Stroppa:"Messias ricorda Savicevic. Se avesse 22-23 anni...".

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Giovanni Stroppa a Tuttosport su Messias al Mlan:"Il suo percorso è un’evoluzione continua e lo sarà ancora, nonostante i suoi 30 anni. È questo che è sorprendente.

Fin dai primi allenamenti a Crotone dava la sensazione di un giocatore che meritasse ancora di più della Serie B. La domanda che ci facevamo dentro di noi era: “Cosa ci fa qua uno così?”. Fisicamente, tecnicamente e anche mentalmente non sembrava avere un difetto. Se giocherà nel Milan? Ce lo siamo chiesti anche noi a Crotone. Ora riuscirà a fare la differenza anche nella massima serie? La risposta è stata sì. È cresciuto ancora, è megliorato e può ancora farlo. Per questo dico che è un giocatore sempre in evoluzione: sembra non ci sia una fine ancora per lui. In Serie A ha fatto la differenza non solo con squadre di nostro pari livello. L’ha fatta contro Juventus, Inter e Milan.

"Un difetto? Deve imparare a essere ancora più incisivo. Se dribbla come faceva a Crotone, se gioca come faceva a Crotone e se si impone come a Crotone è fatta, è un giocatore da Milan. L’aspetto che fa la differenza sono sempre i gol per un giocatore come lui. Ed è quello che gli ho sempre detto"

"L’esame San Siro? La maglia del Milan non è per tutti. C’è il peso di quella maglia piena di storia, la pressione di San Siro e del suo pubblico che può mettere in difficoltà chiunque. La bellezza di questa storia sarà quella di vedere tutti in piedi ad applaudire un ragazzo con una storia bellissima alle spalle, una storia che tanti vorrebbero vivere. Mi auguro davvero che riesca a infiammare San Siro con le sue giocate perché ha tutto per riuscirci e penso che da Paolo Maldini lo abbia percepito più di tutti. E poi c’è Pioli, una garanzia.

"Ruolo? Io l’ho fatto giocare spesso mezza punta o mezzala e credo che nel Milan giocherà come esterno nei quattro o proprio dietro la punta. Ma al Milan quello che conta è farti trovare pronto, sempre. Per dieci minuti come per un tempo. Devi dare tutto e lui mentalmente ha questa capacità: è un freddo, un razionale, ha tutto per reggere il grande salto. Ibrahimovic? Spero lo prenda sotto la sua ala e lo protegga, lo faccia crescere perché Junior può essere straordinario anche per lui".

"Se Junior somiglia a qualcuno del Milan del mio passato? Io ho giocato con Savicevic. Forse Dejan era più genio ma per il modo di andare via potrei fare questo tipo di paragone".

"Se Messias avesse 22-23 anni? Parleremmo di un fenomeno arrivato al Milan. Avrei ancora voluto allenarlo? Certo, l’avrei voluto con me. Ho fatto di tutto per portarlo a Monza ma per com’è andata a finire non c’è società migliore per vederlo come il Milan. Un ragazzo che ha la possibilità di potersi confrontare con un palcoscenico così importante è difficile che torni indietro. Lo capisco, anche se il Monza non è una società di Serie B".
 

ilPresidente

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Giovanni Stroppa a Tuttosport su Messias al Mlan:"Il suo percorso è un’evoluzione continua e lo sarà ancora, nonostante i suoi 30 anni. È questo che è sorprendente.

Fin dai primi allenamenti a Crotone dava la sensazione di un giocatore che meritasse ancora di più della Serie B. La domanda che ci facevamo dentro di noi era: “Cosa ci fa qua uno così?”. Fisicamente, tecnicamente e anche mentalmente non sembrava avere un difetto. Se giocherà nel Milan? Ce lo siamo chiesti anche noi a Crotone. Ora riuscirà a fare la differenza anche nella massima serie? La risposta è stata sì. È cresciuto ancora, è megliorato e può ancora farlo. Per questo dico che è un giocatore sempre in evoluzione: sembra non ci sia una fine ancora per lui. In Serie A ha fatto la differenza non solo con squadre di nostro pari livello. L’ha fatta contro Juventus, Inter e Milan.

