Simeone ufficiale rinnovo con l'Atletico fino al 2027

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Il ragionamento è più ampio.

Ha preso una squadra che valeva 5 e l'ha portata e mantenuta a valere 20. E qualcosina ha vinto.

Alla proprietà tanto basta.
Ma è forse l'allenatore più pagato del mondo, guadagna una cifra fuori da ogni logica per proporre un calcio infimo.
Il club è cresciuto negli anni ma su alcuni aspetti non ha voluto crescere.
 
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Per me il più grande bluff in circolazione se rapportiamo lo stipendio al calcio che insegna.
Non insegna calcio, fa giocare esattamente il gioco di 30anni fa.
Però i risultati li ha ottenuto con una tipologia di gioco che visto i giocatori a disposizione soprattutto i primi anni difficilmente avrebbe ottenuto con un calcio più celebrale.piu palleggiato.
 
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Non insegna calcio, fa giocare esattamente il gioco di 30anni fa.
Però i risultati li ha ottenuto con una tipologia di gioco che visto i giocatori a disposizione soprattutto i primi anni difficilmente avrebbe ottenuto con un calcio più celebrale.piu palleggiato.
I primi anni si, ma li finisce il ciclo simeone .
Con gli anni l'Atletico è diventato uno dei club più ricchi ed era doveroso pretendere una crescita.

A me la storia tra simeone e l'atletico pare per certi versi una storia triste, una storia tra 2 persone che dovrebbero separarsi ma non lo fanno per incapacità a lasciarsi.

Lo stipendio riconosciuto a simeone è figlio dell'affetto e della riconoscenza, mai dovuto al valore.
Su piazza si trova di meglio a un decimo di quella cifra.
 
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Il meglio non è sinonimo di risultati migliori di uno magari più scarso. Detto così può sembrare un contrasenso ma non lo è
 
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Non c'entra nulla con la discussione e con simeone però, visto che è da giorni che mi confronto con altri utenti circa concetti come la forma , la sostanza, la meta e il percorso, voglio condividere con tutti voi questo aneddoto.

Delle volte quando passa distratto un articolo o un messaggio che reputo importante mi capita idealmente di mettervi come una graffetta , per andare poi a ripescarlo quando saranno passate abbastanza primavere per poter fare un'analisi più lucida, dati ed eventi succesi alla mano.
Perché del senno del poi son piene le fosse ma sono anche piene di vissuto.

Era il giorno dopo la finale dell'europeo del 2000 persa contro la Francia, quella maledetta partita persa con golden gol di titi henry dopo che eravamo addirittura andati in vantaggio con del vecchio per essere poi ripresi nel finale e battuti nel modo più doloroso possibile.
Non avevamo giocato un torneo spettacolare, come spesso ci capita per tradizione, ma avevamo una squadra forte nei valori, una delle ultime nazionali di valore che abbiamo avuto la fortuna di assembleare.
Il ct era zoff che a fine torneo lascia l'incarico in seguito alle punzecchiature di berlusconi che gli rimprovero' di non aver marcato zidane ad uomo.

Bene, il giorno dopo la disfatta in finale la gazzetta se ne esce con un editoriale dal titolo: e ora?
Non ricordo francamente la firma e non vorrei riportare inesattezze ma ricordo perfettamente la riflessione del giornalista che si chiedeva cosa sarebbe rimasto di quella nazionale, visto che avevamo immolato tutto al risultato senza badare alla forma e al percorso.

Lo sappiamo tutti che i tornei e le finali vanno essenzialmente vinti ma in quell'edizione dell'europeo la nazionale piegò tutto alla sostanza ma nel modo più estremo possibile, ricordo la partita contro l'Olanda vinta praticamente di cuore e voglia e parecchia fortuna.
E null'altro.

Quando giochi solo per il risultato e poi non lo centri resta quel senso non solo di incompiuto ma anche di fatto male , stato d'animo che invece non si prova se hai in mente un percorso più lungo da compiere e la sconfitta non farà certo perdere la strada maestra.

Sono giorni caldissimi a Milano e i paragoni tra Inter e Milan si sprecano ma io dico di stare tutti calmi e sereni perché quell'articolo della gazzetta potrebbe essere quanto mai attuale.
Non vi fate ingannare dall'altrui estate se per noi è ancora primavera perché chi salta le stagioni non ha futuro mentre chi ha in mente un percorso non perde mai.

L'italia del 2000 ebbe l'ultimo sussulto il 2006 per poi sprofondare in un burrone senza luce, stesso burrone che potrebbe toccare a chi bada solo al presente senza guardare al domani.
Il gioco non è un momento di vanità e nemmeno vaneggiamento dell'anima, è una strada, è un percorso.
Chi oggi ricorre a scorciatoie arriverà prima ma non durerà.
 

iceman.

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I primi anni si, ma li finisce il ciclo simeone .
Con gli anni l'Atletico è diventato uno dei club più ricchi ed era doveroso pretendere una crescita.

A me la storia tra simeone e l'atletico pare per certi versi una storia triste, una storia tra 2 persone che dovrebbero separarsi ma non lo fanno per incapacità a lasciarsi.

Lo stipendio riconosciuto a simeone è figlio dell'affetto e della riconoscenza, mai dovuto al valore.
Su piazza si trova di meglio a un decimo di quella cifra.
Non credo poi che l'atletico abbia problemi economici, può tranquillamente permettersi un altro stipendio pesante in panchina.
Anche per me il ciclo è finito qualche anno fa...poi vincerà ancora qualche liga quando Barcellona e Real avranno l'anno no.
 
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