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La conferenza di presentazione di Spalletti da neo allenatore della Juve
Le primissime sensazioni in bianconero.
"Sono delle sensazioni bellissime perché sappiamo tutti quale è la storia di questo club, sappiamo tutti quale è l'organizzazione di questo club, sappiamo che c'è un'aspettativa alta, sappiamo di tante cose, però poi entrarci dentro e avere un contatto diretto in pratica è sempre una bellissima emozione".
Mi rifaccio alle belle parole di Sabatini. Mi ha colpito quella metafora: "La Juventus per lui è come la morfina". Le chiedo se prevale di più la voglia di anestetizzare il dolore per la Nazionale o la sfida di riportare la Juventus ad alti livelli?
"Penso sia facile: prevale di più la voglia di riportare questo club ad alti livelli, anche se io ho assoluto rispetto di questa classifica, rispetto del lavoro che ha fatto Tudor che saluto caramente perché ho avuto la possibilità di conoscerlo e ho avuto la certezza nel conoscerlo che sia una persona splendida e un professionista di quelli veri. Per cui io sono sicuro di trovare una squadra in buona condizione mentale e allenata bene proprio per la professionalità di chi mi ha preceduto. Naturalmente dobbiamo lavorare in maniera forte per avere la possibilità di arrivare a quelle ambizioni e a quello che si diceva prima. Sono contento di essere qui, ringrazio il direttore Comolli per le parole che ha usato nei miei confronti. Mi impone sempre di parlare con lui in italiano perché non vuole... a parte che ne so poco di inglese mi ha facilitato la vita perché così riesco a capire quello che dico (ride, ndr)".
Che idea si è fatto sul valore e sulla qualità di questo organico?
"L'idea sta tutta racchiusa in quello che io ho accettato per venire qua. Se non avessi creduto che questa squadra abbia delle potenzialità e delle possibilità, nonostante abbia anche passato momenti difficili, perché avrei dovuto accettare un contratto di otto mesi? Per cui io credo di poter fare un bel lavoro con loro, perché poi si passa da lì, si passa da quello che è la disponibilità, da quello che è la volontà, l'autodisciplina per fare poi dei risultati importanti. Io ci vedo delle possibilità di rimettere a posto alcune cose, poi non so quale sarà il livello. È chiaro che le intenzioni e le mire sono alte, perché per un club come la Juventus bisogna ritentare a entrare in Champions League e attualmente dobbiamo fare un buon lavoro e rimettere le cose in pari per poterci riuscire perché gli altri corrono forte".
Le chiedo indicazioni sulla squadra di collaboratori che ha scelto per questa avventura.
"Io ho portato con me quattro collaboratori, tre collaboratori tecnici o un secondo e due collaboratori tecnici e un preparatore atletico. Perché poi ci si conosce un po' tutti nel mondo del calcio e loro sono forniti di tutte le altre figure in maniera corretta. C'è solo da prendere un po' di confidenza, perché attraverso quello che è questa conoscenza indiretta si sanno ormai molte cose che vanno soltanto verificate poi direttamente. Sono Domenichini, Martusciello, Russo e Sinatti. Volevo spendere due parole per Daniele Baldini che ha deciso di terminare questa storia come collaboratore, l'ha deciso totalmente lui, perché io sono rimasto anche un po' sorpreso quando me lo ha detto, e ringraziarlo per tutto quello che mi ha messo a disposizione, tutto quello che ho imparato, perché lui è uno di quelli svegli, di quelli bravi che sa fare il suo lavoro. Mi dispiace ma devo assolutamente accettare quella che è la sua volontà".
Quanto la stimola la possibilità di riportare questi attaccanti a segnare tanto, di far ritrovare un livello alto ad alcuni che erano campioni. Ha pensato anche a questo quando ha accettato la Juve?
