Ci potrebbe stare, però bisognerebbe comunque preservare i campionati, per me. E il motivo è quello che ti dicevo l’altro giorno: anche facendo un’unica Lega europea e portando i club a giocare solo in quella ci sarebbero comunque troppe poche partite l’anno (ipotizzando una superlega da 20 club ce ne sarebbero 38 per club), e quindi i ricavi sarebbero comunque problematici. Inoltre non puoi pensare di eliminare l’eliminazione diretta, che è il sale delle competizioni europee e ciò che ne alimenta la magia, oltre al fatto che vi partecipino i club più forti. Inoltre fare un girone unico con playoff non funzionerebbe, perché non puoi fare i playoff al meglio delle sette partite come in NBA, quindi un ipotetico PSG che arriva sesto nella regular season e poi azzecca il filotto giusto nei playoff da andata e ritorno (ripeto, nel calcio i playoff al meglio delle sette partite sono inattuabili) saprebbe di truffa, o meglio, difficilmente sarebbero riconosciuti veri campioni d’Europa, anche se lo sarebbero de iure.
In ultimo, ma non per importanza, non puoi dare ai più grandi club al mondo una sola competizione “vincibile”.
Il Real Madrid rimase 32 anni senza vincere una Champions, dal 1966 al 1998, nonostante ben 16 partecipazioni, 8 semifinali e 1 finale durante quel trentennio abbondante (16 partecipazioni perché allora partecipavano solo i campioni nazionali). Cosa ne sarebbe stato del Real se durante quei 32 anni non avessero vinto nulla di nulla, e avessero partecipato solo alla Champions e non al campionato spagnolo e alla UEFA (vinta da loro due volte in quel lasso di tempo)?
Lo stesso può dirsi del Milan: cosa ne sarebbe stato di noi se nei 20 anni tra la seconda a Madrid e la terza a Barcellona fossimo rimasti a zeru tituli, invece che vincere 2 scudetti, lottare per svariati campionati rubatici (vedere mia firma), vincere una coppa delle coppe (all’epoca la seconda competizione europea per importanza, e rimarrà tale fino alla sua abolizione, con buona pace della Coppa UEFA e di sfinteristi e gobbi) e svariate coppe Italia? O cosa ne sarebbe stato del Bayern nei 26 anni di dry spell finita l’era Beckembauer fino al ritorno al trionfo a San Siro nel 2001, senza la Bundesliga?
La Champions è la più bella e grande competizione del mondo, ma è anche la più difficile (lo era già quando partecipavano solo i campioni, vedi esempio della dry spell madridista nonostante i mezzi economici sempre avuti dal Real, figuriamoci dal 1999 in poi quando sono state accolte anche le prime quattro dei principali campionati), e i club non possono permettersi di partecipare solo ad essa e a nessun altra competizione, anche perché se non la vincono per decenni (e può succedere, eccome, come dimostra la storia) poi cadono nell’oblio se non hanno altre “vittorie minori” ma sempre vittorie con cui alimentare la fiammella.
Quindi io direi di si ad una superlega europea, con le seguenti condizioni: aumento delle partite europee e diminuzione delle partite nazionali (4 gironi da 8 squadre in Champions poi eliminazione diretta e campionati a 16 squadre) ma i campionati DEVONO essere preservati. No categorico alla Superlega intesa come girone unico e all’uscita definitiva dei top club dai campionati nazionali, per i motivi succitati. Poi se per fare tutto ciò si deve arrivare ad una gestione sovranazionale ed europea della questione mi sta pure bene.