Stadio: manca autorizzazione. Sesto: sindaco dà ok.

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40 mln a l'anno?
Così pochi?
O sono 40 mln in più di quanto prendono ora?
Solo 40 mln mi sembra impossibile. Troppo troppo poco
Negli articoli si confondono sempre i ricavi ricavati dalla zona intorno allo stadio con i ricavi del nuovo stadio.

In realtà si attendono 40 milioni extra da quello che c'è intorno allo stadio e 80 milioni di extra ricavi dallo stadio (per la maggior parte date dai posti corporate) a testa, per le due squadre.

E' lo step che serve per passare da 400 milioni di ricavi, il massimo che potremmo aspirare con il Meazza ai 500-550 che ci permetterebbe di competere appena sotto le big e trascinare così la serieA ad una maggiore visibilità e quindi innescare nuovi introiti.
 

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Aggiornamenti dalla GDS in edicola sulla questione stadio dopo le parole di Scaroni di ieri che ha aperto anche ad una possibile soluzione in solitaria per il Milan.

Il nuovo stadio di Milano, un’idea su cui i club lavorano da tre anni, assume contorni sempre più concreti. Non ancora tangibili (i cantieri potrebbero aprire solo nel 2024) ma quasi interamente definiti. Il quasi è legato al dibattito pubblico, giunto ai due terzi del percorso: si sono già svolti 8 incontri, altri quattro ne mancano altraguardo del 18 novembre. Un impianto moderno, multifunzionale, e soprattutto di proprietà, resta fondamentale per la crescita del club: la Champions, attuale di questi tempi, ne ha ribadito la necessità. Un nuovo stadio per aumentare i ricavi e dove vivere altri grandi notti d’Europa: l’obiettivo è lo stesso, dare concretezza ai sogni. Le tappe A conclusione del dibattito pubblico il coordinatore Pillon consegnerà la relazione al Comune di Milano, che si prenderà qualche altra settimana per valutarla prima di inoltrarla ai dueclubconeventualiindicazioni e suggerimenti aggiuntivi. Le società valuteranno a loro volta se accoglierli o meno. Se ci saranno istanze migliorative, i club le seguiranno. Dovessero richiedere correzioni più laboriose, con la fase esecutiva che slitterebbe ancora,magarino.Così come eventuali opposizioni potrebbero portare a ricorsi al Tar: in attesa dei pronunciamenti itempi si allungherebbero. Per questo ogni opzione è ancora sultavolo. Per il Milan la posizione è chiarissima dalle parole del presidente Paolo Scaroni, da sempre in prima linea sul tema: «E’ in corso il dibattito pubblico, una procedura che viene applicata per i progetti che si fanno su suolo pubblico e per investimenti sopra i 300 milioni di euro. Mi sembra che stia procedendo abbastanza bene, ci sono delle osservazioni che vengono fatte dai residenti. A SanSiro si fa con l’Inter, perché il suolo non lo darebbero solo a noi.Lavoriamo anche su altre ipotesi perché non ci accontentiamo: si possono aprire altre soluzioni, anche di farlo da soli». Opzione Sesto L’altra ipotesi, dunque alternativa alla principale, conduce altrove: Sesto San Giovanni ma anche altre location. A sesto i rossoneri si muoverebbero in autonomia. Gerry Cardinale, nuovo proprietario del club, ha studiato l’area nel suo viaggio milanese del maggio scorso: ha grandi competenze nel settore. Qui c’è il vantaggio di prevedere una proprietà privata deiterreni,ancheselaprogettualità è decisamente più indietro. I costi sarebbero più o meno gli stessi: si arriverebbe a superare il miliardo di euro. Il sindaco Roberto Di Stefano, alla Gazzetta, ribadisce: «Sesto conferma che lo spazio nelle ex aree Falck c’è e la disponibilità ad accogliere un nuovo stadio anche, ma aspettiamo al conclusione dell'iter. in corso a Milano». San Siro, in coabitazione con l’Inter, resta il piano A, con il progetto architettonico di Populous: investimento privato di 1,3 miliardi e con 40 milioni a testa a stagione che i club prevedono di ricavare. La fase esecutiva impegnerebbe tutto il 2023, per poi aprire il cantierenel 2024 e accogliere itifosi dal 2027.

Sogno 500 mln di fatturato QUI -) Milan: sogno 500 mln di fatturato. Emirates 30 mln.

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Con la partenza del dibattito pubblico oramai é solo questione di tempo. Ci possono essere ritardi se veramente qualcuno fa qualche ricorso, ma oramai é andata, ci vorra tempo ma 99% l anno prossimo cominciano, a meno di sorprese straordinarie.