"Un difetto? Deve imparare a essere ancora più incisivo. Se dribbla come faceva a Crotone, se gioca come faceva a Crotone e se si impone come a Crotone è fatta, è un giocatore da Milan. L’aspetto che fa la differenza sono sempre i gol per un giocatore come lui. Ed è quello che gli ho sempre detto"

"L’esame San Siro? La maglia del Milan non è per tutti. C’è il peso di quella maglia piena di storia, la pressione di San Siro e del suo pubblico che può mettere in difficoltà chiunque. La bellezza di questa storia sarà quella di vedere tutti in piedi ad applaudire un ragazzo con una storia bellissima alle spalle, una storia che tanti vorrebbero vivere. Mi auguro davvero che riesca a infiammare San Siro con le sue giocate perché ha tutto per riuscirci e penso che da Paolo Maldini lo abbia percepito più di tutti. E poi c’è Pioli, una garanzia.

"Ruolo? Io l’ho fatto giocare spesso mezza punta o mezzala e credo che nel Milan giocherà come esterno nei quattro o proprio dietro la punta. Ma al Milan quello che conta è farti trovare pronto, sempre. Per dieci minuti come per un tempo. Devi dare tutto e lui mentalmente ha questa capacità: è un freddo, un razionale, ha tutto per reggere il grande salto. Ibrahimovic? Spero lo prenda sotto la sua ala e lo protegga, lo faccia crescere perché Junior può essere straordinario anche per lui".

"Se Junior somiglia a qualcuno del Milan del mio passato? Io ho giocato con Savicevic. Forse Dejan era più genio ma per il modo di andare via potrei fare questo tipo di paragone".

"Se Messias avesse 22-23 anni? Parleremmo di un fenomeno arrivato al Milan. Avrei ancora voluto allenarlo? Certo, l’avrei voluto con me. Ho fatto di tutto per portarlo a Monza ma per com’è andata a finire non c’è società migliore per vederlo come il Milan. Un ragazzo che ha la possibilità di potersi confrontare con un palcoscenico così importante è difficile che torni indietro. Lo capisco, anche se il Monza non è una società di Serie B".

..forza Junior!
 

Super_Lollo

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Giovanni Stroppa a Tuttosport su Messias al Mlan:"Il suo percorso è un’evoluzione continua e lo sarà ancora, nonostante i suoi 30 anni. È questo che è sorprendente.

Fin dai primi allenamenti a Crotone dava la sensazione di un giocatore che meritasse ancora di più della Serie B. La domanda che ci facevamo dentro di noi era: “Cosa ci fa qua uno così?”. Fisicamente, tecnicamente e anche mentalmente non sembrava avere un difetto. Se giocherà nel Milan? Ce lo siamo chiesti anche noi a Crotone. Ora riuscirà a fare la differenza anche nella massima serie? La risposta è stata sì. È cresciuto ancora, è megliorato e può ancora farlo. Per questo dico che è un giocatore sempre in evoluzione: sembra non ci sia una fine ancora per lui. In Serie A ha fatto la differenza non solo con squadre di nostro pari livello. L’ha fatta contro Juventus, Inter e Milan.

"Un difetto? Deve imparare a essere ancora più incisivo. Se dribbla come faceva a Crotone, se gioca come faceva a Crotone e se si impone come a Crotone è fatta, è un giocatore da Milan. L’aspetto che fa la differenza sono sempre i gol per un giocatore come lui. Ed è quello che gli ho sempre detto"

"L’esame San Siro? La maglia del Milan non è per tutti. C’è il peso di quella maglia piena di storia, la pressione di San Siro e del suo pubblico che può mettere in difficoltà chiunque. La bellezza di questa storia sarà quella di vedere tutti in piedi ad applaudire un ragazzo con una storia bellissima alle spalle, una storia che tanti vorrebbero vivere. Mi auguro davvero che riesca a infiammare San Siro con le sue giocate perché ha tutto per riuscirci e penso che da Paolo Maldini lo abbia percepito più di tutti. E poi c’è Pioli, una garanzia.

