Tensioni Maldini Redbird. Il Milan non cresce. Si cambia in estate?

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Maldini non ha certo bisogno del posto fisso. Quello che fa, non lo fa per soldi, ma per riportare il Milan in alto, e i fatti dimostrano che ci è pure riuscito, dato che l'anno scorso abbiamo vinto uno scudetto.

Il paragone Galliani - Maldini mi sembra completamente sbagliato.
Gli acquisti di Galliani me li ricordo bene, giocatori bolliti e scouting zero.

Billy Ballo Tourè, Messias, Florenzi, rinnovo Ibra, rinnovo Kjaer, Bakayoko, Origi, Tatarusanu, Mirante, Pellegri, Roback, Mandzukic, Castillejo, Duarte, Laxalt, Begovich, Meitè, tutti giocatori non bolliti e acquistati tramite il lavoro di uno scouting eccezziunalee :asd:
 

7AlePato7

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Sono mesi che vi dico che secondo me Maldini a giugno si dimette.
Ha voluto provare a vedere se fosse possibile cambiare il modus operandi di sti barboni dall'interno, non è riuscito, a fine stagione saluta.
Così finalmente chi lo voleva lontano dal milan vedrà che senza di lui andrà molto peggio, perchè al suo posto ci metteranno un Maiorino che il milan manco sa cosa sia.
Problemi del fondo se ci mettono un incapace. Tanto guarda che senza risultati la gente li molla e il fatturato cala, il che significa addio rabbini. Maldini è solo il velo di Maya che impedisce al tifoso di giudicare in modo obiettivo l'assoluta inefficacia e inconsistenza di questa proprietà.
 
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Billy Ballo Tourè, Messias, Florenzi, rinnovo Ibra, rinnovo Kjaer, Bakayoko, Origi, Tatarusanu, Mirante, Pellegri, Roback, Mandzukic, Castillejo, Duarte, Laxalt, Begovich, Meitè, tutti giocatori non bolliti e acquistati tramite il lavoro di uno scouting eccezziunalee :asd:
Sull'elenco dell'umido che hai fatto, non posso che darti ragione...
Su come e perché siano arrivati bisognerebbe aprire un altro topic.
 

ventu84090

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Io non voglio che Maldini si dimetta o se ne vada...però non voglio nemmeno scaricare tutte le colpe sulla società...quello che ha fatto con il secondo portiere e con l'acquisto di alcuni calciatori è da mani nei capelli...quella del portiere mi ci vorrà un bel po' a farmela passare...
 

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GDS in edicola: un investimento su Zaniolo (se ne parla a parte NDR) nell’ordine dei 30 milioni, per la proprietà comporterebbe probabilmente rischi troppo alti. Sullo sfondo, ma non troppo, naturalmente resta il tema dei rapporti tra RedBird e Maldini - che ieri ha sentito il manager dell’attaccante – con l’autonomia dell’area tecnica fissata dal rinnovo di contratto del primo luglio. Un accordo arrivato dopo giorni di tensioni, più che sulla spinta di un rapporto fiduciario convinto. RedBird ha garantito per il mercato estivo una cifra che comprende i circa 45 milioni spesi per i cartellini degli acquisti e i riscatti di Messias e Florenzi, oltre alle somme per gli ingaggi. A gennaio, quindi, il Milan può investire qualche milione, magari quelli garantiti dalla qualificazione agli ottavi di Champions, ma non stravolgere il suo piano di investimenti.

Tuttosport: arriva lo stop di Cardinale e Maldini perde Zaniolo. Tensioni con la proprietà dopo il no a nuovi soldi per accontentare la Roma. Il “no” ricevuto da Cardinale all’operazione Zaniolo ha creato un clima di tensione tra New York e Milano. Pare che Maldini non abbia preso bene la scelta del suo capo, con le acque che si sarebbero nuovamente intorbidite dopo le intese pubbliche sulla strategia della sostenibilità. La proprietà americana sosterrebbe come sia utile rispolverare i contatti con il Chelsea per il prestito di Hakim Ziyech piuttosto che andare a togliere un problema tecnico e ambientale alla Roma, che viene vista come una diretta rivale per un posto in Champions League. Ma non è il momento di nuove guerre intestine, visto che il bene del Milan deve fare essere anteposto ai protagonismi individuali e con la squadra in difficoltà tecnica e mentale, uno scontro pubblico tra componenti interne potrebbe far detonare tutto, peggiorando la situazione attorno ai giocatori e a Stefano Pioli.

