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Mario Sconcerti dal Corsera in edicola sul Milan
“ Meno all’altezza il Milan,
in una misura inattesa al di là
dell’andamento della partita. Il Milan
ha quasi soltanto subìto. Anche sul
due a uno il risultato sembrava uno
scherzo della partita. Il Liverpool è
andato largo, ha tenuto il campo
dall’inizio alla fine. Il risultato è
quasi una sorpresa, non conta la
sconfitta, quella capita spesso a
Liverpool. È più indicativo il modo in
cui è arrivata. Ma non va ancora dato
importanza a niente. Si cerca per
tutti una dimensione di gara, una
capacità di partecipare al torneo.
L’Inter, a basso ritmo, con il passo
che pretendeva il Real, sembra averla
trovata. Il Real poteva segnare ad
ogni attacco, ma l’Inter molto di più,
mostrando con Lautaro e Dzeko un
mestiere quasi imprevisto in Europa.
Un talento argentino e un vecchio
bosniaco. C’è dentro un’enciclopedia
antica del potere dei popoli. Il Milan
è rimasto inespresso, ma aveva
anche l’avversario più moderno. È
andato vicino all’impresa, non al
ritmo del Liverpool.
Ancora Sconcerti, a cm.com, sul Milan:"Quello che si voleva misurare la prima sera, era la capacità di stare in Champions. Il Milan mancava da molti anni, l'Inter era uscita male un anno fa. Di altri giudizi non bisogna fidarsi, altrimenti si cade nell'eterna sensazione che il futuro sia uguale all'ultimo presente visto. Non è così. Non è un grande danno perdere di misura a Liverpool se poi batti l'Atletico in casa. E' questa la relatività del risultato. Il problema del Milan non è se sia un'ottima squadra, è se sia all'altezza di grandi avversari subito. Su questa domanda ha risposto meglio l'Inter. Il Milan ha meritato di perdere, l'Inter no. L'Inter giocava in casa, il Milan in uno stadio leggendario. Anche questo conta. Ma mentre ci facciamo domande dobbiamo renderci conta che il calcio è fortemente cambiato. Pochi anni fa lo Sheriff non sarebbe arrivato in Champions. Forse nemmeno lo Young Boys. Il Lipsia non esisteva. Sono frutti quasi casuali di un Europa che cambia avventurosamente. Lo Sheriff appartiene a una terra che non esiste, la Transnistria. E' riconosciuta come Moldavia, non di per se stessa. Il gioco è bello perché ci è sta scappando di mano"
“ Meno all’altezza il Milan,
in una misura inattesa al di là
dell’andamento della partita. Il Milan
ha quasi soltanto subìto. Anche sul
due a uno il risultato sembrava uno
scherzo della partita. Il Liverpool è
andato largo, ha tenuto il campo
dall’inizio alla fine. Il risultato è
quasi una sorpresa, non conta la
sconfitta, quella capita spesso a
Liverpool. È più indicativo il modo in
cui è arrivata. Ma non va ancora dato
importanza a niente. Si cerca per
tutti una dimensione di gara, una
capacità di partecipare al torneo.
L’Inter, a basso ritmo, con il passo
che pretendeva il Real, sembra averla
trovata. Il Real poteva segnare ad
ogni attacco, ma l’Inter molto di più,
mostrando con Lautaro e Dzeko un
mestiere quasi imprevisto in Europa.
Un talento argentino e un vecchio
bosniaco. C’è dentro un’enciclopedia
antica del potere dei popoli. Il Milan
è rimasto inespresso, ma aveva
anche l’avversario più moderno. È
andato vicino all’impresa, non al
ritmo del Liverpool.
Ancora Sconcerti, a cm.com, sul Milan:"Quello che si voleva misurare la prima sera, era la capacità di stare in Champions. Il Milan mancava da molti anni, l'Inter era uscita male un anno fa. Di altri giudizi non bisogna fidarsi, altrimenti si cade nell'eterna sensazione che il futuro sia uguale all'ultimo presente visto. Non è così. Non è un grande danno perdere di misura a Liverpool se poi batti l'Atletico in casa. E' questa la relatività del risultato. Il problema del Milan non è se sia un'ottima squadra, è se sia all'altezza di grandi avversari subito. Su questa domanda ha risposto meglio l'Inter. Il Milan ha meritato di perdere, l'Inter no. L'Inter giocava in casa, il Milan in uno stadio leggendario. Anche questo conta. Ma mentre ci facciamo domande dobbiamo renderci conta che il calcio è fortemente cambiato. Pochi anni fa lo Sheriff non sarebbe arrivato in Champions. Forse nemmeno lo Young Boys. Il Lipsia non esisteva. Sono frutti quasi casuali di un Europa che cambia avventurosamente. Lo Sheriff appartiene a una terra che non esiste, la Transnistria. E' riconosciuta come Moldavia, non di per se stessa. Il gioco è bello perché ci è sta scappando di mano"
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