"Ruolo? Io l’ho fatto giocare spesso mezza punta o mezzala e credo che nel Milan giocherà come esterno nei quattro o proprio dietro la punta. Ma al Milan quello che conta è farti trovare pronto, sempre. Per dieci minuti come per un tempo. Devi dare tutto e lui mentalmente ha questa capacità: è un freddo, un razionale, ha tutto per reggere il grande salto. Ibrahimovic? Spero lo prenda sotto la sua ala e lo protegga, lo faccia crescere perché Junior può essere straordinario anche per lui".

"Se Junior somiglia a qualcuno del Milan del mio passato? Io ho giocato con Savicevic. Forse Dejan era più genio ma per il modo di andare via potrei fare questo tipo di paragone".

"Se Messias avesse 22-23 anni? Parleremmo di un fenomeno arrivato al Milan. Avrei ancora voluto allenarlo? Certo, l’avrei voluto con me. Ho fatto di tutto per portarlo a Monza ma per com’è andata a finire non c’è società migliore per vederlo come il Milan. Un ragazzo che ha la possibilità di potersi confrontare con un palcoscenico così importante è difficile che torni indietro. Lo capisco, anche se il Monza non è una società di Serie B".
Speriamo bene, ora basta parole e che parli il campo.
 

Lineker10

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Giovanni Stroppa a Tuttosport su Messias al Mlan:"Il suo percorso è un’evoluzione continua e lo sarà ancora, nonostante i suoi 30 anni. È questo che è sorprendente.

Fin dai primi allenamenti a Crotone dava la sensazione di un giocatore che meritasse ancora di più della Serie B. La domanda che ci facevamo dentro di noi era: “Cosa ci fa qua uno così?”. Fisicamente, tecnicamente e anche mentalmente non sembrava avere un difetto. Se giocherà nel Milan? Ce lo siamo chiesti anche noi a Crotone. Ora riuscirà a fare la differenza anche nella massima serie? La risposta è stata sì. È cresciuto ancora, è megliorato e può ancora farlo. Per questo dico che è un giocatore sempre in evoluzione: sembra non ci sia una fine ancora per lui. In Serie A ha fatto la differenza non solo con squadre di nostro pari livello. L’ha fatta contro Juventus, Inter e Milan.

"Un difetto? Deve imparare a essere ancora più incisivo. Se dribbla come faceva a Crotone, se gioca come faceva a Crotone e se si impone come a Crotone è fatta, è un giocatore da Milan. L’aspetto che fa la differenza sono sempre i gol per un giocatore come lui. Ed è quello che gli ho sempre detto"

"L’esame San Siro? La maglia del Milan non è per tutti. C’è il peso di quella maglia piena di storia, la pressione di San Siro e del suo pubblico che può mettere in difficoltà chiunque. La bellezza di questa storia sarà quella di vedere tutti in piedi ad applaudire un ragazzo con una storia bellissima alle spalle, una storia che tanti vorrebbero vivere. Mi auguro davvero che riesca a infiammare San Siro con le sue giocate perché ha tutto per riuscirci e penso che da Paolo Maldini lo abbia percepito più di tutti. E poi c’è Pioli, una garanzia.

"Ruolo? Io l’ho fatto giocare spesso mezza punta o mezzala e credo che nel Milan giocherà come esterno nei quattro o proprio dietro la punta. Ma al Milan quello che conta è farti trovare pronto, sempre. Per dieci minuti come per un tempo. Devi dare tutto e lui mentalmente ha questa capacità: è un freddo, un razionale, ha tutto per reggere il grande salto. Ibrahimovic? Spero lo prenda sotto la sua ala e lo protegga, lo faccia crescere perché Junior può essere straordinario anche per lui".

"Se Junior somiglia a qualcuno del Milan del mio passato? Io ho giocato con Savicevic. Forse Dejan era più genio ma per il modo di andare via potrei fare questo tipo di paragone".

