San Siro: turisti e gente che esulta ai gol degli avversari

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Parliamo un pò di quest'altro degrado. Si fa passare San Siro sempre per tutto esaurito (coi tifosi del Milan) quando, si sa, é pieno di turisti. Ieri al gol della Cremonese hanno inquadrato due cinesi e un altro, con la maglia del Milan, che esultava così, senza senso. Una roba agghiacciante.
Ormai siamo ai livelli di degrado degli stadi arabi, con tizi con la maglia del Milan, sciarpa della juve e cappello dell'inda (all'ultima Supercoppa era pieno lo stadio).
 

Marilson

Milano vende moda
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Sembrava di vedere me quando sono andato a vedere il baseball a San Francisco.
Non avevo la minima idea dei giocatori, delle regole, di chi fosse forte e chi fosse scarso, comprai una manona di spugna, comprammo dei gadget e andammo via dallo stadio (bellissimo, sulla baia, ma con un vento freddo che ammazzava e i gabbiani che cagavano sugli spalti in testa alla gente) prima della fine, con San Francisco che dal tabellone sembrava essere in buon vantaggio che noi non avevamo idea di come avessero fatto i punti.
Come i cinesi a San Siro, uguali, se avessero scambiato le maglie delle squadre e avessero giocato a maglie invertite non se ne sarebbero nemmeno accorti
stessa esperienza che ho avuto io con il baseball, andai a vedere a Pittsburgh la squadra locale (la piu scarsa della lega praticamente) affrontare il Los Angeles Dodgers. Non sapevo le regole, chi ci fosse in campo e quanto durava la partita. Ci siamo strafogati di chicken wings e patatine e siamo andati via prima che finisse. Degrado assoluto
 

Giangy

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Il telecronista dazn l'ha detto veramente.
Forse perché imbarazzato dal fatto che si facevano sentire.
Ci sono tifosi poi via social, che seguono anche squadre rivali, tipo Juve e poi Milan, o cliccano anche mi piace in alcuni post, se uno fa caso. O i bambinetti che tifano magari Milan e per un giocatore che piace, allora seguono anche la Juve per dire. Io vedo anche tanti giovani italiani a giro con magliette o capi di Real, Liverpool, PSG, City, un amico mio che non è appassionato per esempio l'altro giorno l'ho visto con la tutta d'allenamento del PSG
 
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stessa esperienza che ho avuto io con il baseball, andai a vedere a Pittsburgh la squadra locale (la piu scarsa della lega praticamente) affrontare il Los Angeles Dodgers. Non sapevo le regole, chi ci fosse in campo e quanto durava la partita. Ci siamo strafogati di chicken wings e patatine e siamo andati via prima che finisse. Degrado assoluto
Esatto! Degrado assoluto, e col mio amico e le nostre ragazze ridevamo tantissimo per la nostra inadeguatezza, cercavamo di copiare i cori che sentivamo e quelli intorno a noi ridevano tantissimo a sentire i nostri strafalcioni.
Ah per la cronaca invece dopo ho scoperto che San Francisco era fortissima e vinse il titolo quell’anno lì e quello successivo, trascinata da un certo Posey che quando lo presentarono nel maxischermo ricevette una ovazione enorme e lì capimmo che doveva essere uno parecchio forte
 
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Ci sono tifosi poi via social, che seguono anche squadre rivali, tipo Juve e poi Milan, o cliccano anche mi piace in alcuni post, se uno fa caso. O i bambinetti che tifano magari Milan e per un giocatore che piace, allora seguono anche la Juve per dire. Io vedo anche tanti giovani italiani a giro con magliette o capi di Real, Liverpool, PSG, City, un amico mio che non è appassionato per esempio l'altro giorno l'ho visto con la tutta d'allenamento del PSG
Si, è vero.
Più che tifosi abbiamo follower.
 