"È chiaro che fa parte del mio lavoro questa analisi che lei ha fatto. È una cosa stimolante, a volte viene riconosciuto alle capacità di un allenatore di quello che sono i numeri che aveva un calciatore precedentemente e di quello che invece sei riuscito a portargli tu come possibilità di successo dal lavoro. I gol sono una cosa fondamentale, perché per vincere le partite bisogna fare gol. Il calcio offensivo è un'altra qualità importante, poi l'essenziale è essere squadra, è essere un gruppo che capisce cosa dobbiamo fare in campo in varie situazioni, quello ci porterà beneficio da tutte le parti. Se siamo lunghi, se siamo sfilacciati, se uno ragiona in un modo, uno ragiona in un altro, questo diventa un po' più difficile. Stimolante quello che diceva lei, stimolante tutto per me per aver accettato una situazione del genere".
Due giorni fa Vlahovic diceva: "Noi giocatori dobbiamo guardarci allo specchio perché se in un anno e mezzo vengono cambiati tre allenatori non può essere sempre colpa di una persona". Scambio di battute in una clip con Perin a cui ha detto "Dipenderà da voi". Una speranza o un avvertimento?
"Mi sembra corretta quella che è stata l'analisi di Dusan, che poi i calciatori si rendano conto effettivamente di quello che è, ciò che stanno dando e ciò che stanno restituendo, a una passione, a una società che crede in loro via dicendo. Per quanto riguarda la battuta con Perin, è soltanto una battuta. So bene e lo sappiamo tutti che noi si dipende molto dai calciatori, perché uno può essere bravo quanto vuole, si può impegnare quanto vuole, ma poi è la qualità dei calciatori che fa la differenza. Per cui il 'dipenderà da voi' era per coinvolgerli e per metterli al corrente che naturalmente nessuno ha la bacchetta, saranno le cose fatte in pratica sul campo che determineranno poi quello che sarà il mio futuro. Perché come si diceva prima io fortunatamente non sono uno che deve essere rassicurato sul proprio futuro. Lo ritengo abbastanza corretto che si valuti di volta in volta, non devo starci per forza in una situazione perché sono legato da un contratto. Si va a fare questa esperienza insieme e la trovo una situazione molto semplice, onesta e molto chiara. Si comincia a lavorare cercando di lavorare tra tutti gli staff e tutte le persone del mondo Juventus che sono delle persone di altissimo valore perché io le conosco quasi tutte. E poi in fondo si tirano le somme. Nessuna difficoltà nell'accettare un contratto di questo genere qui. Visto quello che è successo precedentemente io fossi stato la Juventus avrei fatto così".
Pensa che la Juve possa rientrare nel giro scudetto? Anche Vlahovic ha i suoi stessi mesi di contratto. Essendo a scadenza come pensa di gestirlo? Se come qualsiasi giocatore della rosa o questa cosa inciderà nelle sue scelte?
"Sì, spero di poter rientrare anche nel giro scudetto, perché no? Anzi è un po' quello che si commentava con i calciatori dentro lo spogliatoio. Perlomeno le intenzioni devono essere al massimo e in questo caso il massimo è rientrare nel giro scudetto. Sono state giocate nove partite, ne mancano ancora 29 e sono tante le partite che mancano. Ne ho viste di tutti i colori nei miei 30 e rotti anni di professione, per cui visto che ho avuto la fortuna di fare questo percorso qui non vedo perché ora sono quasi in fondo perché sono una persona anziana mi debba accontentare di finire lasciando delle cose che vadano come devono andare. Tenterò di metterci ancora più mano e si guaderà quello che sono riuscito a fare, che siamo riusciti a fare, perché per me sono loro quello che diventa importantissimo. Lo ripeto: assoluto rispetto del valore di questi calciatori. Vlahovic? Ci si parla, non ho ricevuto alcuna imposizione da parte della società su nessun calciatore della rosa, per cui vado lì, vedo quello che lui fa, vedo quella che è la sua risposta, quelle che sono le sue intenzioni. E a valutare dall'ultima partita che è stata giocata l'altra sera contro l'Udinese, le sue intenzioni sono molto chiare e quel comportamento lì è chiaro che mette tutto a posto perché ha fatto una splendida partita".