"Se Messias avesse 22-23 anni? Parleremmo di un fenomeno arrivato al Milan. Avrei ancora voluto allenarlo? Certo, l’avrei voluto con me. Ho fatto di tutto per portarlo a Monza ma per com’è andata a finire non c’è società migliore per vederlo come il Milan. Un ragazzo che ha la possibilità di potersi confrontare con un palcoscenico così importante è difficile che torni indietro. Lo capisco, anche se il Monza non è una società di Serie B".
Una bella favola. Speriamo col lieto fine!
 
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Una bella favola. Speriamo col lieto fine!
Ti rispondo qua.
Ovviamente.

Credo una statistica non abbia la capacità di discernere tra le varie situazioni di gioco e metta tutti i dribbling nel calderone, che sia uno strappo bruciante di theo o che sia un dribbling con finta di corpo alla boga.
Messias dribbla sia nello stretto che a campo aperto perchè ha una buona conduzione di palla, cosa che non ha berardi ad esempio che conduce palla in modo orribile.
 

Super_Lollo

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Ti rispondo qua.
Ovviamente.

Credo una statistica non abbia la capacità di discernere tra le varie situazioni di gioco e metta tutti i dribbling nel calderone, che sia uno strappo bruciante di theo o che sia un dribbling con finta di corpo alla boga.
Messias dribbla sia nello stretto che a campo aperto perchè ha una buona conduzione di palla, cosa che non ha berardi ad esempio che conduce palla in modo orribile.
Vero, miglior caratterista
 

Lineker10

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Ti rispondo qua.
Ovviamente.

Credo una statistica non abbia la capacità di discernere tra le varie situazioni di gioco e metta tutti i dribbling nel calderone, che sia uno strappo bruciante di theo o che sia un dribbling con finta di corpo alla boga.
Messias dribbla sia nello stretto che a campo aperto perchè ha una buona conduzione di palla, cosa che non ha berardi ad esempio che conduce palla in modo orribile.
Ripeto il valore assoluto dei dribbling è una statistica fuorviante. Conta la % di quelli riusciti.

E il sistema di gioco dove vengono fatti anche è determinante.

Per il resto vedremo in campo.

Intento trovo paradossale che lo si faccia passare come un obiettivo di mercato. Si sa benissimo fosse la scelta esima della nostra dirigenza, arrivato solo perché saltati tutti gli altri. A volte va pure bene. Vedremo.
 
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Giovanni Stroppa a Tuttosport su Messias al Mlan:"Il suo percorso è un’evoluzione continua e lo sarà ancora, nonostante i suoi 30 anni. È questo che è sorprendente.

Fin dai primi allenamenti a Crotone dava la sensazione di un giocatore che meritasse ancora di più della Serie B. La domanda che ci facevamo dentro di noi era: “Cosa ci fa qua uno così?”. Fisicamente, tecnicamente e anche mentalmente non sembrava avere un difetto. Se giocherà nel Milan? Ce lo siamo chiesti anche noi a Crotone. Ora riuscirà a fare la differenza anche nella massima serie? La risposta è stata sì. È cresciuto ancora, è megliorato e può ancora farlo. Per questo dico che è un giocatore sempre in evoluzione: sembra non ci sia una fine ancora per lui. In Serie A ha fatto la differenza non solo con squadre di nostro pari livello. L’ha fatta contro Juventus, Inter e Milan.

"Un difetto? Deve imparare a essere ancora più incisivo. Se dribbla come faceva a Crotone, se gioca come faceva a Crotone e se si impone come a Crotone è fatta, è un giocatore da Milan. L’aspetto che fa la differenza sono sempre i gol per un giocatore come lui. Ed è quello che gli ho sempre detto"

"L’esame San Siro? La maglia del Milan non è per tutti. C’è il peso di quella maglia piena di storia, la pressione di San Siro e del suo pubblico che può mettere in difficoltà chiunque. La bellezza di questa storia sarà quella di vedere tutti in piedi ad applaudire un ragazzo con una storia bellissima alle spalle, una storia che tanti vorrebbero vivere. Mi auguro davvero che riesca a infiammare San Siro con le sue giocate perché ha tutto per riuscirci e penso che da Paolo Maldini lo abbia percepito più di tutti. E poi c’è Pioli, una garanzia.