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Parliamo un pò di quest'altro degrado. Si fa passare San Siro sempre per tutto esaurito (coi tifosi del Milan) quando, si sa, é pieno di turisti. Ieri al gol della Cremonese hanno inquadrato due cinesi e un altro, con la maglia del Milan, che esultava così, senza senso. Una roba agghiacciante.
Quello che conta per la nostra dirigenza è il botteghino. Siamo come una compagnia di crociere, l'importante è caricare gente e farla divertire. La maglia del Milan è un simbolo di esserci stati, non di appartenenza. Qualche selfie, qualche Tiktok e via, alla prossima avventura.
 
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Quello che conta per la nostra dirigenza è il botteghino. Siamo come una compagnia di crociere, l'importante è caricare gente e farla divertire. La maglia del Milan è un simbolo di esserci stati, non di appartenenza. Qualche selfie, qualche Tiktok e via, alla prossima avventura.
La gestione della comunicazione è eloquente.
C'è ormai una cultura della vittoria e della sconfitta tutta americana.

Fino a 10 anni fa dirigenti e giocatori preferivano non parlare magari dopo una cocente sconfitta perché la pressione, mediatica e non solo, del tifoso era opprimente.

Oggi sui canali sociali ti ritrovi post derilanti ai quali non si può nemmeno rispondere o replicare per evitare le offese.
Il tifoso più appassionato deve adeguarsi a una idea di sport nuova.

Noi italiani che siamo cresciuti a campanilismi e rivalità facciamo fatica a ritrovarci in tutto ciò.
 
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La gestione della comunicazione è eloquente.
C'è ormai una cultura della vittoria e della sconfitta tutta americana.

Fino a 10 anni fa dirigenti e giocatori preferivano non parlare magari dopo una cocente sconfitta perché la pressione, mediatica e non solo, del tifoso era opprimente.

Oggi sui canali sociali ti ritrovi post derilanti ai quali non si può nemmeno rispondere o replicare per evitare le offese.
Il tifoso più appassionato deve adeguarsi a una idea di sport nuova.

Noi italiani che siamo cresciuti a campanilismi e rivalità facciamo fatica a ritrovarci in tutto ciò.
Assolutamente vero, purtroppo è così.

Vorrei aggiungere però che anche nello sport americano i grandi incassi li fai quando costruisci un team che si gioca gli eventi importanti, ovvero entri almeno nei playoff. Squadre che restano sempre ai margini prima o poi hanno gli stadi vuoti, e i prezzi dei biglietti diventano popolari.
L'anno scorso davo un'occhiata ai prezzi dei biglietti nella NFL. Per certi incontri di playoff, squadre come gli Eagles o i Bills o i Chiefs avevano i posti migliori oltre i 2000 dollari, e dopo un paio di giorni dalla messa in vendita, sotto i 500 non trovavi più nemmeno uno strapuntino in piccionaia. Viceversa squadre ormai escluse li vendevano a 45. Insomma, se non vinci, non incassi, anche negli USA.
 
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Assolutamente vero, purtroppo è così.

Vorrei aggiungere però che anche nello sport americano i grandi incassi li fai quando costruisci un team che si gioca gli eventi importanti, ovvero entri almeno nei playoff. Squadre che restano sempre ai margini prima o poi hanno gli stadi vuoti, e i prezzi dei biglietti diventano popolari.
L'anno scorso davo un'occhiata ai prezzi dei biglietti nella NFL. Per certi incontri di playoff, squadre come gli Eagles o i Bills o i Chiefs avevano i posti migliori oltre i 2000 dollari, e dopo un paio di giorni dalla messa in vendita, sotto i 500 non trovavi più nemmeno uno strapuntino in piccionaia. Viceversa squadre ormai escluse li vendevano a 45. Insomma, se non vinci, non incassi, anche negli USA.
Ma li se non sbaglio c'è una ridistribuzione delle risorse, giusto?
E comunque il vero polmone degli sport americani spesso sono le squadre universitarie.

Magari li funziona pure il player trading perché puoi attingere a un settore giovanile che importa appartenenza e garantisce inserimento immediato.
 
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