Chiaro il tuo ragionamento, partiamo però da due presupposti diversi:
Io penso che nessuno si possa convincere ad essere qualcosa che non è.
Qui non troviamo il punto di incontro del discorso.
Lollo, io non sono padre ma ho allenato bambini per più generazioni : imparerai facendo il padre che il bimbo spesso emula e fa ciò che fanno gli altri, il bimbo emula tantissimo il padre e ne cerca approvazione e consensi.
Tu da padre puoi solo fargli capire, se sarai un buon padre come credo, che lo amerai qualunque cosa faccia, come gli devi insegnare il rispetto per tutte le forme di cultura e per le diversità ma vedrai che il bimbo piccolo non ha piena coscienza del suo essere e nemmeno del suo corpo.
Tuo figlio ti chiederà di andare a scuola calcio perchè piace a te o perchè piacerà ai coetanei.
E' cosi.
Se lo indirizzi si devia ma se non lo indirizzi potrebbe anche perdersi.
Tuo figlio prima di una certa età non saprà nemmeno lui cosa è.
A te il compito di proteggerlo.
Tuo figlio capirà cosa è sulla sua pelle fin quando arriverà il giorno in cui deciderà con la sua testa e orienterà le sue scelte.
Se tu sarai stato un bravo padre farà quel che piace a lui non per emulare te, se attorno avrà amici/conoscenti/estranei di una certa caratura lo faranno sentire sempre come adeguto.
Conclusione : il futuro si segna in famiglia. In ogni singola famiglia.
Ma non chiediamo ai bambini di essere adulti, sarebbe da falsi, ipocriti, mostri.
La vita è dura e i bimbi sono troppo spesso cattivi nella loro disarmante spontaneità.