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Simic:"Milan, la società il vero problema. Il ritiro non serve".
La Gazzetta dello Sport in edicola ha intervistato Eranio e Simic, ex rossoneri, sulla scelta di andare in ritiro. Il primo si è dichiarato favorevole alla decisione della società:"E' un messaggio chiaro per tutti che devono capire che si fa sul serio". mentre il croato ha lanciato vere e proprie bordate nei confronti della società:"Al Milan non c’è un problema allenatore né tantomeno di squadra e di ritiro. Io guardo principalmente al club e a chi lo rappresenta: servono manager che conoscano la storia e la tradizione della società e siano simboli per tramandarla. Paolo Maldini in questo è assolutamente unico e davvero non mi capacito del perché non stia all’interno del club, per me è inspiegabile. Di tutto il resto si parla in un secondo momento. Al mio vecchio compagno Rino non posso che augurare il meglio, si sta trovando in una condizione difficilissima ma a lui cosa può essere detto? Certo la responsabilità non è sua. Parliamo di una persona meravigliosa che per aiutare il Milan farebbe veramente di tutto. Ma oggi farlo è impossibile. Quando le cose cominciano ad andare male i giocatori perdono convinzione e le cose vanno ancora peggio. E una settimana di ritiro a cosa può mai servire? A cosa può davvero portare? Anche fosse un problema di squadra certo non lo individui e risolvi in sette giorni. Voglio bene al Milan ma si parla troppo di manager e fatturato da aumentare quando la tradizione non si compra e Maldini è ancora fuori. Lui conosce tutto il mondo del calcio e tutto il calcio conosce lui, figuriamoci se uno così non sarebbe d’aiuto ai giocatori di oggi".
La Gazzetta dello Sport in edicola ha intervistato Eranio e Simic, ex rossoneri, sulla scelta di andare in ritiro. Il primo si è dichiarato favorevole alla decisione della società:"E' un messaggio chiaro per tutti che devono capire che si fa sul serio". mentre il croato ha lanciato vere e proprie bordate nei confronti della società:"Al Milan non c’è un problema allenatore né tantomeno di squadra e di ritiro. Io guardo principalmente al club e a chi lo rappresenta: servono manager che conoscano la storia e la tradizione della società e siano simboli per tramandarla. Paolo Maldini in questo è assolutamente unico e davvero non mi capacito del perché non stia all’interno del club, per me è inspiegabile. Di tutto il resto si parla in un secondo momento. Al mio vecchio compagno Rino non posso che augurare il meglio, si sta trovando in una condizione difficilissima ma a lui cosa può essere detto? Certo la responsabilità non è sua. Parliamo di una persona meravigliosa che per aiutare il Milan farebbe veramente di tutto. Ma oggi farlo è impossibile. Quando le cose cominciano ad andare male i giocatori perdono convinzione e le cose vanno ancora peggio. E una settimana di ritiro a cosa può mai servire? A cosa può davvero portare? Anche fosse un problema di squadra certo non lo individui e risolvi in sette giorni. Voglio bene al Milan ma si parla troppo di manager e fatturato da aumentare quando la tradizione non si compra e Maldini è ancora fuori. Lui conosce tutto il mondo del calcio e tutto il calcio conosce lui, figuriamoci se uno così non sarebbe d’aiuto ai giocatori di oggi".