CorSport: l
a proprietà americana non ritiene lineare parlare di risorse extra (per Zaniolo) per riparare potenziali errori di mercato perché il principio di responsabilità è chiaro: ottenere un budget significa rispettarlo, facendo fruttare le risorse destinate. L’area tecnica è consapevole della difficoltà di avanzare richieste nuove perciò l’operazione è difficilissima. L’alternativa è Ziyech, gradito ai vertici perché giocatore più pronto, proveniente dalla Premier, con esperienza internazionale e costo del cartel- lino contenuto. L’ostacolo sarebbe semmai l’ingaggio (6 milioni) che usufruirebbe però del decreto crescita. Le disfunzioni organizzative del Milan sono alla base del calo di una squadra che ha affrontato tutti gli impegni post-Mondiale con gli stessi giocatori dell’anno scorso (tranne Dest, titolare con la Lazio per l’assenza di Hernandez). Nessuno dei nuovi ha saputo guadagnarsi una maglia da titolare, segno di un mercato incapace di rafforzare la rosa e di ampliarla, soprattutto nei ruoli ritenuti più deboli. Negli ultimi tre anni il Milan rappresentava una notevole eccezione per il calcio italiano. Non solo per la capacità di resistere alle pressioni di giocatori e procuratori, imponendo disciplina nelle decisioni economiche. La novità era pure nel metodo, basato su un team in cui la selezione dei prospetti era condivisa, collegiale ma soprattutto orientata al rendimento sull’investimento. Un comitato in cui sedevano responsabili dell’area tecnica, scouting e finanza oltre al top management. Quel percorso di crescita si è interrotto. Per il primo anno il Milan non inserisce giocatori nuovi in prima squadra e non valorizza il talento della sua rosa. Il nodo del rinnovo di Maldini-Massara ha prodotto la concessione all’area tecnica di un’enorme autonomia decisionale all’interno di budget fissati dalla programmazione finanziaria. Sostituire un metodo con le capacità individuali è sempre molto rischioso. Nessuna azienda può prescindere da meccanismi direzionali oggettivi e finanche i manager preferiscono, di solito, strutture in cui le decisioni individuali vengono protette dalla condivisione. Avanzare richieste di poteri assoluti dà ebrezza ma denota poca malizia, esponendo inevitabilmente al rischio di personalizzare i passi falsi, sempre possibili in un business incerto come il calcio. Uscire dall’impasse non è facile. Per cultura, gli investitori americani sono avvezzi a consuntivi ravvicinati, perciò a fine stagione, se i risultati saranno deludenti non solo in termini sportivi ma soprattutto di crescita qualitativa, la struttura sarà rivista.



L'inchiesta sul Milan e le accuse degli ex soci QUI -) Inchiesta su Milan. Ex soci:"Danni per 100 mln". Elliott...


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Colpa di Cardinale che non vuole spendere 30M per Zaniolo a gennaio con una rosa di 30 elementi.

Colpa di Cardinale per il mercato estivo e per i 35mln per CDK.

Colpa di Cardinale anche per i soldi che girano in Premier e che NON girano in Serie A.

Ragazzi, così è facile la vita però.
 
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Sull'elenco dell'umido che hai fatto, non posso che darti ragione...
Su come e perché siano arrivati bisognerebbe aprire un altro topic.

Quella lista dell'umido l'ho inserita volutamente per far capire che anche il ragioniere, quando affiancato da Braida (e non da Maiorino :facepalm: ), faceva ottimi colpi. A quel tempo lo scouting e gli acquisti funzionavano, eccome se funzionavano.

Possiamo affermare che l'ossatura del Milan scudettato sia nata quando Maldini era affiancato da un certo Boban?