Qual è il vestito migliore per la sua Juve?
""Oggi farò il primo allenamento e sarà molto ristretto. Io ho rispetto del lavoro fatto precedentemente e magari potrei dare continuità. Penso ci siano i presupposti per dare continuità. Poi è chiaro che ci sono dei giocatori che vorrebbero giocare in posizioni differenti e qualche giocatore dovrà creare disponibilità. Proverò a fare anche la difesa a 4".
Che avversario si aspetta domani?
"Io ho visto molte partite del nostro campionato. Ho visto l'ultima partita del Napoli e dell'Inter che ritengo le più attrezzate. Noi non possiamo essere presuntuosi di niente e non dobbiamo avere nessun tipo di slogan. Noi dobbiamo lasciare il rumore del pallone che scivola sull'erba. Questo è il modo corretto di parlare".
Sul suo passato al Napoli?
"Io ho lasciato qualcosa in tutte le città che ho lasciato. A Napoli è venuto qualcosa di superiore perché abbiamo portato a casa uno Scudetto bellissimo. Io ho instaurato un rapporto particolare e rimarrà tutto intatto. Oggi ho fatto le analisi e ho dato l'altro braccio perché non volevo che si toccasse nulla. Napoli è una città che mi rimarrà sempre nel cuore. Dopo Napoli ho detto che dopo quella stagione non avrei voluto mettere un'altra tuta, solo per quella stagione. Io ho avuto rispetto per quella opzione e per il Napoli città. Dopo quella stagione io dovevo andare a fare altre esperienze e lavorare in altre società. Poi chi prende queste cose per attaccarmi sta usando questo per cambiare la realtà".
Pensa di poter avere delle difficoltà con il Dna del club?
"No perché è fondamentale vincere la partita. Però il calcio è anche uno spettacolo noi cercheremo di fare un buon prodotto. È un discorso anche vostro perché siete sempre alla ricerca di qualche parola nuova. Noi andremo a cercare qualcosa di bello di vedere. Io quando venivo qua ho sempre percepito quella bellezza di novità e innovazione. Perciò noi ci impegneremo per provare a fare qualcosa. Noi dobbiamo vincere e poi parleremo di altro".
Su Koopmeiners?
"Koop lo conosco bene perché l'abbiamo seguito nelle squadre precedenti, ma costava tanto. Mi piaceva tanto e una volta ci siamo sentiti anche per telefono. Per me rimane quell'idea che avevo visto. Secondo me è un mediano/mezzala. Poi ha giocato anche come difensore. Voglio fare i complimenti a Gasperini che ha tirato fuori il meglio da un calciatore. Koop ha questo piede che può mettere il pallone dove vuole, poi spalle alla porta può avere difficoltà e in mezzo al traffico non è semplice per lui, ma Gasperini l'ha valorizzato al massimo".
In cosa dovrà incidere?
"Non so dove dovrò incidere. Io so quello che sarà il mio comportamento e attraverso questo i calciatori entreranno in una mentalità in cui potrò dare qualcosa. Io sono stato fortunato perché ho avuto la possibilità di vincere. La differenza la faranno sempre i calciatori, ma avere un complicità nel fare le cose e avere un metodo può essere un qualcosa che porterà dei risultati. Questo percorso che abbiamo davanti potrà fare cambiare le cose e in campo poi ormai vanno capite le cose, perché il calcio è in evoluzione continua. Noi dobbiamo capire l'evoluzione, i momenti di giocare, questo farà la differenza. La somma di questa di questi calciatori e se ci mettiamo a disposizione può rendere tutti i giocatori da Juve".
	