"Ruolo? Io l’ho fatto giocare spesso mezza punta o mezzala e credo che nel Milan giocherà come esterno nei quattro o proprio dietro la punta. Ma al Milan quello che conta è farti trovare pronto, sempre. Per dieci minuti come per un tempo. Devi dare tutto e lui mentalmente ha questa capacità: è un freddo, un razionale, ha tutto per reggere il grande salto. Ibrahimovic? Spero lo prenda sotto la sua ala e lo protegga, lo faccia crescere perché Junior può essere straordinario anche per lui".

"Se Junior somiglia a qualcuno del Milan del mio passato? Io ho giocato con Savicevic. Forse Dejan era più genio ma per il modo di andare via potrei fare questo tipo di paragone".

"Se Messias avesse 22-23 anni? Parleremmo di un fenomeno arrivato al Milan. Avrei ancora voluto allenarlo? Certo, l’avrei voluto con me. Ho fatto di tutto per portarlo a Monza ma per com’è andata a finire non c’è società migliore per vederlo come il Milan. Un ragazzo che ha la possibilità di potersi confrontare con un palcoscenico così importante è difficile che torni indietro. Lo capisco, anche se il Monza non è una società di Serie B".
Ho le lacrime,meglio 100 Messias che un Donnarumma o un Kessie.
 

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Lo aspetto in campo quanto prima per dare il cambio al volenteroso e attentissimo Alexis.

per me può fare anche la metà di quanto ha fatto l’anno scorso.
Parto dal fatto che noi giocavamo a destra con Alexis - con il max rispetto anche perché secondo me può crescere - e Castillejo, un ragazzo volenteroso ma che non può dare di più.

parlando dei dribbling. Consiglio qualche libro o documentario sugli allenamenti dei grandi giocatori brasiliani del passato: una delle loro caratteristiche é stata la capacità di spostare il corpo velocemente - fintando - senza perdere passo - mantenendo baricentro idealmente pronto al passo successivo - ed equilibrio. In corsa, saper ‘fintare’ muovendo le spalle p.e. non é semplice e sbilancia l’avversario che spesso osserva la palla ma imita la postura nel movimento proprio per seguirne il passo. Oggi che la parte atletica é predominante é raro avere elasticità e comunque alcune volte si é recuperati nonostante un vantaggio iniziale dettato dal dribbling.
Unire gambe forti - per strappare in accelerazione, elasticità nei movimenti, passo e conduzione di palla con più tocchi é rarissimo: questo é il segreto - non affatto segreto - dell’unico vero Ronaldo 9, inarrivabile per potenza - ma insieme con caratteristiche diverse metto Marco Nostro signore Van Basten.

Nessuna bestemmia, non temete. Messias é una galassia lontano da loro. Ha però nel suo piccolo - e a noi per ora serve questo potenziale - alcune caratteristiche citate: conduce con più tocchi il pallone, ha una buona accelerazione iniziale, tecnica, forza e sa ‘fintare’, cioè un upgrade sostanziale rispetto a Casti.

Poi il campo non mentirà.
 
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Ripeto il valore assoluto dei dribbling è una statistica fuorviante. Conta la % di quelli riusciti.

E il sistema di gioco dove vengono fatti anche è determinante.

Per il resto vedremo in campo.
Ti ho scritto 'ovviamente'.
Io per valutare la bontà di un giocatore nel saltare l'uomo mi limito a giudicare se è verticale o orizzontale nel modo di puntare e saltare l'uomo.
Alla fine anche con un controllo orientato si può saltare l'uomo perchè oggi la vera differenza la si fa bruciando i tempi di gioco.
Kakà fu un precursore, in tal senso.
 
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