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Lo Gnu

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GDS in edicola: un investimento su Zaniolo (se ne parla a parte NDR) nell’ordine dei 30 milioni, per la proprietà comporterebbe probabilmente rischi troppo alti. Sullo sfondo, ma non troppo, naturalmente resta il tema dei rapporti tra RedBird e Maldini - che ieri ha sentito il manager dell’attaccante – con l’autonomia dell’area tecnica fissata dal rinnovo di contratto del primo luglio. Un accordo arrivato dopo giorni di tensioni, più che sulla spinta di un rapporto fiduciario convinto. RedBird ha garantito per il mercato estivo una cifra che comprende i circa 45 milioni spesi per i cartellini degli acquisti e i riscatti di Messias e Florenzi, oltre alle somme per gli ingaggi. A gennaio, quindi, il Milan può investire qualche milione, magari quelli garantiti dalla qualificazione agli ottavi di Champions, ma non stravolgere il suo piano di investimenti.

Tuttosport: arriva lo stop di Cardinale e Maldini perde Zaniolo. Tensioni con la proprietà dopo il no a nuovi soldi per accontentare la Roma. Il “no” ricevuto da Cardinale all’operazione Zaniolo ha creato un clima di tensione tra New York e Milano. Pare che Maldini non abbia preso bene la scelta del suo capo, con le acque che si sarebbero nuovamente intorbidite dopo le intese pubbliche sulla strategia della sostenibilità. La proprietà americana sosterrebbe come sia utile rispolverare i contatti con il Chelsea per il prestito di Hakim Ziyech piuttosto che andare a togliere un problema tecnico e ambientale alla Roma, che viene vista come una diretta rivale per un posto in Champions League. Ma non è il momento di nuove guerre intestine, visto che il bene del Milan deve fare essere anteposto ai protagonismi individuali e con la squadra in difficoltà tecnica e mentale, uno scontro pubblico tra componenti interne potrebbe far detonare tutto, peggiorando la situazione attorno ai giocatori e a Stefano Pioli.

CorSport: l
a proprietà americana non ritiene lineare parlare di risorse extra (per Zaniolo) per riparare potenziali errori di mercato perché il principio di responsabilità è chiaro: ottenere un budget significa rispettarlo, facendo fruttare le risorse destinate. L’area tecnica è consapevole della difficoltà di avanzare richieste nuove perciò l’operazione è difficilissima. L’alternativa è Ziyech, gradito ai vertici perché giocatore più pronto, proveniente dalla Premier, con esperienza internazionale e costo del cartel- lino contenuto. L’ostacolo sarebbe semmai l’ingaggio (6 milioni) che usufruirebbe però del decreto crescita. Le disfunzioni organizzative del Milan sono alla base del calo di una squadra che ha affrontato tutti gli impegni post-Mondiale con gli stessi giocatori dell’anno scorso (tranne Dest, titolare con la Lazio per l’assenza di Hernandez). Nessuno dei nuovi ha saputo guadagnarsi una maglia da titolare, segno di un mercato incapace di rafforzare la rosa e di ampliarla, soprattutto nei ruoli ritenuti più deboli. Negli ultimi tre anni il Milan rappresentava una notevole eccezione per il calcio italiano. Non solo per la capacità di resistere alle pressioni di giocatori e procuratori, imponendo disciplina nelle decisioni economiche. La novità era pure nel metodo, basato su un team in cui la selezione dei prospetti era condivisa, collegiale ma soprattutto orientata al rendimento sull’investimento. Un comitato in cui sedevano responsabili dell’area tecnica, scouting e finanza oltre al top management. Quel percorso di crescita si è interrotto. Per il primo anno il Milan non inserisce giocatori nuovi in prima squadra e non valorizza il talento della sua rosa. Il nodo del rinnovo di Maldini-Massara ha prodotto la concessione all’area tecnica di un’enorme autonomia decisionale all’interno di budget fissati dalla programmazione finanziaria. Sostituire un metodo con le capacità individuali è sempre molto rischioso. Nessuna azienda può prescindere da meccanismi direzionali oggettivi e finanche i manager preferiscono, di solito, strutture in cui le decisioni individuali vengono protette dalla condivisione. Avanzare richieste di poteri assoluti dà ebrezza ma denota poca malizia, esponendo inevitabilmente al rischio di personalizzare i passi falsi, sempre possibili in un business incerto come il calcio. Uscire dall’impasse non è facile. Per cultura, gli investitori americani sono avvezzi a consuntivi ravvicinati, perciò a fine stagione, se i risultati saranno deludenti non solo in termini sportivi ma soprattutto di crescita qualitativa, la struttura sarà rivista.



