Come riportato da Repubblica in edicola, il calcio italiano è sull'orlo del baratro ed è legato ad una cambiale da 300 mln di euro. I club stanno cercando i soldi per pagare gli stipendi, 15 società su 20 hanno difficoltà ad onorare le scadenze. E' arrivata una proroga di 15 giorni, dal 16 novembre al 1 dicembre. Ma si attende l'aiuto del Governo per salvare il sistema. Chi non pagherà verrà penalizzato in classifica: -2 punti per gli stipendi netti e -2 punti per i contributi.
Ho sempre sostenuto che nel calcio i soldi fossero di carta e i conti degni del ragionier paperino tra plusvalenze fittizie e nuovi coni(lo sturaro).
Ora il castello rischia di cadere del tutto e rischia di sbriciolarsi il fpf.
Nel calcio i soldi si buttano sempre perchè parliamo di una palla che rotola e ragazzi che la rincorrono tra crociati che saltano e mal di pancia.
Non credo assolutamente ai fatturati faraonici o ai clubs mantenuti dai tifosi.
Preferisco dietro un club ci sia sempre un proprietario e che spenda per quanto gli è possibile, se poi è proprietario della apple o di un pastificio locale sarà il dettaglio che farà la differenza.
Nel calcio i soldi veri sono quelli che arrivano dagli introiti dello stadio, dalle pay tv , dagli sponsors e dalla vendita dei cartellini oltre a quelli immessi dalla proprietà.
Tutto il resto è fuffa.
Il calcio oggi è in crisi perchè ha fatto affidamento su soldi di carta o su soldi che ancora dovevano entrare.
Un ritorno all'antico può solo giovare a uccidere un pò di business e recuperare un pò di sport.