	
	
		
		
		
			
		
		
	
	
		 
	
Le primissime sensazioni in bianconero.
"Sono delle sensazioni bellissime perché sappiamo tutti quale è la storia di questo club, sappiamo tutti quale è l'organizzazione di questo club, sappiamo che c'è un'aspettativa alta, sappiamo di tante cose, però poi entrarci dentro e avere un contatto diretto in pratica è sempre una bellissima emozione".
Mi rifaccio alle belle parole di Sabatini. Mi ha colpito quella metafora: "La Juventus per lui è come la morfina". Le chiedo se prevale di più la voglia di anestetizzare il dolore per la Nazionale o la sfida di riportare la Juventus ad alti livelli?
"Penso sia facile: prevale di più la voglia di riportare questo club ad alti livelli, anche se io ho assoluto rispetto di questa classifica, rispetto del lavoro che ha fatto Tudor che saluto caramente perché ho avuto la possibilità di conoscerlo e ho avuto la certezza nel conoscerlo che sia una persona splendida e un professionista di quelli veri. Per cui io sono sicuro di trovare una squadra in buona condizione mentale e allenata bene proprio per la professionalità di chi mi ha preceduto. Naturalmente dobbiamo lavorare in maniera forte per avere la possibilità di arrivare a quelle ambizioni e a quello che si diceva prima. Sono contento di essere qui, ringrazio il direttore Comolli per le parole che ha usato nei miei confronti. Mi impone sempre di parlare con lui in italiano perché non vuole... a parte che ne so poco di inglese mi ha facilitato la vita perché così riesco a capire quello che dico (ride, ndr)".
Che idea si è fatto sul valore e sulla qualità di questo organico?
"L'idea sta tutta racchiusa in quello che io ho accettato per venire qua. Se non avessi creduto che questa squadra abbia delle potenzialità e delle possibilità, nonostante abbia anche passato momenti difficili, perché avrei dovuto accettare un contratto di otto mesi? Per cui io credo di poter fare un bel lavoro con loro, perché poi si passa da lì, si passa da quello che è la disponibilità, da quello che è la volontà, l'autodisciplina per fare poi dei risultati importanti. Io ci vedo delle possibilità di rimettere a posto alcune cose, poi non so quale sarà il livello. È chiaro che le intenzioni e le mire sono alte, perché per un club come la Juventus bisogna ritentare a entrare in Champions League e attualmente dobbiamo fare un buon lavoro e rimettere le cose in pari per poterci riuscire perché gli altri corrono forte".
Le chiedo indicazioni sulla squadra di collaboratori che ha scelto per questa avventura.
"Io ho portato con me quattro collaboratori, tre collaboratori tecnici o un secondo e due collaboratori tecnici e un preparatore atletico. Perché poi ci si conosce un po' tutti nel mondo del calcio e loro sono forniti di tutte le altre figure in maniera corretta. C'è solo da prendere un po' di confidenza, perché attraverso quello che è questa conoscenza indiretta si sanno ormai molte cose che vanno soltanto verificate poi direttamente. Sono Domenichini, Martusciello, Russo e Sinatti. Volevo spendere due parole per Daniele Baldini che ha deciso di terminare questa storia come collaboratore, l'ha deciso totalmente lui, perché io sono rimasto anche un po' sorpreso quando me lo ha detto, e ringraziarlo per tutto quello che mi ha messo a disposizione, tutto quello che ho imparato, perché lui è uno di quelli svegli, di quelli bravi che sa fare il suo lavoro. Mi dispiace ma devo assolutamente accettare quella che è la sua volontà".
Quanto la stimola la possibilità di riportare questi attaccanti a segnare tanto, di far ritrovare un livello alto ad alcuni che erano campioni. Ha pensato anche a questo quando ha accettato la Juve?