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Quindi Cardinale non vorrebbe togliere Zaniolo alla Roma che sta causando problemi per sfruttare a nostro vantaggio questa situazione?
Lol. Anche stratega dunque.
Poi sempre lo stesso approva Ziyech che non può però acquistare per l'ingaggio ritenuto elevato. Un genio insomma.
Ora, realisticamente parlando, sulla parte degli attriti potrebbe anche esserci un fondo di verità (seppur romanzato), perché un contatto tra Maldini e Cardinale deve esserci stato per la trattativa Zaniolo. Ovviamente Cardinale non sa nemmeno chi sia Ziyech, figuriamoci Zaniolo.
 
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a proprietà americana non ritiene lineare parlare di risorse extra (per Zaniolo) per riparare potenziali errori di mercato perché il principio di responsabilità è chiaro: ottenere un budget significa rispettarlo, facendo fruttare le risorse destinate. L’area tecnica è consapevole della difficoltà di avanzare richieste nuove perciò l’operazione è difficilissima. L’alternativa è Ziyech, gradito ai vertici perché giocatore più pronto, proveniente dalla Premier, con esperienza internazionale e costo del cartel- lino contenuto. L’ostacolo sarebbe semmai l’ingaggio (6 milioni) che usufruirebbe però del decreto crescita. Le disfunzioni organizzative del Milan sono alla base del calo di una squadra che ha affrontato tutti gli impegni post-Mondiale con gli stessi giocatori dell’anno scorso (tranne Dest, titolare con la Lazio per l’assenza di Hernandez). Nessuno dei nuovi ha saputo guadagnarsi una maglia da titolare, segno di un mercato incapace di rafforzare la rosa e di ampliarla, soprattutto nei ruoli ritenuti più deboli. Negli ultimi tre anni il Milan rappresentava una notevole eccezione per il calcio italiano. Non solo per la capacità di resistere alle pressioni di giocatori e procuratori, imponendo disciplina nelle decisioni economiche. La novità era pure nel metodo, basato su un team in cui la selezione dei prospetti era condivisa, collegiale ma soprattutto orientata al rendimento sull’investimento. Un comitato in cui sedevano responsabili dell’area tecnica, scouting e finanza oltre al top management. Quel percorso di crescita si è interrotto. Per il primo anno il Milan non inserisce giocatori nuovi in prima squadra e non valorizza il talento della sua rosa. Il nodo del rinnovo di Maldini-Massara ha prodotto la concessione all’area tecnica di un’enorme autonomia decisionale all’interno di budget fissati dalla programmazione finanziaria. Sostituire un metodo con le capacità individuali è sempre molto rischioso. Nessuna azienda può prescindere da meccanismi direzionali oggettivi e finanche i manager preferiscono, di solito, strutture in cui le decisioni individuali vengono protette dalla condivisione. Avanzare richieste di poteri assoluti dà ebrezza ma denota poca malizia, esponendo inevitabilmente al rischio di personalizzare i passi falsi, sempre possibili in un business incerto come il calcio. Uscire dall’impasse non è facile. Per cultura, gli investitori americani sono avvezzi a consuntivi ravvicinati, perciò a fine stagione, se i risultati saranno deludenti non solo in termini sportivi ma soprattutto di crescita qualitativa, la struttura sarà rivista.



L'inchiesta sul Milan e le accuse degli ex soci QUI -) Inchiesta su Milan. Ex soci:"Danni per 100 mln". Elliott...
Ma giusto non dare 30 milioni a Maldini per Zaniolo! Magari con 20, o molto meno con un prestito con diritto oneroso o meno, si poteva prendere qualcuno per far rifiatare Benna e Sandro. Qua serve un DS che sia autonomo, anche Massara ma con una certa autonomia. Dopo Deket volevamo tirare fuori altri 30 per un avanti quando in mediana tiriamo un sospiro di sollievo per il rientro di Krunic? Qua servono DS e allenatore, altro che.
 
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