A me di stare o meno con l inter non mi interessa minimamente, l unica cosa di sesto positiva sarebbe la proprieta privata dello stadio, ma non credo minimamente sia piu un opzione, l unica possibilita di fare lo stadio da soli la vedo se l inter a un certo punto non presterà le fideiussioni al progetto, quella per me sarebbe l unica incognita.
 
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Era un modo di dire.

Di questo passo ci debutteremo nel duemilamai
Il piano attuale del nuovo Meazza ha già una data per il debutto: Settembre 2027

A ritardare questa data possono essere solo i giudici del TAR, le cui azioni però sono mitigate dal fatto che il dibattito pubblico ha già discusso le alternative, quindi il giudice non dovrebbe poter dire, "ripensateci".

Quindi c'è un percorso con già tutte le fasi definite, i finanziamenti pronti e un progetto che già va verso la fase Definitiva.
Un solo ostacolo vero da superare: il TAR.

Dall'altra parte (Sesto) c'è un percorso tutto da fare, appeso anche lui ad una serie di vincoli (il completamento del progetto dei trasporti), con comitati "No-Stadio" già autoproclamatisi pronti a dare battaglia. E' su un terreno privato, ma abbiamo visto che fine ha fatto lo stadio della Roma ..
Sesto è usato solo come specchietto per le allodole perchè sappiamo tutti che non potrebbe essere completato prima del 2029-2030 e in un posto meno appetibile.

Si proverà in tutti i modi a farlo li. Se non sarà possibile (cosa che non credo) le alternative saranno tutte da studiare (addio al progetto, ristrutturazione del Meazza, stadio a Sesto, stadio a Rho...) e saranno tutte un'avventura.
 

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Il nuovo stadio di Milano, un’idea su cui i club lavorano da tre anni, assume contorni sempre più concreti. Non ancora tangibili (i cantieri potrebbero aprire solo nel 2024) ma quasi interamente definiti. Il quasi è legato al dibattito pubblico, giunto ai due terzi del percorso: si sono già svolti 8 incontri, altri quattro ne mancano altraguardo del 18 novembre. Un impianto moderno, multifunzionale, e soprattutto di proprietà, resta fondamentale per la crescita del club: la Champions, attuale di questi tempi, ne ha ribadito la necessità. Un nuovo stadio per aumentare i ricavi e dove vivere altri grandi notti d’Europa: l’obiettivo è lo stesso, dare concretezza ai sogni. Le tappe A conclusione del dibattito pubblico il coordinatore Pillon consegnerà la relazione al Comune di Milano, che si prenderà qualche altra settimana per valutarla prima di inoltrarla ai dueclubconeventualiindicazioni e suggerimenti aggiuntivi. Le società valuteranno a loro volta se accoglierli o meno. Se ci saranno istanze migliorative, i club le seguiranno. Dovessero richiedere correzioni più laboriose, con la fase esecutiva che slitterebbe ancora,magarino.Così come eventuali opposizioni potrebbero portare a ricorsi al Tar: in attesa dei pronunciamenti itempi si allungherebbero. Per questo ogni opzione è ancora sultavolo. Per il Milan la posizione è chiarissima dalle parole del presidente Paolo Scaroni, da sempre in prima linea sul tema: «E’ in corso il dibattito pubblico, una procedura che viene applicata per i progetti che si fanno su suolo pubblico e per investimenti sopra i 300 milioni di euro. Mi sembra che stia procedendo abbastanza bene, ci sono delle osservazioni che vengono fatte dai residenti. A SanSiro si fa con l’Inter, perché il suolo non lo darebbero solo a noi.Lavoriamo anche su altre ipotesi perché non ci accontentiamo: si possono aprire altre soluzioni, anche di farlo da soli». Opzione Sesto L’altra ipotesi, dunque alternativa alla principale, conduce altrove: Sesto San Giovanni ma anche altre location. A sesto i rossoneri si muoverebbero in autonomia. Gerry Cardinale, nuovo proprietario del club, ha studiato l’area nel suo viaggio milanese del maggio scorso: ha grandi competenze nel settore. Qui c’è il vantaggio di prevedere una proprietà privata deiterreni,ancheselaprogettualità è decisamente più indietro. I costi sarebbero più o meno gli stessi: si arriverebbe a superare il miliardo di euro. Il sindaco Roberto Di Stefano, alla Gazzetta, ribadisce: «Sesto conferma che lo spazio nelle ex aree Falck c’è e la disponibilità ad accogliere un nuovo stadio anche, ma aspettiamo al conclusione dell'iter. in corso a Milano». San Siro, in coabitazione con l’Inter, resta il piano A, con il progetto architettonico di Populous: investimento privato di 1,3 miliardi e con 40 milioni a testa a stagione che i club prevedono di ricavare. La fase esecutiva impegnerebbe tutto il 2023, per poi aprire il cantierenel 2024 e accogliere itifosi dal 2027.

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