"È chiaro che fa parte del mio lavoro questa analisi che lei ha fatto. È una cosa stimolante, a volte viene riconosciuto alle capacità di un allenatore di quello che sono i numeri che aveva un calciatore precedentemente e di quello che invece sei riuscito a portargli tu come possibilità di successo dal lavoro. I gol sono una cosa fondamentale, perché per vincere le partite bisogna fare gol. Il calcio offensivo è un'altra qualità importante, poi l'essenziale è essere squadra, è essere un gruppo che capisce cosa dobbiamo fare in campo in varie situazioni, quello ci porterà beneficio da tutte le parti. Se siamo lunghi, se siamo sfilacciati, se uno ragiona in un modo, uno ragiona in un altro, questo diventa un po' più difficile. Stimolante quello che diceva lei, stimolante tutto per me per aver accettato una situazione del genere".
Due giorni fa Vlahovic diceva: "Noi giocatori dobbiamo guardarci allo specchio perché se in un anno e mezzo vengono cambiati tre allenatori non può essere sempre colpa di una persona". Scambio di battute in una clip con Perin a cui ha detto "Dipenderà da voi". Una speranza o un avvertimento?
"Mi sembra corretta quella che è stata l'analisi di Dusan, che poi i calciatori si rendano conto effettivamente di quello che è, ciò che stanno dando e ciò che stanno restituendo, a una passione, a una società che crede in loro via dicendo. Per quanto riguarda la battuta con Perin, è soltanto una battuta. So bene e lo sappiamo tutti che noi si dipende molto dai calciatori, perché uno può essere bravo quanto vuole, si può impegnare quanto vuole, ma poi è la qualità dei calciatori che fa la differenza. Per cui il 'dipenderà da voi' era per coinvolgerli e per metterli al corrente che naturalmente nessuno ha la bacchetta, saranno le cose fatte in pratica sul campo che determineranno poi quello che sarà il mio futuro. Perché come si diceva prima io fortunatamente non sono uno che deve essere rassicurato sul proprio futuro. Lo ritengo abbastanza corretto che si valuti di volta in volta, non devo starci per forza in una situazione perché sono legato da un contratto. Si va a fare questa esperienza insieme e la trovo una situazione molto semplice, onesta e molto chiara. Si comincia a lavorare cercando di lavorare tra tutti gli staff e tutte le persone del mondo Juventus che sono delle persone di altissimo valore perché io le conosco quasi tutte. E poi in fondo si tirano le somme. Nessuna difficoltà nell'accettare un contratto di questo genere qui. Visto quello che è successo precedentemente io fossi stato la Juventus avrei fatto così".
Pensa che la Juve possa rientrare nel giro scudetto? Anche Vlahovic ha i suoi stessi mesi di contratto. Essendo a scadenza come pensa di gestirlo? Se come qualsiasi giocatore della rosa o questa cosa inciderà nelle sue scelte?
"Sì, spero di poter rientrare anche nel giro scudetto, perché no? Anzi è un po' quello che si commentava con i calciatori dentro lo spogliatoio. Perlomeno le intenzioni devono essere al massimo e in questo caso il massimo è rientrare nel giro scudetto. Sono state giocate nove partite, ne mancano ancora 29 e sono tante le partite che mancano. Ne ho viste di tutti i colori nei miei 30 e rotti anni di professione, per cui visto che ho avuto la fortuna di fare questo percorso qui non vedo perché ora sono quasi in fondo perché sono una persona anziana mi debba accontentare di finire lasciando delle cose che vadano come devono andare. Tenterò di metterci ancora più mano e si guaderà quello che sono riuscito a fare, che siamo riusciti a fare, perché per me sono loro quello che diventa importantissimo. Lo ripeto: assoluto rispetto del valore di questi calciatori. Vlahovic? Ci si parla, non ho ricevuto alcuna imposizione da parte della società su nessun calciatore della rosa, per cui vado lì, vedo quello che lui fa, vedo quella che è la sua risposta, quelle che sono le sue intenzioni. E a valutare dall'ultima partita che è stata giocata l'altra sera contro l'Udinese, le sue intenzioni sono molto chiare e quel comportamento lì è chiaro che mette tutto a posto perché ha fatto una splendida partita".
