti.
Guardate gli avvoltoi come si sono alzati in volo, non aspettavano altro per sottolineare i dissapori dirigenziali e ridere del nostro ennesimo (si spera di no) mercato quasi a zero.
 
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