Qual è il vestito migliore per la sua Juve?
""Oggi farò il primo allenamento e sarà molto ristretto. Io ho rispetto del lavoro fatto precedentemente e magari potrei dare continuità. Penso ci siano i presupposti per dare continuità. Poi è chiaro che ci sono dei giocatori che vorrebbero giocare in posizioni differenti e qualche giocatore dovrà creare disponibilità. Proverò a fare anche la difesa a 4".
Che avversario si aspetta domani?
"Io ho visto molte partite del nostro campionato. Ho visto l'ultima partita del Napoli e dell'Inter che ritengo le più attrezzate. Noi non possiamo essere presuntuosi di niente e non dobbiamo avere nessun tipo di slogan. Noi dobbiamo lasciare il rumore del pallone che scivola sull'erba. Questo è il modo corretto di parlare".
Sul suo passato al Napoli?
"Io ho lasciato qualcosa in tutte le città che ho lasciato. A Napoli è venuto qualcosa di superiore perché abbiamo portato a casa uno Scudetto bellissimo. Io ho instaurato un rapporto particolare e rimarrà tutto intatto. Oggi ho fatto le analisi e ho dato l'altro braccio perché non volevo che si toccasse nulla. Napoli è una città che mi rimarrà sempre nel cuore. Dopo Napoli ho detto che dopo quella stagione non avrei voluto mettere un'altra tuta, solo per quella stagione. Io ho avuto rispetto per quella opzione e per il Napoli città. Dopo quella stagione io dovevo andare a fare altre esperienze e lavorare in altre società. Poi chi prende queste cose per attaccarmi sta usando questo per cambiare la realtà".
Pensa di poter avere delle difficoltà con il Dna del club?
"No perché è fondamentale vincere la partita. Però il calcio è anche uno spettacolo noi cercheremo di fare un buon prodotto. È un discorso anche vostro perché siete sempre alla ricerca di qualche parola nuova. Noi andremo a cercare qualcosa di bello di vedere. Io quando venivo qua ho sempre percepito quella bellezza di novità e innovazione. Perciò noi ci impegneremo per provare a fare qualcosa. Noi dobbiamo vincere e poi parleremo di altro".
Su Koopmeiners?
"Koop lo conosco bene perché l'abbiamo seguito nelle squadre precedenti, ma costava tanto. Mi piaceva tanto e una volta ci siamo sentiti anche per telefono. Per me rimane quell'idea che avevo visto. Secondo me è un mediano/mezzala. Poi ha giocato anche come difensore. Voglio fare i complimenti a Gasperini che ha tirato fuori il meglio da un calciatore. Koop ha questo piede che può mettere il pallone dove vuole, poi spalle alla porta può avere difficoltà e in mezzo al traffico non è semplice per lui, ma Gasperini l'ha valorizzato al massimo".
In cosa dovrà incidere?
"Non so dove dovrò incidere. Io so quello che sarà il mio comportamento e attraverso questo i calciatori entreranno in una mentalità in cui potrò dare qualcosa. Io sono stato fortunato perché ho avuto la possibilità di vincere. La differenza la faranno sempre i calciatori, ma avere un complicità nel fare le cose e avere un metodo può essere un qualcosa che porterà dei risultati. Questo percorso che abbiamo davanti potrà fare cambiare le cose e in campo poi ormai vanno capite le cose, perché il calcio è in evoluzione continua. Noi dobbiamo capire l'evoluzione, i momenti di giocare, questo farà la differenza. La somma di questa di questi calciatori e se ci mettiamo a disposizione può rendere tutti i giocatori da Juve".
 
	 
				 
 
		 
 
		 
 
		 
 
		 
 
		 
 
		 
 
		 
 
		 
 
		 
 
		 
 
		 
 
		 
		
	
								 
		
	
								 
		
	
								 
		
	
								 
		
	
								 
		
	
								 
		
	
								 
 
		 
 
		 
		
	
								 
 
		 
 
		 
 
		 
 
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